Schizobis
Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 29-07-2007 19:33 |
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VITTIME DI GUERRA di Brian de Palma 1989 (C’era una volta in Vietnam)
Brutto passo falso questo di Brian De Palma, in un film in cui arretra la sua personalità autoriale e cerca di prendere la scia dei successi di Stone (Platoon 1985) e di Kubrick (Full Metal Jacket 1987). Purtroppo il film risulta ambiguo, in alcuni tratti confuso e nel finale anche proditoriamente monco. Sembra proprio che il genere bellico non si addica molto ai voli pindarici della mdp di Brian De Palma, ai suoi sdoppiamenti di personalità, alle impotenze vojeuristiche. Forse il problema è nei personaggi: non crediamo minimamente ai sensi di colpa del giovane Michael J Fox che in alcune scene diventa addirittura irritante, con questa paralisi motoria che contrasta con i mille proclami filosofici. E non crediamo nemmeno alla giovane vietnamita le cui urla incomprensibili occupano i due terzi di film senza influenza narrativa e con grande inquinamento acustico. Crediamo solo a metà ad un giovanissimo sergente Sean Penn che in prenda a deliri di grandezza di Coppoliana memoria (ahi quanto rimpiangiamo Apocalypse Now) decide di elaborare il lutto per la morte di un compagno infilando il proprio arnese di guerra dentro il ventre delle vietnamite. Insomma siamo tutti vittime di queste casualities of war (libro basato su una storia vera che è la pietra portante di una sceneggiatura Emmenthal) ma il discorso è eccessivamente semplicistico e in alcuni tratti schematico e vagamente moraleggiante. Eppure qualche piccolo momento di Cinema appare qua e là: la scena dell’attentato a MJ Fox girata in soggettiva, le scene del processo con camera fissa e voce inquisitrice fuori campo, la scena della agonia della vietnamita che barcolla sulla linea ferrata come una zombie (mi ha ricordato la scena dell’amica rediviva di Laura Palmer in Twin Peaks). Certo chi cerca il regista di Scarface o degli Intoccabili qui rimarrà ampiamente deluso: il suo sguardo eversivo e visionario sembra sostituito da quello di un predicatore luterano. Ad aggravare il tutto le stupende musiche di Morricone. Quale è il problema? Non c’entrano niente con questo film, ma andrebbero bene per un C’era una volta in America parte II.
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