kubrickfan
![](/forum/images/star_05a.gif) Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 08-08-2007 23:38 |
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Trama: Allison è una ragazza avvenente della alta borghesia che ha dei disagi dovuti alla noia e insoddisfazione e tra una fumata di crack e l'altra frequenta una gang di balordi comandata dal suo ragazzo. Una scorreria ribalda per cercare droga, effettuata una notte nella Downtown, porta lei e tre sue amiche nella comunità ispanica, che può risultare decisamente pericolosa in quanto vengono prese dal fascino della loro organizzazione e del loro capo, anche se il rito di iniziazione è decisamente particolare ...
Commento: nelle settimane di agosto i recuperi di film di anni recenti passati possono risultare decisamente indigesti in quanto di valore praticamente nullo, usati solo per colmare la programmazione carente, ma in questo caso finalmente possiamo parlare di una eccezione che conferma la regola. Questo Havoc (a cui i distributori hanno aggiunto per maggior enfasi un sottotitolo che recita"fuoricontrollo") è decisamente un buon film, con i suoi odori marci della metropoli oscura (la Downtown) che si sentono ben marcati, le sue ragazze incoscenti belle ed estreme, i ritratti di piccoli boss ispanici (Freddy Rodriguez, visto anche recentemente in Harsh Time di recente produzione, ormai in certe parti si cala benissimo nonostante il suo fisico minuto) che tengono bene la narrazione di un plot di base filiforme con stile anche se non taglio documentarista. La regista Barbara Kopple d'altronde regista di documentari lo è veramente, e non ha mancato di cercare il ritratto dei personaggi immettendoli nelle loro realtà suburbane e della high class, connubio lontano ma affascinante con perfette correlazioni di unione.
Di fatto il viaggio delle due ragazze fondamentalmente annoiate (come detto chiaramente nel documentario girato dallo studente, film nel film che omaggia professione e passione dell'autrice) è perfettamente veicolato senza accelerazioni brusche, con il primo incontro con gli spacciatori eseguito timidamente con i bulli della loro gang (che poi risultano essere pavidi e inconsistenti), per proseguire dopo la delusione con un viaggio personale verso l'incontro e la realtà che risulta essere diversa da come loro se la aspettano, del tutto priva di romanticismo e di sole accettazioni dell'essere usate senza scelte se non quelle stabilite dalla gang, dove diversamente che nella gang giovanile non sono le donne dei teencapi ma le donne di tutti. Davvero sporca l'ambientazione, come priva di formalismi e di sorrisi (grandiosa la battuta nel viaggio delle 4 ragazze verso la downtown, una sorta di Sex and the City verso il marcio, che recita"che cosa hai da sorridere?", gesto distensivo davvero impossibile in un simile putrescente contesto) è tutta la metratura, che non risparmia il mostrare l'ipocrisia dei genitori della ribelle Ellie sia quella dei genitori dell'amica protagonista del fatto cardine della sceneggiatura, dove le colpe vengono scaricate in modo comodo e disonesto.
Un film robusto, per nulla accondiscendente che permea se stesso di oscuro in ogni sua parte senza paura di mostrarsi a 360 gradi, come la splendida protagonista femminile che esegue rapporti orali (nascosti alla vista), spogliarelli decisamente erotici e mostra il suo seno in maniera conturbante. Anne Hathaway l'abbiamo già vista nel Diavolo veste Prada dove faceva la segretaria stressata e rampante di Meryl Streep, e in questo film precedente (è del 2005) ha mostrato la sua voglia eversiva di esplodere a qualunque costo. Davvero una bella perfomance tutta esagerazione la sua, conforme a quella del personaggio che scopre di aver sorpassato limiti da cui è difficile retrocedere.
In parte di contorno abbiamo Michael Biehn (interprete anti Swarzy di Terminator e di Aliens), mentre Bijou Phillips (vista anche in Hostel 2) è l'amica incosciente che non teme di passare il confine grazie all'aiuto di colei che propone la nuova strada e di cui si fida ciecamente. In definitiva un film davvero interessante, che non ha una trama robustissima per i suoi intenti di viaggio-documentario nel mondo sporco dei piccoli boss e dei sobborghi, con una protagonista sorprendente e che ha un finale particolare e che fa in modo di controllare quanto noi abbiamo imparato dai suoi insegnamenti lasciando molto aperta l'interpretazione.
Vietato ai minori di 18 anni per scene di sesso spinte (ma non esplicite) in alcune scene e per l'atmosfera decisamente oscura e disturbante.
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
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