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Autore Storia del rock - 5 - I cantautori
Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 02-11-2004 16:14  
Dai primi anni 60' ad oggi ci sono state decine
di cantautori fondamentali per l'evoluzione del rock.Ovviamente ciascuno di loro ha prodotto un sound differente,attribuire un genere a tutti
sarebbe assurdo.D'altra parte mi è sembrato logioc aprire un capitolo della storia del rock
sui songwriter,ritenendoli una componente fondamentale ed a volte sottovalutata di quest'ultima.Parlare di tutti richiederebbe
troppo tempo...perciò chiedo a chiunque sia
interessato di fornire il proprio contributo,
postando qcs riguardo un cantautore che si ama particolarmente.
Comincio io,in maniera molto scontata:Bob Dylan.Il vecchio Bob può essere considerato
il padre del cantautorato.La sua interminabile carriera ebbe inizio nei primi
anni 60',quando l'allora ventenne Bob fece
fagotto ed andò a vivere a New Yord; iniziò a frequentare il Greenwich Village,ritrovo
di artisti ed intellettuali che si sarebbe
rivelato un'incredibile fabbrica di talenti.
Bob Dylan,che debutta come cantante folk(rientra perciò nella tradizione dei menestrelli,dei cantastorie bianchi,la cui
musica era molto diversa ovviamente dal rock
nero).Col passare degli anni diverrà un artista folk-rock(poichè il suo folk verrà
contaminato dal blues,suonato in quegli anni
in tutti i locali della grande mela,e dal
beat che imperversava in Inghilterra,figlio
diretto del rock'n'roll).La prima fase della
produzione Dylaniana è fondamentale per l'evoluzione del cantautorato:Dylan fa propri
ed estremizza tutti i caratteri del menestrello-cantastorie politicamente impegnato,che suona un folk semplice ma di
pregevole fattura.Grazie alle sue grandi capacità compositive,alla sua personalità
ed ai suoi testi(che nel folk rivestono
un'importanza fondamentale),Dylan emergerà
come uno dei simboli del contrasto politico
e generazionale che trovò sfogo nella beat-
generation.Le tematiche delle sue prime canzoni sono:
la limitazione delle liberta` individuali seguita alla caccia alle streghe (quindi anti-fascismo), il pericolo della guerra atomica (quindi pacifismo), l'alienazione della societa` capitalista (quindi misticismo e droga), la corruzione degli ambienti politici (quindi contestazione del potere e dei manipolatori d'infomazione).
Nel 1962(ispirandosi al proprio idolo Woody Guthrie),Dylan debutta con l'omonimo album,
che passa però quasi inosservato.
Il suo secondo album, The Freewheelin’ Bob Dylan, invece, spopola con un brano memorabile come "Blowin’ in the wind", inno di pace per antonomasia, che lancera' Dylan nell'olimpo dei folk singer.Con Dylan le
canzoni di protesta diventano arte pura.
A partire dal 1965 Dylan comincia ad evolvere
il proprio percorso musicale:con Highway 61
rivisited sposa in pieno il rock-blues e
lo fonde con le tematiche folk.L'album è
considerato una pietra miliare nella storia
del rock nonchè un punto di riferimento
per molti cantautori;anche perchè contiene
brani eccezionali come "Like a rolling stone".Nel 1966 Dylan pubblica quello che è
quasi umanimemente reputato il suo capolavoro,nonchè un album fondamentale per
l'evoluzione della musica.In primo luogo abbiamo a che fare con il primo concept-album :il disco non è più concepito
come una raccolta di singoli di successo,
ma come un "unicum",in cui tutte le canzoni
sono fra loro collegate sia musicalmente che
semanticamente.Blonde on Blonde sarà l'ossessione di quasi tutti i cantautori del
futuro:contiene pezzi memorabili(Just like
a Woman,I want you,Sad eyed lady of the lawlands),fonde alla perfezione blues,rock,
folk.Il cantautore americano e' all'apice della popolarità. Eppure qualcosa comincia a incrinarsi. Dylan comincia a immedesimarsi nella figura di poeta maledetto dei tempi moderni, destinato come da copione a morire giovane, quando avviene quello che paradossalmente potrebbe avergli salvato la vita. Una mattina di luglio Dylan cade dalla moto e viene ricoverato in ospedale. Per piu' di un anno, nel quale viene dato per morto, o impazzito, orrendamente mutilato, Dylan non si fa vedere in giro. Scopre cosi' la famiglia (si era sposato in gran segreto nel 1965), si rinchiude con i suoi amici della Band, in una cantina e registra decine e decine di canzoni.
Negli anni successivi Dylan sarà in pratica
tutto ed il contrario di tutto:verrà accusato di imborghesimento,di essere passato a quella
destra bigotta che aveva sempre apertamente
attaccato.Regalerà cmq decine di album,fra
cui alcuni lavori di altissimo livello(ed altri piuttosto scadenti,a detta della critica prevalente):fra i migliori ricordo
Desire,la colonna sonora di un film che contiene uno dei suoi capolavori(Knockin Heaven's doors),,Blood in the tracks(in cui
troviamo la bellissima Hurricane).La sua produzione è veramente immensa,a volte è scaduta di tono..ma l'importanza storica
del primo Dylan(e cmq di quasi tutti gli anni
70')non può assolutamente esse messa in
discussione.
_________________
Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale.

