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Autore Per la sQuola!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 02-03-2004 19:16  


Scusate se porto via spazio agli altri topic, ma ho pensato di postare qui questo...perkè potrebbe tornare utile a tutti gli utenti ke vanno a scuola (specialmente quelli ke frequentano l'ultimo anno del liceo classico e ke quest'anno c'hanno la matura). In questo topic meterò (e spero ke nn sarò l'unico) gli appunti delle materie, le versioni di greco e di latino....insomma tutte le cose inerenti la scuola. se a qualcuno possono interessare basta sfogliare il topic...e....nn si sa mai ke nn si trovi quello ke si cerca.....
Per ora vado con la letteratura Greca......poi se ne avrò voglia continuerò......
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 02-03-2004 19:18  


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[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 04-03-2004 alle 14:53 ]





(LETTERATURA GRECA)



ETA’ ELLENISTICA: CARATTERI GENERALI




Differenza tra “Ellenico” ed “Ellenistico”: il primo è greco, il secondo è quando la Grecia viene a contato con altri popoli.


· L’Ellenismo ha inizio nel 323 a.C., quando muore Alessandro Magno.
Termina nel 31 a.C. , anno in cui Roma si sostituisce ad Alessandria D’egitto come capitale anche culturale dell’impero.
Per molto tempo l’ellenismo è stato chiamato anche “Alessandrinismo”.
Ma il termine “Alessandrino” era usato in senso dispregiativo, perché dato che una delle caratteristiche più marcate di questo periodo è stato dare grandissima importanza alla forma, a volte più che al contenuto, col termine Alessandrino si voleva indicare qualcosa di formalmente perfetto e molto alto, ma spesso privo di un effettivo contenuto.
Siccome questa distinzione non è affatto sempre vera, cioè è troppo generica ed approssimativa, si è sostituito al termine Alessandrino il termine Ellenistico per evitare l’equivoco.
L’età ellenistica è ricca di spunti, stimoli, novità e di fermento culturale molto vivo.
E tendenze a volte opposte che convivono e che diventano caratteristiche fondamentali.
Fra queste tendenze opposte ci sono: una cultura molto alta e ricercata, che vuole trovare il punto più alto come meta, che vuole arrivare a ciò che è raro o mai detto, o che è nuovo, che può stupire o attrarre il pubblico e, contemporaneamente, rifiorisce una cultura popolare, cioè alla portata di tutti, alla ricerca delle tradizioni (cioè del vecchio e non del nuovo), alla ricerca delle origini della Grecia. Per culto popolare si intendono le favole, i miti, le storie dei posti e dei nomi, le storie delle feste popolari. Siamo di fronte al fenomeno del cosmopolitismo: i cittadini greci si sentivano ed erano non solo più greci, ma uomini che arricchivano la loro grecità con altre culture. Il sentirsi al centro del mondo consiste anche in un senso di dispersione, cioè un sentirsi sperduti, piccoli, in un contesto troppo grande.
C’è una ricerca dell’individualismo perché c’è bisogno di tenere vivo il proprio io, che è diverso da tutti gli altri e che ha bisogno di cure. L’individualismo diventa attrazione fortissima e particolare al proprio animo.
In età ellenistica si ha il fenomeno dell’urbanesimo, cioè un’alta concentrazione di abitanti nelle altre città, dove ci sono più possibilità; contemporaneamente il fenomeno opposto, cioè la ricerca di una vita tranquilla e un po’ appartata, e in realtà rustica e pastorale, cioè una ricerca della campagna come solitudine, possibilità di introspezione che può ispirare l’arte. Un altro doppio elemento: un posto importante lo ha la religione, che chiamiamo ufficiale, cioè degli dei tradizionali. Proprio perché è la religione tradizionale. Continua ad esistere, però si svuota un po’ del suo significato profondo, perché è una religione troppo generica, cioè rivolta a tutti, ma non soddisfa le esigenze intime e personali dei singoli. Quindi, contemporaneamente, si sviluppa una religione alternativa. Cioè hanno grande successo in questo momento i culti orientali, misterici, quelli magici, l’astrologia, l’astronomia ecc…
Un altro elemento è il crollo delle polis. Le città stato erano comunità che offrivano al cittadino grande protezione e sicurezza. Si perde l’identificazione dell’uomo greco nella polis. C’è quindi maggiore apertura negli scambi commerciali, culturali e sociali, si conosce gente e si ampliano i propri orizzonti. Però l’uomo greco, d’altra parte, perde gran parte della sua sicurezza di cittadino, cioè non si identifica pi nella sua polis, ma di fronte al mondo. Quindi si allargano tutti gli orizzonti, ma c’è un senso di spaesamento e l’uomo si sente più solo.
Il ruolo e la figura della donna cambiano molto in età ellenistica, perché è strettamente legato allo sgretolamento della polis.
prima dell’età ellenistica la donna era esclusivamente la madre dei due figli. In età ellenistica questa concezione comincia a cambiare, cioè il cosmopolitismo, i progressi politico-culturali, quelli sociali, le nuove filosofie destinate per la prima volta anche alle donne (insomma, i tempi che cambiano), portano la donna ad un ruolo che comincia a cambiare, cioè non serve più solo per fare figli, ma a partecipare anche alla vita comune. Quindi la donna non è più solo quella che serve a trasmettere il patrimonio familiare, ma comincia ad essere vista anche come creatura assestante. Viene vista come essere umano esteriormente diversa dall’uomo, ma, in questa diversità, trova la sua forza.


