kubrickfan
Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 11-06-2006 16:16 |
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un bel film , decisamente. Questa pellicola ( che da noi probabilmente passera' totalmente inosservata ) ha un suo carattere e un suo garbo non comuni nel cinema di oggi . Brad Mirman che ha un passato da sceneggiatore piu' che da regista oltre che avvalersi sapientemente dei paesaggi toscani da favola, cornice piu' che degna del film , costanti e confortevoli , scrive e dirige un film leggero ma toccante , dove i drammi di un uomo sono lo spartiacque e la svolta per cui la sua vita non sara' piu' la stessa .Le frasi che diventeranno minimamente famose sono alcune , come il riferimento alla macchina da scrivere genuino e sincero metodo di scrittura rispetto al piu' impersonale e meno umano pc ( " non puoi con al macchina da scrivere cancellare una riga sbagliata con un tasto...) , ma anche al fatto che un vero scrittore si chiede in continuazione facendosi del male se la frase era esatta o meno .I personaggi di contorno , capitanati da un giannini in vena di semoni dopo la pubblicita' dell'enel ( in effetti qui e' un prete un po' sopra le righe ...) , sono quanto mai azzeccati e gradevoli , Claire Forlani e' una presenza di grande fascino . Ma il vero grande immenso protagonista e' lui , Harvey Keitel , un grandissimo dello schermo che qui non esita a mostrarsi nudo nonostante l'eta'e gli evidenti segni del tempo che passa.
Si muove sulla scena Keitel con un professionismo incredibile , una gigioneria assoluta padroneggiando completamente cio' che avviene e incanalando lo spettatore con una interpretazione perfetta verso le ragioni drammatiche del motivo del suo non scrivere.Jackson fa onestamente il suo...un film di grande poesia comunque, che per qualche minuto surreale ci regala anche una parentesi musicale di grande effetto emotivo trasfigurando delle persone anziane in giovani ballerini/e , simbologia piena e certa del tempo che e' passato e della vita che e' dentro.Una piccola perla che ci riconcilia e ci salva da meccanismi di cinema ultracommerciali per dedicarsi con situazioni e dialoghi a una storia di mancata scrittura emozionale e di difficile ripresa del controllo e sicurezza, per rinnegarlo con piu' confortevoli bevute e lazzi.Solo per Keitel varrebbe la pena , ma il film ha molto dentro da dire , per potervi far scrivere di esso in modo da non rinnegare il messaggio che da'...
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