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 02-11-2004 16:42  
Proseguo il viaggio parlando di colui che ritengo il massimo genio musicale del 900'(nell'ambito della musica popolare,ma è fra
i migliori della musica tutta).Un artista che
adoro,che però può essere considerato cantautore solo a tratti:primo perchè lavorò
a lungo con una band,secondo perchè fu anche direttore d'orchestra e profondo conoscitore della musica
classica e del Jazz.Fu l'unico che risucì a riassumere tutta la musica del 900' nelle sue
opere in maniera avanguardisitica,geniale
,sperimentale:si tratta con ogni probabilità
del compositore definitivo del ventesimo secolo nonchè dell'innovatore per eccellenza.
Un uomo fra l'altro dalla straordinaria intelligenza che fece dell'autoironia e del
sarcasmo le poprie bandiere.Sto parlando ovviamente di Frank Zappa.
Zappa cominciò sin da giovanissimo a dimostrare un talento formidabile,anche se
a suo dire il suo unico scopo era quello
di "suonare il blues" per vendere quanti più
dischi fosse possibile.Nel 1960,a 20 anni,
Zappa scrive la colonna sonora di un film
e porta a casa i primi quattrini,con i quali
aprirà il primo studio di registrazione.
Negli anni successivi,dopo vari cambiamenti
di organico,Zappa è il leader e cantante nonchè compositore dei "Mothers of invenction",che debuttano nel 1966 con un album epocale,"Freak Out!",secondo concept
album della storia dopo Blonde on Blonde.
Zappa non è semplicemente un musicista pop,si ispira ad artisti avanguardistici contemporanei come Edgar Varèse, Igor Stravinskj e Karlheinz Stockhausen, la cui influenza sara' tangibile fin dalle prime opere. E' un artista colto, Zappa, che non ha scrupoli a prendersi gioco del bigottismo imperante nella societa' perbenista americana del periodo. Le sue canzoni vanno oltre il semplice ausilio di melodia, la musica nelle sue mani diventa un'affilatissima spada con cui fare a pezzi il tradizionalismo, non solo di costume: quello che Zappa propone e' stravolgere il sistema dall'interno, per poi far sì che cambi anche all'esterno.
I suoi testi(che lui definisce stupidi)
sono in realtà una geniale,colte e "cattiva"
presa per il culo di tutta la società Usa,
nonchè dello stesso mondo freak da cui Frak
proviene.Tematicamente,Zappa può perciò
essere considerato come il precursore "colto"
del movimento anarcoide e punk del decennio
successivo.Dal punto di vista strettamente
musicale,Zappa si ispira all' avanguardismo piu' colto creando sonorita' ai confini dell'ascoltabilita' e di difficile fruizione, sperimentando alla radice il suono e soffermandosi anche piu' volte su questo aspetto, quasi a voler rimarcare il senso di caos rumoristico che scaturisce da tutto l'album.Caos, senso di disagio, regole che saltano travolte da venti potenti di cambiamento, arte melodica messa alla berlina attraverso una ricercatezza spasmodica e profonda: e' il controsenso zappiano. Dietro a un alone di finta stupidita', si cela una ricerca seriosa che cozza con l'immagine satirica e grottesca che imperversa nel disco.Le sperimentazioni di Zappa si addentrano in territori free-jazz,in certe
fasi addirittura classici:in "The return of the son of monster magnet",
gigantesca suite di 12 minuti,Zappa ricerca suoni spaziali e una ritmica solitaria senza l'ausilio di un accompagnamento melodico. Una sperimentazione ai confini dell'immaginario ed un tribalismo eccentrico e visionario sono gli ingredienti di questa partitura traboccante di rumore e portatrice di segnali provenienti da un regno anarchico, dove tutte le leggi e le regole sono andate a farsi benedire e l'unico inno a cui tutti sono devoti e' esattamente l'assenza di un qualsiasi ordine specifico.
La produzione Zappiana,come quella di Dylan
,sarà immensa:Zappa(pur non potendo evitare
album mediocri)nn farà mai due album identici,ma sperimenterà ed innoverà continuamente.Altri capolavori della sua
discografia sono "HOt Rats","Uncle Meat",
(disco essenzialmente Jazzista e proto - progressive),Absolutely Free(operetta rock).
E chissà quanti ne ho dimenticati.LO stesso
destino è apparentemente toccato a Zappa.
Io ho avuto una grande fortuna...Zappa è l'idolo musicale del mio babbo e quindi lo
ascolto sin da piccolo.La maggioranza delle
persone però lo conosce di nome,o non lo conoosce neppure.Solo gli amanti del rock lo
conosono abbastanza,e credo che questo sia
un grave errore di valutazione.Paradossalmente Zappa è molto più apprezzato nel mondo del jazz e della classica contemporanei;ma nessuno ha mai
osato mettere in discussione la sua importanza nella storia del rock.
_________________
Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale.

