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Autore Rushmore!
vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 08-10-2007 16:12  

è venuto il momento di occuparsi di un film ingiustamente trascurato dalla distribuzione italiana, come pare debba accadere per le migliori commedie, dunque ecco il mio polpettone istituzionale:

Occuparsi di Rushmore vuol dire incorrere in una vera e propria riscoperta: mai distribuito in sala e non disponibile in dvd, in Italia l’opera seconda di Wes Anderson è apparsa soltanto nella seconda serata di Raitre, per il piacere di pochi spettatori. Ma per chi ha apprezzato le sue due opere successive, il fortunato I Tenenbaum e il meno fortunato (e folle, e geniale) Life Aquatic, si tratta di una riscoperta doverosa: Rushmore è un gioiello (si perdoni il termine) che contiene in una forma già perfettamente riconoscibile i temi, lo stile e le manie della poetica di Wes Anderson. È dunque fatale affrontare questo film con un certo senno di poi, con lo sguardo già affinato dalla pratica di rintracciare i mille dettagli disegnati con penna finissima, e con l’orecchio già sintonizzato sui suoi ritmi spiazzanti e in controtempo. Provando magari a immaginare lo straniamento di chi all’epoca si aspettava un tradizionale teen/college movie con protagonista adolescente simpatico e impacciato.

E in effetti la scena iniziale è ancora aderente a delle aspettative convenzionali di genere: in un’aula scolastica un professore indica sulla lavagna niente meno che “l’equazione geometrica più difficile del mondo”. Max Fischer, capelli perfettini e tazza di tè in mano, si alza e la risolve, senza scomporsi e senza versare una goccia: è lui l’eroe. Ma naturalmente si trattava solo di un sogno: il nostro si è addormentato durante un’assemblea e, al termine del controverso discorso del padre di due alunni, si ritroverà da solo ad applaudire nella sala che si svuota. Apparentemente lo spettatore assiste alla transizione fra due figure stereotipe: dunque Max non è un azzimato genietto ma piuttosto uno sfigato che sogna di essere eccellente. La gag, benché amabile, è ancora piuttosto ovvia rispetto agli standard di Anderson, come già accadeva nel precedente Bottle Rocket. Ma è una falsa pista, e da qui in poi il film assumerà la sua specifica tonalità d’autore, scansando ogni scelta facile a partire proprio dalla caratterizzazione del protagonista, che non rientrerà mai nei ranghi delle tipologie accennate. Semplicemente, Max Fischer è un personaggio che non abbiamo mai incontrato.

Il quindicenne protagonista del film si delinea come un alieno fin dalla sua eccentrica situazione scolastica: la sua ragione dichiarata di vita è la scuola preparatoria Rushmore (“bisogna trovare qualcosa che si ama e farlo per tutta la vita: per me è andare alla Rushmore”), istituto di cui è il membro più attivo, eppure “è uno dei nostri peggiori studenti”, come dichiara immediatamente il direttore Guggheneim. Incapace di prendere buoni voti, Max rischia persino di essere cacciato. Il fatto è che lui è il campione delle attività extracurriculari, che persegue con ostinazione maniacale: presidente del club di francese come di quello di calligrafia, cintura gialla di kung fu, fondatore della società degli astrofili, degli apicoltori… e soprattutto instancabile drammaturgo per le recite scolastiche. Ma l’elemento che rende davvero originale la sua caratterizzazione è la scelta di non facilitare in alcun modo l’empatia con il pubblico, sabotata da comportamenti egoisti e a volte persino meschini e manipolatori, perfettamente resi dall’esordiente Jason Schwartzman, sempre sospeso fra strafottenza e fragilità. Anche da questo punto di vista dunque, Max è un personaggio duplice: da un lato se ne ammira la determinazione quasi mitologica e ci si intenerisce per la sua emarginazione, dall’altro si sospetta che un po’ quell’emarginazione se la sia andata a cercare. Forte di un protagonista sganciato da ogni necessità di accattivarsi le simpatie del pubblico, Wes Anderson si conquista un’autonomia creativa che gli consente di sorprenderci ad ogni scena (per dirne una: Max si riconcilia col bullo della scuola subito dopo avergli sparato con un fucile ad aria compressa); nello stesso tempo l’autore può puntare lo sguardo verso le contraddizioni che più lo interessano: il rapporto paradossale fra un mondo e delle aspirazioni adulte in contrasto con un animo infantile, e la richiesta affettiva declinata in modi allo stesso tempo maldestri e brutali. Elementi che appartengono a Max come alla maggior parte degli eroi andersoniani, compreso il fantastico Bill Murray di questo film.

