martalari
 Reg.: 11 Mag 2006 Messaggi: 460 Da: roma (RM)
| Inviato: 06-10-2012 12:48 |
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Visto..."Tutti i santi giorni"...Virzì style ...Non comicità spinta ma tanta ironia e molto sentimento.
Una città' immensa, caotica...una coppia come tante lei lavora in un'agenzia di noleggio autovetture di giorno, lui lavora di notte ...pur incontrandosi poco si amano cosi' tanto da volere un figlio da crescere insieme...
Inizia la paradossale e a tratti comica storia di Guido detto Guidopedia per il suo esser colto (cosi' colto che sembra un alieno a Roma) in una città' fatta di aho', azi',amo',aci' compresi i vicini...
E Virzi con uno stile da sempre personale (che non si discute) accende i fari su lui: Luca Marinelli scelto anche da Paolo Sorrentino per il suo prossimo film e su di lei e' una donna spigolosa nell'aspetto un misto tra un'Arisa e una Zilli, con un carattere molto forte e particolare anche se sognatrice e sensibile (come tutti gli artisti).
In una metropoli si racconta la storia di una coppia alle prese con l'ignoranza, le preoccupazioni unite a fobie e le gioie dell'attesa nella speranza dell'arrivo di un figlio.
E Virzi'affresca ogni scena con facce, volti recitanti che (come accadeva nella commedia italiana del passato) riempiono la scena tra sorriso ed emozione come il ginecologo (Franco Gargia troppo forte) oppure riproponendo cavalli di battaglia come Lele Vannoli che in sala conquista con una battuta ("a Guido ci hai messo 12 minuti compreso l'ascensore") la risata più forte del film o utilizzando anche suoi colleghi nella parte di un ex (Giovanni La Parola), con i due genitori di Thony (non le solite facce finalmente) e poi Roma e le musiche che fanno sempre da protagonisti ineguagliabili in tutti i film.
Una storia non romanocentrica perche' la capitale non e' la citta' che si racconta nelle fiction melense per vecchiette che si addormentano davanti la tv e per i nipotini deliranti che credono che il talento sia quello dei talent show ma e' fatta di gente che lavora, che si sposta (in tram,in metro) ognuna con le loro storie.
I toni sono volutamente pacati due persone con un passato che la vita di coppia cambia (in questo caso in meglio)contrapposti ad una generazione che non sa parlare ma sbraita e dentro c'e' tutto come l'artista che va ad esibirsi mentre gli altri ti ignorano, coppie che convivono sognando un figlio ma che tengono a precisare che non sono sposati, mariti menefreghisti e mogli svampite che capiscono troppo tardi di aver sbagliato compagno perche' il fico poi alla fine diventa solo ingombrante se non ha cervello e non sa comportarsi, persone invece colte che sembrano alieni in una societa' che si stufa di ascoltare chiunque perche' anche dialogare sembra una perdita di tempo.
Un film per raccontare la nostra societa' che sta creando un enorme divario tra chi strilla,si lamenta e chi cerca di vivere bene tollerando tutti ma non sopportando la maleducazione in aumento.
Un film non adrenalinico ma come ha sempre detto Virzi' al 3D l'Italia deve rispondere con una quarta "D"imensione quella dell'emozione e il film cresce con un bel finale inaspettato, per un film italiano
Voto 7 (per chi ama lo stile tagliente di Virzi' e vuole emozionarsi al cinema)
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