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Autore Il cinema europeo in rete?
Leon308

Reg.: 22 Feb 2006
Messaggi: 5416
Da: Napoli (NA)
Inviato: 29-05-2006 15:11  
da punto-informatico.it:

<<Cannes - La pellicole prodotte nell'Unione Europea devono puntare tutto sulla Rete o saranno condannate ad un ruolo di secondo piano, schiacciate dall'onnipresenza di Hollywood e da gravi problemi di distribuzione. In un faccia a faccia con celebri esponenti del jetset cinematografico e del mondo delle telecomunicazioni, la commissaria europea Viviane Reding lancia l'allarme dall'incantevole lungomare di Cannes: "L'audience europea non può accedere a certi film per motivi geografici o per via di barriere linguistiche".

Nonostante la fresca e colorata cornice della Costa Azzurra, questa edizione del festival cinematografico d'Europa è diventata l'occasione per fare il punto sulla grave crisi dell'industria europea di settore. Durante la tavola rotonda promossa dall'UE, alla quale erano presenti registi e produttori del vecchio continente, è emersa la necessità di trovare una via d'uscita comune in grado di rivitalizzare il mercato interno.

Secondo i partecipanti sarà proprio la Rete lo strumento per abbattere i problemi organizzativi incontrati dai film maker europei: grazie ad accordi diretti tra ISP e grandi etichette cinematografiche, l'industria del grande schermo spera di supplire alle perdite causate dall'egemonia americana. Nella sola Francia, patria natale del cinema e paese che attua una forte politica protezionista, i film di Hollywood rappresentano il 70% degli incassi totali. Proiezioni applicabili pressoché a tutta la realtà europea. Colossi come Warner e Universal hanno un vantaggio non solo economico, che rende possibili massicce operazioni di marketing, ma anche strutturale: spesso i produttori sono al contempo distributori e gestori delle sale.

Ed è proprio questo il motivo, secondo la Reding, che vieta a certi film europei di "raggiungere tutto il pubblico". Una spiacevole verità che colpisce maggiormente le piccole produzioni sperimentali, spesso dotate di grande valore artistico. "In Europa", ha voluto sottolineare la commissaria europea con molto ottimismo, "l'occasione di utilizzare Internet per vendere direttamente film è un modo realistico ed incredibilmente proficuo per creare nuove opportunità". Troppo ottimismo potrebbe comunque appannare la situazione attuale: sistemi di distribuzione online come RossoAlice non sempre funzionano a dovere, mentre sistemi alternativi sono ancora in fase di progettazione o hanno già dimostrato di non riuscire nello scopo.

La Rete, almeno per il momento, sembra invece destinata a rimanere il capro espiatorio dei guai europei. Anche durante il festival di Cannes, la parola più di moda e sulla bocca di tutti è stata più travolgente di qualsiasi abito stravagante: pirateria. Un problema che ha spinto persino il durissimo Morgan Freeman, attore di successo, a dichiarare che "questa piaga ci sta veramente terrorizzando: tutti parlano di digitale, ma che cosa succede quando il contenuto arriva nelle case della gente? Viene copiato e chissà cosa altro". Paure giustificate? Anche i 25 ministri europei per la cultura e le arti hanno espresso preoccupazioni per questo fenomeno.

In Europa la pirateria a loro dire non fa che crescere, causando grandi perdite economiche. Il problema tuttavia è ben evidente, nonostante non sia riuscito ad entrare nell'agenda ufficiale di media ed istituzioni: basta tastare l'opinione dei consumatori. Ci sono prezzi al dettaglio esagerati e norme sul diritto d'autore antiquate, difficilmente applicabili in una società sempre più liquida. Un noto proverbio cinese sembra proprio centrare il fulcro della vicenda: ai problemi grandi servono soluzioni piccole - perchè i problemi piccoli, spesso, attirano soluzioni sproporzionate.>>

Tommaso Lombardi
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Quando su un solo fatto tutti la pensano allo stesso modo, vuol dire che nessuno pensa molto (Walt Withman)

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