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Autore Il Codice DaVinci
loranz83

Reg.: 26 Mag 2003
Messaggi: 58
Da: Castelnovo B. (RO)
Inviato: 28-05-2006 19:06  
è carino in effetti, ma sotto le aspettative... troppa pubblicità
_________________
Sei solo umano... - Matrix Reloaded -
O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire... - Le ali della libertà -
Continuerò dunque io a vivere in questo triste mondo,che privato di lei non è migliore di una stalla? -L'altra metà dell'amore-

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superman18

Reg.: 26 Dic 2005
Messaggi: 3231
Da: trevignano (TV)
Inviato: 28-05-2006 19:35  
film insulso, è più realistico "Dogma"!!
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Quando i giorni sono musica
fermiamoci a sentire.
Se sono muri salta di là
se sono amori abbracciali.
È un ballo che continua
in mille passi brevi.

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8ghtBall

Reg.: 04 Feb 2004
Messaggi: 6807
Da: Cesena (FO)
Inviato: 29-05-2006 12:14  
si , e Jesus Christ superstar è più divertente
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Altri spazi di cinema:
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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 01-06-2006 18:50  
Cazzarola, adesso che ricordo .. io non l'ho ancora visto.
Che Cool !!!
_________________
U N I T A C I N E F I L A