Quindi mentre i maschi erano più pragmatici, attenti all’utile, al pratico e al razionale, si scopre piano piano un mondo femminile contrario e forte che vive di sentimenti e di passioni e di tutto ciò che è dell’anima nel profondo. In etàellenistica si rafforza la
“comune”; con questo termine in realtà noi intendiamo “lingua comune”. La si rafforza e diventa ora fondamentale.
Ciò significa che in questo periodo ci si sforza di trovare una radice comune che sostituisca l’elemento di saldatura tra i popoli diversi che si incontrano.
Questa radice sarà il dialetto “attico”. Esistono due : una è quella quotidiana, che ha un uso pratico (per documenti, per commerci, per burocrazia), l’altra è quella letteraria, alta e per la prosa, per chi fa l’arte.
In età ellenistica si popolano città che già esistevano, ma che non erano fino ad importanti. La prima fra queste è senz’altro Alessandria, prima di tutto per la famosissima biblioteca (la più grande del mondo, finita tristemente in fiamme).
Quindi, oltre che centro commerciale più grande del mediterraneo, Alessandria era anche il centro della cultura e degli studii. Ed era stato voluto da un sovrano che si chiama Tolomeo Fidelfio.
Altre città erano Pergamo, Antiochia, Pella, l’isola di Kos e l’isola di Samo nel mar Egeo.
La cultura in età ellenistica ha maggiore diffusione rispetto al passato tra la popolazione, cioè si avverte, sempre per il cosmopolitismo, una maggiore necessità di imparare, di conoscere e di arricchire la propria cultura.
Nascono le biblioteche come centri di studio, nascono i ginnasi e si diffonde, per chi può permetterselo, il maestro privato che va in famiglia ad insegnare la grammatica ai giovani. Contemporaneamente si diffondono papiro e pergamena, che sono materia prima del libro. Con l’avvento del libro la cultura orale comincia a circolare anche scritta, il che ne rende la fruizione (uso) più personale e individuale.
C’è un elemento fondamentale che favorisce la cultura in età ellenistica: i sovrani che, cosa mai successa prima, sono molto illuminati, cioè tengono al loro regno anche in senso culturale, quindi favoriscono in ogni modo la nascita, la diffusione e l’ampliarsi delle diverse culture.
E loro per primi si impegnano perché questo avvenga, tenendo strettissimi contatti con gli intellettuali che invitano a corte e favorendoli in ogni modo.
Questi sovrani sono quelli alessandrini che, proprio per questo motivo, si meritano degli appellativi accanto al loro nome. Uno di questi sovrani, che si chiamava Tolomeo, soprannominato Evergete (dal greco “ ” = opera), si merita un tale appellativo e dà inizio al fenomeno dell’evergetismo, cioè la disposizione felice di chi regna nei confronti del suo popolo e delle arti, della cultura a vantaggio del popolo stesso.
I temi più trattati dagli autori dell’età ellenistica sono soprattutto quelli legati al mondo interiore e degli affetti, tipo l’amore e tutti quei temi che cercano di scandagliare l’animo umano e coglierne nella sua profondità tutte le sue sfaccettature. Un soggetto molto frequente scelto dagli autori è la figura femminile. I generi letterari più usati sono per la poesia soprattutto l’elegia (che è la più antica forma di poesia dopo l’epica).
L’epica resta usata come forma poetica personal e soggettiva.
Ci sono tre filoni: 1) Erotica, narrativa frequentissima.


