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Autore The Reeker - tra la vita e la morte
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 10-09-2008 03:54  
Trama: Cinque ragazzi, tre uomini e due donne, si mettono in strada per raggiungere un rave party. Uno di essi, Trip, ha rubato un centinaio di pasticche di ecstasy a Radford, un giovane dottore con aspirazione di grande pusher, e si sente in pericolo. Il gruppo per giungere a destinazione deve percorrere una autostrada che viene chiusa misteriosamente : rimasti senza benzina trovano rifugio presso un motel misteriosamente abbandonato, ma una crudele minaccia arriva a cercare di ghermire le loro giovani vite. I problemi derivati dal furto di Trip saranno davvero secondari ...

Commento: Non si sa se il misterioso titolo di questo film riguardi il fatto che la misteriosa minaccia venga sentita per via di un odore particolare (reek significa puzzo o fetore), ma di sicuro purtroppo l'odore maleodorante di cinema povero di serie B (la produzione preferisce chiamarlo indipendente) lo spettatore lo sente maledettamente bene. E questo The Reeker (recupero del 2005) è un prodotto che potrà essere magari apprezzato dalla nicchia degli amanti duri e puri del genere in quanto ha un reparto trucchi ed effetti davvero buoni e ha un nemico curiosamente iconizzato, ma può venire tranquillamente evitato da tutti gli altri.
Un inizio sfolgorante che faceva presagire e sperare ben in altro (davvero una specie di shock visivo con un make up inquietante e un cagnolino in difficoltà motorie) fa da prologo alla vicenda di 5 ragazzi : due donne, Cookie (Arielle Kebbel) e Grechen (Tina Illman), tre uomini, Trip (Scott Whyte), Nelson (Derek Richardson) e Jack (David Gummersall).
La comitiva sta viaggiando in auto percorrendo una autostrada per raggiungere un rave party, ma Trip, un nome, un programma (l'attore ha partecipato al serial tv Ugly betty) si è messo nei guai : è andato a rubare una fornitura di pasticche di ecstasy a un giovane medico che lo minaccia di morte se non gliele rende. Ma ben presto devono affrontare ben altri problemi : mentre sono fermi a una stazione di servizio chiamata Halfway per mancanza di benzina (il tubo rotto viene aggiustato con dei preservativi), una oscura minaccia, preannunciata da un odore mefitico, intenso e particolare, li attacca. Il ballo di morte è cominciato.
Trama solita dei giovani idioti che vanno al massacro, The Reeker è diretto da Dave Payne (al suo attivo"La famiglia Addams si riunisce") che dimostra una assoluta incapacità a tenere unita nelle immagini una trama del tutto caotica. Le recitazioni sono sotto il minimo sindacale (non basta la presenza di Michael Ironside visto in un sacco di film ad alzare il livello), viene inserito un personaggio cieco come Jack che non sa di nulla (la vicenda dello spago è ridicola come le cose in cui viene coinvolto) e il nemico non si capisce mai bene cosa sia, motivo di attrazione per il finale che rimane sospeso verso varie direzioni possibili, ma purtroppo alla fine è stata scelta quella sbagliata. Dovrebbe essere un finale geniale, sbalorditivo, ma invece è banalissimo.
Oltre agli effetti di buon livello realizzati dallo studio Monstre fx, invero buoni ma pochi (corpi divisi in due, scarnificazioni e make up della minaccia), ci sono delle cose da salvare almeno in parte, come il nome del motel HalfWay (che riprende il sottotitolo italiano) per motivazioni che scoprirete, oppure l'ambientazione desertica, troppo poco per salvare il film e farlo diventare un cult per amanti del genere. Troppo incostante nel tenere il pathos (di fatto diventa più un banale thriller che un horror/gore visto la rarità delle scene di scarnificazione e sangue presenti), con un montaggio lacunoso e una regia scolastica e poco ficcante. Paradossalmente il prologo di Black Sheep annesso al film (tra breve sui nostri schermi) è una delle cose più interessanti della pellicola, che si perde anche in clichè, come qualcuno che si allontana sempre da solo a minaccia incombente, oppure si trova il tempo di spogliare la solita donnina stupidina con scusa banale.
Purtroppo la poca gioia per la riscoperta di questo film strozza il grido finale di non abbandonare e sostenere i film indipendenti presente alla fine dei credits, in quanto dopo questo passo abbastanza anonimo non si ha poi molta voglia di provare altre cose, come per esempio il seguito che caparbiamente è stato girato nel 2008 dallo stesso regista (forse qui sta il motivo della ripresa italiana di The Reeker).
In definitiva un film per cultori duri e puri del genere a cui può andare bene anche il minimo battito di ali basta che ci sia, per tutto il resto del pubblico la sola speranza sta nel piacere di fruire nel gusto personale del finale per stupirsi e per qualche momento di buoni effetti. Ogni altra cosa è fallace, chi scrive nel suo parere personale vi comunica che dopo il prologo, potendo sapere che cosa lo aspettava nella successiva ora e mezza, si sarebbe alzato senza nessun problema dalla poltrona del cinema. Essere indipendenti deve essere un simbolo di libertà, non di scarsità.

recensione pubblicata su cinezone, qui

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