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Prova a volare |
Small982
 Reg.: 15 Mar 2007 Messaggi: 185 Da: fano (PS)
| Inviato: 23-08-2007 23:49 |
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Cicci85
 Reg.: 25 Ago 2007 Messaggi: 1 Da: bari (BA)
| Inviato: 25-08-2007 20:26 |
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Miglior film? l'ho visto ieri sera..
deludente!!addirittura dico che è stato meglio ho voglia di te! Noioso,senza emozioni,recitazione scarsa,nessun tema approfondito,ankora devo capire cosa centra prova a volare come titolo.. direi che questo è il peggiore di tutti i film in cui ha recitato Scamarcio!L'unico che si salva è Fantastichini.... Insufficienza piena al film! |
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kubrickfan
 Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 27-08-2007 14:26 |
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Trama: Alessandro orfano dei genitori devo dirigere l'industria metallurgica della famiglia, ma lui ha tutt'altra indole e vorrebbe seguire l'attività di regista di matrimoni attualmente svolta e con un amico aprire un laboratorio d'immagine e sviluppo cinematografico. Ma durante l'ultimo reportage nuziale succede una cosa alquanto strana, la sposa scappa sulla macchina dalla quale Alessandro stava effettuando el riprese coinvolgendolo in una rocambolesca fuga...
Commento: Con Prova a volare ecco l'esempio assolutamente chiarificatore di quanto il cinema italiano versi in uno stato comatoso e cerchi delle soluzioni narrative nel modo più acquoso, insignificante e privo di fascino possibile. Escono questa settimana due film che trattano dello stesso argomento, l'aborto clandestino, ma mentre in uno (432 di Cristian Mungiu) il tema è trattato con una arte e una sensibilità senza pari, in questo viene utilizzato per proporre Riccardo Scamarcio in una veste più impegnata del solito (dopo la prova political oriented di Mio fratello è figlio unico un altro tentativo del divo delle teen di migliorare il suo standard qualitativo) che di fatto si riduce a un nuovo taglio di capelli privandosi dei ricci.
Partendo dall'assunto che non bisogna mai costringere nessuno a fare quel che non vuol fare (dirigere l'azienda di famiglia, sposarsi oppure cambiare attività per motivi burocratici e non di passione) la vicenda di Alessandro, il cameraman di matrimoni (non regista, quello è Tonino, interpretato da Antonio Catania) ci mostra uno spaccato dell'Italia rurale che non concede spazio agli errori, relegando la bella Gloria (Alessandra Mastronardi, dalla espressività del tutto inesistente) a un matrimonio riparatore che sfocia in una violenta reazione, parametro dei disagi in cui una giovane e bella donna in questa situazione negli anni 2000 può aspirare a ben altro rispetto al passato arcaico (il discorso dell'infermiera novella Vera Drake , un personaggio inventato da Cicconi Massi ma campato per aria come pochi per locazione e credibilità, è fatto in questo senso).
Tutto viene costruito senza nessuna apertura mentale verso la crudezza del problema e della scelta tanto radicale, oppure per i risvolti tragici e umani della cosa, ma si costruisce il filo narratore solo per arrivare al momento liberatorio del pathos dell'incontro delle labbra tra la bella e il cavaliere (immagino che sappiate chi possa essere costui), in mezzo scenette patetiche di pianto familiare, scaramucce verbali inconsistenti, pianti falsi e artefatti eseguiti da attori che guardano l'orologio per vedere quanto manca al cut della scena.
Di fatto a Cicconi Massi, esordiente colpevole di regia e sceneggiatura, non possiamo di fatto imputare di aver fatto un bruttissimo film sotto la solita (bassa) media (è una commedia italiana come tante altre che girano per le nostre sale ideali per andare su italia 1 in preserale) ma possiamo dirgli tranquillamente che se doveva cercare di avere qualche pretesa autoriale (come di fatto cerca mettendo in bocca a Scamarcio delle frasi ridondanti di insegnamento) presentando un problema tale in maniera tanto innocua, lo faccia inserendo nel suo film degli spunti più simpatici e non di appesantire il tutto con un aurea di insegnamento di vita che di fatto risulta solo una scritta vacua non percepita, sinonimo di noia in sala e di mancanza di ricordo appena fuori.
E il finale del tutto comodo ma completamente inaccettabile per la sua non risoluzione, non fa che confermare l'insipienza del suo racconto.
In mezzo al piattume si salva solo il buon caratterista Ennio Fantastichini nella parte del padre tutto di un pezzo, che fornisce una buona caratterizzazione, mentre per chiudere possiamo dire che Riccardone in questa parte non attirerà folle di teen adoranti come per l'orrendo Ho voglia di te in quanto presentato come un angelo premuroso e saccente che alle ragazzine ricorda sopratutto loro padre, e da questo film non aspettatevi altro che quello che vi promette: qualche bello sguardo sui vicoli di Pietrasanta, l'aria condizionata e una storiella che in tv trova la sua collocazione ideale.
E alla fine la bile sale anche perchè leggiamo la scritta "Film riconosciuto di interesse culturale nazionale con il sostegno del ministero dei beni e le attività culturali", di cui veramente ci chiediamo se il motivo sono le locandine cinematografiche di grandi film che spuntano nella casa laboratorio.
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT |
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