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 02-06-2006 18:16  
Che Il codice Da Vinci sia un fantasmagorico successo su scala mondiale, sia nella sua versione cartacea che (anche se in misura lievemente minore) in quella cinematografica, è indubbio. E, nel nostro mondo d'oggi, in particolare nel business, chi fa la grana ha sempre ragione.
Ma ci permetterete di ritagliarci un nostro modesto spazio per sovvertire le regole meccaniche del mainstream cinematografico per rifugiarci là dove il soldo conta molto poco, anzi, quasi nulla; il modesto angolo della critica cinematografica.
E' proprio in quel contesto, sicuramente travolto e oscurato ai più dall'eco mediatico, ma pur sempre esistente e duro a spezzarsi, che il Codice non solo si decritta in maniera estremamente veloce, ma irrita anche un po' per la sua banalità. Ci muoveremo sicuramente in questo campo, a partire dal contesto in cui il film di Ron Howard si va ad inserire.
Sulla terza di copertina dell'ormai celeberrimo libro, apprendiamo che il buon Dan Brown è "professore" e "autore di numerosi libri". Non ci è concesso sapere dove insegna né quali pubblicazioni abbia firmato. Il fatto di per sé non va ad inficiare sulla scorrevolezza e godibilità di un libro che si fa leggere volentieri, ma lascia un po' perplessi di fronte all'ormai mitica pagina nove del libro. Mitica perché, mistero dentro al mistero (ma anche no), presente fino alla sesta edizione del volume, dalla settima in poi - grosso modo due edizioni dopo l'affermazione planetaria - è sparita dalle pagine del libro. Pagina 9, annoverata tra quelle di presentazione e ringraziamento, sosteneva che tutti i riferimenti storico/spaziali presenti nel libro, fossero assolutamente corretti e verificabili.
Da qui la perplessità sulla scarna biografia di Brown, avvalorata dal fatto che lo scrittore si lascia andare a note e fatterelli storici la cui improbabilità risulta chiara anche ai profani del genere. Come il fatto che Parigi sia stata fondata dai romani, o quella ancora più clamorosa della costruzione della cattedrale di San Sulpicio sulle rovine di un tempio egizio (!!). Il successo clamoroso che il libro del misconosciuto autore ha riscontrato, si deve in buona parte alla pregiudiziale di veridicità e verificabilità che l'autore imponeva al proprio lettore. Facile verifica di quello che si sta sostenendo sono le pubblicazioni fiorite a latere del Codice, tese nella quasi totalità a smentire qualsivoglia radice storica del libro, segno di come la storicità delle fonti fosse perno cruciale del libro.
L'importanza della verificabilità si unisce all'argomento esoterico trattato, alla teoria complottistica sulla quale si immagina sia fondata la più grande istituzione umana mai esistita: la Chiesa.
E' l'unione tra questi due elementi che ha permesso a un romanzetto da bancarella di assurgere a best seller di livello mondiale. Il successo impresso da questa duplicità di fattori narrativi si è rivelato talmente travolgente che, a partire dalla settima edizione, si è potuta facilmente eliminare pagina 9, cioè la pregiudiziale di storicità, uno dei due elementi fondanti nell'architettura dell'operazione editoriale. Poco importa che sarebbe venuto a crollare anche in toto la teoria del complotto, posta a fondamento della trama. Ormai il "caso" era stato lanciato, e il libro di Dan Brown non necessitava più di una ulteriore componente "esterna" alla narrazione, come poteva essere la pretesa di verificabilità, per continuare a vendere.
Un prodotto editoriale da cinquante milioni di copie non può non essere cannibalizzato dal cinema. E, per un caso così eclatante, non c'è nemmeno il tempo di riflettere, di lasciar scemare un attimo il fenomeno, di considerare con distacco il da farsi. Bisogna immediatamente sfruttare l'ondata, buttarsi sulla scia di quel che il libro ha indicato. La frenesia di rincorrere il successo editoriale ha portato a ricalcare passo passo quello che era l'intreccio narrativo della storia di Brown, ricostruendone pedissequamente le dinamiche e gli snodi narrativi. Grandissimo sforzo, enorme profusione di soldi, cast di fama internazionale, regista tra i più in vista ad Hollywood. Sembrerebbe non mancare nulla per la buona riuscita di un film che si basa su una storia molto "cinematografica".
Eppure, il seguire pedissequamente le orme della narrazione scritta si rivela un errore fatale. Manca, nel salto tra la carta e la celluloide, quella presunzione di veridicità sulla quale si fondava il successo del libro. Il salto di genere narrativo non reca con sé qualcosa che, rispetto al romanzo, era ormai relegato a qualcosa di esterno al libro, di extra-narrativo, inconciliabile con il passaggio tra due codifiche comunicative così diverse.
Così dal punto di vista del merchandising, il film di Ron Howard non può che sfruttare l'onda lunga della curiosità ormai scatenata dal fenomeno commerciale degli ultimi due anni.
Dal punto di vista cinematografico la pellicola si pone come una magnificente scatola vuota, ricca di effetti e colpi di scena che, in definitiva, tali non sono, cercando di inseguire uno snodo narrativo finalmente innovativo ed efficace attraverso movimenti di macchina e giochetti in computer grafica più o meno sofisticati. Ma il libro ha ormai esaurito, nell'inganno della sua costruzione nell'immaginario collettivo, tutta la possibilità di innovazione testuale. L'impostare tutto il film sulla semplice scia del fenomeno, senza la possibilità di una rielaborazione testuale e di una ri-codificazione cinematografica, ha relegato il film in una situazione di pesante sterilità, togliendogli ogni velleità di far propria una modello narrativo che gli è stato imposto.
Il codice del film, dunque, lo si era svelato ben prima della sua uscita in sala.

già pubblicato qui
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Camelot

Reg.: 09 Mar 2006
Messaggi: 184
Da: Napoli (NA)
Inviato: 02-06-2006 19:05  
Per me il codice da vinci è un film molto bello la chiesa fa male a criticarlo certo che ci sono comunque gli idioti che ci credono a queste bangamate per me il codice da vinci è solo una fantasia
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Forza Napola.Un giorno un ragazzo disse:Ma mi devo mettere i pantaloni a mezze maniche?

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Musika

Reg.: 31 Gen 2006
Messaggi: 3175
Da: Napoli (NA)
Inviato: 02-06-2006 22:33  
Mah sinceramente nn l'ho visto e nn lo vojo vedere...Non m interexa!Gia' il titolo è un palla!!Saro' troppo infantile Ma secondo me è una Cagata!
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...L'inferno non conosce furia simile ad una donna respinta...

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Lollina
ex "lolly19"


Reg.: 11 Gen 2002
Messaggi: 19693
Da: albenga (SV)
Inviato: 04-06-2006 18:59  
quote:
In data 2006-06-02 22:33, Musika scrive:
Mah sinceramente nn l'ho visto e nn lo vojo vedere...Non m interexa!Gia' il titolo è un palla!!Saro' troppo infantile Ma secondo me è una Cagata!




