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Autore Kill Bill
13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 01-11-2003 15:17  
Cmq Gion, meno male che Tarantino non ha fatto "un'altro" Pulp Fiction. ALtrimenti tutti a dire che si ricicla e non si rinnova mai. E proprio qui stà il bello:
Tarantino è riuscito in quello in cui solo lo 0,00001% dei registi moderni riesce:
REINVENTARSI.
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coriander

Reg.: 23 Ott 2003
Messaggi: 98
Da: napoli (NA)
Inviato: 01-11-2003 15:17  
quote:
In data 2003-11-01 14:56, gmgregori scrive:
quote:
In data 2003-11-01 13:47, coriander scrive:
destrutturazione totale, dell’idea filmica, delle sue microparticelle, dei corpi.
pulp fiction sembrava dover essere l’apoteosi del postmoderno, eppure nelle sua esasperata frammentarietà ritrova una coerenza interna, un’originalità che ne fanno (anche) un film, oltre che un’icona, un segno.

kill bill no. kill bill pure non segue una evoluzione per episodi (palese in una singhiozzante divisione numerica e nominale in capitoli) lineare, ma niente di così radicale e significativo come nel film del ’94, per quanto riguarda la superficie, la gestione dei macroblocchi.
perché la particellizzazione è molto più profonda, è in ogni singolo attimo e fisicamente in ciò che nell’attimo viene rappresentato. lo straziare e mutilare e decomporre i corpi con apparente facilità, con affascinante grazia estetizzante, ma anche teatralità ed eccesso, rispecchia perfettamente l’operazione del regista su una pellicola che rifiuta una forte identità personale per diventare un mostro cannibale che si ciba di tutto il cinema degli ultimi 40 anni ed oltre, lo tortura e mescola coi suoi succhi gastrici e ne rende una versione esaltante. e sarebbe poco utile e riduttivo parlare di "citazioni", perchè è cinema che si nutre di esclusicavemente di se stesso, germina al proprio interno.
blaxploitation, mafia giapponese, western, manga, autocitazioni (o meglio auotogerminazioni), kitano e tanto altro vengono proposti visivamente e musicalmente tutti allo stesso momento, ed il tutto riesce a trovare una magica grazia.

la destrutturazione va certo oltre il comprimersi ed il coesistere dei generi, ed all’interno di una singola unità narrativa di combattimento i registri visivi cambiano radicalmente, da un già esagitato colore ad un bianco e nero più dettagliato e chirurgico ad un controluce frontale su fondo blu. oppure non basta la (ir)realtà per raccontare una storia come deve essere raccontata, col sufficiente numero di stereotipi a caricarla, ed allora senza si ricorre al cartone animato, anche questo vintage e meravigliosamente eccessivo.

insomma amputazioni di cui è necessario raccogliere i pezzi sparpagliati, e che formano uno strano ma preciso disegno, quello di un punto di non ritorno, una vetta che è giusto sia stato tarantino a raggiungere e che lascia curiosi sul cinema a venire.
ed immediatamente grande è la curiosità per zatoichi.





si si. esatto. ogni desttrutturazione, inoltre ha un carattere a sè. In questo caso ci troviamo davanti al puro EGOTISMO ma....ma diciamo e( tutti siamo concordi)lo spettacolo ha centrato l'obbiettivo. la differenza tra kill Bill e Pulp fiction è una e una sola, la sceneggiatura. Pulp, è destrutturato, ma ben allevato , tanto da educare numerosi imitatatori- Attenzione: kill Bill, a mio parere, è inferiore a Pulp per la sfumatura ironica che ha fatto del primo un cult grottesco.
Kill Bill, non è affatto grottesco, così come JB. Quindi Tarantino ha voluto, come un bimbo in fasce esse un Little Man Tate del videotecaro in KB, un maestro in JB, un monello geniale in Le Iene e Pulp.
Ma se dovessimo riassumere tutte le sue peculiarità credo, che nonostante il manierismo "cult" ci sia un'ampia ed involontaria, e qui mi riepeto, citazione ad ampio raggio, curata e ben mischiata. Kill Bill poteva benissimo curarsi di essere ironico o grottesco. No! Tarantino ha fatto ciò che voleva.
MA AI CINEFILI PIACE PER LO STILE, AL PUBBLICO PIACE PER IL SANGUE e LA GUERRA.
Dicesi: code per curiosi.

