paolo14
 Reg.: 16 Giu 2004 Messaggi: 778 Da: Ferrara (FE)
| Inviato: 04-08-2005 00:13 |
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Datato 2000, è il film più plastificato di Tinto Brass e quello meno genuino, il più ripetitivo e prevedibile, alle soglie della monotonia.
Il culo di Yulia Mayachurk, protagonista dell'opera, è un topos estetico bellissimo ma annoiante.
Brass scopre il sesso Saffico ma il film, nonostante l'ambientazione, è fra i meno fascinosi e poetici del regista, palesemente nostalgico dei tempi veneziani de "La chiave".
La teoria della gelosia come combustione della passione non l'ha scoperta Brass (che la enuncia con eccesiva fierezza) e non è propriamente veritiera.
Opera d'arte di cassetta.
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L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass
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