Ma a dirla tutta il titolo non dice proprio un cazzo.
Poi se l'argomento non ti interessa, beh, è tutta un'altra storia.

Sull'ultima tua affermazione invece non posso darti troppo torto.
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Perchè sentiamo la necessita' di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio?E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale,quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.

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DiTraverso

Reg.: 02 Gen 2006
Messaggi: 409
Da: Bruino (TO)
Inviato: 04-06-2006 21:06  
Il film mi è parso bellissimo, e secondo me rendeva molto bene il libro. Certe cose le chiariva addirittura secondo me.
Che poi la gente si metta a pensare sulla veridicità è un altro conto...
Chi mi dice che non sia la Bibbia a dire str***te??? Per quanto mi riguarda potrebbe essere più verosimile la storia del Graal del Codice e di Gesù come un uomo normale, che di Gesù come un uomo che camminava sulle acque e faceva miracoli...
Se uno cerca verità da un film va a vedere un documentario...
L'unica cosa che possiamo fare è commentarne la regia e la trasposizione. Punto.
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Papa', tu sei come Babbo Natale e Topolino messi insieme: cosi' incantevole e cosi' finto...". (da "Big fish")

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 05-06-2006 11:10  
Vabbè....dopo due settimane sono riuscito finalmente a vederlo mrcoledì scorso, non senza difficoltà (spiegherò i motivi in coda al post).



ATTENZIONE SPOILER: QUESTO MIO POST CONTIENE PARTI CHE POTREBBERO RIVELARE SCENE CHIAVE O DEL FINALE DEL FILM (ANCHE SE PENSO SIA GIAì NOTO A TUTTI)


Dunque: io vorrei spezzare una lancia in favore di Ron Haward, per il semplice fatto che non l'ho mai considerato un grande regista, ma penso si sia leggermente riscattato proprio con la direzione di questo film.
Premetto che io ho già letto il libro, e devo dire che, indipendentemente dalla veridicità delle cose che dice, la storia è senz'altro intrignte e, sopratuto, è ottimo l'impianto narrativo creato da Brown, in stile Thriller cinematografico (cosa molto difficile per un libro!!). quindi rimango dell'idea che il libro sia sopra il film.
Però vorrei dire che fare questo film non era impresa facile, per una serie di motivi: perchè era atteso al varco, perchè tutti conoscono già la storia, perchè già il libro, in qualche modo, comunque era stato oggetto di critica e censura, perchè, come ho già detto, è difficile rendere cinematograficamente una storia già basata, per scritto, su unimpianto cinematografico.
e tutto ciò emerge dal fato che nel libro sono dedicate pagine e pagine (talvolta capitoli) agli indovinelli o ai flash back...cosa che nel film no riesce al regista che sembra (non volontariamente in realtà) liquidare renedendo la trama un po' complicata.
Tom Hanks per me è ottio, ed ance gli altri interpreti.
Un iscreto film.
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Lunatika

Reg.: 14 Gen 2003
Messaggi: 3310
Da: roma (RM)
Inviato: 05-06-2006 13:43  
quote:
In data 2006-06-04 21:06, DiTraverso scrive:
L'unica cosa che possiamo fare è commentarne la regia




Dai!
_________________
.:Dalla terra germoglia una lucciola:.

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TesPatton

Reg.: 09 Giu 2004
Messaggi: 7745
Da: Pn (PN)
Inviato: 05-06-2006 13:49  
quote:
In data 2006-06-04 21:06, DiTraverso scrive:
.
L'unica cosa che possiamo fare è commentarne la regia e la trasposizione. Punto.