_________________



non credo la differenza fra kill bill e pulp fiction sia da cercare solo nella sceneggiatura, a meno che non si voglia dare a questa un'importanza ed un'influenza nella struttura dei film forse (per me di certo)troppo grossa.
la differenza, ripeto, è nell'anima stessa del film: è questo il motivo per cui parlare di citazioni è fuori luogo, perchè sarebbe impossibile, ragionando su questi canoni, trovare in kb qualcosa che non sia una citazione. ma kb non è (solo) un gioco per cinefili, è l'orgasmo postmoderno, è il rifiuto totale di una identità propria e paradossalmente l'imporsi violento sulle identità future.

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Matthew

Reg.: 07 Set 2003
Messaggi: 1164
Da: Reggio Emilia (RE)
Inviato: 01-11-2003 15:21  
Lilja.....gusti personali...cè anche chi ascolta Orietta Berti... de gustibus....
_________________

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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 01-11-2003 15:22  

quote:
In data 2003-11-01 14:48, 13Abyss scrive:
ho notato una cosa in comune tra i 2 film.
Quello di Bertolucci cita il film Band Apàrt, mentre Kill Bill si apre con "A Band Apart Film". Legame mistico? O forse ho detto una cazzata? Ops....castroneria...


Bande à part è la casa di produzione di Tarantino. E' chiaro che l'ha chiamata in questa maniera per amore nei confronti del lavoro di Jean-Luc Godard.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 01-11-2003 alle 15:24 ]

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 01-11-2003 15:44  
La casa di produzione è A Band Apart Fass, non confonderti con il film.
Cmq adesso piazzo sta cosa:

THE FLOWER OF CARNAGE - Meiko Kaji
(trad. inglese)

Begrieving snow falls in the dead morning
Stray dog's howls and the footsteps of Geta pierce the air
I walk with the weight of the Milky Way on my shoulders but an umbrella that holds onto the darkness is all there is.
I'm a woman who walks at the brink of life and death who's emptied my tears many moons ago
All the compassions tears and dreams
The snowy nights and tomorrow hold no meaning
I've immersed my body in the river of vengeance and thrown away my womanhood many moons ago
On the behalf of heaven, they're our soldiers, the loyal, invincible and brave.
Now it's time for them to leave the country of their parents their hearts buoyed by encouraging voices.
They are solemny resolved not to return alive, without victory.
Here at home, the citizens wait for you.
In foreign lands, the brave troops
Instead of kindness from someone
I do not care about
I rather prefer selfishness from you my beloved.
Oh, is the world a dream or an illusion?
I am all alone in jail.

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spider86

Reg.: 30 Lug 2003
Messaggi: 347
Da: torino (TO)
Inviato: 01-11-2003 16:08  
Non so se qualcuno l'ha già detto (non ho voglia di leggermi 10 pag di topic!) ma ho notato che quando Uma arriva all'aereoporto sullo sfondo c'è un cartellone pubblicitario delle sigarette Red Apple, le stesse che chiede Willis nel locale di Marcellus in Pulp Fiction!
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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 01-11-2003 18:57  
quote:
In data 2003-11-01 13:47, coriander scrive:
destrutturazione totale, dell’idea filmica, delle sue microparticelle, dei corpi.
pulp fiction sembrava dover essere l’apoteosi del postmoderno, eppure nelle sua esasperata frammentarietà ritrova una coerenza interna, un’originalità che ne fanno (anche) un film, oltre che un’icona, un segno.

