Marcos
Reg.: 10 Lug 2003 Messaggi: 3463 Da: Tarquinia (VT)
| Inviato: 30-06-2004 19:32 |
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In occasione dell'uscita del DVD "LUPIN III: WALTHER P.38", ecco la recensione che scrissi qualche anno fa sul sito "LUPIN III EUROPEAN PAGE". Occhio, per chi non l'ha visto e vuole comperarlo, questa recensione potrebbe contenere spoiler:
"Il pubblico ignorante televisivo pensa che un personaggio come il Lupin III, di Monkey Punch, sia un cartone animato per bambini e si accontenta di vederlo (tagliato) su Italia Uno, giusto per passare una ventina di minuti in allegria. Vedendo lo special "WALTER P38", il nono della serie inaugurata nel 1989, forse qualcuno si è ricreduto, visto che il taglio delle animazioni e la storia sono molto violente. Per quanto mi riguarda, sono rimasto stupito che Mediaset non sia stata bersagliata di telefonate di protesta per aver mandato in onda un cartone così maturo e dark in prima serata. Nessun taglio essenziale alla storia, persino la scena di Fujiko (per l'occasione bionda come in "Cagliostro" & "Twilight Gemini" ["Lupin - Una cascata di diamanti"]), spogliata ed interrogata dall'infido specialista in machetes Jack, non è stata eliminata dalla versione televisiva. Il fatto è che ai bambini piacciono questi personaggi ambigui e disegnati come esseri demoniaci. Guardate Doc, il vero super-cattivo della storia, per esempio. Nella versione "buona" il suo viso non ci dice un granchè, ma quando rivela la sua vera natura, gli animatori si sbizzariscono ad infondergli un'aura demoniaca e perversa.
Il tipo di animazione sembrerebbe quella dei "POKEMON", ma più sporca e adulta di quella dei mostriciattoli tanto amati anche in America. Lupin & soci hanno un look che sembra rimandare a quello di "DEAD OR ALIVE", anche se la storia ha ben poco di favolistico e finisce tutt'altro che bene. Il grottesco Gordeaux e la
posse di assassini tatuati e sanguinari dell'isola maledetta sono presentati con ironica cinicità, la cui origine sembra uscir fuori da uno di quei racconti pulp degli anni '30. Ognuno di loro ha una sua determinata personalità e una funzione ben precisa nella storia. Jack, il comprimario maschile che ci attira di più, è uno psicopatico sospettoso e sanguinario, mentre il piratesco Bomber, l'amico più fedele di Ellen (la ragazza della storia), si rivela un uomo buono, altruista e pronto ad abbracciare una giusta causa. Il signor Gordeaux, poi, l'apparente mente criminale dell'isola, ha un look da cattivo bondiano, un azzeccato mix fra il pelato Ernest Stavros Blofeld interpretato da Telly Savalas nel 1969 in "AL SERVIZIO SEGRETO DI SUA MAESTA" (l'unico James Bond movie che finiva con la morte della bella di turno - guarda caso appena sposata con l'agente segreto -, il cui clamoroso flop mondiale fu imputato all'impacciato George Lazenby, chiamato a sostituire Sean Connery proprio in quel film), e il dottor Julius No di Joseph Wiseman (a causa delle braccia meccaniche), ovvero il misterioso capo della "S.P.E.C.T.R.E." e la prima nemesi cinematografica dell'agente segreto inglese. Anche la "Tarantola" è una sorta di organizzazione segreta utopistica, stipendiata da tutti i governi mondiali, solo che qui tutti i suoi membri, dai più pacifisti ai più perversi, si sono stancati di vivere sull'isola, respiare gas venefico e prendere ordini da personaggi celati nell'ombra, aspirando ad una libertà che molti di loro avevano sognato per troppo tempo.
