> > Tutto Cinema - Rashomon ( Akira Kurosawa ) |
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Rashomon ( Akira Kurosawa ) |
Moreschi
Reg.: 14 Gen 2006 Messaggi: 2038 Da: Milano (MI)
| Inviato: 03-08-2010 02:52 |
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Grandioso.
88 minuti di grandissimo cinema che passano attraverso desolazioni, ambiguità, speranze.
Ritmo serrato, inquadrature impareggiabili, due formidabili scene di duelli, un incipit che si sofferma su un diluvio che sembra annunciare la fine del mondo. Attori straordinari con un Toshiro Mifune in una delle più appassionanti interpretazioni che ricordi.
Superiore a qualsiasi genere, attinge dal dramma, dal giallo, persino dal thriller.
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_________________ “Tutti i miei film possono essere pensati in bianco e nero, eccetto Sussurri e grida ... ho sempre immaginato il rosso come l'interno dell'anima” (I. Bergman). |
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Moreschi
Reg.: 14 Gen 2006 Messaggi: 2038 Da: Milano (MI)
| Inviato: 03-08-2010 16:14 |
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Sta bene, faccio un copia e incolla.
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_________________ “Tutti i miei film possono essere pensati in bianco e nero, eccetto Sussurri e grida ... ho sempre immaginato il rosso come l'interno dell'anima” (I. Bergman). |
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 11-08-2010 15:58 |
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perchè mai ?
cosa è obbligatorio far diventare l'altro topic il minestrone Kurosawa ?
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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Auguste
Reg.: 02 Apr 2010 Messaggi: 48 Da: Torre del Greco (NA)
| Inviato: 26-08-2010 20:05 |
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Premesso che l'ho visto diverso tempo fa, bisogna innanzitutto(riba)dire che questo è considerato uno dei capolavori indiscutibili del cinema. Molto bella la tematica della relatività della conoscenza, in un certo senso sviluppa quella che era la tematica già affrontata da Welles in Quarto Potere, che sosteneva invece la tesi dell'inconoscibilità della personalità di una persona, dell'impossibilità di ricondurre ad un principio unificatore quella che è la complessità di un individuo.
In Rashomon il concetto è esteso agli avvenimenti: non è che non esiste una verità assoluta, è solo che ognuno ha la sua verità e non può oltrepassare quelle che sono le soglie del fenomeno e descrivere noumenicamente(per dirla alla Kant)ciò che è comunemente detta realtà oggettiva.
Non è un discorso teorico in Rashomon, una tesi dell'inonoscibilità concettuale della verità, ma più semplicemente ad ostacolare tale realtà è l'esistenza di pregiudizi personali, di barriere elevate dai singoli a mo' di protezione, quasi come se la realtà fosse uno strumento da poter modellare a proprio piacimento per poterla conformare a quella che è la propria immagine.
L'unica possibilità di venirne fuori è l'essere semplici.
Voto: 8-8,5(non mi spingo oltre, oggettivamente sarebbe un voto più alto, ma il concetto di oggettività entra un po' in contraddizione con quanto detto )
_________________ "In una sala di specchi non c'è modo di voltare le spalle a se stessi"(H.M.) |
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