Pythoniana
Reg.: 06 Lug 2004 Messaggi: 1257 Da: Gorizia (GO)
| Inviato: 18-03-2005 02:47 |
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Dopo quello che è forse stato il miglior film del Bergamo Film Meeting (leggi il migliore tra quelli che ho visto), cioé "I dannati di Varsavia", ecco quello cui sarà difficile contestare il titolo di peggiore... Ammetto che parlo pensando, oltre che al film in sé, anche all'introduzione fatta in sala dal regista, e che parlare di un film che ha ispirato un forte senso di ripulsa mi provoca qualche rigurgito di coscienza, visto che è sempre un fargli pubblicità, ma zittisco la coscienza e vado con ordine.
"Lievi crepe sul muro di cinta" è un titolo che si presenta già come piuttosto impegnativo. Se si aggiunge che è il 6° capitolo del "Decalogo delle giovani vittime" si potrà già capire il livello di umiltà del regista, Federico Rizzo. Il quale, devo riportarlo x onor di cronaca anche se mi costa fatica e mi pare incredibile, sembra abbia vinto parecchi premi anche fuori dall'Italia come autore di corti.
Cmq, tornando a quella nefasta sera bergamasca, il Nostro Eroe (da qui in avanti NE) sale sul palco annunciandosi praticamente come il Messia del cinema italiano, l'uomo (che dico, il Superuomo!) destinato a risollevarne le sorti , ormai tragicamente e, non fosse x lui, irrimediabilmenmte compromesse dalla sempre maggior "televisizzazione" dei prodotti. (E fin qui, escludendo l'autoincensazione, si potrebbe anche essere d'accordo con il NE) En passant, volendo citare un esempio deleterio di cinema di casa nostra, il NE accenna senza fare titoli ad un'opera vista a Berlino (mi spiace non aver visto "Provincia meccanica", vorrei poterlo contestare anche su questo). Dall'altra parte si spende in una palese leccata a beneficio della Martini, che in quanto direttrice del BFM divide con lui il palco, e di tutta la ciurma di Cineforum/FilmTV (mica scemo, il NE...).
Cmq, dopo tutto questo viene lecito attendersi, se non un capolavoro, almeno un film di vaglia...
Ed invece ti becchi 'sto pacco clamoroso, che altro non si rivela essere se non la trasposizione filmica del suo ego smisurato. Il protagonista, un aspirante scrittore/sceneggiatore, è il palese alter ego dell'autore e, come lui, è un essere superiore frustrato dal continuo confronto con la mediocrità di chi lo circonda (il NE deve aver letto troppe volte "L'albatros" di Baudelaire). La pellicola si sviluppa quindi lungo una serie di sequenze piuttosto slegate tra loro e tese a farci capire, come detto, quanto sia figo lui e che razza di teste di cazzo siano gli altri. Le prime due sono sopportabili ed anzi anche divertenti (fin lì, il protagonista sembra un po' una versione estremizzata di certe figure morettiane), ma poi si procede con un incrollabile accumulo di situazioni che divengono via via sempre + grottesche (e non è un complimento) x la palese incapacità del regista di non prendersi sul serio. Alla fine esci dalla sala alternando fragorose risate (pensando appunto alla boria dell'autore) a fragorose bestemmie (xché x quanto nella tragedia tu possa trovare la forza di ridere, sempre di tragedia si tratta, e x di + di una tragedia inserita in concorso).
Alcune perle qua e là:
1) il NE, probabilmente x fare il figo, si ritaglia un cameo nei panni di un regista teatrale che si oppone al protagonista dimostrandosi l'esatta incarnazione di ciò che il NE detesta sommamente;
2) tra i vari personaggi che il protagonista incontra, l'unico vagamente positivo è un anziano cieco che gli fa da mentore, al punto da far dire al protagonista: "Eh, ormai solo i ciechi riescono a vedere!" (l'Oscar alla sceneggiatura non glielo vogliamo dare?);
3) detto cieco gli procura un lavoro come accompagnatore della moglie di un losco trafficante; lei è il classico/stereotipato puttanone esteuropeo d'alto bordo che da subito si diverte a provocare sessualmente il protagonista, fino ad iniziare un pompino in un cesso pubblico. Ma lui, integerrimo fino al midollo, la manda a cagare ed anzi, giusto x chiarire, le fa: "Vuoi vedere come vengo?", e le sputa in faccia;
4) due scene dopo, tuttavia, i 2 sono nello stesso letto (cedimento morale del protagonista? Dio, no!!!); lei dorme e lui, chiaramente schifato, prorompe in un'invettiva con frasi tipo: "Sei una puttana infinita... Sei la feccia dell'umanità..." (no, forse l'Oscar alla sceneggiatura è meglio se non glielo diamo...);
5) tra le varie donne spunta anche la segretaria di uno studio dentistico, ragazza carina ma evidentemente fatua, visto che dopo 2 sguardi si rende conto della sua incolmabile inferiorità nei confronti del protagonista. Coerentemente, alla fine del film si suicida, mentre poco dopo saltano fuori 2 killers-motociclisti che fanno fuori il protagonista ma, essendo persone non del tutto prive di una certa sensibilità artistica, prima gli lasciano il tempo per finire di declamare il suo ultimo sforzo poetico-filosofico (che ahimé non ricordo...).
Ah sì, lo so che il punto 5) è uno spoiler, ma tanto questo è un film di merda, quindi che cazzo ve ne frega?
In conclusione, non so se augurarvi di vederlo x farvi 2 amare risate o se auspicare che tutte le copie esistenti vengano sigillate in una cassa di zinco e quindi affondate nella Fossa delle Marianne. Chi vivrà vedrà. Nel frattempo...
[ Questo messaggio è stato modificato da: Pythoniana il 18-03-2005 alle 02:55 ] |
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