· La poesia Etiologica va alla ricerca delle origini, perché mira a scoprire cause e punti di inizio, leggende miti, tradizioni e feste, ecc….
Un’altra forma quella bucolica e pastorale (Teocrito).
Poi c’è l’epigramma, che risale ad Omero. Nasce come iscrizione apposta sugli oggetti per sancire la proprietà degli stessi. Con il passare dei secoli l’epigramma diventa fonte letteraria e gli restano queste caratteristiche:
1) la brevità (5-6-7 righe)
2) l’immediatezza (in pochissimi versi divisi così: i primi descrittivi e gli ultimi conclusivi)
3) è un genere d’occasione, che significa spesso legato a un momento particolare, che può essere di natura varia, può essere un invito o un dono ricevuto.
4) In età ellenistica è anche questo usato soprattutto per motivi personali.
5) C’è poi una fine (chiusa) sempre molto brillante, cioè composta per colpire chi legge.


· Un altro genere poetico è la poesia epica, ma completamente stravolta rispetto ai canoni omerici. Al posto del lungo poema omerico predominava un poema che si chiama “epillio” (“piccolo mito”, piccolo non solo per la forma ma anche per i temi che sono minori).
Ultimo genere è l’inno (sempre da omero) di natura religiosa. In età ellenistica viene anch’esso stravolto, la dedica agli dei rimane come pretesto e l’inno diventa erudito, mitologico ed etiologico.


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stefy12

Reg.: 25 Mar 2002
Messaggi: 1286
Da: Brissego CH (es)
Inviato: 02-03-2004 22:21  
posso aggiungerci la mia presentazione in francese sull'ingenuo di voltaire?? vabbé,io aggiungo... grande richmond...

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stefy12

Reg.: 25 Mar 2002
Messaggi: 1286
Da: Brissego CH (es)
Inviato: 02-03-2004 22:22  
INTRODUCTION

Je vous présenterai l’Ingénu, conte écrite par Voltaire en 1767
à 73 ans,
à un moment où beaucoup de ses préoccupations semblent converger vers ces peuples libres, dont les mœurs s’opposent à celles des courtisans.
Au grand voyage de Candide dans le monde contemporain, l’Ingénu substitue un espace national unique (Bretagne et Paris) ainsi qu’une temporalité historique remarquablement resserrée (1689-1690)
L’Ingénu met en scène des événements historiques (le conflit France-anglais, l’émigration des protestants due è la révocation de l’édit de Nantes,…) des personnages réels (le ministre Louvois, son commis Alexandre, le père de la Chaise, son Valet Vadbled).
Aussi tous les livres lus par l’Ingénu en prison furent publiés avant la date où se situe l’intrigue.








