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Info Uscite Cinema |
AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 20-11-2007 17:05 |
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Per ragioni di incasso, si promuovono, distribuiscono, essenzialmente i film che fanno cassetta, ovvero quelli che la produzione/distribuzione, mediante adeguato bombardamento promozianale, decide debbano incassare tanto. Per fare questo bisogna ridurre all'osso la concorrenza, e cioè ostacolare l'uscita di tanto cinema più o meno indipendendente, più o meno artigianale o semindustriale, potenzialmente in grado di far confuire denaro in altre tasche...
Non fosse mai che il grande pubblico dovesse accorgersi che non esiste solo il cinema mainstream americano e non solo americano.
Chiaro che nella libera impresa le cose funzionino così. Ma quando invece si tratta di denaro pubblico delle pubbliche istituzioni, o para-istituzionali, che, oltre a finanziare i Festival che seguitano paradossalmente a promuovere a loro volta i suddetti film già ben pubblicizzati (per i quali il successo, belli o brutti che siano, è già stato decretato ed assicurato dalle imprese private del cinema, mentre tutto il cinema delle sezioni a latere, se vogliamo di fatto secondarie, di cui il Festival si serve per meglio addobbare la sua vetrina, e poi, finita la Festa, calcio al culo, e buscarsi la vita per quanto riguarda la distribuzione, l'uscita nelle normali sale, anche queste dalle majors controllate, affinchè a vederli sti film non siano sempre e solo i soliti quattro gatti più o meno addetti ai lavori..), allora c'è qualcosa che non va. C'è una politica "assessoriale" e "ministeriale" disorganica, clientelare, che risponde alle dispotiche logiche del "potere" privato.
L'arte, che per definizione è libertà d'espressione e di azione, nemica dei compromessi, bisognosa di un mercato e di guadagni per sostenere se stessa, ma senza prostituirsi, assoggetta a queste forme di speculazioni e divulgazione tornacontista, non può sopravvere. Non l'arte vera. Il cinema ritengo sia tra le arti quella più gravemente manipolata, condizionata, commercializzata, parcellizzata, a tal punto da creare nel pubblico un'idea/percezione assolutamente falsata e limitata rispetto all'effettiva varietà e vastità del suo inespolrato universo. Ciò mi porta a ritenere che il cinema, così maltrattato, sia diventato la cenerentola delle arti.
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 20-11-2007 17:33 |
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il cinema è però al contempo l'arte che più richiede investimento di denaro affinchè sia realizzata e coinvolge non solo chi finanzia il film, ma anche il proprietario della sala X che, logicamente, con questa vuole gaudagnare.
L'unico che potrebbe superare questa logica sono le istituzioni. Con l'idea che certe opere siano di interesse collettivo può a)finanziarne la produzione b)incentivare la distribuzione.
In ogni caso le scelte sarebbeo legate ad un giudizio arbitrario: a)questa sceneggiatura è più meritevole di questa b)questo film è più meritevole di questo.
E di qui tutte le polemiche/sperperi avuti in passato in Italia, ma anche all'estero.
Questo sempre che si voglia cercare di premiare la qualità, perchè se invece si vuole premiare semplicemnte il cinema giovane allora i principi diventano insindacabili: si finanziano solo le opere prime o roba del genere
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A parte tutto il cinema d'essai, o comunque non commerciale gira sia in Europa che in Italia.Non girano tutti i film, ma se facessimo un calcolo rispetto a 20 anni fa vedremmo come il numero di film prodotti sono il più del 200% (vado a memoria). Il che significa un chiaro meccanismo ad imbuto. Non tutti i film semplicemente apprezzabili (tra quelli non blockbusters) escono,ma comunque ne esce una buona parte e normalmente (visto che l'unica logica sulla scelta di questi film che non hanno altri tipi di richiamo è la qualità) sono più o meno i migliori.
