Schizobis
 Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 26-06-2006 10:34 |
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LA DECIMA VITTIMA di Elio Petri (il futuro è una ipotesi)
1965: escursione di Elio Petri in un futuro non troppo lontano, dove i peggiori istinti dell’uomo sono incanalati in una sorta di caccia all’uomo legalizzata e istituzionalizzata, nella quale chi raggiunge la decima vittima vince un lauto premio in denaro (il tutto in diretta televisiva). La decima vittima per la bellissima Ursula Andress è il sornione e incasinato Marcellino Mastroianni, in una prosecuzione fantascientifica delle bugie e inganni del personaggio di Guido Anselmi di 8 e mezzo, tra moglie glaciale, amante fatale (una eccitantissima e sensuale Elsa Martinelli) e diabolica Ursulona Diana cacciatrice. Petri non è ancora arrivato al cinismo e al nichilismo di Todo Modo e di Buone Notizie (grande flop del regista) o alla schizofrenia politico sociale di Indagine su di un Cittadino al di sopra di ogni sospetto, e stempera il retrogusto amaro di una società senza più ideali e molto annoiata, con il tono piccante della commedia grottesca. Geniale per quei tempi la trovata della pubblicità televisiva che si alterna alla caccia all’uomo, con spari e inseguimenti che raramente turbano la apatica indifferenza di passanti o avventori di un Bar. Notevole la scenografia fantascientifica e i costumi molto bizzarri (quello di Elsa Martinelli è davvero provocante ed esalta le statuarie forme della nostra attrice). Una recente mostra fotografica alla Fondazione Mazzotta di Milano, ha portato alla attenzione di un pubblico più vasto molte fotografie scattate sul set di questo film (la mostra aveva il suo piatto clou nelle foto di Marilyn Monroe e Marlon Brando).
Il limite del film è che tutto diventa un po’ stanco e ripetitivo, e la trovata iniziale ruota troppo attorno a sé stessa, senza troppo convinzione. Resta comunque la buona interpretazione di Mastroianni con il picco d’attenzione nella scena in cui fa il guru dei seguaci “tramontisti”.
Ursula Andress molto in parte e anche sufficientemente svestita.
Triplo finale con triplice colpo di scena, ma l’ultimo è davvero di troppo ( e infatti è stato imposto dalla produzione).
Si può vedere, anche se da Petri ci saremmo aspettati qualche altra sagace variazione sul tema.
_________________ True love waits... |
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