martalari
Reg.: 11 Mag 2006 Messaggi: 460 Da: roma (RM)
| Inviato: 28-11-2012 02:45 |
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Molto fiko "End of watch" storia di 2 agenti di polizia nella Los Angeles piena di armi,droga,gang e soldi sporchi..
Un film molto interessante per chi ama le storie dure e crude di polizia ...
C'e' chi usa la soggettiva per fare Camera' cafe' o Love Bugs, chi da anni per riprendere ragazzi alle prese con spiriti,demoni e fantasmi...e chi come lo sceneggiatore di Training day, David Ayer decide di scrivere e girare con prospettive di 360 gradi la storia di due agenti della polizia di Los Angeles, due semplici agenti di pattuglia ...l'ultima ruota del carro nella scala gerarchica ma i primi ad intervenire e in pochi secondi a decidere cosa fare e come fermare tentati omicidi...
L'idea e' quella di seguire un poliziotto interpretato dal candidato al Premio Oscar (per I segreti di Brokeback Montain) Jake Gyllenhall che decide di filmare ogni sua azione con una telecamera ma l'idea e' solo un pretesto ben riuscito per raccontare la storia di vita non ordinaria di due poliziotti con tagli e inquadratura che piaceranno a chi ama l'action e anche ai giovani perché ricorda Doom e Grand Theft Auto...
Ma a parte le riprese adrenaliniche ma vere e la giusta fotografia, End of watch che esce giovedì racconta quello che pochi sanno di Los Angeles una città non solo di Oscar e dove non ci sono molti angeli ma grandi demoni come la droga e le armi, una città dominata dalle gang africane,messicane...
End of watch entra anche nella macchina dei poliziotti (e non solo..anche dei cattivi) uno messicano molto religioso "Il matrimonio e' per sempre e' una promessa davanti Dio"...e il poliziotto sciupafemmine che per una volta scopre l'amore.
Una vita semplice con il pericolo sempre dietro l'angolo, certo detto cosi' potrebbe diventare la beatificazione dei poliziotti, ma End of watch e' molto duro, non e' Miami Vice ma neanche un film alla The Departed o un film alla Spike Lee di una volta, ma il regista/sceneggiatore ha fatto veramente una "cosa giusta" a girare una storia più reale di quanto possa apparire.
E la soggettiva per la prima volta non da' assolutamente fastidio,in alcune scene quasi intenzionalmente il regista gioca sapientemente sporcando i movimenti della macchina da presa volutamente non perfetti per rendere l'azione più' real anche perché stavolta i buoni sono buoni e i cattivi pronti a tutto.
Sergente agli agenti "ma voi avete un'anima?"
Agenti "si ma la lasciamo a casa"
Certo i momenti più emozionanti sono quelli dove si osanna il lavoro dei poliziotti...ma il film non ha solo quello...Un film molto interessante per chi ama le storie dure e crude di polizia ...
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