Logico che ci sono le eccezioni, ci sono le miopie, ma rispetto al passato almeno adesso si hanno tanti mod alternativi di usufruire di un prodotto audiovisivo, più di ogni qualsiasi epoca. Ed infatti si vedono molti più film, e si investe moltissimo in tecnologie che aumentino questo mercato proprio perchè ci si crede molto.
Che poi nella distribuzione ci sinao delle scelte di martjeting legate alla data di uscita, mi sembra più che logico da parte di chi le intraprende. e non credo ci sia neinet di male, anzi è positivo, se film che ora verrebbero stritolati da latri, cerchino maggiore visibilità in un altro periodo dell'anno.
Il mercato non è perfetto, può essere migliorato, però qualsiasi altro tipo di intervento su qusto potrebbe portare a risultati peggiori.
il vero investimento bisognerebbe farlo in direzione dell'educazione alla visione. Che il pubblico (ora giovane-issimo, un giorno adulto) si abitui a ragionare con e su un film, che lo si solleciti a capire quanto il cinema possa essere arte e, di conseguenza, arricchimento.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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GionUein
 Reg.: 20 Mag 2003 Messaggi: 4779 Da: taranto (TA)
| Inviato: 20-11-2007 19:05 |
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 20-11-2007 21:27 |
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-11-2007 02:52 |
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quote: In data 2007-11-20 17:33, gatsby scrive:
il cinema è però al contempo l'arte che più richiede investimento di denaro affinchè sia realizzata e coinvolge non solo chi finanzia il film, ma anche il proprietario della sala X che, logicamente, con questa vuole gaudagnare.
L'unico che potrebbe superare questa logica sono le istituzioni. Con l'idea che certe opere siano di interesse collettivo può a)finanziarne la produzione b)incentivare la distribuzione.
In ogni caso le scelte sarebbeo legate ad un giudizio arbitrario: a)questa sceneggiatura è più meritevole di questa b)questo film è più meritevole di questo.
E di qui tutte le polemiche/sperperi avuti in passato in Italia, ma anche all'estero.
Questo sempre che si voglia cercare di premiare la qualità, perchè se invece si vuole premiare semplicemnte il cinema giovane allora i principi diventano insindacabili: si finanziano solo le opere prime o roba del genere
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A parte tutto il cinema d'essai, o comunque non commerciale gira sia in Europa che in Italia.Non girano tutti i film, ma se facessimo un calcolo rispetto a 20 anni fa vedremmo come il numero di film prodotti sono il più del 200% (vado a memoria). Il che significa un chiaro meccanismo ad imbuto. Non tutti i film semplicemente apprezzabili (tra quelli non blockbusters) escono,ma comunque ne esce una buona parte e normalmente (visto che l'unica logica sulla scelta di questi film che non hanno altri tipi di richiamo è la qualità) sono più o meno i migliori.
Logico che ci sono le eccezioni, ci sono le miopie, ma rispetto al passato almeno adesso si hanno tanti mod alternativi di usufruire di un prodotto audiovisivo, più di ogni qualsiasi epoca. Ed infatti si vedono molti più film, e si investe moltissimo in tecnologie che aumentino questo mercato proprio perchè ci si crede molto.
Che poi nella distribuzione ci sinao delle scelte di martjeting legate alla data di uscita, mi sembra più che logico da parte di chi le intraprende. e non credo ci sia neinet di male, anzi è positivo, se film che ora verrebbero stritolati da latri, cerchino maggiore visibilità in un altro periodo dell'anno.
Il mercato non è perfetto, può essere migliorato, però qualsiasi altro tipo di intervento su qusto potrebbe portare a risultati peggiori.
il vero investimento bisognerebbe farlo in direzione dell'educazione alla visione. Che il pubblico (ora giovane-issimo, un giorno adulto) si abitui a ragionare con e su un film, che lo si solleciti a capire quanto il cinema possa essere arte e, di conseguenza, arricchimento.
