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Autore Io, l'Altro
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 20-05-2007 23:41  
Io, L'Altro

uscito il 18 maggio 2007

Trama: Giuseppe e Yousef sono finalmente riusciti ad acquistare un peschereccio proprio e possono evitare di lavorare sotto padrone. Durante una uscita per la pesca però l'armonia tra i due viene rotta dalla notizia sentita per radio che Yousef sarebbe coinvolto negli attentati dell'11 marzo ai treni in Spagna...

Commento: con questo film è veramente difficile riuscire ad arrivare alla lunghezza sindacale di una recensione tanto il film è lineare e poco composito, recitato solo da due persone e ambientato in un microcosmo fisso di una barca in mezzo al nulla. Ma non sarebbe neppure questo il vero difetto, abbiamo avuto in passato film composti da poco che valevano moltissimo, mentre questo lavoro risulta solo un compitino volonteroso con poca spesa. Esempi di tipo citati prima al cinema (con ambientazione più o meno uguale) ce ne sono stati parecchi, ricordiamo Prigionieri dell'Oceano di Alfred Hitchcock, dove però i personaggi erano più di due e la situazione soggetta a molti più colpi di scena, oppure il poetico "l'Arco" di Kim Ki Duk, ma sopratutto Ore 10:calma piatta con Nicole Kidman che con 3 persone movimentava tensioni e angosce.
Di fatto il film dura 80 minuti, una velocità come il fulmine, perchè non potrebbe dilatare ulteriormente la propria lunghezza e chiude al momento giusto.
Raoul Bova (Alien contro Predator) che qui è anche coproduttore, interpreta il personaggio di Giuseppe, il pescatore timoroso di avere un terrorista al fianco interpretato da Giovanni Martorana (La meglio Gioventù). Film di confronto dopo un inizio che ci presenta la loro solida amicizia fatta di scherzi e sorrisi con piena collaborazione e intesa sul lavoro, confronto che esplode quando la notizia acquisita per radio cambia le prospettive e alimenta paure che ci faranno scoprire altarini nascosti.
Fino alla fine non sappiamo quale sia la verità, solo che il percorso per arrivare al finale è composto da discorsi sulla condizione malevola dell'essere terrorista scontati e poco approfondenti, in forma di accusa, che non aggiungono nulla di nuovo sull'argomento. Momenti di commozione e di diffida per salvaguardarsi si sovrappongono, mentre la radio assomma le notizie di un mondo che sembra disperso e lontano. Un film semplice, troppo semplice, con un messaggio diretto a non giudicare subito male chiunque per non perdere il senso dei veri valori di amicizia, che viene penalizzato anche da una regia anonima di Mohsen Melliti (opera prima) che non cerca minimamente nessuna particolare scelta di ripresa.
Recitazione buona sopratutto da parte di Martorana, con le sue espressioni contrite per difendersi dalle accuse di un Bova volonteroso nel suo dialetto.
La lunghezza sindacale l'ho raggiunta, possiamo chiudere qui.

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QUENTIN TARANTINO PROJECT

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