Ed è qui che entra in gioco Lupin III, arrivato sull'isola non per rubare l'oro dell'organizzazione, ma, come dice lui, per "chiudere un episodio della sua vita", cioè per cercare il responsabile che ha sparato all'ispettore Zenigata all'inizio dell'anime ("l'uomo dalla Walter P.38 d'argento", per dirla "alla James Bond"), il diabolico
doppiogiochista Doc. Nell'isola approfondiamo anche la conoscenza di Ellen, la ragazza dal medaglione che si era rifiutata di uccidere una guardia del corpo del politico nel violento prologo della storia e che "guarda sempre il cielo". Lei, un'esperta di arti marziali, è un'altra Oleander, sempre triste e un pò diffidente all'inizio perchè Doc le ha ucciso il fratello, che troverà in Lupin III ben più che un amico e alleato, ma il simbolo stesso della libertà.
Quando Doc, sta per sparare ad un Lupin III disarmato e ottenebrato dal veleno del suo tatuaggio, durante lo scontro finale sull'aerogibile, è proprio Ellen che si sacrifica prendendosi la pallottola fatale destinata al ladro, perché se l'assassino (rivelatosi come il primo complice di Lupin) l'avesse ucciso, avrebbe ucciso anche il simbolo stesso della libertà. Infatti, in due o tre occasioni, il ladro con lei si rivela teneramente romantico e poetico, riuscendo in quelle poche occasioni a regalarci anche un Roberto Del Giudice (voce italiana di Lupin) più profondo e meno infantile del solito. Non dimentichiamoci la "sindrome da eterno Peter Pan" del nostro eroe, essenziale per capire i suoi passaggi dai soliti atteggiamenti infantili a quelli adulti. Sempre romantico e idealista, il nipote di Arsène Lupin fa sfoggio di mille trucchi grazie al suo accendino multi-uso e brandisce la sua Walter trasformandola in un'arma nobile, mentre accusa di codardia il suo avversario più pericoloso.
Per quanto riguarda i suoi soci: la bella Fujiko, dopo la scena nella stanza di Jack, purtroppo ha un ruolo marginale nella vicenda, così anche Jigen e Goemon, che rivelano un'inaspettata indole auto-ironica, soprattutto nella scena in cui li vediamo disinnescare il reattore atomico dell'isola. L'ispettore Zenigata, ferito a morte da Doc e costretto a stare in una clinica di lusso dell'I.C.P.O., ci regala i rari momenti di comicità (sempre adulta) dell'anime, grazie alla sua assistente, Vicky Flanagan, che gli fa da spalla. La ragazza, infatti, lo fa innervosire a tal punto, che in due scene esilarantissime (una ambientata nella scalinata dell'ospedale e l'altra nella scalinata che porta alla metropolitana cittadina) perde l'equilibrio nel trattenerlo per il bavero dell'impermeabile - lei così minuta - e cade fratturandogli le gambe.
Buona la prova di Rodolfo Bianchi (doppiatore di Zenigata) che trova in "TORNA DA ME!", un'alternativa allo storico "TI PRENDERO'!" di Enzo Consoli (vecchio doppiatore nella prima e terza serie TV), quando Lupin e Ellen si presentano davanti alla finestra della stanza dov'è ricoverato il poliziotto col loro Jet.
Certo, vedere Lupin III brandire una pistola e agire in una maniera simile a quella del Ryo Saeba di "CITY HUNTER" mi è sembrato un pò inusuale nella sua indole (preferisco che a maneggiare le armi da fuoco sia Daisuke Jigen), ma vederlo alla fine inseguire l'aerostato di Doc con la moto a piena velocità e costringerlo ad una scazzottata vecchio stile (niente arti marziali, una volta tanto, ma i cari vecchi e collaudati cazzotti) ha emozionato anche me.
La storia è una "Tarantinata alla John Woo", è vero, ma le musiche che in più di una volta si ispirano ai ritmi di Ennio Morricone e al John Berry del
"James Bond theme" sono molto suggestive. Insomma, a me lo special animato del 1997 è piaciuto molto, anche se è la quarta volta che vediamo un Lupin che si ispira alle leggendarie lotte di James Bond contro la "S.P.E.C.T.R.E." (vedi il primo, il quinto e il settimo special televisivo per crederci), dimostrando di essere più romantico e vulnerabile dell'agente segreto attuale, l'attore irlandese Pierce Brosnan."
E' tutto, vorrei sapere la vostra opinioni ragazzi!
Marcos
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