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Le istituzioni pubbliche non dovrebbero pubblicizzare, sostenere, finanziare film e/o creare "sale del popolo".., bensì realizzare quelle infrastrutture utili per il cineasta, dal regista al gestore di sala. Nessun assistenzialismo e favoritismo: a parità di trattamento, stesse risorse, chi è più bravo emerge, chi no, nessun salvagente.
Non dico che il mercato non abbia le sue esigenze e ragioni, ma anche l'arte ha le sue e fortemente in contrasto con quelle del mercato. Questo è il punto, la mia preoccupazione. A meno che l'ultima frontiera dell'arte non sia quella della legge di mercato, ma in tal caso mi dev'essere sfuggito qualcosa.., non me ne ero accorto. D'altra parte tra mercato ed arte c'è sempre stato un punto d'incontro, di compromesso (giusto ed inevitabile, non la prostituzione); quando nelle sale circolava di tutto, ogni genere di film, cinema d'autore e cinema industriale ( definiamoli pure in altro modo, come ci pare), ci guadagnavano tutti, il pubblico poteva scegliere liberamente, gli autori e produttori girare di tutto perchè coscienti che tutto, o quasi, veniva distribuito. Non è che non si rischiasse, anzi, e questo rendeva le iniziative più "coraggiose" e l'ambiente più stimolante, il pubblico più protagonista e artefice di successi ed insuccessi. Una realtà ritengo più educativa per le giovani generazioni, e per tutti, di quanto non lo sia l'imposizione a senso unico dell'industria che decide a tavolino cosa dovrà avere successo e cosa no; cosa far vedere e cosa no. Il pubblico bombardato, condizionato dal battage mediatico/pubblicitario, finisce per perdere la sua libertà, la visione d'insieme, cosa si cela oltre il menù precotto, magari già mangiato e digerito. Si produce più cinema oggi, vero, ma, nella stragrande maggioranza dei casi, a discapito della qualità, dove vorrei vedere in quanti si fermano a pensare, riflettere, sviluppare un senso critico, una sensibilità artistica, cinematografica, piuttosto che consumare tutto e subito, in fretta, e vai col prossimo film usa e getta, tanto lo perdo in sala e lo recupero in DVD, o lo scarico dalla rete. E non è la stessa cosa che "vivere" l'esperienza al cinema. Non per chi non ne sappia già qualcosa, non abbia il privilegio di bazzicare come si deve il cinema. Come per la musica, pur con tutta la avanzatissima e sofisticata tecnologia della riproduzione, se non si va al concerto, non si assiste al momento "live", magico in cui il suono viene creato, senza mediazioni di sorta, ritengo sia un bel dire: amo la musica. Non puoi amarla perchè non la conosci, o la conosci in blister usa e getta. Ciò corrisponde, pur con le debite differenze, al cinema in sala, alla magia del rituale del "buio" che è isolarsi in e da se stessi, qualcosa che è rappresenta dempre una "prima". Allo stato, con il cinema "registrato", con tutte le tecnologie di questo mondo, non si ha tempo di metabolizzare il film, si finisce per consumarlo come polli in batteria. Non so indicare una soluzione, temo sarebbe difficile per chiunque tirare dalla tasca la carta vincente, ma resta il fatto che il cinema che ci fanno vedere non è rappresentativo dell'effettivo stato di salute artistica del panorama cinematografico contemporaneo.
In sintesi, idee sparse, spunti, la questione è molto complessa. |
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TomDelonge

 Reg.: 07 Nov 2007 Messaggi: 5 Da: Citta di Castello (PG)
| Inviato: 25-11-2007 05:21 |
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si ma io rec voglio proprio vederlo!! cioè doveva uscire il 21 settembre c'erano anke i cartelloni al warner village. poi lo rimandano al 23 novembre e ora nel 2008 in data da definirsi...
bah che problemi avranno mai avuto col doppiaggio??
io stimo molto i film di balaguerò a parte fragile che nn mi è piaciuto molto anche se era guardabile...nn vedo l'ora che esca rec! |
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