SITUATION DU TEMPS

Avant de lire cette œuvre on doit savoir quelques choses sur l’époque, pour entrer sans peine dans l’Ingénu.

- La théologie interdit (sauf dispense) le mariage entre des parrain et marraine et leur filleul. Ce est l’obstacle initial du roman, qui tient donc aux rituels et aux dogmes religieux.

- Un grave conflit religieux, surajouté à l’antagonisme des catholiques et des protestants, divise le catholicisme français. Il y a, d’une côté, les tenants de « l’orthodoxie », incarnée aux yeux du public par l’ordre international des jésuites, soldats disciplinées du pape, et partisans d’une souple adaptation du christianisme au monde réel, au monde moderne ; et, de l’autre côté, les jansénistes, qui ne forment pas un ordre religieux organisé, riche et influent, mais se reconnaissent dans une interprétation plus intransigeante et austère du dogme et de la morale catholiques. Cet group, brimé et clandestin, est vite suspect au pape, au clergé, et au roi de France.
- Avec la révocation de l’édit de Nantes, l’exercice du culte protestant est interdit, et déclenche une vague de départs et de conversions forcées.
- À partir du seizeième siècle, grâce aux espésitions maritimes et aux calculs scientifiques,le Occidentaux découvrent des civilisations différentes, la rotondité de la Terre et le système solaire.
C’est aussi grâce à ces découvertes que Voltaire utilise le thème du voyage, aussi dans Candide et Zadig.
DÌ BREVEMENTE COS’È UN HURON (Sauvage d’Amérique - Nature…)

RÉSUMÉ

En 1689 l’Ingénu, jeune Huron désireux de connaître la France, débarque en Bretagne. Reconnu par M. Kerkabon et sa sœur comme leur neveu, il est intégré dans la société locale, et baptisé afin de le convertir au catholicisme. Le solide bon sens de l’Ingénu rend cette action difficile. Il veut, en effet, appliquer la Bible à le lettre, et ne comprend pas pourquoi, pour exemple, on l’empêche d’aimer Mlle de Saint-Yves, sous prétexte qu’elle est sa marraine. Il livre bataille contre des envahisseurs anglais, puis il veut délivrer la belle Saint-Yves, enfermée au convent.
Il part alors pour Versailles, pour demander au roi la récompense de sa bravoure et la main de sa bien-aimée.

Là il rencontre des protestants, qui lui exposent les maux dus à l’intolérance religieuse, et il promet d’en parler à Louis quatorze. Mais l’Ingénu n’est reçu que par un commis, puis enfermé à la Bastille avec le janséniste Gordon, qui devient son ami. Il complète sa éducation par des lectures. Entre-temps, les Kerkabon et Mlle de Saint-Yves, échappée du couvent, tentent d’obtenir du roi la grâce du Huron. La jeune fille n’y parviendra que en se donnant à M. de Saint-Pouange, sur les conseils d’un père jésuite et d’une dévote. Libéré ainsi que Gordon, le Huron retrouve Mlle de Saint-Yves. Mais, tourmentée par le remords de son infidélité, elle meurt malgré le pardon de l’Ingénu. Une belle carrière de soldat et de philosophe ne consolera jamais le héros de cette perte.

