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Autore The reader - a voce alta
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 22-02-2009 21:13  
Trama: Michael è un quindicenne che nella Berlino del dopoguerra viene soccorso da Hanna, una donna che lo accoglie e poi lo riporta a casa. Dopo aver scoperto di avere la scarlattina e una lunga degenza di tre mesi per guarirne, si reca con un mazzo di fiori da lei per ringraziarla. Qui il ragazzo scopre che il suo amore per la donna viene ricambiato, e tra i due inizia un rapporto che comprende il sesso ma anche la lettura dei grandi classici per stimolarlo. Michael vive una sorta di idillio, fino a quando Hanna, che porta in sè un terribile segreto, scompare all'improvviso ...



Recensione: Kate Winslet dipinge, dopo la grande prova di Revolutionary Road, un altro ritratto intenso di donna, amante della lettura dei grandi classici della letteratura ma anche portatrice di un terribile segreto, che le provoca un rimorso spietato che le toglie il sorriso e le provoca spaventose crisi di sconforto che cerca di lenire con dei bagni purificatori. Intensa, dura e decisa nell'esprimere la psicosi di Hanna (questo il nome del personaggio protagonista) l'ex-Rose del Titanic (quanta acqua sotto i ponti da quel tempo) non esita neppure, per meglio approfondire con situazioni particolari, a regalare dei generosi nude look, non frontali bassi, a noi spettatori, di fronte a un da poco maggiorenne David Kross (che fa Michael, il giovane protagonista del film) che rimane all'inizio quasi impietrito davanti a tali comportamenti.
Il titolo del film riguarda il fatto che la tormentata Hanna e il giovane studente Michael (incontratisi mentre lui stava male in strada e soccorso da lei) si trovano per il sesso (la parola amore e il sentimento sembrano appannaggio di una persona sola nel rapporto: «Non sei così importante da farmi soffrire», dice Hanna) dopo che lui legge i classici della letteratura (“Guerra e pace”, “L'amante di Lady Chatterley”, “La signora con il cagnolino” di Čechov tra gli altri). La lettura dona serenità a Hanna, che perde la sua granitica espressione sofferente e si lascia andare a dei sorrisi, fino a giungere di accettare di fare una gita di due giorni in bicicletta con colui che chiama solo «il ragazzo». Alla richiesta di Michael di sapere il suo nome lei si indurisce, rimane male, perché rivelare la sua identità la riporta alla sofferenza di un grande segreto che porta.
La gioventù di Michael viene squassata dal profondo: lui ormai non sa più ben rapportarsi con i coetanei, vive le sue giornate in attesa della fine della scuola e di passare in biblioteca a prendere il libro di turno da leggere prima di fare del sesso. Improvvisament e, senza spiegazioni, Hanna sparisce. Per il ragazzo inizia uno strapiombo psicologico personale di proporzioni elevate, con una terribile difficoltà a rapportarsi con gli altri nel ricordo di lei. Quando la ritroverà anni dopo, in circostanze ben diverse e in due successive occasioni, lui non sarà più l'innocente lettore ma un uomo deluso e sull'orlo del divorzio, chiuso ed introverso (lo interpreta un come sempre notevole, misurato e compassato nella parte, Ralph Fiennes, abile a mostrare le difficoltà di aprirsi che si porta dietro da tempo) che dovrà superare una volta per tutte il trauma che lo tormenta (cosa che in fondo Hanna con il suo non ha mai fatto).
Intenso, psicologicamen te penetrante, il film diretto da Stephen Daldry (The Hours e Billy Elliott) è un ritratto in tre fasi (due con il ragazzo e una con l'uomo) e due parti, che vive i suoi 124 minuti senza mai stancare pur essendo molto statico, con tanti discorsi iniziati e non finiti, parole a metà per paura, persone bloccate dalla loro psiche difficile e blindata, ben diversi da quelli fluenti che scorrono durante la lettura.
Il film legge ma non parla, il gioco dell'interpretazion e è affidato allo spettatore che si trova a supplicare che finalmente i due protagonisti parlino, dicano, si sfoghino. L'abilità di chi sta in regia (primi piani intensi, nudi artistici vedo–non vedo ricercati, riunioni a tavola con inquadrature fisse che iconizzano una sofferenza di convivenza) e la bravura dei protagonisti, ci fa amare i personaggi oltremodo, gli vogliamo bene e vorremmo potergli dare il nostro monito che ci siamo e che li ascoltiamo per aiutarli. Quando succedono queste cose vuol dire che il cinema sublima se stesso, rende viva la pellicola nella sala buia e la anima di profumo, la magia diventa realtà. Triplo valore perché nato da una storia fondalmente semplice di uomini e non da chissà che mirabolanti avventure: il mondo loro diventa il nostro, estraendo il perdono per gli atti terribili commessi che hanno distrutto la loro stessa vita.
Meraviglioso il discorso finale tra Lena Olin (affascinante come sempre nella sua maturità) e Fiennes, icona di un mondo e di una nazione che ha sempre superato l'altra in cognizioni (se vedrete il film capirete: rivelare e spiegare di più sarebbe deleterio per un punto cardine di sorpresa). Vedendo queste pellicole così intense, neppure per un secondo mielose e mai accondiscenden ti per accontentare, che costruiscono un arco narrativo di vita; si rimane sempre affascinati, soprattutto quando sono introversi, fondamentalmen te camerali e non calati in un affresco più grande (come per esempio il recente grandioso film di Fincher Benjamin Button) perché sono specchio possibile di reale vicenda accadibile.
In definitiva possiamo dirvi di non perdere The Reader per nessun motivo: la Winslet è grandiosa nelle sue espressioni corrucciate, Fiennes è misurato alla perfezione e, come per Billy Elliott, Daldry ha trovato un protagonista giovanile di grande prestazione (in tutti i sensi). È cinema di alta zona, che con valore descrive i drammi personali e le emozioni, senza mai eccedere in nulla, neppure nel dirci i tormenti che albergano in quanto sofferenza da non mostrare volentieri, con prospettive diverse da quelle dell'informazione o dei programmi di oggi che fanno di tutto per sbattercela in faccia in modo da creare audience. Un film da leggere, una lettura da filmare, troppe belle cose per perdervele scegliendo altro di più facile ma molto meno appagante.

