kubrickfan
 Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 28-04-2008 07:14 |
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Trama: Ann è una anziana donna bloccata nel letto da un tumore terminale, che sentendo la fine della vita avvicinarsi decide di tracciare un bilancio della sua esistenza, confidandosi con le due figlie. Un po' per la malattia che la erode nella mente, un po' per dei sensi di colpa mai sfogati, la donna entra confusamente nei ricordi dei suoi amori di gioventù che non ha mai scordato veramente, parlando continuamente di un uomo sconosciuto di nome Harris. Il racconto della sua vita difficile si sovrappone ai problemi della figlia Nina che non riesce a trovare un centro di esistenza stabile ...
Commento: Tratto dal romanzo di Susan Minot, autrice anche di altri due romanzi adattati per il cinema come The Hours e Una casa alla fine del mondo. Lájos Koltai (normalmente un direttore della fotografia con al suo attivo da regista solo un altro film nel 2005, lo straziante Senza Destino che consigliamo di recuperare) dirige un cast al femminile di grandissimo livello, che comprende oltre alle due superstar Glenn Close e Meryl Streep (che appaiono invero molto poco) Toni Collette (che fa la figlia Nina, ricordiamola al fianco di Cameron Diaz nel film In her shoes), Vanessa Redgrave (la madre immobilizzata nel letto), Claire Danes (Ann Grant da giovane), Natasha Richardson (Constance Haverford). Il film si struttura come un lungo flashback di ricordi interrotti ogni tanto dal ritorno al presente, che serve per parametrare quanto accaduto nel passato. Ann è una anziana donna ormai in fin di vita che immobilizzata nel letto ripete ossessivamente di aver lasciato morire un uomo di nome Buddy, di aver amato un tale Harris, persone che le figlie non hanno mai sentito nominare prima. La figlia Nina, in difficoltà per aver avuto varie delusioni nella vita, la incita a raccontare quanto successo tanti anni prima durante la sua gioventù. Confusamente per colpa della malattia e con qualche sproloquio, la mamma si tuffa nei ricordi.
Melodrammone dai ritmi lentissimi, si avvale di una confezione corretta (sopratutto nella fotografia, molto bella quella notturna insieme a quella degli interni) e di una recitazione valida per i ruoli (sia nel passato e nel presente), avvalendosi anche del fatto che i vestiti, e le auto, del tempo sono ottimamente presenti.
Purtroppo, nonostante questi pregi formali di costruzione, il contenuto non è per nulla coinvolgente, per lungo tempo non succede quasi nulla, la noia impera lungo il percorso viaggiante dei ricordi con una pesantezza palpabile di fondo, peccato perchè le sensazioni che propone sono anche buone, come quelle dell'amore conteso e delle difficoltà di Buddy di integrarsi con la comunità che si prepara a festeggiare un matrimonio che la sposa accetta solo come una scappatoia per non macerare nel vero amore che l'ha respinta. La fase del presente è ancora più statica, praticamente non si esce mai dalla stanza e dalla casa, con le due sorelle che accudiscono la madre a contrapporsi nei bilanci della loro vita. I dialoghi sono la parte preponderante del film, e ogni tanto si scade in immagini del tutto gratuite ed inutili, con la Redgrave che si alza per osservare un volo di farfalle di dubbia logica. Non si doveva cadere nella tentazione di fare un drammone femminile che fosse un macigno da vedere per estirpare a tutti i costi lacrime dai cuori teneri o mettere sullo schermo facili sentimenti, ma questo è quanto accade. Dopo poco dall'inizio lo scarso coinvolgimento dato dalla noia e ripetitività può anche far sbagliare nello sbadiglio le persone nelle loro connotazioni temporali cercando di coordinare i due tempi del racconto.
La mancanza di ruoli maschili validi lo appanna ulteriormente, dato che il principe azzurro che viene presentato è assolutamente anonimo e l'altro personaggio non mostra a lungo la sua vera natura, e quando lo fa paga subito le conseguenze del gesto.
Certe volte osare a Hollywood può costare caro, ma mai come stavolta il troppo formalismo privo di attrattive meriterebbe di essere ignorato.
In definitiva un film pesantissimo da vedere, ben confezionato nella forma, che non dà nessuna soddisfazione in quanto per estrarre un semplice concetto di fiducia nella vita (passata, presente e futura) ci propina quasi due ore monotone e prive di coinvolgimento da seguire, con la gravissima pecca di raccontare praticamente il nulla.
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
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