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Autore Il mattino ha l'oro in bocca
martalari

Reg.: 11 Mag 2006
Messaggi: 460
Da: roma (RM)
Inviato: 21-02-2008 14:29  
Un grande Elio Germano che supera un altro
esame...quello di raccontare il suo Baldini ne Il mattino ha l'oro in
bocca, un film DA NON PERDERE

La musica è sempre stata indispensabile per chiunque, la radio è lo
strumento di comunicazione più' importante, seguito da giovani che
sempre più' numerosi spengono completamente la tv ormai fatta di
programmi noiosi e tremendi e cominciano ad appassionarsi ad un mondo,
quello della conduzione radiofonica che non conoscevanmo, dalla sola
musica allo speaker al commentatore di news tra una canzone e l'altra,
in tanti ascoltavamo Radio Deeejay. Molti oggi conoscono Fiorello ma
il suo compagno di avventure Baldini iniziò a lavorare prima : da
Firenze ascoltato e scoperto in una radio locale venne ingaggiato
dalla radio più' nota d'Italia.......... l'italian dream è raccontato
perfettamente dal regista Francesco Patierno ne Il mattino ha l'oro in
bocca


Un ragazzo con tante aspirazioni e un sogno realizzato ma con un vizio
: quello del gioco, anche se nel film il luogo delle sale scommesse
non viene volutamente descritto come luogo cupo, anche grazie ad un
lavoro di casting accurato. Le persone che il Deejay Elio-Baldini
incontra, fanno si che il film assuma uno stile Virziniano grazie
alle facce, ai colori ai dialoghi.

Un film che colpisce pur rimanendo piacevolmente ironico





Il regista ha lavorato con Elio Germano che in pratica regge con la
sua interpretazione tutto il film, su di lui si muove la storia e
intorno a lui ruotano i personaggi come la sua ex Martina Stella o la
ragazza delle scommesse (se fossero così le ragazze di quei posti
inizieremo anche noi a giocare) interpretata da Laura Chiatti e poi
Gerardo Amato che lo chiama a Milano., il Tecnico della radio (che ha
lo stesso nome del vero tecnico di radiodeejay) interpretato da
Gianmarco Tognazzi, un'inedito e incredibilmente convincente Dario
Vergassola (irriconoscibile) nella parte del direttore della Radio e
tanti altri attori non per ultimo Umberto Orsini nel ruolo dello
strozzino.


Un film da non perdere, vista l'inversione di tendenza che sta
riportando migliaia di persone in sala a vedere film made in italy
portando decine di milioni di euro di incassi. E' bene tenere il
ritmo, con emozioni che molti film italiani ormai garantiscono.

Un film che vi sorprenderà....






ed ecco i nostri voti


Voto a Elio Germano 7 1/2 (un nuovo esame superato, tra una settimana
sarà sul set con Salvatores...ci ha detto : "sono sempre stato
affascinato dai numeri e ho lavorato al personaggio molto prima delle
riprese come faccio sempre".... "I miei attori preferiti? Tanti. Da
Javier Bardem (pazzesco nel film Non è un paese per vecchi n.d.r.) a
Daniel Day Lewis ma anche molti attori dell'est straordinari"


Voto 7 a Laura Chiatti, poche pose ma significative, una Femme Fatale
del nuovo millennio, la nostra Juliette Lewis (Benedetta di
Muccino,seppur la Crescentini sia una strepitosa attrice italiana,
poteva essere interpretata solo da lei)


Voto 7 a Corrado Fortuna (Fiorello) : soprattuto per il coraggio di
interpretate un ruolo così difficile, una sorta di Sacha Coen made in
Sicilia

Voto 8 a Umberto Orsini, come Toni Servillo e pochi altri, riesce con
un movimento, un gesto, un'intonazione a dare il massimo ad una scena

Voto 7 a Dario Vergassola e Gerardo Amato che nel film scoprono
Germano-Baldini e a Gianmarco Tognazzi

Martina Stella : voto 6 + fa Martina Stella (finito questo film sarà
nel prossimo di Pappi Corsicato)

Voto alla regia 6 1/2

Voto alla sceneggiatura 6 1/2

voto al film 7


[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 21-02-2008 alle 14:56 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 21-02-2008 14:55  
Martalari, se la prossima volta vai allo stadio anzichè al cinema, ti prendiamo come punto di riferimento per i vosti del fantacalcio.
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Più: perchè parli in prima persona plurale?perchè posti un commento senza poi partecipare alla discussione nèavendo la malizia di spammare il link su cui hai già pubblicato quanto qui riporti? Bah, questi topic sono odiosi per la loro struttura.
Rispondiiiiiiiiiiii
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Comunque il film è onesto, ma nulla più. Intrattenimento senza infamia e senza lode. Proprio Germano però mi è sembrato sottoutilizzato, il film è così didascalico che non gli si danno molti margini se non nella scena della commozione con il padre.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 21-02-2008 15:00  
che poi,oltre a non capirci una minchia di cinema,si vede chiaramente che inventa tutto riguardo ai "contatti"con attori e autori.i suoi "ci ha detto","ci ha fatto",sono chiaramente inventati e presi di getto da altri pezzi
ciao!

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 06-03-2008 07:23  
Trama: La storia di Marco Baldini, a cavallo tra gli anni '80 e '90, fiorentino emigrato a Milano per fare il commentatore a Radio Deejay, dove tra alterne fortune trova il successo nel lavoro. Purtroppo Baldini ha un terribile vizio, quello del gioco e delle scommesse, in particolare quelle legate alle corse dei cavalli. Paradossalmente il successo in radio gli arride tanto quanto aumentano i debiti, costringendolo ad affidarsi agli usurai. Riuscirà ad uscire da questo circolo vizioso senza ricadere nelle ire di chi pretende il pagamento di lucrosi interessi ?