LES PERSONNAGES

L’Ingénu est un beau jeune homme, il a aussi un esprit chevaleresque. Il a une conception proche de l’idéal chevaleresque aussi de l’amour : les hommes s’efforcent, par leur fidélité et leurs combat héroïques, de mériter l’amour d’une dame parfaite.
Sa force lui vaut le surnom de Hercule. Mais il a aussi des profondes valeurs intellectuelles, qu’il développe aussi grâce à sa mémoire et son esprit vif, et au temps qu’il passe en prison. Mais le jeune héros (comme, d’autre part, Mlle de S-Y et Gordon) sont capables d’amitié et d’amour désintéressé, ils se révèlent sensibles et compatissent pour les malheurs d’autrui.
Mlle de S-Y se distingue pour être une vertueuse et pour son amour, qui la tourmentent et divisent entre le sens du devoir et, comme déjà dit, l’amour.
Mais a côté de ces aspects positifs, l’héros présente des faiblesses inhabituelles chez les héros traditionnelles.
Son nom donne la clé de sa vrai nature, qui a une double face, négative (elle fait sourire ou rire) e positive (elle dévoile la vérité).
L’Ingénu, à son arrivée en France, fait rire par ses naïvetés. Il croit, par exemple, que les personnages de la Bible sont encore vifs.

Les personnages principaux parcourent des étapes qui les changera: ils découvrent les joies et les souffrances de l’amour, ils font l’expérience de la mort d’un proche et subissent l’intolérance religieuse.
Chaque fois, ils apprennent que les vraies valeurs réside(..nt), dans le mérite personnel, la tolérance, l’amitié, l’acceptation des trahisons amoureux…
Trois personnages sortent totalement transformés de leurs aventures : le héros, Mlle de S-Y et Gordon.

Voltaire écrit de l’initiation sentimentale et sociale d’un jeune sauvage, qui forge sa vision du monde grâce aux épreuves et aux rencontres. À l’apprentissage intellectuel et affectif s’ajoute une maturation de la personnalité
L’Huron même dit, en prison : « J’ai été changé de brut en homme »
La jeune de S-Y aussi se métamorphose : l’Ingénu, a propos, dit : « Ce n’était plus cette fille simple dont une éducation provinciale avait rétréci les idées… » L’amour et le malheur l’avaient formée.
Enfin Gordon a quitté sa sévérité de janséniste.
« l’âpreté de ses anciennes opinions sortait de son cœur, il était changé en homme »

Il y a aussi une évolution affective du sentiment de l’Ingénu et de sa bien aimée.
L’attirance réciproque, au départ surtout physique, se transforme en une estime profonde, en un sentiment puissant, qui repose sur les qualités morales et le pardon. La jeune femme admire la métamorphose du Huron en homme. Lui, qui au départ célébrait la fidélité comme une valeur suprême, est profondément honoré par le sacrifice de Mlle de S-Y..
L’Ingénu découvre la douleur se la séparation, et fortifie son amour en prison
Gordon change aussi sa opinion sur l’amour, grâce à ce couple exemplaire. D’un péché et une dépravation il devient un sentiment aussi noble que tendre.
Même la mort n’efface pas la force de ce amour : l’Ingénu n’oubliera jamais Mlle de Saint-Yves.

L’Ingénu est aussi caractérisé pour sa inadaptation initial au monde, il est un sauvage d’Amérique qui découvre la civilisation européenne. L’héros possède dès le départ l’esprit critique qui lui permit de juger immédiatement les croyances et les rites catholiques (par exemple le baptême, qu’il attend dans un ruisseau, ou l’interdiction d’épouser sa marraine). Le regard du étranger est naïf et critique, et révèle à ses hôtes la relativité de leurs mœurs.
Il juge aussi les guerres religieuses entre catholiques et protestants.
Cependant il se rend à Paris plein d’illusions sur la société française : il s’imagine qu’il rencontrera facilement le roi, qu’il obtiendra la main de Mlle de Saint-Yves, la récompense de sa victoire sur les Anglais, et la fin des persécutions contre les protestants. Son incarcération brutale lui fait perdre cette naïveté. Enfermé en prison, il « développe » son génie par des nombreuses lectures et par ses conversations avec Gordon. Il se forge ses propres opinions dans des larges domaines. Et il devient très critique vis-à-vis du régime politique français.

