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Autore Shooting Silvio
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 02-03-2007 11:39  
Prima dell’inizio della proiezione Bernardo Carboni, il regista di Shooting Silvio, mette le mani avanti, dichiarando che “ripudio la violenza come forma di pacificazione dei conflitti”, e che “il mio non vuole essere un invito a compiere atti terroristici”. Il film, secondo le intenzioni di Carboni, che pur “non sopporta lo strapotere mediatico dell’uomo Berlusconi” è “riproporre le opinioni dei suoi detrattori in modo neutrale, equidistante, come un dato oggettivo della storia italiana di questi anni”.
E se proprio questo era l’intento, il film va veramente fuori bersaglio.
Non vorremmo brutalizzare troppo, ma la confusissima sceneggiatura fa emergere la figura di Kurtz, giovane rampollo di una ricchissima famiglia laziale (porta a cena la ragazza su una terrazza all’interno dei fori imperiali, con tanto di suonatrice d’arpa a pagamento!!), rimasto orfano, solo, che concentra un certo disagio interiore, un’insoddisfazione generata dalla solitudine e dall’impotenza nonostante il tanto denaro, su un capro espiatorio: il Presidente del Consiglio (all’epoca della produzione della pellicola) Silvio Berlusconi. Ne nasce così una spirale di paranoia e ossessione che, dal semplice intento di comporre un libro collettivo sui “cento modi e motivi per uccidere Berlusconi” si tramuta in un progetto reale di omicidio. Girato a colori e ricondotto al bianco e nero (salvo qualche breve tratto) in sede di post-produzione, il film arranca su una sceneggiatura verbosa e a tratti ingenua, che presume

di spiegare il filo conduttore ritrovandosi al contrario a rendere confusi e incomprensibili alcuni passaggi, gravando sulle spalle di un protagonista (Francesco Rosati) monoespressivo, che alla lunga si dimostra non in grado di sostenere da solo la pellicola. Shooting Silvio si avvale di un circuito distributivo curioso e innovativo, con una distribuzione che avverrà a macchia di leopardo sul territorio, attraverso cineclub e sale d’essai, preceduta da una serie di feste di autofinanziamento e di promozione.
Il colpo sparato a Silvio Berlusconi, pur coperto da una maschera e nonostante avvenga fuoricampo, sfumato quasi dai titoli di coda, dovrebbe, nelle intenzioni degli autori – del quale l’aggressività del titolo è segnale evidente – destare curiosità e creare un piccolo caso attorno alla pellicola. Ma se l’ex Presidente, presumibilmente, viene centrato in pieno, il film fallisce nettamente il proprio bersaglio.

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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 04-03-2007 14:47  
"shooting",direi che con un film del genere in un momento in cui la sinistra italiana è a livelli di gradimento a dir poco minimali,l'unica cosa contro la quale si spara veramente con questo film sono le palle della sinistra stessa,altro che Silvio!

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