L'unica? Sarà ma io di commentini ne avrei a iosa anche sul resto.
_________________
Spegni la candela, non voglio vedere il colore dei miei pensieri.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 06-06-2006 00:09  
quote:
In data 2006-06-05 11:10, RICHMOND scrive:
V io vorrei spezzare una lancia in favore di Ron Haward, per il semplice fatto che non l'ho mai considerato un grande regista, ma penso si sia leggermente riscattato proprio con la direzione di questo film.




e questo che c'entra con il resto del tuo post?
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 06-06-2006 10:38  
quote:
In data 2006-06-06 00:09, Petrus scrive:
quote:
In data 2006-06-05 11:10, RICHMOND scrive:
V io vorrei spezzare una lancia in favore di Ron Haward, per il semplice fatto che non l'ho mai considerato un grande regista, ma penso si sia leggermente riscattato proprio con la direzione di questo film.




e questo che c'entra con il resto del tuo post?




C'entra nel senso che ho spiegato come effettivamente questo film non sia stato, a mio avviso, quel totale fallimento che tutti hanno riscontrato.
Se proprio dovevi farmi un appunto, avresti dovuto rimproverarmi il fatto di non aver spiegato come mai sono riuscito a vedere questo film "non senza difficoltà" (avevo detto che l'avrei spiegato in coda al post....ma mi sono dimenticato).
Ma già che ci sono ne approfitto adesso:
Mercoledì sera, ore 21 e 30: giornata di sconti al cinema. Ci organizziamo io e altri due miei amici per andare a vedere questo benedetto film, così, vista l'esperienza vissuta due sabati prima, ci premuriamo di andare ad acquistare i biglietti alle 19 e 30, per vedere lo spettacolo proprio alle 21 e 30.
Una volta giunti davanti al cinema - per la precisione il Cinema Odeon qui a Genova - ci rendiamo conto che la voglia di vedere questo film (almeno da parte dei genovesi) è ancora tanta, nonostante sia nelle sale già da due settimane.
Vabbè....noi abbiamo il nostro biglietto numerato, con tanto di fiòla e posto a sedere. Entrando ci rendiamo appunto conto di come molti stiano acquistando, ancora alle 21 e 15/ 21 e 20 il biglietto epr il cinema. Entrati nella sala a tutti gli effetti assistiamo ad una scena cui non vorremmo mai assistere: gente che litiga, gente seduta, gente in piedi, un casino totale. Al che ci avviamo verso le nostre file che, ovviamente , sono tutte occupate. Biglietti alla mano, invitiamo le persone che sono sedute in quelli che teoricamente sarebbero i nostri posti (acquistati, ripeto, alle 19 e 30...) a spegarci come mai siano sedute lì. La risposta è: "A noi hanno venduto biglietti bianchi" (cioè senza numero e fila) "ma la maschera ci ha detto di sederci qui, e così noi abbiam fatto". Così, noi, stupiti, gli domandiamo a che ora avessero comperato questi bigliett, e ci sentiamo rispondere "cinque minuti fa". Non ci resta che andare dalla maschera a farci spiegare che succede.
La maschera è un povero ragazzino della mia età, travolt da un orda di clienti spettatori incazzati (noi tre compresi) ch gli chiedono spiegazioni. In realtà la colpa è tutta della gestione vera e propria, quindi andiamo alla cassa. Lì ci dicono di tornare dalla maschera.
Nella nostra condizione c'è molta altra gente.
Se ancora non l'aveste capito, vi spiego brevemente la reale situazione: chi, come noi tre, si era recato in aticipo (noi alle 19 e 30) per comprare i biglietti dello spettacolo delle 21 e 30 era riuscito ad accaparrarsi i posti numerati (ovviemante i migliori: visto che ho la possibilità di scegliere la fila e il posto, ovviamente, mi prendo quelli migliori...). A tutti quelli che erano arrivati poco prima delle nove, invece, la gestione del cinema, non si era prteoccupata di spiegare che c'era della gente che era andata a comprare i biglietti numerati alle 19 e che quella gente aveva la prelazione sui posti, ma si era limitata a vendre biglietti "bianchi" (senza numero), in quanto quelli numerati erano finiti, dicendo agli spettatori "sedetevi dove volete". Quelli, ovviemante, non ci pensavano minimanmnete a sedersi in prima fila dove non ci si vede un cazzo, ma sono andati tutti ni posti migliori, occupando i posti di coloro che, come noi, avevano preventivamente acquistato il biglietto numerato.
