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Autore Four Brothers-John Singleton
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 28-09-2005 00:34  
Un certo tipo di cinema agile, scanzonato e senza troppe pretese d’autorialità, come è nelle corde di buona parte cinema d’oltreoceano, rischia di soffrire e disunirsi proprio se tenta di affrontare in modo esasperato e al di sopra delle proprie possibilità le proprie storie. Ed è questo il caso dell’ultimo film di John Singleton, abituato da sempre ad un action movie piuttosto vivace e scanzonato (da Shaft a Rosewood, a L’università dell’odio, 2 fast 2 furious), che si addentra in una prova di film tentativamente interpretativo delle dinamiche umane, cercando di inserire il tutto in un contesto di pura azione, a lui familiare.
Il risultato è il pasticciato “Four brothers”, che si stiracchia senza infamia e senza lode per quasi due ore di inseguimenti degni dei precedenti lavori del regista, e dialoghi che corrono in affannosa ricerca della “battuta giusta”.
Un impianto narrativo di stampo shakespeariano (con tutti i dovuti distinguo del caso) viene mescolato con un montaggio serrato e una colonna sonora invasiva e incalzante che strizza l’occhiolino all’hip-hop e al rap di colore. L’amalgama, che ha un punto di sublimazione impercettibile, non riesce, e il film si muove macchinosamente alla ricerca di un’identità che non riesce a trovare. Si alternano così diversi registri di messa in scena, che fotografano le sequenze come momenti a sé, slegati in qualche modo da un’unità di intenti e di messa in scena che disperde quel che di buono c’è nel film in tanti rivoli.
Trade d’union del dipanarsi della trama (tra passaggi ottimamente costruiti e scene al limite del ridicolo) è Mark Walberg, favorito sicuramente dalla costruzione di un personaggio che pare il più credibile dello script, ma che, al di là di questo, si pone attorialmente come cardine vincolante dell’intera vicenda filmica. Il tenere insieme (un po’ forzatamente) quattro fratelli adottivi, ognuno con una sua storia molto caratterizzata (uno dei momenti felici dello script ne è la presentazione, che avviene con pochi tratti, decisi ed esaurienti), non sarebbe riuscito senza una presenza sullo schermo come quella di Walberg, che si cala bene nella parte e imprime il suo mesto vigore a tutta la vicenda. Tra ottime sequenze e paradossali incomprensioni, duole segnalare un finale che sembra voler essere consolante, che riporta ancor più (se ce ne fosse bisogno) allo modello “cassettaro”, qual è il film.
Un passo in avanti di Singleton, sicuramente. Mezzo passo di lato traballando per lo spettatore (quello mediamente esigente; chi cerca un’oretta e un quarto di action comunque non priva di un suo filo logico, troverà quel che cerca).
Da vedere in poltrona, con qualche fido pop-corn.

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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 28-09-2005 02:22  
quote:
In data 2005-09-28 00:34, Petrus scrive:

Trade d’union



Mi hanno detto che è il remake o si ispira comunque a "I quattro figli di Katie Elder" del mitico Hathaway.
A priori mi fido molto di più delle persone che me ne hanno parlato bene. Comunque appena l'ho visto vi dirò.

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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 28-09-2005 02:54  
quote:
In data 2005-09-28 02:22, Tristam scrive:
quote:
In data 2005-09-28 00:34, Petrus scrive:

Trade d’union



Mi hanno detto che è il remake o si ispira comunque a "I quattro figli di Katie Elder" del mitico Hathaway.
A priori mi fido molto di più delle persone che me ne hanno parlato bene. Comunque appena l'ho visto vi dirò.





I plot sono simili. Consultato il catalogo della mostra veneziana, Singleton, in "commenti del regista", non fa riferimento alcuno al film di Hathaway.

A mio avviso, senza aver letto la recensione di Petrus, lo trovo non malaccio ma abbastanza ibrido e "trendy". Una via di mezzo tra Tarantino e Spike Lee.

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 28-09-2005 alle 02:59 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 28-09-2005 08:30  
perchè Tarantino e Lee?