Les caractéristiques du héros correspondent aux objectifs satiriques de l’auteur.
En créant un personnage positif inadapté à un monde mal fait, où règnent les vices et le Mal, Voltaire use le héros pour mettre en lumière les absurdités, les injustices, les préjugés auxquels les gens du temps on finit pour s’habituer pour leur quotidienneté.
Le regard étonné, parfois scandalisé d’un étranger sauvage, naturel et naïf font rire, mais réveillent aussi l’esprit critique des lecteurs…


LA PHILOSOPHIE DANS CETTE CONTE

Dans cette conte la philosophie est exprimée à visage (plus) découvert (que dans Candide,)sous une forme (plus) didactique et explicite, (moins) romancée, et on le voit très bien en la séquence centrale de la prison, quand Gordon et l’Ingénu discutent des livres lus ; le séquence tourne au dialogue philosophique, une des formes favorites des lumières.
L’Ingénu n’est pas une histoire d’amour malheureux, le vrai sujet du roman est évidemment la triple éducation, par leurs aventures, d’un vieux théologien (Gordon), d’un canadien sauvage (l‘Ingénu) et d’une belle demoiselle de Saint-Malo (Mlle de Saint-Yves). C’est l’expérience de la désillusion juvénile, le passage du rêve d’absolu au compromis avec l’existence prosaïque.(…comune,volgare…)

LES THÈMES
RELIGION ET TOLÉRANCE

Dans l’Ingénu, Voltaire fait de la satire du clergé et des dogmes et superstitions se la religion.
Il critique l’intolérance, les guerres de religion et la responsabilité des jésuites.
Il parle aussi du respect des valeurs morales, que l’Huron a très différents de lesquels des français.
Voltaire se moque de l’hypocrisie des religieuses, en dénonçant leur attitude envers l’amour.

SOCIÉTÉ

La satire sociale du conte comprend l’arrogance des nobles (dans la pièce ces personnages sont distaint par la morgue et l’absence du sens moral) et le règne du argent.
Il critique aussi les pratiques cruelles, comme l’enfermement au convent des filles sans vocation.
La critique politique, illustre les abus du pouvoir des rois et courtisans, en attaquant directement la cour et la bureaucratie françaises du règne de Louis quatorze, les injustices de la justice, avec les emprisonnements sans procès, et, enfin, les guerres, avec les Anglais qui débarquent sur les côtes françaises. Mais les guerres, les plus dénoncés, sont les guerres religieuses, dont j’ai déjà parlé.
La province bretonne, surtout peuplée de personnages certes un peu bornés, mais bons (Les Kerkabons, les Saint-Yves), tranche avec la duplicité hypocrite des dévots et des fonctionnaires parisiens.

L’AMOUR ET L’IMAGE DE LA FEMME

L’amour aussi est utilisé comme un élément de la satire philosophique et sociale.
L’infidélité et l’argent qui corrompe l’amour sont des autres thèmes touchés :
La dévote se félicite des avantages financiers que les femmes obtiennent en se donnant aux courtisans, et monstre une cour royale corrompue où l’on ne refuse rien à une jolie fille.
Mlle de S-Y doit décider si se donner au libertin M.de Saint-Pouange et délivrer l’Ingénu, ou se ne pas lui être infidèle.
Rarement l’amour est désintéressé, il est un sentiment profond, rare et fragile, que seulement les vertueuses (l’Huron et sa bien-aimée) ont la privilège de vivre.
Pour mieux distinguer les bonnes des méchants, on face leur attitude à l’amour.
La vertu de Mlle de S-Y contraste avec le cynisme sordide de la dévote ; la pureté des sentiments du Huron trouve son contraire dans l’égoïsme du bailli et de M.de Saint-Pouange, qui veulent forcer Mlle de S-Y à un mariage ou un acte sexuel qui lui répugnent.

