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Autore La perfezionista
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 18-10-2008 12:28  
Trama: Giselda è la segretaria di un avvocato:bella e precisa fino al parossismo, si innamora di un musicista, Angelo. La sua vita sembra andare sui binari da lei prefissati, con le sue abitudini fisse come mangiare un pezzo di mela verde guardando dalla finestra ed evitando la corte assidua del suo datore di lavoro e le bizze della sua collega un po' svanita Roberta. Un giorno però scopre un amara verità:Angelo è gravemente ammalato. Presa dallo sconforto, cerca di combattere la depressione con strade alternative come partecipare alle riprese di un film hard core, mentre il suo perfezionismo comincia a scricchiolare ...



Commento: Cesare Lanza fino ad ora si è cimentato nel fare lo scrittore e l'autore televisivo, la sua opera più importante, il romanzo "Nenè" è stato portato al cinema da Salvatore Samperi. Ora si cimenta per la prima volta alla regia (la cosa si vede ampiamente), con questo fumoso dramma di coppia di fatto, che parla di una segretaria, Giselda, totalmente dedita al suo lavoro e a rispettare dei precisi e cadenzati canoni di comportamento con le persone, tanto da essere definita "la perfezionista", interpretata dalla bellezza mediterranea Aurora Mascheretti, attrice con poche remore nel far vedere il seno e a togliersi le mutandine. Giselda si innamora di un musicista, Angelo (Rinaldo Rocco), un rapporto di grande intensità che la coinvolge appieno. Purtroppo però lui incomincia a star male, e delle successive analisi rivelano un tumore al cervello allo stadio avanzato. La sicurezza tracotante della perfezionista scricchiola pesantemente nel suo interno ma non nella facciata, e decide per combattere la depressione di trovare delle attività alternative, che le diano forti emozioni, come partecipare a un film in chiave pornografica su Messalina. Ma anche il suo perfezionismo, man mano che passa il tempo e la malattia di Angelo progredisce, non si sa se potrà reggere.
Lanza mette tutto quello che può nel suo film, l'amore eterno che deve scontrarsi con la malattia, l'eutanasia (sul caso Welby disse chiaramente che il malato aveva tutti i diritti di scegliere di morire) e i problemi che incontrano le coppie di fatto rispetto allo Stato che fatica a riconoscerle.
Il tutto, data la derivazione televisiva dell'autore era impensabile che non le mettesse, condito da macchiette come l'avvocato molto porcellone perdutamente innamorato di Giselda, la collega svanita che è l'esatto opposto della perfezionista, il regista di film hard-core in costume che cerca di spacciare per arte lavori del tutto necessari solo per l'attività masturbatoria.
Il regista, oltre a dimostrare la totale inesperienza dietro la macchina da presa (campi e controcampi banalissimi, primi piani su volti di attori del tutto inadeguati per cercare di scavare nella psiche del personaggio riuscendo solo a banalizzarlo) cerca di mettere tanta carne al fuoco, ma tra incontri amorosi alla "Baci Perugina" ed apparizioni di personaggi nella strada a casaccio per "socializzare" il film (la Milo, il danzatore di tip/tap, i due vagabondi, le gemelle e altra umanità varia che Giselda osserva e scruta nella sua pausa dal lavoro mentre mangia una fetta di mela verde, ovviamente perfettamente tagliata a spicchio) la noia pervade il tutto, non ci sono veri picchi di intensità emotiva, e il discorso della dottoressa nel dare la diagnosi della malattia di Angelo che critica pesantemente le coppie di fatto, è probabilmente uno dei passi più vuoti degli ultimi tempi.
Visto l'autore televisivo, possiamo pure dire anche scampato pericolo:pensate se al posto dei due protagonisti scelti (lei deriva dal teatro, lui ha fatto delle parti minori in vari film, qualcosina valgono come figuranti) avessero messo qualche starlette di bassa lega tanto per cercare audience, il già basso valore sarebbe diventato baratro oscuro.
Il perfezionismo di Giselda è ritmico, ossessionante, ma non interessante, arriva addirittura a organizzare il proprio funerale, non c'è un algida presenza superba (come si dovrebbe) ma sembra quasi timbri un cartellino, e quando per via delle traversie perde il self control la troviamo più umana come ovvio, ma non vicina a noi od interessante, dimostrando con questo il disinteresse latente per il personaggio da parte dello spettatore.
Il punto di domanda irrisolto vedendo questi film solo di facciata con qualche obbiettivo, è che il regista cerca di dare qualche importanza al suo lavoro omaggiando magari i grandi (come Fellini) con qualche scena evocativa (che poi non è, come quella delle angurie iniziale), poi vuole denunciare delle cose precise, utilizzando modi altamente commerciali per fare sirena d'aggancio, come qualche generoso seno al vento (c'è anche un nudo integrale maschile stile Lezioni di piano) o patinati flash back con la fotografia flou, ma si perde in una valanga di banalità inaudite senza senso (come il discorso sul set del film porno, dove la perfezionista vuole una scena rifatta per motivi di logica oppure quando si parla dei poveri che rendono la società sempre più povera, onore al genio, se non hanno modo di guadagnare di più non possono certo far girare meglio l'economia), e quando nella scena clou deve trovare forza per raccontare la tragedia sembra raccontata con tanta distrazione tale da sembrare un articolo del più squallido dei giornalacci scandalistici. Il numero dei personaggi intorno a Giselda, che ne sfiora la vita o ne abbraccia l'esistenza, è davvero variegato e numeroso, ma tanto inutile quanto del tutto ininfluente per approfondire il racconto.
In definitiva un film che è la fiera delle banalità, un lavoro tatuato di argomenti importanti sviluppati malissimo, diretto scolasticamente e con qualche tentativo tecnico/autoriale miseramente fallito. Alla fine non c'è il minimo coinvolgimento emotivo nel vedere la pellicola, e il perfezionismo della protagonista (del tutto rarefatto anch'esso nella rappresentazione) paragonato al film cozza contro la miseria di idee e situazioni presenti, annoiando abbondantemente fino alla liberazione finale della chiusura del film.


verrà pubblicata su cine zone
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