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Autore Beggars banquet
eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 03-02-2008 17:15  
Voglio recidivarmi con le mie "pippe" musicali.
Ancora il 1968,ancora un capolavoro,ancora una grande british band,i Rollingstones.
L'album in questione è per l'appunto Beggars banquet,il banchetto degli straccioni, l'album del riscatto delle pietre dopo una serie di infruttuosi tentativi di scimmiottamento dei Fab four con album come: Between the buttoms e Their satanic majestic request.
Un'album splendido, un ritorno saggio e generoso alle origini musicali più pure degli Stones, un ritorno del figliol prodigo (tanto per citare uno dei piatti forti dell'album,il bellissimo traditional Prodigal son,appunto) dove blues, country e rock n'roll la fanno da padroni, in barba alle manie sperimentali e psichedeliche del momento.
Atmosfere prevalentemente acustiche, ricordo ancora il mio disorientamento tanti anni or sono, quando comprando questo album rimasi deluso di non ritrovarmi le tracks piene di pezzi come Jumping jack flash o Let's spend the night together.
La prima canzone è SIMPATY FOR THE DAVIL, percussioni voodoo e coretti ripetitivi ed inquietanti (Whoo,Whoo...) siamo agli albori delle origini di un genere giù nel delta del Mississippi,quando la musica dei neri doveva effettivamente essere essenzialmente ritmica e percussiva, un piano vagamente gospel (il grande Nicky Hopkins) che accellera in crescendo in parallelo alla voce di Mick Jagger,un assolo di chitarra imperfetto ma efficace (Richards? Jones?)un inno blasfemo al signore delle tenebre, bisognoso di un proprio riconoscimento negli annali della storia umana (Ero nei dintorni quando Gesù Cristo fu crocefisso,quando i rossi fecero fuori lo Zar e i suoi ministri e quando i crucchi scatenarono la guerra...).
Segue NO EXPECTATION,magnifica ballata acustica con una slide frutto sicuramente della collaborazione allora in corso tra Richards e Ry Cooder,uno di quei brani "tristi" dei Rollingstones,come Wild Horses,Sister morphine e Paint it black,"Non ho aspettative",un amore finito? Una pera di troppo? Ognuno può vederci ciò che vuole.
DEAR DOCTOR, brano smaccatamente country, un assaggio di quelle che saranno le atmosfere dominanti del successivo Let it bleed,una dichiarazione d'amore esplicita all'America più profonda, lontana mille miglia e anche più dai quartieri luccicanti della Swinging London.
PARACHUTE WOMAN,blues ritmico con un'armonica a bocca che non esce dalle linee ritmiche magnificamente indicate dalla chitarra acustica di Keith Richards,l'immagine di una femmina che si "paracaduta" vogliosa su di te.Brano porcaccione,inno alla sensualità senza remore di un genere non per niente sviluppatosi fin dagli esordi nei bordelli.
JIGSAW PUZZLE,uno dei momenti più belli,chitarre slide in evidenza e il grande piano di Hopkins smaccatamente gospel che non stona affatto con l'essenza blues dell'intero brano,il diavolo e l'acqua santa in perfetta armonia.
STREET FIGHTIN'MAN, uno dei più grandi brani rock di tutti i tempi, un must obbligato ancora oggi, suonato senza imbarazzo da un gruppo di sessantenni, così come i coetanei Who non si fanno problemi nel riproporre ancora oggi la loro eterna My Generation.La ritmica acustica di questa canzone è un capolavoro, il basso di Wyman è magnifico così come il sitar di Brian Jones che emerge con discrezione amalgamandosi con le chitarre senza cozzare minimamente.La canzone sessantottina per eccellenza "Che può fare un povero ragazzo nella sonnolenta Londra se non suonare in una rock n'roll band?" Mentre i coetanei parigini e romani si scontravano con le forze dell'ordine, i più morigerati inglesi preferivano sfogarsi con la musica?
PRODIGAL SON, la canzone di cui ho in parte già accennato, ennesimo brano acustico,un traditional in accordatura aperta a cui Ry Cooder deve aver contribuito non poco.Un ritorno "a casa" del figliol prodigo dopo l'ubriacatura psichedelica solo in parte riuscita degli anni precedenti.
STRAY CAT BLUES,il brano più smaccatamente rock n'roll (nella piena tradizione Stones intendo..) dell'intero album.In pratica si tratta dell'unico brano elettrico ,nel vero senso del termine,dell'intero album.La storia di un maniaco sessuale in cerca di passera minorenne,uno dei classici brani "maledetti" tipici del repertorio delle Pietre sulla falsa riga di: Midnight rambler, Cocksucker blues, Star fucker, When the whip comes down ecc.
FACTORY GIRL, brano acustico molto country con tanto di mandolin (Ry Cooder ancora),tablas e accordature aperte,sembra sia dedicata velatamente ad Edi Sadwick la Factory girl di Andy Warhol appunto, ma nessuno può dirlo con certezza.
SALT OF THE HEARTH,il sale della terra.Bellissima canzone cantata prevalentemente da Keith Richards (il quale secondo me ha una voce ancora più bella di quella di Jagger) anche qui accordature aperte a profusione con finale gospel da sballo con cori e pianoforte di Hopkins in piena evidenza.Brano populista, un inno alla classe operaia "il sale della terra" forse un po' ruffiana ma maledettamente in sintonia con la rabbia dell'anno in corso.
La gestione dell'album fu filmata in buona parte dalla troupe di Jeanluc Goddard, il quale ne inserì non poche scene nel suo One plus one, la copertina originale raffigurava l'interno di un cesso pubblico pieno zeppo di graffiti, tra i quali si potevano evidenziare i titoli delle varie canzoni,tale copertina venne censurata e sostituita con una più innoqua ed anonima (quella che purtroppo possiedo anch'io).
Questo è l'album di addio di Brian Jones agli Stones, nel senso che è suo ultimo lavoro a tutti gli effetti con questa band, il suo contributo alla realizzazione di quest'opera è minimo probabilmente a causa della sua forte dipendenza dalle droghe e dalla grave depressione che lo affliggeva, morirà l'anno dopo.

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Perchè non gli hai sparato? Perchè?..Perchè è un mio amico

[ Questo messaggio è stato modificato da: eltonjohn il 03-02-2008 alle 18:52 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: eltonjohn il 03-02-2008 alle 18:53 ]

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