> > Tutto Cinema - Shutter |
Autore |
Shutter |
Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-06-2006 12:42 |
|
“Non è la solita commedia americana” recitava il titolo italiano di una commedia di qualche tempo fa, dove per altro “solita” e “americana” finivano per riferirsi allo stesso film nell’accezione più negativa del termine.
Allo stesso modo, questo Shutter si fa facilmente etichettare come “la solita storia di fantasmi orientali”.
Tutti quelli che ormai sono diventati i “topoi” di un genere si ritrovano qua e là sparsi per la pellicola. Il telefono, le fotografie “paranormali”, l’acqua, il delitto, la colpa non espiata, la tendenziale giovane età dei protagonisti, il contorno collegial-universitario.
Nulla di nuovo sul fronte orientale, verrebbe da dire.
Già perché anche la storia ricade in clichè piuttosto banali. Due giovani fidanzati, con la passione per la fotografia, investono una passante. Impauriti, non si fermano, proseguendo per la strada. Ovvio a dirsi che è dall’incidente che partono gli incubi, le strane presenze nelle foto, i suicidi, fino ad arrivare al riaffiorare di vecchi delitti e misfatti adolescenziali.
Shutter, dei due giovani registi tailandesi Pisanthanakun e Wongpoom, entrambi al loro primo lungometraggio, si innestano, senza cercare di volare troppo in alto, nel filone del film di genere orientale.
Meriti e demeriti spesso combaciano.
Il preambolo non si trascina per più di cinque/dieci minuti, facendo entrare fin da subito lo spettatore nel vivo della vicenda. D’altra parte, questo approccio diretto con un clima di inquietudine e tensione alla lunga finisce per stancare, non creandosi nessun momento di “pausa” narrativa e di conseguente rilancio del climax, che invece finisce per appesantire e rendere stancante l’ultima parte della pellicola.
Anche le singole sequenze sono girate sia con perizia tecnica, che con una sapiente gestione degli spazi e degli attori, ma, per il perdurarsi di una situazione narrativa poco elastica, si rivelano ripetitivi nello schema e nelle dinamiche, finendo più di una volta per smontare ed eludere i colpi ad effetto che i due registi inseguono.
“Quando racconti storie di fantasmi”, dicono i due realizzatori nelle note di regia, “qualche buon colpo di scena ti può far venire la pelle d’oca”. Nel particolare della singola sequenza, dunque, l’obiettivo viene raggiunto. E’ la struttura generale con cui viene messo in scena che smorza alla distanza la forza delle singole scelte registiche.
In conclusione, un film sicuramente di per sé valido, ma che pecca nel suo impianto generale, non riuscendo a spiccare su un territorio che è già stato lungamente battuto.
già pubblicato qui
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
|
forestiero
Reg.: 09 Giu 2006 Messaggi: 7 Da: bologna (BO)
| Inviato: 27-06-2006 16:04 |
|
Sono molto curioso di vederlo |
|
oronzocana
Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 03-07-2006 17:50 |
|
Tutto sommato son d'accordo con Petrus. Un film che non ha nulla da dire, si ripete inutilmente fino a stancare anche se la durata non è eccessiva. La regia è decente ed effettivamente ben amalgama spazi e soggetti con padronanza tecnica. Da segnalare un buon finale con una bella inquadratura di riflesso nella porta che bascula. Già visto.
_________________ Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
---------
Blog |
|
kubrickfan
Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 03-07-2006 23:33 |
|
un film che la thailandia ha tenuto dal 2004 per venderlo a cifre esorbitanti.E onestamente questi soldi per acquistarlo sono ben spesi.Un film che non abbonda negli effetti speciali ( le apparizioni metafisiche della presenza sono sporadiche e non hanno richiesto molto sforzo produttivo da parte dei tecnici ) ma efficaci anche se rispecchiano senza fantasia l'immaginario dei ghost orientali ,tirato dall'inizio alla fine e che non lascia scampo a momenti di inutile distensione ( tranne una piccola gustosissima parentesi in un bagno pubblico ) .la trama si svolge con grande serieta' nel mostrare come i fantasmi potrebbero tornare o vorrebbero farlo , e non parte subito in tromba con effettoni o musiche stordenti fuori luogo ( alcuni pezzi della colonna sonora sono invece quasi delicati ).
Sorretto da una efficace fotografia ( virata con fondo di verde ) secca e asciutta , il disagio che coglie i due fidanzati e' palpabile e completo nella loro colpa che a poco a poco li opprime , e meno male che ,come purtroppo capita nei film di oggi, il loro cammino verso l'espiazione-discolpa non e' stereotipato e qualunque . Un finale convincente rende poi soddisfacente la visione di questo film , che coglie nel segno e mette a disagio per la sua assoluta immedesimazione nel fatto che il fantasma che non trova pace e' al tempo stesso la presenza che ti fa capire il senso di molte cose, e vergogne che si volevano seppellire , con la colpa all'inizio del film non cosi' grave come la verita'. Grandioso il rimando situazionale al contrario a ferro 3 , e visto che il film e' del 2004 non e' assolutamente un rimando copiato ma originale.( ki duk non avra' assolutamente pensato a questo film per uno dei suoi capolavori, questo e' certo) .Consigliatissimo per spaventarsi con stile e andare un po' oltre il limite del film di sola angoscia - terrore ( anche se questa e' la sua componente primaria ).
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT |
|
RipleyGame
Reg.: 16 Giu 2006 Messaggi: 116 Da: Messina (ME)
| Inviato: 08-07-2006 15:25 |
|
Sono d'accordo con kubrickfan,a me è piaciuto molto. |
|
Deeproad
Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 08-07-2006 16:49 |
|
|
|
|
|
0.005552 seconds.
|