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Autore LA CITTA' PROIBITA
Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 28-06-2007 11:11  
quote:
In data 2007-06-26 14:48, AlZayd scrive:
nel frattempo tieni il fuoco vivo Skualo, sperando che non si bruci.., prima o poi arrivo.



Hehe la mia "cousine" è sempre in servizio!

Haha Al, ho visto solo ora il tuo nuovo avatar!! Un bel saltone da "Un Chien Andalou"

Guarda che quando ti accostavo ai talebani intendevo il tutto come una gradevole iperbole!
Mica te starai gradualmente trasformando!
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 28-06-2007 18:28  
Ora mi sono trasformato in un brodo di cagne... certo che pure tu da skualo ad angioletto... Tieni in caldo le pietanze.., ancora non è mi venuto quel famelico appetito! Al vino ci penso io...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 01-07-2007 21:28  
Caro Skualo,
ho letto il tuo papellone filosofico-semeiotico-programmatico. Era un pò esageratamente prolisso ed in qualche punto anche un pò autocompiaciuto (ma si sa questi critici sono dei piccoli Narcisi).
Però aveva una caratteristica che ho apprezzato: era onesto dal punto di vista intellettuale. Capisco i problemi che ti poni. Io però ti propongo una chiave di lettura diversa: che cinema ti aspetti di vedere nel 2007, quale sarà la tendenza ("una certa tendenza") per i prossimi 10 anni?. Il Regista-Autore si trova davanti un grande dilemma: l'impossibilità a rappresentare la realtà, già la messa in scena è una forma di mediazione che stravolge la realtà.Io credo che Zhang Yimou abbia provato a rispondere a queste domande, come decine di altri Autori con La A maiuscola.
Non si tratta della definizione di Arte, si tratta di capire se in un film l'unica realtà plausibile è quella dello spettatore (o del critico).
Il Regista stravolge comunque la realtà, anche quando gira un documentario. Il montaggio, lo stesso taglio e posizione dell'inquadratura rappresenta comunque un punto di vista soggettivo (quello del regista). Alla soggettività del regista corrisponde quella dello spettatore (cinefilo e non) che recepisce quel punto di vista secondo il suo patrimonio culturale e affettivo e anche, aggiungo io, secondo l'ambiente in cui vede un film (cineclub, cinema, a casa con gli amici).
Con tutte queste variabili risulta impossibile parlare di oggettivazione.
Ci sono autori che si sono resi conto di questa distanza tra realtà filmica e realtà oggettiva. David Lynch sa che l'unica realtà plausibile è quella che fa piangere la ragazza reclusa davanti allo spettacolo finto delle possibili vite di Laura Dern.
Brian De Palma sa che non esiste soluzione nel noir classico e smonta pezzo per pezzo tutto l'armamentario classico del giallo sotolineando che l'unica realtà plausibile è quella dei provini in bianco e nero della povera attricetta massacrata dal sistema Hollywooddiano.
Zhang Yimou è sulla strada di questo cinema post moderno, ci arriverà pure lui.
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True love waits...

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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 01-07-2007 22:54  
Allora Skizo,
premetto subito che ciò che ho scritto in precedenza (e che andrò a scrivere) è sempre frutto di una mia onestà intellettuale: inutile infatti sarebbe - altrimenti - quel processo di "scrutarsi interiormente" che interessa la mia indagine.
Se agissi diversamente, prenderei in giro me stesso (comportamento anche perseguibile, ma credimi, impossibile da attuare all'infinito - e per me - del tutto privo di significato).

Ora, in verità il mio discorso era molto più ampio rispetto alla tematica dell' oggettivazione che hai preso in esame.

Concordo che la realtà rappresentata dall' Artista risulti giocoforza soggettivata, in quanto trasmessa attraverso una specifica linguisticità che accorpora insieme significanti, segni e codici frutto appunto di scelte arbitrarie.
E per fortuna! E' proprio questo che cerco, è proprio questo ad emozionarmi a farmi sentire "vivo"! Le molteplici rappresentazioni della "realtà" che forse "realtà" (unica ed oggettiva) non è mai.

Forse Skizo mi sono spiegato male: (concordo sulla critica riguardo la mia prolissità, ma quel pensiero scaturiva dall'anima ed è nato cosi' come lo porto dentro - manifestazione forse del mio attuale stato d'animo generale)..... traduzione: me devi prende così come sono ora....finché non invecchio e miglioro...come il buon vino....