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MrDurden

Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 257
Da: Lanciano (CH)
Inviato: 04-11-2004 21:08  
se parlate di cantautori volevo solo consigliarvi Ellioth Smith, secondo me il + grande cantautore americano di oggi( senza toccare i mostri sacri)
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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 05-11-2004 09:44  
Purtroppp lo conosco pochissimo..se mi dici
qualcosa tu,mi fai un piacere!!
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ManiacM

Reg.: 01 Giu 2004
Messaggi: 861
Da: San Vero Milis (OR)
Inviato: 05-11-2004 11:01  
Julian perché i tuoi post hanno sempre l'impaginazione tutta incasinata? E' uno stress leggere così..
Se li scrivi col blocco note e "a capo automatico attivato" ti consiglio di cambiare editor!

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The crystal ship is being filled
A thousand girls, a thousand thrills
A million ways to spend your time
When we get back, I’ll drop a line

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 05-11-2004 12:25  
In effetti non so nemmeno io perchè...cmq
cercherò di rimediare!!
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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 07-11-2004 17:49  
Un altro cantautore di importanza epocale,anche se forse meno celebre dei due di cui ho già parlato,è sicuramente Neil Young,detto il "cowboy del rock".Cantante poliedrico,dalla prodizione vastissima e varissima,è uno dei simboli del cantautorato del 900'.
Forse, la grandezza di Young sta nella sua schizofrenia, il quel suo costante dibattersi tra smania di rinnovamento e nostalgia del passato, tra esplosioni di rabbia e pause di purificazione. Dal country degli esordi al garage-punk di Rust Never Sleeps, dal rock'n'roll al synth-pop, dal soul al blues, dall'hard-rock al metallo pesante di Re.ac.tor, non c'è genere musicale che questo atipico rocker non abbia esplorato. Ma forse la sua grandezza sta anche nell'aver saputo rappresentare le nevrosi e le contraddizioni di un'epoca intera,. Profeta del sogno di "cambiare il mondo", ma anche cantore degli abissi della disperazione individuale, Young ha costruito un canzoniere universale, che unisce al fervore allucinato dei rocker il messaggio "morale" dei folksinger più nobili, da Woody Guthrie a Bob Dylan.
Young,dopo essersi trasferito a 24 anni in California ed aver collaborato con varie
band-contry rock,debutta nel 1968 con l'omonimo album.Come per buona parte degli
album d'esordio,si tratta di un lavoro ancora
acerbo,in cui già si intravedono alcuni dei
tratti salienti della produzione Youngiana:
melanconiche ballate country e un chitarrismo bruciante.Nel successivo "Everybody Knows This Is Nowhere" Young si
sposta decisamente verso sonorità più rock,
e collabora per la prima volta con i Crazy Horse.Il suo primo vero capolavoro è forse
"After the gold Rush",in cui Young ritorna
a tratti su sonorità più folk e contry,
ma non abbandona totalment il discorso rock
iniziato con Everybody.Il capolavoro del
disco(brano famosissimo) è l'inno anti-razzista di "Southern Man": una cavalcata elettrica folgorante, in cui l'invettiva di Young, sorretta da un coro, è accompagnata da cupi rintocchi di piano. Un brano leggendario, destinato a infiniti trionfi nelle esibizioni dal vivo.
L'album più celebre e controverso di Young,
una vera pietra miliare per il genere,è sicuramente Harvest.A proposito del quale riporto un commento non mio:
