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Autore Bianco e nero
martalariz

Reg.: 10 Gen 2008
Messaggi: 4
Da: verona (VR)
Inviato: 10-01-2008 02:49  


VISTO BIANCO&NERO SEMBRA UN LIBRO DI VOLO DAL TITOLO "BRAVA CRISTINA
MA GLI ATTORI DOVE SONO?" LA PIU' BRAVA LA RICCIARELLI, LEGGERO E
CARINO MA NON UN CAPOLAVORO PECCATO.....


ERAVAMO MOLTO INCURIOSITI DI BIANCO & NERO ANCHE PERCHÉ' AMIAMO I FILM
DELLA COMENCINI E IL SUO MODO DI SCRIVERE E GIRARE, MA FORSE COME GIÀ'
DETTO PIÙ' VOLTE UN FILM PUÒ' CONSIDERARSI RIUSCITO SE HA UN OTTIMO
CAST, IL CHE NON VUOL DIRE SOLO OTTIMI ATTORI, MA ATTORI BRAVI NEL
POSTO GIUSTO

SICURAMENTE IL CENTRO DI TUTTO IL FILM E' VOLO, LO SPETTATORE E OGGI
GRAN PARTE DELLE PERSONE (C'ERANO MOLTI ACCOMPAGNATORI TRA I
GIORNALISTI) ERANO CONCENTRATI SUL SUO VISO, DA SEMPRE UN PO'
IMPACCIATO E CINICO, SICURAMENTE GIUSTO PER IL RUOLO ALL'INIZIO MA
DOPO QUANDO IL RITMO AUMENTA LA SCENA NON PUÒ' REGGERE SOLO SULLE SUE
ESPRESSIONI

AMBRA E' ANCHE LEI GIUSTA PER IL RUOLO FISICAMENTE, UNA RAGAZZA
SOCIALMENTE IMPEGNATA, MA QUANDO I TONI SI FANNO ALTI, E BISOGNA
DISPERARSI PER L'ADULTERIO AVVENUTO FORSE NON RAGGIUNGE ANCORA IL
MASSIMO, ANCHE SE E' MIGLIORATA

ANNA BONAIUTO, ATTRICE BRAVISSIMA QUI SPRECATA, CAPIAMO CHE C'E' LA
FILA PER RECITARE CON LA COMENCINI, MA A NOSTRO AVVISO E'
COMPLETAMENTE FUORI RUOLO

TUTTI GLI ALTRI ATTORI MINORI SCOMPAIONO, NESSUNO SPICCA

SALVIAMO ASSOLUTAMENTE 2 ATTORI LA RICCIARELLI CHE VEDIAMO IN POCHE
SCENE COME FOSSE UN FILM A PARTE, BRAVA (E TENERA AL PUNTO GIUSTO) AD
INTERPRETARE LA TIPICA MADRE DEL PSEUDO-BAMBOCCIONE DI SUO FIGLIO CHE
TORNA A CASA E L'ATTORE CHE INTERPRETA IL PADRE DI AMBRA, FRANCO
BRANCIAROLI

CONFEZIONATO BENE A LIVELLO TECNICO (FOTOGRAFIA, ETC.) HA DEGLI SPUNTI
INTERESSANTI COME LA SCENA DELLA BARBIE SPOSA SPARITA, QUELLA DI VOLO
ALL'AMBASCIATA UNICO BIANCO, LA LEZIONE ......

BELLISSIMA LA PROTAGONISTA FEMMINILE, DA FAR VEDERE AD UN AMICO
REGISTA COSI' LA PROSSIMA VOLTA CHE METTE NEL TITOLO LA PAROLA
"BELLISSIMA" NE SCEGLIE UNA VERAMENTE TALE, COME QUESTA

IL FILM ANDRÀ' BENE VISTO CHE E' ATTESO,MA COSA RESTERÀ' DEL FILM DOPO
AVERLO VISTO? SICURAMENTE IL TOCCO POETICO CON IL QUALE LA COMENCINI
SCRIVE E GIRA I SUOI FILM, MA NON L'INTERPRETAZIONE DEGLI ATTORI


I VOTI?

QUESTA VOLTA NON VOGLIAMO DARLI

NE DIAMO UNO COMPLESSIVO AL FILM 6+


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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 12-01-2008 21:31  
Trama: Elena e Carlo sono due coniugi dalla vita apparentemente tranquilla, lei impegnata nel sociale in una organizzazione pro africa, lui invece riparatore di computer socio in una società dai risultati altalenanti. Carlo non sembra interessarsi molto alle attività in cui crede ed è coinvolta la moglie, ma una sera di malavoglia è costretto a partecipare ad una riunione dell'associazione, dove conosce la bella Nadine, compagna del collaboratore e collega nero di Elena. Anch'essa stanca di sentire storie sull'Africa da aiutare, si ritrova a condividere con Carlo molto di più di quello che sembrava fosserci all'inizio di questo incontro occasionale, per colpa soprattutto di un pc truffaldino che ...

