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Indottrinamento attraverso i giocattoli |
quentin84
Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 24-12-2008 11:16 |
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Non sapevo se parlarne qua o in Off Topic. Alla fine ho scelto Attualità, ma se i moderatori ritengono sia una scelta errata possono spostare.
Oggi su L'Unità ho letto un articolo interessante che parla dell'ampia presenza nei negozi di giocattoli di determinati giochi indirizzati alle bambine: si tratta di miniaspirapolveri, microcucine, persino minilavastoviglie e minilavatrici. Insomma una serie di elettrodomestici giocattolo il cui scopo sottile (ma nemmeno tanto) appare evidente: abituare le bambine sin da piccole a diventare brave casalinghe come se quello fosse il loro ineluttabile destino.
Dopo non possiamo stupirci se il lavoro di cura viene svolto per la stragrande maggioranza dalle donne e gli uomini (anche quelli che magari si considerano "illuminati" come me, lo confesso) sono restii ad aiutare in casa. L'indottrinamento inizia dall'infanzia: ai maschi le macchinine e soldatini così si abituano a essere "competitivi" cioè a scannarsi, alle femmine bambolotti che frignano e pisciano e i microelettrodomestici così si abituano a fare le serve aspettando "il ritorno del guerriero".
Questi sono metodi di propaganda degni di Goebbels.
Dite che esagero? Può darsi, ma mi pare che, ormai diversi decenni fa, Elena Gianini Belotti scrisse un libro: "Dalla parte delle bambine" dove affrontava anche quest'argomento.
Secondo voi è cambiato qualcosa?
[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 24-12-2008 alle 11:28 ] |
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sloberi
Reg.: 05 Feb 2003 Messaggi: 15093 Da: San Polo d'Enza (RE)
| Inviato: 24-12-2008 14:03 |
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Spostato di qui quentin, come ti ho detto in pvt.
_________________ E' ok per me! |
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liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 24-12-2008 14:10 |
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è cambiato ben poco nell'educazione femminile. per capirlo basta leggere il seguito ideale di Dalla parte delle bambine, l'ottimo Ancora dalla parte delle bambine di Loredana Lipperini.
L'imprinting femminile non si basa purtroppo solo sui lavori domestici ma su tutta una serie di regole di comportamento volte a soggiogare qualsiasi impulso di aggressività femminile.
Oggi certi impulsi a controllare l'aggressività femminile sono meno evidenti e diffusi, ma il "girl power" ha dato alla femminilità imposta dai media connotazioni ancora più subdole.
Consiglierei la lettura di entrambi i libri, soprattutto ai genitori di figlie femmine.
_________________ ...You could be the next. |
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83Alo83
Reg.: 26 Mag 2002 Messaggi: 16507 Da: Palermo (PA)
| Inviato: 24-12-2008 15:29 |
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quote: In data 2008-12-24 11:16, quentin84 scrive:
Insomma una serie di elettrodomestici giocattolo il cui scopo sottile (ma nemmeno tanto) appare evidente: abituare le bambine sin da piccole a diventare brave casalinghe come se quello fosse il loro ineluttabile destino.
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da questa frase sembra quasi che siano le case produttrici di giocattoli ad avere un proprio "disegno dabolico".
una visione cospirazionista piuttosto debole da sostenere...
oppure ho capito male?
chi, secondo te, vorrebbe "abituare le bambine sin da piccole a [...]"?
_________________ Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini. |
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Deeproad
Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 24-12-2008 15:52 |
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quote: In data 2008-12-24 15:29, 83Alo83 scrive:
da questa frase sembra quasi che siano le case produttrici di giocattoli ad avere un proprio "disegno dabolico".
una visione cospirazionista piuttosto debole da sostenere...
oppure ho capito male?
chi, secondo te, vorrebbe "abituare le bambine sin da piccole a [...]"?
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In effetti credo che le case produttrici di giocattoli facciano un discorso apparentemente più elementare, legato alla vendita più che al subdolo condizionamento. E' altrettanto vero però che indirizzare l'utenza verso precisi ruoli e modelli fornisce alle case produttrici solidi target di vendita. Una sorta di investimento, tanto per intenderci. Ne consegue che, in un modo o nell'altro, tutti hanno interesse affinché la vita si svolga in un determinato modo, siano i fini di natura commerciale o anche di natura sociale.