Risultato: ci proponiamo di combattere contro l'ottusità di certa gente che, sebbene fosse stata gabbata dal cinema come noi, si rivelava appunto chiusa mentalmente, n quanto, al posto di protestare con il cinema, se la prendeva con noi che eravamo vittime come loro. vabbè...proponiamo di chiamare i carabinieri om la polizia. Qualcuno lo fa, ma si sente rispondere che con la volante non possono intervenire, quindi occorre un esposto.
La situazione degenera e il casino si moltiplica, quindi, ad un certo punto, la maschera, su consiglio della gestione del cinema, annuncia che chi ha acquistato il biglietto prima (quindi ha il biglietto numerato) ha la prelazione sugli altri, quindi deve essergli ceduto il posto. Con tanto di scuse per il disagio ( ) la gente comincia seriamente ad uscirci di testa, tant'è che quando arriviamo di nuovo ai nostri posti un frustrato con la sua ragazza comincia a mandarci a cagare, eprchè lui non vuole alzarsi perchè arrivano due dell'ultimo minuto che gli fottono il posto (lui era uno di quelli col biglietto bianco). Gli si spiega di nuovo al situazione, ma continua a non voler capire. A non voler capire che non è con noi che deve prendersela, ma con la gestione del cinema, che ha preso per il cuolo noi, lui, e tutta la gnte che c'è nel cinema.
Gli propongo di chiamare i carabinieri, e mi risponde: "ma chiamali te i carabinieri, vai a cagare...". Io gli rispondo "ma veramente io non devo chiamarmli, eprchè fino a prova contraria io mi siedo e vedo il film, tu invece ti trovi in piedi con quattro euro in meno. Sono io che ti prendo per il culo oppure è l'Odeon?" E quello si allontana bestemmiando.
Stessa scena, quando una coppia di ragazzi che, come noi, acquistò il biglietto alle sette di sera, intima una cicciona ad alzarsi perchè, giustamente, la maschera ha confermato l'esistenza della prelazione per i biglietti numerati. la cicciona, questa volta calma e serafica, dice "io non mi alzo. Io mi sono seduta prima e qui rimango. In prima fila ci sono un sacco di posti vuoti....andate li". Al che, io e i miei amici, le facciamo notare come effettivamente lei abbia tutti i diritti di incazzarsi (così come tutti gli altri nella sua situazione...)....ma non con noi...se mai col cinema. E poi, visto che lei aveva il biglietto bianco, poteva andarci lei in prima fila. Vabbè...insomma....alla fine tutta quella gente se ne è andata e noi il film l'abbiamo visto. Anche se ovviamente la priiezione è iniziata in ritardo. Ma ditemi voi se questo è il clima con cui uno deve andare al cinema.
La cosa che più mi fa incazzare, oltre al fatto che come al soolito i cinema (multisala....l'odeon una volta era sala unica, ora guarda a caso è diventato anch'esso mmultisala...) pur di afre soldi creano casini di questo tipo (e sarebbe stato veramente da denuncia), è il fatto che la gente in vece che prendersela con chi veramente li ha truffati (il cinema) se l'è presa con noi che eravamo vittime come loro!!! Quindi sapete che vi dico? L'arroganza paga, quindi gli sta bene di esseresi saltati il film. Cazzi loro.
E poi, scusate, la cosa più triste è pensare anche che tutta quella gente c'era perchè c'era "IL CODICE DA VINCI" (tutta gente che al cinema ci va una volta ogni vent'anni...) e, soprattutto, perchè c'era los conto!!! Posso capire uno studente come me, ma uno di quaranta, cinquant'anni....
E poi dicono che la violenza è allo stadio....

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"Ci sono tanti tipi di teste di minchia; c'è quello che vuole sciogliere l'Artide con l'accendino. C'è quello che vuole raccogliere il mare col secchiello. Ma Lui fu il più testa di minchia di tutti: Colui che volle combattere la mafia con la legge"

[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 06-06-2006 alle 10:40 ]

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JerichoOne

Reg.: 06 Mar 2006
Messaggi: 3171
Da: Frittole (FI)
Inviato: 06-06-2006 10:52  
Occristo...

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