Come tutti i lavori di Anderson, anche Rushmore esplora la necessità e l’impossibilità degli affetti, mettendo al centro della scena un protagonista egocentrico e infantile. In questo caso il conflitto nasce dal tentativo di Max di conquistare la bella insegnante elementare Rosemary, anche lei una sognatrice, ma di quindici anni più grande e quindi fatalmente legata a quel mondo adulto cui Max appartiene solo per atteggiamenti e meriti intellettuali. Nonostante la simpatia che prova per il giovane studente, Rosemary è costretta a respingerlo, mentre sembra accettare le avances di Herman (Bill Murray), prima amico fidato del ragazzo (con cui ha uno strano rapporto di discepolo/mentore/mecenate), poi suo acerrimo rivale. Questo semplice triangolo genera l’intera struttura narrativa del film, che coincide con il moto continuo degli avvicinamenti, degli scontri e delle riconciliazioni che coinvolge sia i tre protagonisti (con i due personaggi maschili impegnati a dare il peggio di loro stessi attraverso una serie di manipolazoni e dispetti che contempla anche il sabotaggio), sia le splendide figure di contorno, tra le quali spicca il serissimo ed esilarante Dirk, poco più che un bimbo ed amico del cuore di Max. Tutti i personaggi appaiono mossi e condizionati (se non giustificati) da profondi vuoti affettivi: Herman trascina il rapporto con la moglie in una forma di distanza apatica, per non dire dei due figli rozzi e arroganti di cui cerca la compensazione nel rapporto con Max. In pratica qui Murray forgia quella maschera di uomo di mezza età disilluso e in crisi riproposta anche (ma con minore vis comica) in Lost in Traslation e in Broken Flowers.

A dominare è dunque il bisogno d’amore di personaggi segnati anche dalla perdita: “che coincidenza, abbiamo entrambi delle persone morte nella nostra famiglia”, dice Max – orfano di madre – a Rosemary, rimasta prematuramente vedova dell’amatissimo marito, memoria ancora bruciante e ingombrante. L’infelice uscita dell’idiot savant Max è esemplare del perenne cortocircuito fra profondo desiderio di appartenenza e sistematica inappropriatezza, il che è forse il centro poetico e persino stilistico del mondo di Wes Anderson. Se infatti i gesti dei personaggi (tranne qui la troppo idealizzata Rosemary) sono sempre troppo, sempre eccessivi o fuori luogo, lo stile del regista sembra avere l’obiettivo di contenere (sia nel senso di ospitare che di trattenerne la carica emotiva) tutto ciò che è fuori posto: una battuta, un oggetto, la mera presenza fisica di una persona, tramite una retorica dell’understatement fatta di recitazione spesso sottotono e di lunghe inquadrature fisse e stilizzate. Così anche le iniziative più assurde di Max, come la recita scolastica di fine anno piena di esplosioni che necessita di occhiali protettivi, o come offrire un pranzo al sacco durante una delazione di infedeltà matrimoniale, implodono, vengono accettate con una certa grazia che le fa apparire quasi naturali. Come dire che anche i personaggi (in questo caso soprattutto Max), nonostante tutti i loro difetti, meritano di essere accettati ed amati. Non si tratta di un’assoluzione, quanto piuttosto di un processo di faticosa riconciliazione che sfocia nel tipico finale corale alla Wes Anderson, in cui la comunità ricompone la circolazione affettiva spezzata dai lutti e dalle incomprensioni. Anche da questo punto di vista Rushmore appare come un’anticipazione semplificata dei lavori successivi, caratterizzati da un affresco corale più ricco e da una maggiore stratificazione linguistica. Il che non fa di questo film un’opera minore, anzi: nella sua maggiore immediatezza e freschezza è probabilmente il film più godibile del regista e non stupisce che negli anni sia diventato un classico della commedia.


pubblicato qui: http://www.cinemaplus.it/leggi-fuoricamposottoriga.asp?id=165

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 08-10-2007 16:32  
A me fece due palle così sto film, ma lo guardai con molta sufficienza. In seguito ho capito che Anderson è un genio, quindi mi toccherà riguardarlo con uno spirito diverso...