kill bill no. kill bill pure non segue una evoluzione per episodi (palese in una singhiozzante divisione numerica e nominale in capitoli) lineare, ma niente di così radicale e significativo come nel film del ’94, per quanto riguarda la superficie, la gestione dei macroblocchi.
perché la particellizzazione è molto più profonda, è in ogni singolo attimo e fisicamente in ciò che nell’attimo viene rappresentato. lo straziare e mutilare e decomporre i corpi con apparente facilità, con affascinante grazia estetizzante, ma anche teatralità ed eccesso, rispecchia perfettamente l’operazione del regista su una pellicola che rifiuta una forte identità personale per diventare un mostro cannibale che si ciba di tutto il cinema degli ultimi 40 anni ed oltre, lo tortura e mescola coi suoi succhi gastrici e ne rende una versione esaltante. e sarebbe poco utile e riduttivo parlare di "citazioni", perchè è cinema che si nutre di esclusicavemente di se stesso, germina al proprio interno.
blaxploitation, mafia giapponese, western, manga, autocitazioni (o meglio auotogerminazioni), kitano e tanto altro vengono proposti visivamente e musicalmente tutti allo stesso momento, ed il tutto riesce a trovare una magica grazia.

la destrutturazione va certo oltre il comprimersi ed il coesistere dei generi, ed all’interno di una singola unità narrativa di combattimento i registri visivi cambiano radicalmente, da un già esagitato colore ad un bianco e nero più dettagliato e chirurgico ad un controluce frontale su fondo blu. oppure non basta la (ir)realtà per raccontare una storia come deve essere raccontata, col sufficiente numero di stereotipi a caricarla, ed allora senza si ricorre al cartone animato, anche questo vintage e meravigliosamente eccessivo.

insomma amputazioni di cui è necessario raccogliere i pezzi sparpagliati, e che formano uno strano ma preciso disegno, quello di un punto di non ritorno, una vetta che è giusto sia stato tarantino a raggiungere e che lascia curiosi sul cinema a venire.
ed immediatamente grande è l'attesa per zatoichi.






bella analisi questa....

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 01-11-2003 19:02  
A proposito, possibile che l'autore dell'intermezzo manga sia lo stesso di quello del 2° episodio di Animatrix?
Il tratto mi è parso identico.
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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 01-11-2003 19:06  
quote:
In data 2003-11-01 19:02, 13Abyss scrive:
A proposito, possibile che l'autore dell'intermezzo manga sia lo stesso di quello del 2° episodio di Animatrix?
Il tratto mi è parso identico.




Mi sembra che l'autore sia sempre Tarantino.
I combattimenti invece pare siano stati curati proprio da lui.

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 01-11-2003 19:12  
quote:
In data 2003-11-01 19:06, mallory scrive:
quote:
In data 2003-11-01 19:02, 13Abyss scrive:
A proposito, possibile che l'autore dell'intermezzo manga sia lo stesso di quello del 2° episodio di Animatrix?
Il tratto mi è parso identico.




Mi sembra che l'autore sia sempre Tarantino.
I combattimenti invece pare siano stati curati proprio da lui.



Come?
Li ha "disegnati" lo stesso Tarantino????
:incredul:
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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 01-11-2003 19:16  
no scusa, mi sono espressa male, lo ha diretto Tarantino, non so chi sia l'animatore.

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 01-11-2003 19:21  
Ah... rischiava di venirmi un infarto.
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MalloryK

Reg.: 28 Lug 2003
Messaggi: 1246
Da: Prato (PO)
Inviato: 01-11-2003 19:43  
Sono appena tornata da una seconda visione del film... Mi è ho provato una sensazione mai provata prima, all’inizio dei titoli di testa mi batteva il cuore a mille per l’emozione! Perché sapevo cosa mi aspettava, capite? Di solito è il contrario, la prima volta sei emozionata, non la seconda... magie tarantiniane.
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Whatever it is, I'm against it!

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 01-11-2003 19:49  
quote:
In data 2003-11-01 19:43, MalloryK scrive:
...Di solito è il contrario, la prima volta sei emozionata, non la seconda... magie tarantiniane.