Commento: Seconda regia per Francesco Patierno (dopo Pater familias del 2003), che dal romanzo autobiografico di Marco Baldini estrae un film sulla insicurezza delle persone nel sapersi gestire nei momenti migliori, di disaffrancarsi dalla loro vita d'azzardi per riprendere coraggio e dignità. Omaggio della Stangata (e citata nella pellicola, la frase scritta fino all'ossessione da Jack Nicholson in Shining, almeno per come è messa nella edizione italiana del film di Kubrick, non c'entra nulla, il titolo allude al fatto che Baldini ha guadagnato un sacco di soldi facendo il commentatore radiofonico alle 7 del mattino), racconta la vita di un ragazzo fiorentino di belle speranze come Marco (Elio Germano, buon caratterista dopo la prova al fianco di Scamarcio con Mio fratello è figlio unico) che fa le prime prove in una radio locale Toscana, per poi essere notato ed emigrare a Milano alla corte di Radio Deejay, ad alta diffusione nazionale, dove viene apprezzato, lautamente pagato e può rimpinzare il portafogli ... di usurai ed allibratori. Infatti Baldini ha un terribile vizio compulsivo per il gioco, per le corse di cavalli e il poker, che lo porta praticamente alla rovina. Dovrà chiedere aiuto a chiunque per cercare di uscirne (con scarsi risultati) mentre paradossalmente il suo successo cresce tanto quanto la sua disperazione.
Chi si avvicina a questo film cercando uno spaccato musicale del periodo (fine anni 80, inizi '90) resterà ampiamente deluso, tutto è concentrato sulla storia dell'uomo disperso e corroso, che ha in se però una sorta di dono per parlare stupendamente in un microfono. Ci sono ovviamente delle note del periodo, però non è minimamente esplorato nulla, non ci sono aneddoti di giudizio detti da qualche figurante, delle perspicaci elaborazioni musicali. Il personaggio Baldini il suo lavoro lo propone solo per mostrare come riesce ad essere convincente parlando nel microfono "on air", non con la musica ma con le battute, e con le buone presentazioni di situazione da discutere.
Passano quasi inosservate le presenze femminili di Martina Stella (la fidanzata insofferente e lamentona) e della mocciana Laura Chiatti (l'impiegata comprensiva dell'ufficio delle corse dei cavalli che vuole toglielrlo dai guai), tanto quanto ci si concentra su Germano, che arriva anche a fare la voce fuori campo per precisare meglio alcuni concetti e situazioni. Come si può capire non certo un lavoro originalissimo, dove le difficoltà filmica sono legate all'evitare bloopers temporali (e uno c'è evidente, un francobollo di posta prioritaria inquadrato proprio in primo piano) come macchine con targhe europee e altro di simile (si rivedono le care vecchie lire, i telefoni bianchi e le cabine telefoniche). In questo senso il lavoro è sufficente, ci si immedesima abbastanza bene nell'età di quasi venti anni fa circa, e il nome di radio Deejay per i trenta/quarantenni è evocativo, però la mancata introspezione oltre la vicenda base, alcune forzature di racconto poco convincenti (l'incontro con la Chiatti per esempio) e dei personaggi macchietta non proprio riuscitissimi (come il compagno di trasmissione grezzo Rosario, detto per l'appunto l'animale) rendono il tutto abbastanza vacuo e con poche prospettive di angolazione di racconto. Tra l'altro viene citata una fobia davvero assurda, quella di non riuscire a dormire con in camera qualcuno, per cui Baldini non può stare coricato nelle braccia di Morfeo con fidanzate o mogli.
La situazione dopo un po' diviene monotona e ripetitiva, il giro di cose sempre più stretto (guadagno, perdo il doppio, guadagno e perdo il triplo) e lo spettatore incomincia ad annoiarsi in attesa di collegare l'inizio con il finale (tutto è visto come un lunghissimo flah-back), perdendo in un certo senso anche la eventuale voglia di attendere la mossa risolutiva per uscire dal gorgo degli affari d'azzardo.
Mancando l'introspezione e i retroscena del periodo legando storia singolo con aspetti di crescita esterni, il lavoro risulta certamente scorrevole per la sua blanda trma non tortuosa, ma davvero vuoto di particolare interesse, tenendo conto che, senza offendere Baldini, non si sta parlando di un personaggio enigmatico o carismatico, ma di un uomo qualunque dalla doppia vita non certo con aspetti esaltanti o affascinanti da raccontare, per cui lo spettatore non ha veri appigli a cui affezionarsi.
Tra i personaggi di contorno troviamo Donato Placido (facile confonderlo con Michele, i tratti sono praticamente identici), Dario Vergassola (il Big Boss della radio) e Gianmarco Tognazzi.
In definitiva un film di per se abbastanza scialbo e inutile, pochissimo profondo e troppo lineare, privo di originalità, con delle recitazioni men che mediocri (escludendo il protagonista sufficente), teso totalmente a riportare una biografia personale che non eravamo certo in pena di attendere, e dove i momenti di disperazione sono quasi allegramente superati da un entrata nella esazione delle scommesse ippiche, con il messaggio che non si impara mai dai propri errori.

_________________
non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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lollylolly

Reg.: 03 Mar 2008
Messaggi: 58
Da: roma (RM)
Inviato: 06-03-2008 16:13  
ho letto un intervista riguardo al film e devo dire che al cinema non andrò a vederlo ma quando uscirà in dvd sì, alla fine mi ha incuriosito e forse sto rivalutando germano come attore, un pochino almeno....

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