kubrickfan
Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 20-11-2007 23:57 |
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Trama: Per Danny, mite uomo d'affari, che ha avuto la casa devastata da un albero del suo giardino caduto durante una notte di tempesta, sono in arrivo grossi guai finanziari. Una trasferta in Messico per lavoro però gli permette di incontrare Julian, un killer a pagamento in grave crisi nervosa. Incredibilmente due persone tanto diverse potrebbero essere la soluzione dei problemi l'uno dell'altro ...
Commento: il quadruplice interprete di James Bond, Pierce Brosnan (Golden Eye, Il domani non muore mai, Il mondo non basta, La morte può attendere) ha partecipato a questa lineare commedia noir, produzione del 2005, probabilmente perchè al tempo era voglioso di strapparsi le vesti del gentiluomo agente segreto di Sua Maestà interpretando un crudele e insensibile killer a pagamento, tabagista e alcoolista, che tratta le donne come oggetti solo da usare per soddisfare le sue voglie sessuali senza limite (in una scena sembra voglia adescare anche una ragazzina). Il cosidetto "dissipatore di problemi in maniera drastica" è un personaggio estremo, per nulla romantico, mosso solo dai compensi da spendere per vivere al massimo una vita dissoluta. Apparentemente invecchiato più del suo vero stato anagrafico e in una versione baffuta, Brosnan non accetta nessun compromesso, dice una barzelletta oscena (di cui non sapremo mai la fine) a un padre che gli racconta del figlio morto, incancrena di marcio il suo personaggio fino alla svolta, fino a quando cioè il buddy-buddy così strano si forma, quando Danny (Greg Kinnear, presente in Little Miss Sunshine e visto recentemente in Fast Food Nation), in piena crisi finanziaria lo ascolta, si confronta con lui e i due mondi tanto lontani e distanti entrano in osmosi, aiutati anche dalla dolcezza della moglie di Danny (vista ne L'Imbroglio - The Hoax, ideale e perfetta per questa parte acqua e sapone).
Il film è giocato totalmente su questi dualismi agli antipodi, dove un killer crudele senza scrupoli si ritrova imperfetto, nevrotico, sull'orlo della follia, e soltanto il più buono delgi uomini potrebbe ridargli un po' di sicurezza, sopratutto per il fatto che anch'esso dovrà perdere la sua purezza per cercare di risolvere i gravi problemi finanziari che lo affliggono.
Commedia noir non molto riuscita (fa molta fatica a tenere desta l'attenzione nonostante duri solo 90 minuti), deve il suo titolo al fatto che il personaggio di Brosnan adora vedere le corride (c'è una lunga scena in cui Julian e Danny fanno amicizia immersa in una arena dove intanto che i due parlano un abile matador compie il rituale) e come un grande matador agisce con un colpo solo (filosofia de Il cacciatore DeNiro) per porre fine alla vita del bersaglio e chiudere il suo contratto. Il ritmo è molto blando, i fatti salienti che avvengono davvero pochi, l'introspezione morale e umana, anche se da dover fare in chiave comedy, insignificante (fatto grave questo perchè fattore essenziale per un film che parla di paure e nevrosi da stress , anche se dovute a motivi tanto inconsueti da essere un killer) annacquando il tutto molto velocemente e con semplicità. Davvero pateticamente ridicoli i momenti quasi onirici dello stress di Brosnan, con se stesso che vede una sua vittima come se fosse lui bambino, oppure quando si immedesima nell'essere lui il destinatario del colpo di fucile da cecchino. Come è ugualmente senza nessun fascino l'incontro con il terzo polo, la tenera moglie di Danny che annuisce senza problemi a racconti di spargimento di sangue per meri motivi di denaro. Richard Shepard (regista televisivo e che poi avrebbe diretto Richard Gere in The Hunting Party) al tempo era molto acerbo, e per paura di trovare vicoli ciechi di storia, e forse per il fatto che dirigeva due star, evita nel modo più assoluto di approfondire assunti al di là di quelli tratteggiati all'inizio e di cui si è detto, si limita a riprendere senza autorialità lunghi discorsi e banali situazioni, cercando di impreziosire il tutto ogni tanto con qualche perla di saggezza che comunque anche l'essere umano più becero ha del buono dentro di lui.
In definitva una commedia noir a due che non è il peggio del peggio, fila via tranquilla per una serata d'evasione di nessuna pretesa e dalla corta durata, ma troppo semplice e troppo banale che si può comunque di vedere senza nessun problema anche in televisione, che si scorda subito dopo averla vista. Un divertissement disimpegnativo per chi l'ha fatta e recitata, figuriamoci per chi la vede.
Da censurare i fastidiosi cartelloni con scritte gigantesche che appaiono con i nomi delle città ogni volta che il killer itinerante per il mondo raggiunge una nuova destinazione.
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
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