kubrickfan
Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 13-10-2007 12:03 |
|
Trama: la vita e gli amori di una giovane Jane Austen prima di diventare famosa con Orgoglio e pregiudizio.
Commento: Dopo la conturbante parte nel duro Havoc e quella della segretaria dinamica e volitiva ne Il diavolo veste Prada, Anne Hathaway ora interpreta la giovane Jane Austen, la scrittrice del romanzo da cui è stato tratto un film in tempi non lontanissimi (con Keira Knightley) Orgoglio e Pregiudizio. Diretta da Julian Jarrold (Kinky Boots - Decisamente diversi, del 2005), questa pellicola narra in maniera a dir poco asettica le pulsioni di Jane (anche se sarebbe meglio dire le etichettature del sentimento tanto la cosa è mostrata in maniera rarefatta e senza mai eccedere in nessun atteggiamento) verso il giovane avvocato di belle speranze di cui si innamora (interpretato da James McAvoy, che ricordiamo per il recente Espiazione, che guarda caso è diretto dal regista di Orgoglio con la Knightley con protagonista).
Il film ha un intento ben preciso: mostrare in maniera aggrazziata attraverso il tessuto sociale del tempo una storia d'amore, ostacolata, difficile e che per la connotazione economica delle famiglie interessate valida solo se porta dei benefici in termini di denaro. Di fatto l'intento è ben strutturato (i costumi sono ottimi e la presenza di alcuni caratteristi dona una buona atmosfera, James Cromwell fa il padre di Jane e Maggie Smith la zia dispotica del pretendente) ma il film manca del trasporto, della sanguigna vitalità necessaria per donare spessore alla storia d'amore, rendendo il tutto filologico con un lavoro calato nei tempi a livello di visione generale, ma povero di vera emozionalità. Di fatto ci si concentra moltissimo a mostrare un lavoro pieno di stile (intensi primi piani, insistenza dei ritratti davanti alla finestra), ma di poca anima. Rifiutiamo di fatto di credere che nel momento dell'incontro tra i due amanti ci sia così poca vitalità, tanta leggero trasporto nel trovarsi, toccarsi. Il negare ogni momento di malizia più profonda (compreso quello del bagno da cui le due ragazze si allontanano per non vedere e rimanere pudiche) di fatto nuoce alla vitalità della storia, rispettosa o meno del vero in fondo da tralasciare in quanto è una biografia liberamente ispirata almeno nei dettagli, dato che poi si deve scontrare con il fatto che la delusione che ne consegue porterà a rimanere zitella la scrittrice. Contrapposizioni di amore di una donna che scrive intensamente di una cosa che non conosce (quasi fosse un Salgari che racconta stupendamente di mondi esotici mai visti) e che non riesce a vivere, a stimolare, a conseguire. Lo spettatore di fronte a uno spettacolo che scorre tanto calmo, e anche abbastanza scontato, si ritrova ben presto nel torpore di una storia figlia dei suoi tempi e che non ha la minima proposizione al di fuori, affettuosa biografia che la Hathaway gestisce con una recitazione misurata senza sbavature come da copione, mentre McAvoy rimane decisamente quasi annoiato e solo di passaggio per riscuotere il compenso.
Certo che vista la prova dell'attrice in Havoc un sensualismo conturbante (cosa nelle sue corde) nel rapporto avrebbe aggiunto un valore sia estetico che di profondità, senza essere inutile e solo di richiamo, rischiando ovviamente di andare contro la filosofia di chi vuole offrire un prodotto d'amore per trovare nel sentimento apatico un fuoco riscaldatore.
Prodotto davvero troppo di maniera, troppo da manuale, troppo blindato (non solo nella mancanza di sensualità, ma anche nei bivi di racconto) che non troverà sfogo emozionale se non in coloro che cercano l'amor cortese di fattura leggera. In fondo una biografia con poco orgoglio e tanti pregiudizi
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT |
|