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Soldato Blu (1970 - Ralph Nelson) |
EtaBeta
![](/forum/images/star_06a.gif) Reg.: 11 Nov 2003 Messaggi: 1493 Da: Roma (RM)
| Inviato: 27-06-2006 15:44 |
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Non l'ho trovato nell'archivio, per cui mi è sembrato doveroso scrivere qualcosa su un film che ho amato e che ho rivisto da poco. Non è solo la realistica, terrificante, rievocazione del massacro di Sand Creek (immortalato nella celeberrima, splendida canzone di Fabrizio De Andrè), è anche un road movie, una storia d'amore, una forte critica alla guerra del Vietnam (il parallelo tra i massacri di Sand Creek e di Song May divenne un luogo comune dopo l'uscita del film). Probabilmente non molti, soprattutto tra i più giovani, avranno avuto occasione di vedere questo film, magari giudicandolo un western uguale a tanti altri. Non è così: questo film parla di genocidio, non di pistoleri. Un breve accenno alla trama: il soldato Honus Gant (ingenuo, inesperto, assolutamente convinto di stare dalla parte giusta, moralmente retto) fa parte di una scorta incaricata di trasportare il salario dei soldati a Fort Reunion. Della piccola carovana fa parte anche una ragazza appena liberata dagli indiani, Kathy Marybelle Lee, promessa sposa di un ufficiale del forte, la quale era stata catturata dai Cheyenne due anni prima proprio mentre cercava di raggiungere il fidanzato. Durante la strada il drappello viene attaccato dagli indiani e gli unici superstiti, Honus e Kathy, sono costretti a inoltrarsi in un territorio ostile, per raggiungere il forte. La forte personalità di kathy (una splendida Candice Bergen nella sua migliore interpretazione), il suo pragmatismo e il linguaggio alquanto colorito fanno da contraltare al cieco idealismo e al bigottismo di Honus. Durante il difficile viaggio costellato di imprevisti, da una iniziale diffidenza reciproca i due passeranno all'apprezzamento e infine all'amore.
L'attacco finale al campo indiano è roba per palati forti (Nelson fu costretto a tagliare alcune sequenze perchè troppo brutali) e porta al ravvedimento di Honus che, messo di fronte alla realtà, in un assoluto atto di insubordinazione da dell'assassino al suo comandante finendo in catene come disertore (allora questo venne visto come un invito ai giovani americani a bruciare la cartolina precetto e rifiutarsi di andare in Vietnam). Si tratta quindi di un film profondamente radicato nel periodo in cui è stato girato (1970) ma, nonostante ciò, senza tempo dato il valore universale dei temi trattati. Una parola anche per Donald Pleasence, irriconoscibile e irresistibile nel ruolo di un disonesto mercante di armi. Una pecca del film: alcuni notevoli sfondoni storici, di cui parlerò in seguito, appena avro un pò di tempo per farlo.
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Jakkma
![](/forum/images/star_06a.gif) Reg.: 07 Mag 2003 Messaggi: 1168 Da: Busto Arsizio (VA)
| Inviato: 28-06-2006 08:37 |
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Mamma mia, l'ho visto a scuola, 'sto film, e secondo me, non era neppure tagliato! Una serie di sequenze da incubo, la fine: la realtà di ciò che era la "civiltà" dei bianchi, citata dal generale Sheridan. Un massacro orrendo e crudele, un film su cui meditare.
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EtaBeta
![](/forum/images/star_06a.gif) Reg.: 11 Nov 2003 Messaggi: 1493 Da: Roma (RM)
| Inviato: 10-07-2006 23:20 |
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Se a qualcuno interessa sta cominciando in questo momento su LA7!
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