_________________
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Deeproad il 24-12-2008 alle 15:52 ] |
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quentin84
Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 24-12-2008 16:30 |
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quote: In data 2008-12-24 15:29, 83Alo83 scrive:
da questa frase sembra quasi che siano le case produttrici di giocattoli ad avere un proprio "disegno dabolico".
una visione cospirazionista piuttosto debole da sostenere...
oppure ho capito male?
chi, secondo te, vorrebbe "abituare le bambine sin da piccole a [...]"?
| Ovviamente non credo che esista una "Spectre" dell'industria del giocattolo (ma l'idea è divertente!), mi pare indubbio che questa fomenti, a scopi commerciali come diceva Deep, determinati modelli sociali prestabiliti che esistono e resistono da secoli nonostante grandi progressi e cambiamenti avvenuti specialmente negli ultimi 60 anni almeno nelle società occidentali.
[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 24-12-2008 alle 16:45 ] |
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83Alo83
Reg.: 26 Mag 2002 Messaggi: 16507 Da: Palermo (PA)
| Inviato: 24-12-2008 16:58 |
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non so, io credo che l'"indottrinamento" provenga sempre e comunque dal basso.
penso che la "genderizzazione" sia un prodotto culturale, uno schema mentale condiviso, un archetipo universale che appartiene al popolo. e che le case produttrici di giocattoli inseguono perchè hanno come unico obiettivo la vendita.
insomma, attribuisco loro un ruolo passivo.
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Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.
[ Questo messaggio è stato modificato da: 83Alo83 il 24-12-2008 alle 16:58 ] |
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Deeproad
Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 24-12-2008 19:19 |
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quote: In data 2008-12-24 16:58, 83Alo83 scrive:
non so, io credo che l'"indottrinamento" provenga sempre e comunque dal basso.
penso che la "genderizzazione" sia un prodotto culturale, uno schema mentale condiviso, un archetipo universale che appartiene al popolo. e che le case produttrici di giocattoli inseguono perchè hanno come unico obiettivo la vendita.
insomma, attribuisco loro un ruolo passivo.
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E hai ragione, nel senso che ognuno fa i propri interessi. Sempre e comunque, senza eccezioni. Quel che volevo dire è che un certo modo di vivere la vita a tappe è comunque voluto per un motivo o per un altro. E spesso non ci rendiamo conto che i nostri desideri non sono davvero i nostri desideri, ma quelli di qualcun altro. Quanti di noi sono convinti del fatto che a un certo punto della loro vita debbano mettere su famiglia? Ora, io posso anche credere che le case produttrici di giocattoli siano l'ultimo dei problemi nell'ambito di una situazione comunque (a mio avviso) manovrata, ma pensare che la società tutta non si muova all'unisono in determinate direzioni lo trovo anch'esso abbastanza ingenuo.
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
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liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 25-12-2008 11:22 |
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Fondamentalmente io credo che sia un gatto che si morde la coda.
La sperimentazione e l'innovazione di prodotto esistono nell'industria dei giocattoli così come in ogni altra industria.
Quello che può differenziare un'industria dall'altra è la direzione in cui vanno le innovazioni di prodotto.
Un giocattolo come le Bratz, ad esempio, che esaspera il modello già irrealistico di femminilità rappresentato dalla Barbie, trasformando le bambole in troiette volgari, se da un lato asseconda un modello culturale in cui le donne sono sempre più sessualmente aggressive, dall'altro spinge anche ad accettare quel modello fin dalla più tenera età.
E' un modo subdolo di manovrare la società attraverso i bambini, un modo a cui non si può sfuggire: ricordo molto bene che quando ero piccola ho avuto la mia prima Barbie a sei anni perché a mia madre non piaceva l'idea di una bambola che rappresentasse la upper class americana. Ma a forza di insistere me l'hanno dovuta comprare.
Quel che voglio dire è che un conto è assecondarecerte tendenze, un altro esasperarle. Perché i bambini reagiscono assai bene alle esasperazioni: vogliono. E gli adulti sono sempre meno in grado di resistere alle pressioni filiali.
Comunque il discorso è molto complesso, non per niente sono stati scritti due libri a trent'anni di distanza l'uno dall'altro, e se nel primo la Gianini Belotti metteva sotto accusa il comportamento degli educatori, in primo luogo delle maestre delle scuole d'infanzia, perché non lasciavano liberi bambine piccolissime di giocare con costruzioni e camion dei pompieri piuttosto che con bambole e pentoline, nel secondo la Lipperini mette l'accento proprio sull'esasperazione dei generi nel mercato dei giocattoli.