CONCLUSION : L’OPTIMISME
A la fin de l’Ingénu, même si le rêve optimiste meurt avec Mlle de S-Y, dont les responsables restent impunis, les personnages positifs trouvent un certain bonheur, et le maléfique Saint-Pouange connaît le repentir.
La morale de l’Ingénu reste volontairement ambiguë :
Malheur est bon à quelque chose, dit Gordon
Malheur n’est bon à rien répondent en écho de nombreuses « honnêtes gens ».
Ici, encore, l’auteur refuse de trancher.

CONCLUSION: ENQUÊTE SUR LE BIEN ET LE MAL

L’état initial des contes voltairiens est caractérisé par le bonheur. L’état final n’est pas toujours aussi heureux :
La clôture de Zadig est la plus traditionnelle :heureux mariage, montée du héros sur le trône. Les vertueux sont récompensés, les méchants punis.

Cette fin morale et optimiste correspond au triomphe de la thèse providentialiste, exposée peu a peu auparavant de l’ange Jesrad (chap. 18).
Candide épouse Cunégonde, mais ne l’aime plus. Le bonheur qu’il trouve dans le métairie est un renoncement à ses rêves de richesse. Le héros a cependant mûri et perdu ses illusions d’enfant.
La mort de Mlle de Saint-Yves endeuille à tout jamais l’Ingénu. : la reconnaissance de son courage par le roi ne saurait consoler d’une telle perte. Gordon et les Kerkabons sont récompensés, Saint-Pouange connaît le repentir, mais la dévote et le père tout-à-tous, loin d’être sanctionnés pour leur hypocrisie, reçoivent des cadeaux. Le Huron a cependant, comme Candide, profondément mûri, et son insertion dans la société occidentale (il devient guerrier et philosophe) tranche avec son inadaptation du début. Ce désenchantement de Candide et l’Ingénu, corresponde a l’évolution de Voltaire, qui ne croit plus en l’Optimisme.



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archer84

Reg.: 26 Gen 2004
Messaggi: 4249
Da: catania (CT)
Inviato: 03-03-2004 14:37  
quote:
In data 2004-03-02 22:22, stefy12 scrive:


bello e interessante... brava

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"Vi amo come foste miei figli" disse lo Zar ai suoi sudditi... e fece mozzar la testa allo Zarevic...

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 03-03-2004 15:13  
quote:
In data 2004-03-02 22:21, stefy12 scrive:
posso aggiungerci la mia presentazione in francese sull'ingenuo di voltaire?? vabbé,io aggiungo... grande richmond...



questo è un topic in cui tutti gli studenti del forum mettono i loro appunti, le verisoni, le traduzioni, le ricerche, i compiti fatti a casa, le tesine e via dicendo.
hai fatto bene a mettere quello ke hai scrittosu voltaire (oltre tutto t stimo un casino........fossi capace io a parlare il fracncese così!!!:wink: ). però ATTENZIONE: ho intenzione di aprire un'altro topic (sempre ke ai moderatori nn dispiacccia) sulle materie scientifike (scienze, matematica, fisica ecc...). Quindi qui mettiamoci solo quelle umanistike e letterarie (Arte, Lettere, greco, latino,inglese, francese e tutte le longue ke studiate, storia filosofia e via dicendo....

Se avete da aggiungere....mettete tutto qui e nell'altro post ke aprirò.......così se dovessimo aver bisogno di appunti o roba varia nn dobbiamo sbatterci a cercare la roba su google o in giro per internet!
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Ondina
ex "Plumett"

Reg.: 24 Apr 2003
Messaggi: 2205
Da: Padova (PD)
Inviato: 03-03-2004 15:17  
ottima idea,e di sicuro molto utile...l'anno prossimo tocca anche a me la maturità classica!
_________________

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 03-03-2004 15:20  
quote:
In data 2004-03-03 15:17, Ondina scrive:
ottima idea,e di sicuro molto utile...l'anno prossimo tocca anche a me la maturità classica!