Comunquer non sono affatto d'accordo con Petrus, nè sul film, nè sul giudizio della filmografi di Singleton, che al contrario di quanto lui afferma, ha fatto finora sopratttutto film di non-azione, ma di scontri metropolitani (siano essi verbali e/o fisici).In passato Singleton fece già il bellissimo Boyz'n the hood.
Il film è chiramente un western, ne tocca tutte le tappe, non è affatto un reamke "I quattro figli di Katie Elder", seppur ne possa ricordare a grandi linee la trama.

Questa è la mia recensione , e questa la (conferenza stampaquttro domande sono mie).


Inutile dire che io il film l'ho trovato ottimo (con un paio di scene, ovvero l'assalto alla casa el'inseguimento in auto, davvero belle).Unico neo: un cattivo un pò troppo sopra le righe. COmuqnue sia, da vedere. Di film del genere non ne escono più purtroppo.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 28-09-2005 08:45  
L'inseguimento in auto è abbastanza ridicolo in verità
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 01-10-2005 10:57  
quote:
In data 2005-09-28 08:30, gatsby scrive:
perchè Tarantino e Lee?





Forse con qualche suggestione di troppo: per la forte, a tratti ipercinetica caratterizzazione dei personaggi e delle situazioni, delle battute ad effetto, scanzonate, ironiche dove il dramma resta sempre "misurato", per il ricorso "cinefilo" a stilemi cinematografici di genere e classici, come anche da voi evidenziato, per l'impostazione psicodrammatica scespiriana (a detta anche di Petrus), alla Le Iene (lontanamente, solo per quanto riguarda l'approccio), mi ricorda Tarantino. Le "implicazioni" razziali, che ci sono sullo sfondo (anche se non conflittuali come in Spike Lee), la musica sempre presente in soffotondo o come momento catartico-lirico (almeno nelle intenzioni), i dialogi originali che in alcune scene sono suggestivamente cadenzati sul ritmo-tono rap, hip-pop(nella verisone originale, non oso pensare a cosa potrebbe venirne fuori col doppiaggio...), atteggiamenti, gesti, modi di fare delle giovani comunità afroamericane, da parecchio già portati sullo schermo da Spike Lee, mi hanno invece ricordato quest'ultimo.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 01-10-2005 alle 11:01 ]

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 10-10-2005 01:02  
Ecco. L'ho veduto.
E' un buonissimo film, non sempre incisivo nel rapporto narrazione-ritmo, ma che si può dire? Una piccola epopea cinematografica, un pò western un pò gangster, di tremenda efficacia registica (seconde me Singleton prima o poi azzecca la storia giusta e si becca il giusto riconoscimento mondiale) che decreta l'agilità di questo regista nel districarsi in scene di azione-tensione così come in quelle di commedia.
Non ha nulla che vedere con il film di Hathaway, seppure all'inizio sembra per un momento di si, ma non importa, anzi va benissimo... anzi nessun anzi...
La cosa che più mi ha colpito è la bravura della regia, la mdp è sempre al posto giusto, nel momento giusto come se conoscesse perfettamente e ogni volta la giusta posizione in cui deve essere piazzata...segretamente svelandoci che chi sa fare questo sa scrivere per immagini con un romanziere consumato sa farlo a parole.

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Davil89

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 6581
Da: Soliera (MO)
Inviato: 17-11-2005 22:49  
ottimo film devo dire, sono perfettamente d'accordo con gatsby e tristam
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"Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso"

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trentinara

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 65
Da: Napoli (NA)
Inviato: 20-02-2006 12:04  
buon film d' azione che non vuole certo impressionare per i suoi risvolti narrativi, per il resto mi è sembrato un film girato molto bene, anche se non ho le vostre conoscenze tecniche mi è piaciuto molto come viene mostrato con la mdp il rapporto dei fratelli, questi criminali che giocano, ridono e piangono. L'inseguimento in auto mi è piaciuto proprio perchè inusuale e ironico, buone anche le altre scene d'azione. Non conoscevo questo regista cercherò di recuperare altre sue opere.

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