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Autore La setta delle tenebre
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 25-05-2008 08:08  
Trama: Sadie, una giornalista, si rende conto che dietro un gruppo dark c'è ben altro che un indirizzo tematico di vita, e incomincia ad indagare. La serie di atroci delitti, i corpi orribilmente straziati, indicano che i riti che compiono sono una terribile maledizione atavica alla quale Sadie stessa non riesce a rimanere estranea e ne viene pienamente coinvolta.
A quel punto la coraggiosa reporter deve decidere se porre fine a questa scia di orrore oppure saltare dall'altra parte della barricata. In ogni caso, il sangue dovrà scorrere ...



Commento: Sta diventando davvero una pessima abitudine senza quella di voler introdurre a tutti i costi una attrice bella e famosa (magari con qualche piccola scena un po' osè) in film horror di valore praticamente nullo, che molte volte sono remake (il caso più vicino è quello di The Eye con Jessica Alba, ma anche stimate attrici come Hilary Swank ci caddero dentro malamente) buoni solo per teen ager di facile accondiscendenza e scarse voglie di provare veri brividi ma solo magari di portare l'amica al cinema sperando in qualche abbraccio dovuto alle scene pathos. In questo scarsissimo La setta delle tenebre (in originale Rise, cioè alzarsi, indicando la rinascita della protagonista per i motivi che leggerete dopo) si narrano le gesta di una giornalista che per nulla convinta della genuinità di un gruppo dark scoperto su internet, inizia delle indagini private che la portano a conoscere la vera motivazione dei terribili omicidi. Dietro al paravento abbiamo una sorta di vampiri anomali (la luce del giorno infastidisce ma non li polverizza), che la trasformano anch'essa in una creatura dannata e maledetta.
Ma il loro piano non funziona : risvegliatasi all'obitorio Sadie (Lucy Liu, la sua migliore interpetazione è stata sicuramente quella della capo Yakuza O-ren in Kill Bill di Tarantino, piccola presenza anche per una altra icona Quentiniana, Robert Foster il co-protagonista di Jackie Brown) diventa una di loro ma rimane schierata dall'altra parte della barricata, e medita vendetta aiutata da un alchimista che le confeziona una mini-balestra e delle frecce ad hoc per uccidere la schiera dei maledetti. Ma Sadie deve affrontare un altro problema : il nutrimento, che anche se è una vampira cosidetta buona, qualcosa deve mangiare e non può farlo solo con i nemici.
Un film che cerca di mischiare azione e orrore, con un pizzico di peccaminoso (ogni volta che Eve, una delle vampire della setta interpretata dalla avvenente Carla Gugino ormai lontana dagli stereotipi della mamma degli Spy kids, circuisce le vittime lo fa ammiccando sessualmente e quasi tutti i pasti vampirico/cannibali poi sono sul letto) ma che di fatto esaurisce la sua carica emotiva nella prima scena lesbo saffica e poi prosegue blandamente con un lungo flash-back senza fascino e con situazioni abusate (anche quella Halloween style della ragazza che si rifugia in un armadio da cui filtra la luce). Lucy Liu ce la mette tutta per reggere il personaggio, anche con delle scene in cui si propone in casti nude look, ma la sceneggiatura è davvero la fiera delle banalità. Già la cosa così come è messa sembra la versione povera e femminile di Blade, poi se mettiamo un servo thailandese o giù di lì, dei vampiri anomali belli ed affascinanti vestiti Gucci o Armani che vivono in ville gigantesche, un granitico commissario (interpretato da Michael Chiklis, lo stesso che fa la Cosa nei Fantastici 4 ed è il protagonista della serie The Shield) con alle spalle un grande dolore da vendicare, capiamo che in fondo il prodotto rimane nella norma delle pellicole abuliche di idee e che pensa che qualche piccola variazione sul tema, qualche bella ragazza e un po'di sangue sparso, possa soddisfare la platea con poco sforzo e chiudere il tutto.



Sebastian Gutierrez, sceneggiatore di Gothika e Snakes on a Plane, non fa il minimo sforzo per dare qualche inquadratura interessante, qualche volo di fantasia nelle riprese, e rimane tanto scolastico ed accademico nel mostrare, che anche i meccanismi della paura pura che antecedono il fatto shock (presa, fuga, morte) sono banalissimi lasciandoci totalmente indifferenti e privi di brividi, penalizzati da una fotografia che non accentua il senso di scuro e maligno a dovere, limitandosi solo a virare leggermente verso il blu/azzurro secondo lo stile introdotto da Saw (che lo fece verso il verde).
La trovata della mini balestra non è sicuramente il massimo, sembra quasi che per allinearsi alla moda con cui sono vestiti i protagonisti si debba fare un'arma che stia nella pochette abbinata della signora, dato che poi viene usata senza che debba essere nascosta.
Gli effetti sanguinolenti sono in fondo nella norma, anche se per gli appassionati del genere sono solo piccoli stuzzichini in un mare di altro. Apparizione dell'icona Dark Marilyn Manson in una breve scena.
In definitiva un film morto nel suo nascere, poco coinvolgente e limitatamente splatter, che utilizza una attrice famosa solo per riempire con un nome altisonante il cartellone senza badare altro che a correre verso il finale nella maniera più facile possibile : un po' di sesso, qualche spruzzo di sangue, dei bei vestiti, una arma non convenzionale e tanta speranza di avere un pubblico di poche pretese che abbocchi per l'ennesima volta all'amo. Da film simili ormai non conviene apsettarsi nulla, fortunatamente finiranno anche le star che vorranno interpretarlo sperando che qualcuna, magari a corto di scritture, non voglia ricaderci.


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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
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