Commento: Cristina Comencini torna alla regia dopo l'ottimo La bestia nel cuore con Giovanna Mezzogiorno, con un film che parla di interazione razziale e di rapporti difficili tra persone di pelle di colore contrario. O almeno bisognerebbe dire, cerca di parlare. Di fatto la storia di Elena (Ambra Angiolini, che torna dopo la presenza in Saturno contro di Ozpeteck, che qui fa un po' la Mezzogiorno dei primi tempi e dell'Ultimo bacio), moglie tradita da Carlo (Fabio Volo, che dopo Uno su Due sembra non voler abbandonare la ricerca di cinema con denuncia), è parecchio incolore e invece di diventare caffelatte appare parecchio trasparente e priva di convincenti sfumature.
La Comencini ci racconta di un uomo apparentemente innamorato della moglie, senza particolari stimoli ma senza neppure troppa voglia di cercare chissà che avventure, che casualmente incontra la splendida Nadine (Aïssa Maïga), moglie del collega nero di Elena, che è impegnata nel sociale in una campagna pro Africa. Carlo e Nadine si innamorano perdutamente, ma ovviamente avendo ognuno dei figli ed un compagno la cosa non è certamente semplice, soprattutto perchè sentono addosso i pregiudizi sia di una parte che dall'altra parte. La regista, figlia del grande Luigi, si impegna a mettere la cornice ma non il quadro, ci parla di difficoltà razziali quando di base queste non sono invece nulla nell'economia della storia. Un po' come quei film sciocchi ed ingenuotti che ci parlano delle difficoltà di integrazioni dei gay quando ormai gli stessi sono una realtà consolidata e ben accettata da tutti senza problemi in una società tollerante che , in questi casi e in questi tipi di confronti, pensa più alla propria integrità dei nuclei pensanti che a una vera minaccia delle realtà esterne, il film ci mostra una comunità nera romana assolutamente autosufficente in Italia e completamente sofferente nel proprio paese, ci dice che anche la famosa scena della doccia nella fontana di Trevi di Anita Ekberg nella “Dolce Vita” di Fellini può essere girata con un attrice nera (e quale problema di base ci fosse stato? L'iconografia del tempo fu fatta non certo pensando a un problema razziale, non erano certo film girati al tempo del nazismo e non aveva come regista la Riefensthal portatrice di propaganda), ci urla contro che di fronte all'amore nulla può il mondo che lo ostacola, ma dimentica completamente che il vero problema di base non è l'unione tra persone di colore diverso, ma il fatto che ognuna delle due parti ha una famiglia propria fatta di figli e di coniugi. Per cui il film ci comunica una visione distorta da dove sembra voglia parare, e alla fine se girassimo la sceneggiatura a colori invertiti oppure monocromatica alla fine tutto sarebbe uguale perdendo l'istinto di ogni denuncia di razzismo (comportamenti legati blandamente agli orripilanti e farneticanti discorsi del cognato di Nadine) con una sequenza priva di senso come poche che vede un palazzo sede di una conferenza del consolato del Senegal pieno di neri con camerieri bianchi, valida solo per riempire la metratura in quanto ha un dubbio significato di comparazione del tutto vuota. E soprattutto, particolare non da poco, Nadine non è una nera qualsiasi, ma una realizzata workwoman (“Quale carta di credito vuole?”) splendida e avvenente per bianchi, gialli rossi o a pois. Si perde nel lavoro, a furia di assommare banalità (con la ricerca ogni momento del mischiare i colori, le mani bianche con le nere e via dicendo per ribadire l'assodato) ogni valore di approfondimento che sembrava voler cercare l'incipt, per poi risultare alla fine una commedia italiana della sopravvivenza alle corna come tante già viste.
Come quasi ogni film americano che parlava dell'argomento (citiamo su tutti lo splendido “Specchio della vita” di Douglas Sirk) viene accennato il discorso della bambola (qui una Barbie) che è più bella bianca o viceversa.
Famiglie con macchiette (il padre di Elena, Franco Branciaroli, che racconta l'intenso amore con la Nera Maramba all'infinito, che ha una moglie , Anna Bonaiuto, altera e con un dispotico atteggiamento protettivo, oppure come la madre di Carlo, Katia Ricciarelli, comprensiva ed indulgente dimenticando la nipotina abbandonata in nome degli ormoni) fanno da corollario non certo originale alla vicenda. Alla fine rimane di buono l'impegno oppure la furbizia di voler accennare all'argomento, con un finale tracimante, senza però minimamente riuscire a dare una visione ma quanto più un quadro personale banale del tutto implume che non vola.
In definitiva un film molto leggero rispetto alle aspettative, semplicemente gradevole passatempo da vedere ma banale di fondo, che non deve minimamente essere fautore di speranze previsione, con argomenti sociali messi lì dentro a forza in una vicenda dallo svolgimento ben diverso. Certo che se film/furbata così sono considerati di interesse culturale siamo a un livello concettuale ben basso. Dicono che per meglio concettualizzare ed aiutare lo spettatore bisogna anche saper essere leggeri nell'esplicazione dell'argomento, ma del resto andrebbero almeno date le basi per un eventuale approfondimento, anche perchè chi visiona è molto più furbo di quanto chi propone pensi.