pubblicato su cine zone
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 22-02-2009 22:52  
Io l'ho trovato pallosino, lei comunque merita l'oscar, non ci piove
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Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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paris74


Reg.: 08 Lug 2004
Messaggi: 218
Da: agrigento (AG)
Inviato: 23-02-2009 11:51  
Lei ha vinto l'oscar. Non vedo l'ora di vederlo. Deve essere un gran bel film.

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Small982

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 185
Da: fano (PS)
Inviato: 25-02-2009 16:49  
A me è piaciuta molto la prima parte; il processo e quello che viene dopo mi pare molto banale. Sommando le cose, comunque è un buon film.
Oscar meritato

ciao

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The Reader

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Danikr

Reg.: 09 Mar 2007
Messaggi: 138
Da: Crotone (KR)
Inviato: 01-03-2009 18:48  
Io l'ho visto oggi.. La prima parte è molto bella, poi diventa tutto un pò palloso...

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 01-03-2009 21:45  
L' ho visto anch'io e mi è piaciuto in toto, niente palle, insomma!
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E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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Marcos

Reg.: 10 Lug 2003
Messaggi: 3463
Da: Tarquinia (VT)
Inviato: 09-03-2009 11:38  
Un film molto interessante, con due interpreti strepitosi, la Winslet e Ralph Fiennes. Kate Winslet se l'è proprio meritato l'oscar.

Marcos
_________________
Salve, sono Marcos.

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 01-01-2010 18:43  
a me non è parsa così strepitosa la winslet,forse sarà che il ruolo era comunque non molto presente.comunque sia,inizialmente mi è piaciuto tantissimo,ma coi giorni molte cose non mi tornano,mi pare che sotto l'assoluta perfezione formale ci siano molte banalità e cose lasciate in sospeso,non chiarendo del tutto dove voglia andare a finire il film.di certo occorre una seconda visione,specie per la seconda parte del film,dal processo in poi,quando molto si ingarbuglia e i personaggi paion o troppo letterari o troppo confusi
ciao!

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moxfurbona

Reg.: 04 Mar 2003
Messaggi: 1194
Da: lucca (LU)
Inviato: 06-02-2012 16:32  
quote:
In data 2010-01-01 18:43, badlands scrive:
a me non � parsa cos� strepitosa la winslet,forse sar� che il ruolo era comunque non molto presente.comunque sia,inizialmente mi � piaciuto tantissimo,ma coi giorni molte cose non mi tornano,mi pare che sotto l'assoluta perfezione formale ci siano molte banalit� e cose lasciate in sospeso,non chiarendo del tutto dove voglia andare a finire il film.di certo occorre una seconda visione,specie per la seconda parte del film,dal processo in poi,quando molto si ingarbuglia e i personaggi paion o troppo letterari o troppo confusi
ciao!