Dicevo: forse mi sono espresso male, dato che a me non interessa affatto recepire la realtà oggettiva (ma esiste?) ma l'idea di realtà che l'Autore percepisce e decide di comunicare attraverso la sua Opera.

Il mio dilemma comprendeva la scelta di un determinato tipo di indagine analitica (A) a discapito di quella (B) perché dal mio punto di vista antitetiche e poco assimilabili..... ma ugualmente ricchissime.

Ma sai qual è la chiave forse: per "realtà" io non intendo un concetto di "unico", ma appunto l'insieme di molteplici idee che di essa gli Autori (in definitiva ognuno di noi) recepiscono.

Ma per assurdo quest'insieme deve alla fine formare un "unico".

Cazzo, per me è un paradosso....

Forse Bunch si è avvicinato più di tutti a ciò che intendo.

Credimi....è difficile pure per me......
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hollyday77

Reg.: 19 Ott 2007
Messaggi: 104
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 02-11-2007 12:51  
Elucubrazioni un pò troppo profonde per i miei gusti.
un film deve suscitare qualcosa nello spettatore, indipendentemente dalla realtà visibile e invisibile.

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W I FILISTEI !!!!!!!

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 03-11-2007 17:55  
quote:
In data 2007-11-02 12:51, hollyday77 scrive:
Elucubrazioni un pò troppo profonde per i miei gusti.
un film deve suscitare qualcosa nello spettatore, indipendentemente dalla realtà visibile e invisibile.





Dicci almeno, in maniera meno elucubrante, cosa sarebbe questo "qualcosa" che allo stato spiega meno delle elucubrazioni che trovi troppo profonde per i tuoi gusti. Magari senza ritirare fuori la storia delle "emozioni"...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 13-11-2007 22:46  
quote:
In data 2007-11-02 12:51, hollyday77 scrive:
un film deve suscitare qualcosa nello spettatore



Ehh grazie tante.... spiega.....
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Indhja

Reg.: 25 Ago 2005
Messaggi: 545
Da: Firenze (FI)
Inviato: 27-01-2008 18:01  
Ho apprezzato il film."Sgargianteria" a parte, l'ho trovato molto affascinante.
Questa guerra di famiglia, che esplode nella rabbia proprio nel giorno della festa dei Crisantemi, simbolo della Famiglia, si afferma e si fa strada seguendo un climax ben calcolato. La staticità pian piano si sgretola come una statua si scrolla di dosso un rivestimento di pietra e inizia a conoscere il movimento e la lotta.
Mi sono dovuta ricredere a metà film, quando ho iniziato a vedere il movimento...Ero molto curiosa e stavo per sentirmi delusa dall'andamento della vicenda che invece si è rivelata molto soddisfacente, menomale.
Gong li, impeccabile e direi in odor di divinità, impassibile e determinata, fragile e scossa, dolce e disperata.
E devo notare che anche quella roccia impenetrabile dell'imperatore, Chon Yun-Fat, è bravo. Il suo viso dalle fattezze ieratiche e solenni suggerisce un nuovo significato alla bellezza ed inoltre trasuda regalità e virilità da ogni poro!
Molto interessante il personaggio del figlio più piccolo, visibilmente ambiguo quasi sin dall'inizio, si tramuta in un piccolo drago col complesso e la frustrazione dell'imcompreso.
La famiglia che si autodistrugge e si strugge nel proprio dolore, un dolore che si cerca di contenere e reprimere per un ordine superiore, quello regale. Malvagità maschile e femminile si mescolano e si combattono,odio e vendetta, regole e obbedienza sono temi molto familiari nel cinema asiatico, ma le sfaccettature sono infinite e i risvolti molto ben gestiti e allontanati dalla banalità. Anche l'amore assume le forme più svariate le esternazioni più contradditorie.
Io amo molto le scene di battaglia e i combattimenti, quindi ho potuto nutrire a pieno la mia visione con le varie scene, naturalmente lo scontro a palazzo è quello che seguito con più gusto
"Hero" mi era piaciuto, "La foresta dei pugnali volanti" l'ho trovato deludente e un pò prevedibile, "La città proibita" rende abbastanza bene la mia idea di film affascinante.
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"L'angoscia per il tempo che passa fa parlare del tempo che fa..."
Le fabuleux destin d'Amélie Poulain

"Grazie a Dio, sono ateo" Voltaire

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