Quello che emerge ed è importante rilevare è che i bambini molto piccoli, ancora non "indottrinati" da genitori ed educatori su cosa è "femminile" e cosa è "maschile" scelgono indifferentemente dal sesso se giocare con la cucina ( e tutti gli accessori connessi ) o con il camioncino. Ai bambini piace emulare gli adulti, a molti maschietti piacerebbe emulare le mamme e personalmente ho visto che i miei cuginetti maschi che hanno sorelle più grandi amavano giocare con i giocattoli delle sorelle e magari venivano scoraggiati dai genitori.
E' questo che rilevano le due scrittrici pedagoghe, e giustamente le industrie di giocattoli replicano dei modelli ampiamente accettati e condivisi. Non sta a loro cambiare ma a genitori ed educatori.
_________________ ...You could be the next. |
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HistoryX
Reg.: 26 Set 2005 Messaggi: 4234 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 27-12-2008 18:03 |
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Le Bratz già... anche io ho sempre pensato che fosse troiaggine fatta a bambole, ma credo ci sia molto di più... ossia allargare il mercato di trucchi, abiti e accessori femminili sin dalla più tenera età.
_________________ [ Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. (Johann Wolfgang Göethe) ] |
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thetourist
Reg.: 01 Mag 2007 Messaggi: 7007 Da: estero (es)
| Inviato: 27-12-2008 18:36 |
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infatti basta guardare le tredicenni di oggi...
invece mio figlio ha un sacco di pentoline e servizi da caffè, ne è proprio attratto!
quando andiamo in giro e capita di comprare qualche giocattolo io li faccio sempre scegliere liberamente (ovviamente in base alle nostre possibilità).
noi mamme siamo fondamentali per un cambiamento concreto delle cose, per un futuro in cui i maschietti non crederanno più che certe cose debbano essere solo fatte dalle donne, ma che anche loro devono e possono occuparsi di dare una mano in casa.
poi ovviamente i papà dovrebbero dare il buon esempio...
purtroppo non è sempre così facile insegnare certe cose.
oh, scusate se è un post più incasinato del solito, ma ho una cena per 14 persone stasera e sono un po incasinata.
ora che ho fatto merenda vi saluto, ci si vede verso mezzanotte... |
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Midknight
Reg.: 18 Ott 2003 Messaggi: 3555 Da: Perugia (PG)
| Inviato: 27-12-2008 19:16 |
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quote: In data 2008-12-27 18:36, thetourist scrive:
invece mio figlio ha un sacco di pentoline e servizi da caffè, ne è proprio attratto!
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Il figlio della tourista e' frogio!!!
Il figlio della tourista e' frogio!!!
Il figlio della tourista e' frogio!!!
Il figlio della tourista e' frogio!!!
Il figlio della tourista e' frogio!!!
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Deeproad
Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 27-12-2008 19:47 |
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Marienbad
Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 27-12-2008 22:35 |
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quote: In data 2008-12-27 19:47, Deeproad scrive:
quote: In data 2008-12-27 18:36, thetourist scrive:
infatti basta guardare le tredicenni di oggi...
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Potevano anche inventarle prima le Bratz!
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Ahahahha.
Il prossimo post sarà: poveri pedofili soggiogati! |
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MRSSTEELE
Reg.: 08 Nov 2002 Messaggi: 10730 Da: Venezia (VE)
| Inviato: 28-12-2008 20:55 |
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Le mie figlie hanno (avevano) entrambe le bratz. Orribili creature ipertruccate e zeppatissime pur avendo la faccia e il corpo acerbo delle dodicenni. Almeno Barbie era una donna zinnuta e dalla coscia lunga. Se li poteva permettere certi abiti fascianti e gli spacchi. Le Brazt avevano capelloni, occhioni, labbroni, insomma un sesso da noia e nomi tipo Jade, chloe,jasmin ecc e in TV avevano fatto anche un cartone che le riguardava tanto mieloso quanto sciocco. Le protagoniste vestivano sempre di rosa, abitavano in un loft tutto rosa, avevano perfino un barboncino tutto rosa che si chiamava Pink Dopo un po' le bambine si accorsero che essere femminili non è questo e le brazt finirono in soffitta. Meglio un bel serramanico nascosto tra le pieghe della gonna e via come dico sempre io.
_________________ Oggi è il mio ultimo giorno di vita. |
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