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SamTheLion

Reg.: 18 Set 2007
Messaggi: 899
Da: anarene (es)
Inviato: 08-10-2007 17:14  
quote:
In data 2007-10-08 16:12, vietcong scrive:
mai distribuito in sala e non disponibile in dvd


acquistabile però la versione inglese tramite internet, che include il doppiaggio italiano (ce l'ho da un pò, ma devo ancora vederlo).
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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 08-10-2007 17:22  
gran film ingiustamente dimenticato dalla distribuzione italiana.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 10-10-2007 11:28  
quote:
In data 2007-10-08 17:14, SamTheLion scrive:
quote:
In data 2007-10-08 16:12, vietcong scrive:
mai distribuito in sala e non disponibile in dvd


acquistabile però la versione inglese tramite internet, che include il doppiaggio italiano (ce l'ho da un pò, ma devo ancora vederlo).





se è la versione criterion credo godrai di speciali molto goduriosi.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 10-10-2007 11:30  
quote:
In data 2007-10-08 16:32, Valparaiso scrive:
A me fece due palle così sto film, ma lo guardai con molta sufficienza. In seguito ho capito che Anderson è un genio, quindi mi toccherà riguardarlo con uno spirito diverso...




tutto previsto...

quote:
In data 2007-10-08 16:12, vietcong scrive:

Rushmore è un gioiello (si perdoni il termine) che contiene in una forma già perfettamente riconoscibile i temi, lo stile e le manie della poetica di Wes Anderson. È dunque fatale affrontare questo film con un certo senno di poi, con lo sguardo già affinato dalla pratica di rintracciare i mille dettagli disegnati con penna finissima, e con l’orecchio già sintonizzato sui suoi ritmi spiazzanti e in controtempo. Provando magari a immaginare lo straniamento di chi all’epoca si aspettava un tradizionale teen/college movie



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SamTheLion

Reg.: 18 Set 2007
Messaggi: 899
Da: anarene (es)
Inviato: 10-10-2007 11:51  
quote:
In data 2007-10-10 11:28, vietcong scrive:
quote:
In data 2007-10-08 17:14, SamTheLion scrive:
quote:
In data 2007-10-08 16:12, vietcong scrive:
mai distribuito in sala e non disponibile in dvd


acquistabile però la versione inglese tramite internet, che include il doppiaggio italiano (ce l'ho da un pò, ma devo ancora vederlo).





se è la versione criterion credo godrai di speciali molto goduriosi.




no, mi pare sia miramax...
criterion le dubbed version le schifa (giustamente)
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pensolo

Reg.: 11 Gen 2004
Messaggi: 14685
Da: Genova (GE)
Inviato: 10-10-2007 12:32  
quote:
In data 2007-10-08 16:32, Valparaiso scrive:
A me fece due palle così sto film, ma lo guardai con molta sufficienza. In seguito ho capito che Anderson è un genio, quindi mi toccherà riguardarlo con uno spirito diverso...



Ecco. La stessa cosa.

Anche se in effetti la sensazione è quella di un film da guardare con molta attenzione per coglierne appieno lo spirito. I lampi di genio erano evidenti anche ad una visione superficiale.
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Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io"

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 10-10-2007 13:47  
dove si può trovare il dvd con la lingua italiana ?

qui http://www.play.com/DVD/DVD/4-/1979/Rushmore/Product.html si segnala solo la lingua ceca ...
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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 10-10-2007 13:50  
anche su play ad esempio,non viene menzionata tra le lingue ma l'italiano c'è sempre.a me deve arrivare la versione della criterion,la aspetto con ansia,quella normale l'ho già.film delizioso davvero,ora attendo il lavoro nuovo di anderson dopo la delusione di zissou.
ciao!

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SamTheLion

Reg.: 18 Set 2007
Messaggi: 899
Da: anarene (es)
Inviato: 10-10-2007 14:10  
quote:
In data 2007-10-10 13:47, Tenenbaum scrive:
dove si può trovare il dvd con la lingua italiana ?

qui http://www.play.com/DVD/DVD/4-/1979/Rushmore/Product.html si segnala solo la lingua ceca ...



è lei tenny, procedi senza indugio
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 11-10-2007 18:35  
grazie
su play non mi ha fatto completare l'ordine perchè non si poteva spedire fuori dall'UK ...

l'ho preso su ebay

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 11-10-2007 19:21  
possibile?a me è arrivato ieri da play l'ultima spiaggia,in dvd
ciao!

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SamTheLion

Reg.: 18 Set 2007
Messaggi: 899
Da: anarene (es)
Inviato: 11-10-2007 20:32  
è che hai lasciato il prezzo in sterline, se cambiavi cliccando sulla bandierina dell'euro andava tutto a buon fine.
potrebbero segnalarla meglio 'sta cazzata...
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