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The Velvet Underground & Nico |
Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 07-05-2003 17:47 |
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Durante la seconda metà degli anni sessanta in America, la scena musicale della West Coast aveva invaso il mercato discografico. Fu allora che si affermarono gruppi del calibro di Jeffersons Airplane, Mamas And Papas o Sonny and Cher, esponenti del cosidetto folk-rock californiano. Eppure a partire dal 1966, dall'altra parte del continente, la scena underground newyorkese cominciava a ribollire. I Velvet Underground non sono mai stati un gruppo da classifica, solo il loro ultimo album raggiunse una discreta posizione. Per il resto rimasero sempre un fenomeno quasi locale, forse proprio per il fatto di essere stati troppo avanti con i tempi.
Lou Reed cominciò a scrivere musica nel 1957 alla tenera età di quindici anni, quando fondò un gruppo chiamato Shades, prima di mettersi a lavorare come compositore per la Pickwick records. Nel 1964 Reed incontrò John Cale con il quale fondò gli "All night workers", che in seguito divennero "Velvet underground" (nome preso in prestito da un libro sado-maso scritto da Michael Leigh).
Ben presto i Velvet Underground furono notati dal celebre Andy Warhol, che rimase profondamente colpito dalla loro musica. Fu lui ad affiancare al gruppo Nico, una giovane modella, attrice e cantante, che già poteva contare su un curriculum di tutto rispetto. Nico non fu ben voluta all'interno della formazione, poichè Lou Reed, poeta dalle strabilianti doti artistiche, da subito manifestò una certa tendenza al ruolo di primadonna. Ma così volle Andy e così andarono le cose. Finalmente nel 1967 fece la sua comparsa nei negozi il celebre album di debutto della band, che prese il titolo di "The Velvet Underground & Nico (Produced by Andy Warhol)". Per la copertina Wahrol disegnò una banana gialla su sfondo bianco. Nell'edizione originale la "buccia" della banana poteva staccarsi e mostrare la polpa che fu realizzata in 4 colori differenti.
Ma veniamo all'album in dettaglio: il brano d'apertura è "Sunday Morning", un pezzo stupendo dalle atmosfere soffici e quasi oniriche, probabilmente la canzone più commerciale di tutto l'album, capace di rievocare lo stile west coast che tanto imperversava proprio in quegli anni. Già con il secondo brano, però, si scoprono le carte in tavola ed emerge così il tipico sound dei Velvet Underground, in tutta la sua potenza. Si tratta di "I'm Waiting For The Man", un pezzo incentrato sul tema della droga, dal sound ossessivo e cadenzato. Curioso notare come questo brano fosse in principio una ballata dalle venature country (come si può chiaramente evincere dall'ascolto della versione demo). Segue "Femme Fatale", una delicata ballata in cui è possibile ascoltare la splendida voce di Nico, che complessivamente ci regala altri due veri e propri gioielli: "All Tomorrow's Parties" e la splendida "I'll Be Your Mirror", una canzone d'amore scritta da un Lou Reed, si dice, invaghito della bella cantante. Tutta l'innovazione del sound underground dei Velvet emerge comunque dai brani "Venus in Furs", "Run Run Run" e la celebre "Heroin", il brano che nel corso degli anni è diventato simbolo del gruppo.
La tecnica è imperfetta, ma il sound è un qualcosa di nuovo, di mai ascoltato prima, di stilisticamente shockante, se vogliamo. Nonostante lo scarso successo commerciale riscontrato, "The Velvet Underground & Nico" è stato sicuramente un importantissimo tassello nell'ambito della storia del rock, sebbene lo si sia compreso solo a posteriori. In seguito al fallimento del progetto, Warhol abbandonò la band a sé stessa, che sopravvisse per altri tre album, prima che Lou Reed intraprendesse una fortunata carriera come solista.
Il mio consiglio è questo: se un giorno vi avanzassero dieci euro e non sapsete proprio cosa farne, acquistate questo capolavoro, non ve ne pentirete. Per tutti gli amanti del rock e della buona musica in generale.
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Quando all'inferno non c'è più posto, i morti camminano sulla terra
[ Questo messaggio è stato modificato da: Deeproad il 10-09-2003 alle 10:07 ] |
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ilNero
 Reg.: 11 Apr 2003 Messaggi: 5388 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 07-05-2003 21:07 |
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Hey Deeproad innanzitutto complimenti per i gusti,stiamo parlando di un disco fondamentale,il papà di tanti dischi moderni che si dicono alternativi.La coprtina di Andy Wharol è di per sè un capolavoro a prescindere che sia un disco o meno.Ma veniamo a noi.........l'hai mai visto,e sopratutto ascoltato in vinile?Eh heheheheehehe.............
_________________ Just a perfect day,
Ma starei meglio se tu non appoggiassi quella mano sulla mia spalla. |
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Marxetto
 Reg.: 21 Ott 2002 Messaggi: 3954 Da: Milano (MI)
| Inviato: 07-05-2003 21:30 |
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Disco epocale,imprescindibile,influente come nessun altro,una pietra miliare.
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 08-05-2003 01:08 |
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quote: In data 2003-05-07 21:07, ilNero scrive:
l'hai mai visto,e sopratutto ascoltato in vinile?
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Visto si, ascoltato purtroppo no, non ho mai avuto questo piacere... acquistai il cd tanti anni fa per puro caso. Conoscevo i Velvet Underground solo di fama, il prezzo era basso e così decisi di comprarlo, più per curiosità che per altro. Ora ho la discografia completa dei Velvet più un meraviglioso cofanetto con un bel po' di brani inediti e live (nonchè il primo demo del gruppo).
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Quando all'inferno non c'è più posto, i morti camminano sulla terra
[ Questo messaggio è stato modificato da: Deeproad il 08-05-2003 alle 01:11 ] |
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Julian
 Reg.: 27 Gen 2003 Messaggi: 6177 Da: Erbusco (BS)
| Inviato: 15-09-2004 08:45 |
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Riporto su questo vecchio topic perchè ho
dam poco scoperto quest'album:una sorta
di lungo viaggio nella perdizione,musicalmente straordinario.Certo
,non è l'album che si ascolta per passare
un'allegra serata in compagnia..però trovo
le sue canzoni straordinarie,innovative,
profonde nonchè influenti sul successivo
sviluppo della musica come pochissime altre
nella storia.Le mie preferite sono Heroin
e I'll be your mirror.La più malata e angosciante mi sembra Venus in Furs.
Ho trovato questo commento sull'album:
The Velvet Underground and Nico sta all'acid-blues dei Jefferson Airplane come il decadentismo sta al romanticismo. Non c'è più spazio per i sogni e per l'amore "totale", ma solo per un nichilismo disperato, raffigurato attraverso storie di alienazione, solitudine, perdizione fisica e morale, tra rapporti sadomaso, droga, prostitute, violenze e assassini. Il veicolo utilizzato non è molto lontano dall'Espressionismo di matrice europea. Ma i Velvet sono i cantori della New York turbolenta e viziosa di quegli anni, ne intonano l’apologia trionfale e il lamento funebre. Il degrado urbano si veste delle tinte surreali della pop art e dei suoni delle avanguardie per diventare opera d'arte. E il sole della West Coast tramonta per sempre nelle cantine di New York per lasciar posto alle tenebre dei Velvet Underground.
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