E daglie... Ma è una mania copiarmi le battute???
Cmq, a parte gli scherzi, mercoledi me lo vado a rivedere anch'io: al cinema non è come in Tv, devo sfruttare l'occasione, devo assaporare al massimo il mio tessssssoro....
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america


Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 27
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 01-11-2003 21:08  
kill bill pure non segue una evoluzione per episodi (palese in una singhiozzante divisione numerica e nominale in capitoli) lineare, ma niente di così radicale e significativo come nel film del ’94, per quanto riguarda la superficie, la gestione dei macroblocchi.
perché la particellizzazione è molto più profonda, è in ogni singolo attimo e fisicamente in ciò che nell’attimo viene rappresentato. lo straziare e mutilare e decomporre i corpi con apparente facilità, con affascinante grazia estetizzante, ma anche teatralità ed eccesso, rispecchia perfettamente l’operazione del regista su una pellicola che rifiuta una forte identità personale per diventare un mostro cannibale che si ciba di tutto il cinema degli ultimi 40 anni ed oltre, lo tortura e mescola coi suoi succhi gastrici e ne rende una versione esaltante. e sarebbe poco utile e riduttivo parlare di "citazioni", perchè è cinema che si nutre di esclusicavemente di se stesso, germina al proprio interno.
blaxploitation, mafia giapponese, western, manga, autocitazioni (o meglio auotogerminazioni), kitano e tanto altro vengono proposti visivamente e musicalmente tutti allo stesso momento, ed il tutto riesce a trovare una magica grazia.

la destrutturazione va certo oltre il comprimersi ed il coesistere dei generi, ed all’interno di una singola unità narrativa di combattimento i registri visivi cambiano radicalmente, da un già esagitato colore ad un bianco e nero più dettagliato e chirurgico ad un controluce frontale su fondo blu. oppure non basta la (ir)realtà per raccontare una storia come deve essere raccontata, col sufficiente numero di stereotipi a caricarla, ed allora senza si ricorre al cartone animato, anche questo vintage e meravigliosamente eccessivo.

insomma amputazioni di cui è necessario raccogliere i pezzi sparpagliati, e che formano uno strano ma preciso disegno, quello di un punto di non ritorno, una vetta che è giusto sia stato tarantino a raggiungere e che lascia curiosi sul cinema a venire.
ed immediatamente grande è la curiosità per zatoichi.

sottoscrivo questo messaggio e...


..kill bill non mi e' piaciuto,ma resta in ogni caso un colpo di genio,per certi versi rappresenta la summa della filmografia tarantinia.tarantino ad un primo sguardo sembra offrirci l'inutile su di un piatto d'argento.quest'inutile e' arzigogolato,prelibatezza per la quale il re sole sarebbe rimasto in balia di contrazioni muscolari,un godimento di anima e corpo per i suoi occhi mai sazi.
il regista gioca con le sue passione,le carica di un pathos che e' talmente compresso da svanire.e' un pathos che si burla di se stesso.
marcel du-champ(agne) appoggio' il pisciatoio nella sala di un museo pensando che estraniando l'oggetto dal suo contesto quotidiano,lo stesso si sarebbe sovraccaricato di una potenza artistica in relazione allo spettatore e alla sua sorpresa.duchamp scandalizzo' i borghesi,tarantino scandalizza i cinefili.il cinefilo,colui per il quale cinema non significa intrattenimento,si trova davanti ad una pellicola che totalmente lo estrania dal tempio sacro,il cinema.la sorpresa,del cinefilo che si pone di fronte allo schermo ingenuamente,ovvero senza essere stato bombardato e preparato,e' scioccante.o almeno lo sarebbe stato senza duchamp.la differenza sta nella consapevolezza dell'atto.
ma tarantino ha scavato piu' a fondo.tarantino conosce duchamp e quindi subordina l'inutilita',lo straniamento dell'opera d'arte al feticismo.e qui siamo all'apoteosi.il fruitore della sedia 42 non se ne accorge neanche,il fruitore della sedia 23 non riesce a calmare l'erezione.feticismo e' tutto e niente e tarantino ce lo offre scraventando l'inutile iniziale,posponendolo a questo idolo di cartapesta,per alcuni, incastonato di pietre preziose per altri.
complimenti.




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