FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Quattro minuti
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Quattro minuti   
Autore Quattro minuti
ermejofico

Reg.: 17 Ago 2005
Messaggi: 662
Da: roma (RM)
Inviato: 12-05-2007 16:15  
L’anziana Traude Kruger insegna pianoforte a poche allieve reclutate nel carcere femminile di Luckau. Un giorno appare alla sua lezione la talentuosa ma instabile Jenny von Loeben, già pianista prodigio in giovanissima età e successivamente condannata per omicidio. La vecchia maestra si incaricherà di preparare la ragazza per un importante concorso pianistico, superando le crisi di violenza distruttiva (ed autodistruttiva) di Jenny, l’invidia ed il desiderio di vendetta di un secondino autodidatta, l’odio delle compagne di prigionia e lo scetticismo della burocrazia carceraria.

Il film per molti versi è poco riuscito. Si dà vita ad una sarabanda di “grandi temi” (genialità innata vs. fatica, nazismo, omosessualità, universo concentrazionario, incesto, estetica classica contro “musica da negri”…) e si unifica il tutto confezionando immagini estetizzanti ed anestetizzate, patinate e mute, che ogni volta finiscono per rendere inefficace la costruzione drammaturgica e le buone (o buonissime) interpretazioni degli attori.
Restano un pugno di sequenze evocative (la fuga al rallentatore dell’insegnante dalla sala di musica che si interseca con l’accorrere affannato delle guardie, la gag dello scambio dei vestiti, la panoramica di apertura che, partendo da uno stormo di uccelli in volo, va a scoprire il filo spinato della cinta carceraria – quest’ultima inquadratura viene salvata da un eccessivo simbolismo, dall’effetto sorpresa dovuto alla mancanza di una precedente definizione dello spazio), ma per il resto l’uso del linguaggio filmico è elementare (il carrello attraverso gli scaffali dell’archivio nazista, il televisore rosso in campo giallo, il furgoncino blu in campo marrone, traslochi di pianoforti motivati solo dal desiderio di creare un contrasto fra il lucido nero dello strumento e la scabra superficie dei muri … ). Non convince soprattutto la realizzazione della sequenza finale del concerto, con un montaggio veloce troppo rigidamente legato alla musica e scioglimento finale della tensione, dopo due secondi di silenzio attonito, nell’applauso che segna il trionfo dell’eroina contro le difficoltà opposte dall’ambiente e dalle circostanze : lo schema base del cinema classico, mentre lampeggiano di blu le auto della polizia in ovvio montaggio alternato.

Se è vero che negli ultimissimi anni sono venute dalla Germania piacevoli sorprese (su tutte il lieve “Good bye, Lenin” ed il duro “Requiem”), resta da spiegare il perchè ancora una volta il cinema tedesco - dove riesce e dove fallisce – abbia deciso di ripartire da zero (in questo caso del “grado zero” del cinema spettacolare americano anni ottanta alla Adrian Lyne, corretto con il dramma carcerario stile “ Le ali della libertà” ). Senza mostrarsi minimamente tributaria verso i padri del “nuovo cinema tedesco” (nè tantomeno verso i nonni dell’Espressionismo Tedesco), ad ogni stagione la Germania vive un nuovo inizio, rifiutando di integrarsi in una qualunque tradizione o flusso storico coerente che non sia la spettacolarizzazione offerta a piene mani dell’ “amico americano”. Qui poi il cinema americano non è neanche rivissuto come feticcio od ombra amata ma opprimente (il Wenders della “trilogia della strada”) ma puramente imitato nelle soluzioni stilistiche più appariscenti

“Quattro minuti”, come pure il sopravvalutato “Le vite degli altri”, ci appare quindi come un oggetto ingombrante e pretenzioso, una cattiva approssimazione a quel che gli americani riterrebbero un buon film.



_________________
"Che cosa te ne fai di una banca se hai perduto l'amore?"

[ Questo messaggio è stato modificato da: ermejofico il 12-05-2007 alle 16:44 ]

  Visualizza il profilo di ermejofico  Invia un messaggio privato a ermejofico    Rispondi riportando il messaggio originario
  
0.004950 seconds.






© 2025 Film Is Now group. Tutti i diritti riservati
Film Is Now group non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Fin Network ltd