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lezione tragi-comico-grottesca del cinema italiano |
parret
Reg.: 14 Set 2004 Messaggi: 446 Da: milano (MI)
| Inviato: 16-10-2005 19:53 |
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Ripropongo forse nella sezione più idonea un mio post disperso giù in sezione sondaggi. Il riferimento del topic è a certo cinema italiano che tanto mi ha suggestionato e che ora sembra scomparso nel nulla. Un cinema scomodo e crudele che mi sembra possa legare esperienze pur diversissime come quella di Fellini e le sue maschere eccessive, deformi e conturbanti, la stravaganza e l'irruenza fisica della comicità proveniente dall'avanspettacolo negli anni '50 e '60 (Franco e Ciccio, Totò) e la mostruosità morale della commedia all'italiana. In comune una fortissima carica espressiva accessibile ai tempi ai più, a tratti un'immediata identificazione da parte del pubblico, il desiderio di parlare direttamente e brutalmente di sè, della più evidente realtà sociale con estro, fantasia e bizzarria, non eludendone, anzi evidenziandone crisi, squallori, malessere e sofferenza, più o meno concreti (dall'inesausta e frustrata voglia di cibo e di sesso di Franchi e Ingrassia a disagi esistenziali meno fisicamente stringenti dell'Italia del boom). Parlare di sè e parlarne male, parlare della mancanza che ci divora da dentro, con coraggio e cattiveria autolesionista, un gusto per l'eccessivo, il parossistico, il bestiale, il "brutto", lo sconveniente, una tensione formale verso la deformazione e la caricatura e un'ironia che ci appartiene di necessità, liberandoci dal disagio e dal senso del ridicolo della nostra condizione esistenziale passandoci attraverso, in una catarsi collettiva |
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parret
Reg.: 14 Set 2004 Messaggi: 446 Da: milano (MI)
| Inviato: 16-10-2005 19:57 |
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Rintracciare questa comunanza d'intenti e di gusto vi pare una semplicizzazione? Quali i film che vi hanno più segnato a riguardo? Quali i risvolti attuali e ipotetico-futuri di questa (auto)ironia crudele e deformante? |
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ermejofico
Reg.: 17 Ago 2005 Messaggi: 662 Da: roma (RM)
| Inviato: 16-10-2005 23:41 |
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quote: In data 2005-10-16 19:57, parret scrive:
Rintracciare questa comunanza d'intenti e di gusto vi pare una semplicizzazione? Quali i film che vi hanno più segnato a riguardo? Quali i risvolti attuali e ipotetico-futuri di questa (auto)ironia crudele e deformante?
| Il primo post sembra perfettamente descrivere gli intenti di film come I MOSTRI di Risi ed I COMPLESSI di Rossi. Nel primo soprattutto però l'esito finale è, più che una purificazione, una sorta di mestizia poetica (penso allo strepitoso finale dell'episodio "La nobile arte" oppure al senso di disagio che lascia "L'educazione sentimentale").
Nel panorama attale del cinema italiano non vedo niente di simile.
_________________ "Che cosa te ne fai di una banca se hai perduto l'amore?" |
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