Sono rientrata sul forum dopo mesi perchè ho visto The reader ieri sera ed ero curiosa di leggere le vostre opinioni. Peccato ce ne siano poche e nessuna molto approfondita! Ho quotato Bad perchè avrei scritto le stesse identiche cose!
_________________
legalizez la ganja!

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moxfurbona

Reg.: 04 Mar 2003
Messaggi: 1194
Da: lucca (LU)
Inviato: 06-02-2012 16:59  
Aggiungo il mio commento, hai visto mai qualcuno ha voglia di discuterne...
La Winslet è brava ma il trucco nella seconda parte del film le toglie credibilità un po' come a Di Caprio in J.Edgar, se qualcuno ha presente... E comunque per quanto possa esser meritato l'Oscar secondo me come spesso accade hanno fatto una specie di forfait, considerando che era stata splendida anche in Revolutionary road, dello stesso anno credo.
Le cose che a mente fredda 'non tornano', come dice Badlands secondo me sono sostanzialmente 2 e mancando una spiegazione univoca il film resta irrisolto e alla fine dopo essermi detta 'Che bello, che bravi, com'era commovente...' è sorto spontaneo un enorme 'Però....'. Vi posto le mie domande di fondo, se qualcuno ha voglia di dirmi la sua...

SPOILER--------------------




1) perchè Fiennes lascia che la Winslet sia condannata all'ergastolo? Mi sono data 3 opzioni...a) vuole vendicarsi di lei, del fatto che è sparita e gli ha praticamente rovinato la vita (il personaggio realmente triste nella storia è Michael, non Hanna)
b) per mantenere il suo segreto. Ma perchè se sta diventando avvocato e dunque la giustizia deve venire prima di tutto? Inoltre lui stesso non sa con sicurezza se lei è consapevole di rischiare l'ergastolo...poteva anche chiederle 'Il tuo segreto ti vale 4 anni di prigione ma sei certa che te ne valga 20?'. Insomma mettiamo pure che lui non se la sia sentita di guardarla in faccia, dopo 'appena' 8 anni, avrebbe comunque potuto parlare non i membri della corte...
c) perchè trova giusto che sconti la pena massima. mi pare una cavolata anche perchè quando un compagno di studi fa notare che è assurdo condannare 6 delle 8mila persone che lavorarono ad Auschwitz lui non batte ciglio, sembra d'accordo insomma.

La seconda domanda cruciale è 'Perchè Hanna si uccide?'. Perchè non avrebbe senso tornare alla vita normale? Perchè nella sua visita in carcere Michael le suggerisce di riflettere su ciò che fece al campo e così per la prima volta realizza i propri torti e non ne regge il peso?

Queste due cose messe insieme mi hanno dato l'impressione di un film furbetto che cerca di emozionare, e ci riesce, ma mai di dare spiegazioni. Nemmeno sul motivo per cui sparì senza dire una parola a Michael, domanda esistenziale che lui per tutto il film si guarda bene dal porle... Insomma poteva essere un capolavoro invece resta assolutamente incompiuto.
Secondo me non è nemmeno così noiosa la parte del processo, semmai lo è nell'ultimissima parte. Ad esempio non ho trovato un senso alla scena della visita alla reduce di Auschwitz se non il rimarcare lo stereotipo 'ebrea = ricca' e ribadire il concetto che la povera Hanna s'è fatta l'ergastolo pur di non rivelare che era analfabeta.
Infine a proposito del concetto 'Hanna non sa leggere' che mi pare sia il deus ex machina dell'intera pellicola dato che tutto è spiegato da questa semplice cosa, faccio notare come sia patetica la scena in cui Michael in tribunale realizza che Hanna non sapeva leggere con la serie di flashback relativi al tempo della loro storia. L'ho trovato fastidiosissimo perchè, già dopo 2 scene s'era capito che aveva questo segreto...

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Tenenbaum

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Da: cagliari (CA)
Inviato: 21-02-2012 01:45  
complimenti per averci provato
come parlare al vuoto


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