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Autore Forest Whitaker: Obama, le dittature e l'Oscar
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 16-02-2007 08:30  
Un volto atipico e gentile, modi di fare garbati e cordiali. Devono aver scelto appositamente l'hotel Eden di Roma, che ti accoglie con un caminetto sfrigolante e divanetti molto british, come cornice per la conferenza stampa di Forest Whitaker, protagonista profondo e misurato de L'ultimo re di Scozia, primo film di fiction del documentarista Kevin MacDonald. Interpretazione che è valsa la candidatura all'Oscar, rispetto al quale il gigante nero si schermisce affermando: "E' raro vedere il proprio lavoro riconosciuto così ad alti livelli. Sarà un ottimo modo per godersi una bella serata con la mia famiglia" e nulla più.
Whitaker si trova ad indossare i panni di un personaggio scomodo, il terribile despota ugandese Idi Amin, personaggio dal carisma magnetico, ma anche feroce e sanguinario assassino.
"Era un soldato" - dice di lui l'attore - "tutte le sue azioni, anche quelle più banali, scaturivano dal suo sentirsi soldato. Ma mentre sotto la dominazione inglese aveva qualcuno ad indicargli quale fosse il nemico, una volta diventato Presidente se lo dovette scovare lui con molta ingenuità e infantilismo".
Ma non crede fosse un dittatore?, gli domandano dalla sala. "Oh, assolutamente si", risponde compito.
Per studiare il personaggio, Whitaker si è recato personalmente per più di un mese in Uganda. "L'Africa ha qualcosa di straordinario; ti permea, non ti lascia più, te la porti dietro per sempre. Molti ugandesi" - spiega - "riconoscono che Amin ha fatto delle scelte coraggiose per il suo popolo, come quella di svincolarsi da qualsiasi influenza o dominio occidentale e di puntare tutto sul proprio popolo. Allo stesso tempo riconoscono che ha commesso numerosissime atrocità. Nella memoria del suo popolo resta una figura molto controversa".
Per calarsi nella parte l'attore ha studiato molto: "Ho imparato i rudimenti dello swahili, e recuperato tantissimi filmati d'epoca del dittatore. Inoltre in Uganda ho cercato di parlare con tutti quelli che gli furono vicini: amanti, fratelli, parenti, ministri e consiglieri".
Inevitabile, con Barak Obama che potrebbe diventare il primo candidato di colore alla Casa Bianca, una domanda sulle prossime presidenziali americane: "Obama ha delle ottime possibilità, è uno che si esprime in modo chiaro ed onesto. La strada, in quanto nero, gli è stata aperta da Powell e dalla Rice, che hanno ricoperto ruoli di enorme responsabilità nelle ultime due amministrazioni. Vedremo che cosa accadrà".

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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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