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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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Nuvola87

Reg.: 18 Mag 2007
Messaggi: 578
Da: Torino (TO)
Inviato: 13-01-2008 15:59  
Sono curiosa di vedere questo film. La coppia Fabio Volo- Ambra sembra simpatica.
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La vera felicità non dipende da fattori esterni.

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Small982

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 185
Da: fano (PS)
Inviato: 14-01-2008 11:35  
non mi è proprio piaciuto, e Volo e' insopportabile!
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planula

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 94
Da: CASTELLAMMARE DI STABIA (NA)
Inviato: 23-01-2008 12:08  
simpatico ma stracolmo di luoghi comuni.

molti i fotogrammi forzati da clichè.

il film viaggia su più binari, nessuno di questi ben definito.
Seppur il titolo innalzi a tematica principale l'integrazione razziale, in realtà -credo- sottolinei che la vera integrazione (nel senso più ampio del termine) sia ammettere la biodiversità fisica e caratteriale.
La vita vera, i valori, le opinioni, le storie corrette non sono solo quelle che appartengono al nostro vissuto.

Mi piace fabio volo ma gli consiglierei di apparire meno svampito, almeno liddove nn è necessario. insomma più audace e sexy, perchè può esserlo tranquillamente vista la sua intrigante sagacia.

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Nuvola87

Reg.: 18 Mag 2007
Messaggi: 578
Da: Torino (TO)
Inviato: 05-02-2008 11:39  
Ho visto questo film l'altra sera, mossa dalla curiosità. Che dire... Non sparo a zero completamente, anzi la tematica sviluppata risulta anche abbastanza interessante seppure poco orginale. Ambra e Volo interpretano una coppia come tante: lei si occupa di volontariato, mentre lui è un tecnico di computer, innamorato, ma non troppo, padre, ma senza il massimo impegno. Quando conosce Nadine in una "pallosissima" (per lui) riunione sul volontariato, gli si illuminano gli occhi e rimane affascinato da questa workerwoman affermatissima e intelligente. Dopo vari sguardi e timori succede il misfatto e iniziano i guai: lui bianco, lei nera... Sembra che sia impossibile trovare una via di mezzo che gli permetta di vivere serenamente e superare i pregiudizi dei famigliari. Eppure il finale aperto sembra lasciare spazio alla speranza...
Se entrambi i protagonisti fossero stati neri, o di colore (usate il termine che più vi piace ) il film non ci sarebbe stato, in quanto si punta soprattutto sul colore della pelle e viene lasciato da parte un altro problema dei personaggi: i figli.
Come nota positiva vi è un accenno alla cultura africana, in particolare al Senegal, che offre una documentazione maggiormente approfondita e si descrive anche piuttosto bene lo stile di vita di queste persone che vivono in Italia.
Ci sono dei personaggi contorno, come Katia Riciarelli, simpatica e un po' "adultera" e poi il padre di Ambra, che è chiuso mentalmente e continua a raccontare la sua notte d'amore con una donna di colore.
Peccato per la recitazione di Volo, scarississima. Ambra sembra essere migliorata, ma forse non ancora al top per interpretare parti di questo tipo.
Nel complesso lo consiglio se si ha voglia di passare due ore a cercare di riflettere sulle tematiche razziali che pervadono, ahimè, anche nel nostro paese.
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La vera felicità non dipende da fattori esterni.

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 06-12-2010 19:58  
mi aspettavo abbastanza,son rimasto tremendamente dluso.un film pessimo,mal scritto mal diretto e malissimo recitato.non fosse stata per la curiosità,in fondo mai approfondità,della diversa etnia dei due amanti,non avrebbe avuto ragione di esistere.la sagra dei luoghi comuni,brutto davvero.
ciao!

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