" Canzoniere bucolico di grande fascino lirico, Harvest segna un ritorno alle origini country di Young e ne esalta i risvolti più teneri e umani. "Canto questa canzone perché amo l'uomo/ So che qualcuno di voi non lo capisce.../ Ho visto l'ago e il danno compiuto/ Un po' di questo è in ognuno/ Ma ogni drogato è come un sole che tramonta", canta in "The Needle And The Damage Done", tentando di salvare l'amico Danny Whitten, leader dei Crazy Horse. Ma Whitten morirà per overdose di eroina pochi mesi dopo. Harvest è uno psicoviaggio nell'era hippie, una successione di aperture radiose e ripiegamenti nell'ombra. Le scene rurali, le ambientazioni di una provincia americana quasi cinematografica, nascondono sempre una grande tensione emotiva. L'iniziale "Out On The Weekend" scandaglia gli abissi della solitudine ("See the lonely boy out on the weekend") e della malinconia. La tristezza si attenua per un istante tra i suoni più morbidamente country della title track, ma il pathos si fa nuovamente impetuoso sulle note di "A Man Needs A Maid", ispirato da Carrie Snodgrass, l'attrice di "Diario di una casalinga inquieta", dalla quale Young ha avuto il figlio Zeke: l'orchestrazione aggiunge ulteriore enfasi, ma è il falsetto tremulo del canadese, sospeso sul filo dell'emozione, a sciogliere il cuore. Seppelliti timpani, arpe e violoncelli, Young veste poi i panni del country-singer romantico per la ballata di "Heart Of Gold", una melodia perfetta accompagnata dalla pedal steel di Ben Keith, dall'armonica e dalla chitarra acustica. Chiusa la prima facciata con il divertissement di "Are You Ready For The Country?", tocca a "Old Man" riprendere le fila del discorso, con un banjo, strumento principe del country, a dettar legge. E se gli arrangiamenti per orchestra di Jack Nietzsche appesantiscono "There's A World", "Alabama" mette a nudo il cuore sanguinante del disco: un'altra invettiva antirazzista che, dopo "Southern Man", torna ad accusare i "sudisti": "Alabama, you've got a weight on the shoulder that's breaking your back/ your cadillac has got a wheel in the ditch and a wheel on the track". I Lynyrd Skynyrd controbatteranno con ardore patriottardo nell'altrettanto celebre "Sweet Home Alabama". Chiude il disco un'altra folgorazione elettrica: "Words (beetween the lines of age)", con sventagliate di chitarre, trascinanti cambi di tempo e il falsetto vibrante di Young in primo piano".
Dopo altri due album di buon livello,Young
prosegue il proprio percorso musicale e psicologico in "Tonight 's the night",forse
il suo album più cupo:album che segna la
fine di un'epoca(quella hippie)e dei suoi
sogni.Album che sembra sprofondare in abissi
di violenza,droga(ovviamente Neil è tossicomane),perdizione.
Negli album seguenti Young recupererà a tratti la vena acustica è più da cantautore
di "Harvest",per poi ritornare "elettrico"
,precursore del punk e forse anche del grunge
(Cobain lo considerava il suo grande maestro..non a caso chiude la lettera d'addio
con un verso di Young,il quale a sua volta gli dedicherà "Sleep with angels").
Si occuperà ancora della fine del sogno
Hippie,ma anche della culture indigene dell'america,degli abissi della psiche umana.
La carriera di Young sembra interminabile:
gli ultimi album sono datati 2002 e 2003.
Young è stato definito dalla critica come
incallito "primitivista", Neil Young è la dimostrazione che la semplicità non è sempre semplice. Ma è soprattutto l'eroe del rock inteso come espressione del dolore, delle paranoie e delle nevrosi dell'individuo.
Un gigante della storia del cantautorato e del rock tutto.
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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 08-11-2004 20:22  
Appena potrò vantare una migliore preparazione in materia,posterò qualcosa su altri cantautori ,tipo Bruce Springstee,Nick Cave,Tom Waits,
Lou Reed,Fabrizio De Andrè.Premetto...conosco molto bene Reed e De Andrè,per gli altri dovrò scopiazzare perchè ho solo un disco per ciascuno di loro e non mi sono ancora fatto un'opinione valida a riguardo.
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Pythoniana

Reg.: 06 Lug 2004
Messaggi: 1257
Da: Gorizia (GO)
Inviato: 09-11-2004 12:12  
quote:
In data 2004-11-08 20:22, Julian scrive:
Appena potrò vantare una migliore preparazione in materia,posterò qualcosa su altri cantautori ,tipo Bruce Springstee,Nick Cave,Tom Waits,
Lou Reed,Fabrizio De Andrè.



A Bruce potrei pensare io... quando trovo un po' di tempo e voglia...
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"Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra, disse Kayam." Nazim Hikmet

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