Permettimi per una volta di nn essere d'accordo cn te...io partecipo volentioeri a questa iniziativa..ma fossi(e sono)in un maturando non conterei troppo su questi appunti.
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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Ondina
ex "Plumett"

Reg.: 24 Apr 2003
Messaggi: 2205
Da: Padova (PD)
Inviato: 03-03-2004 15:26  
quote:
In data 2004-03-03 15:20, seanma scrive:
quote:
In data 2004-03-03 15:17, Ondina scrive:
ottima idea,e di sicuro molto utile...l'anno prossimo tocca anche a me la maturità classica!


Permettimi per una volta di nn essere d'accordo cn te...io partecipo volentioeri a questa iniziativa..ma fossi(e sono)in un maturando non conterei troppo su questi appunti.



secondo me invece leggere gli appunti che non siano su libri ecc,ma in un ambiente diverso, come il forum,ti lascia impresse delle nozioni,e ti può fornire dati in più.
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 03-03-2004 15:29  
Dipende dai libri...e dipende dagli ambienti..è vero che possono aiutare a farsi un quadro generale.....
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sono un bugiardo e un ipocrita

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mulaky

Reg.: 09 Lug 2002
Messaggi: 32104
Da: Catania (CT)
Inviato: 03-03-2004 15:30  
partendo dal presupposto che:
1 si deve cmq studiare
2 gli appunti sono personali

secondo me è una buona idea questo topic! se non altro si ha una visione più ampia di un determinato argomento!! sbaglio?
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What you fear in the night in the day comes to call anyway

Well darling if the shit came out then, I suppose that the shit went in

(A.D.)

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SolidSnake

Reg.: 13 Mar 2003
Messaggi: 10561
Da: San Cesareo (RM)
Inviato: 03-03-2004 15:48  
Io potrei postare qualcosa di filosofia e qualcosina di letteratura latina, ma è personale e attinente al mio libro... non so...
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Voi guardate verso l'alto, quando cercate elevazione. E io guardo in basso, perchè sono elevato.

Zarathustra, da COSI' PARLO' ZARATHUSTRA

http://nakash.myminicity.com

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 03-03-2004 17:39  
quote:
In data 2004-03-03 15:48, SolidSnake scrive:
Io potrei postare qualcosa di filosofia e qualcosina di letteratura latina, ma è personale e attinente al mio libro... non so...



Scusa ma "personale" e " attinente al libro" sono due concetti che non vanno molto d'accordo...
L'idea di sto topic non mi interessa, ma resta comunque un'ottima idea. Spero vi sia davvero utile e, magari, cercate di utilizzare questo spazio per accennare qualche interpretazione personale sulle cose che affrontate.
Auguri.
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Rubare in Sardegna è il Male.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-03-2004 19:47  
Ma non esistevano gia' i bigini?

Sempre meglio studiare da solo...
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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SolidSnake

Reg.: 13 Mar 2003
Messaggi: 10561
Da: San Cesareo (RM)
Inviato: 03-03-2004 21:11  
quote:
In data 2004-03-03 17:39, 13Abyss scrive:
quote:
In data 2004-03-03 15:48, SolidSnake scrive:
Io potrei postare qualcosa di filosofia e qualcosina di letteratura latina, ma è personale e attinente al mio libro... non so...



Scusa ma "personale" e " attinente al libro" sono due concetti che non vanno molto d'accordo...
L'idea di sto topic non mi interessa, ma resta comunque un'ottima idea. Spero vi sia davvero utile e, magari, cercate di utilizzare questo spazio per accennare qualche interpretazione personale sulle cose che affrontate.
Auguri.


E' vero...! Per personale intendo che uso il mio modo di scrivere (che probabilmente solo io posso comprendere) e seguo lo schema degli argomenti cosi come sono riportati sul mio libro.
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Voi guardate verso l'alto, quando cercate elevazione. E io guardo in basso, perchè sono elevato.

Zarathustra, da COSI' PARLO' ZARATHUSTRA

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