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Autore Gas, di Luciano Melchionna
sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 31-05-2005 21:07  
Sei ragazzi, di diversa estrazione e derivazione socio-cultural-economica, condividono un'insana passione per la violenza e la trasgressione; rapiscono un uomo e si divertono a seviziarlo ed umiliarlo, si drogano, fanno sesso, il tutto in un'aria di spensierata giocosità quasi infantile. L'ultimo arrivato del gruppo, però, ha un segreto da rivelare al momento opportuno, e una vendetta da compiere.

Presentato in anteprima alla Cineteca di Bologna il 26 maggio 2005, il primo lungometraggio di Luciano Melchionna è un prodotto che prova a discostarsi dall'ormai abitualmente anonimo cinema italiano dei giorni nostri, ma ci riesce solo in minima parte.
Gas è l'adattamento al linguaggio filmico di un atto unico teatrale dello stesso Melchionna, e il problema più evidente del film è il continuo e non-nascosto tradimento di questa origine teatrale. L'autore sembra più a suo agio quando si tratta di portare una rappresentazione sul palcoscenico che non sullo schermo, e anche nelle dichiarazioni seguite alla proiezione ha dato l'impressione di sentirsi più legato alla sua formazione teatrale.
Quello che Melchionna vuole portare, soprattutto ai più giovani, non è tanto un messaggio quanto un non-messaggio, è una specie di mu, il vuoto produttivo, per la filosofia zen; l'esempio solito che si fa è quello del vaso: il vaso non è importante per come è fatto, ma la sua utilità sta nel vuoto che contiene. Ecco, quello che lascia Gas è un vuoto da riempire con le proprie considerazioni, è un film che aiuta a riflettere in maniera intelligente.

Gas è un film sulla violenza, ma è anche un film sull'amore.
La varietà delle situazioni personali dei sei ragazzi ha lo scopo di dimostrare come non ci sia una condizione precisa in cui la violenza venga fuori. Troviamo allora il (solito) ragazzo di famiglia medio-povera e medio-ignorante, che non riesce a vedere chiaro neanche sul proprio orientamento sessuale; troviamo il (solito) ragazzo di famiglia ricca, ma con un padre celebre che non c'è mai e una madre frustrata, freddo come i videogame di cui vive; troviamo il (solito) ragazzo già marito e padre; troviamo la (solita) immigrata costretta alla prostituzione d'alto borgo; troviamo la (solita) ragazza di famiglia povera, con una madre (o sarà la sorella? boh) troppo giovane che non può neanche badare alla figlia più piccola; troviamo il (quasi solito, va') ragazzo emarginato, che vive di solitudine e del lavoro all'obitorio dell'ospedale.
Sei provenienze diverse, per esporre la tesi: non è la situazione sociale o culturale a generare questo o quell'altro tipo di violenza. La violenza nasce sempre e comunque dalla mancanza d'amore.
Gas è un film sulla violenza, ma è anche un film sull'amore.



La messinscena trova il suo grande difetto nella questione dei punti di vista. Non tanto del punto di vista diegetico, poiché la storia vede i sei co-protagonisti stessi introdurci alla loro vita ed alla loro personalità tramite flashback. Ma se la narrazione slitta senza grosse impacciature tra i sei ragazzi, è il punto di vista filmico che si smarrisce in corso d'opera. Accade questo, che il punto di vista cambia talmente in continuazione, che ad un certo punto si perde completamente; i punti di vista sono talmente tanti che alla fine non ce n'è più nessuno. Rimane solo quello della macchina da presa, e quindi dello spettatore, e si perde quello del regista. E' proprio qui che il teatro surclassa il cinema.
Siamo di fronte all'atto unico Gas ripreso con una macchina da presa, e non ad un film intitolato Gas.
Dunque, la mancanza catartica del punto di vista filmico è l'insormontabile limite della pellicola, ancor più dell'aver sfatato un altro sacro tabù del cinema, quello del coinvolgimento dello spettatore, non più voyeur ma chiamato in causa, attraverso gli sguardi in macchina dei protagonisti stessi quando raccontano. In un film (in cui tralaltro si tocca anche il tema stesso del voyeurismo) sulla violenza, togliere lo spettatore dalla sua posizione privilegiata (di guardone) e sicura (di non visto) non può che essere deleterio, e la morale che sta dietro una scelta di ripresa di questo tipo non può che essere - ancora una volta - teatrale.
Per quanto riguarda i movimenti di macchina, ci troviamo di fronte ad un'opera che si colloca a metà tra il virtuosismo fine a sè stesso di Tornatore e la freschezza delle angolazioni ricercate di Sorrentino. Un'inesperta incertezza domina ogni ciak, relegando in un angolo buio la voglia di proporre qualcosa di validamente nuovo.

Rimandato a settembre.


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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 01-06-2005 01:45  
Gas uscirà vietato ai minori di 18 anni. Ha rischiato di non uscire per nulla, non ha raggiunto l'unanimità per la bocciatura (alla commissione cultura) per un unico voto, dell'unico che tralaltro è rimasto in sala a guardare il film per intero.

Sul mio blog spiego un po' meglio cosa ha raccontato Melchionna all'anteprima di Bologna, e traggo spunto da questo fatto per fare delle piccole considerazioni.
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 01-06-2005 08:55  
lo fanno in anteprima qui a Roma la prossima settimana, avevo già declinato l'invito perchè non mi attirava per nulla (i film italiani di adesso sono uno peggio dell'altro tranne Salvatores).Spero di aver fatto bene.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Hawke84

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 5586
Da: Cavarzere (VE)
Inviato: 01-06-2005 11:21  
quote:
In data 2005-06-01 08:55, gatsby scrive:
(i film italiani di adesso sono uno peggio dell'altro tranne Salvatores)


eh, stavo notando una stroncatura dietro l'altra!
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perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.

[anthares]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 01-06-2005 15:32  
quote:
In data 2005-06-01 08:55, gatsby scrive:
(i film italiani di adesso sono uno peggio dell'altro


infatti io ci sono andato solo perché era aggratis, e perché per gli ioma almeno 5 film italiani in un anno li devo vedere.
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Rhochan

Reg.: 27 Lug 2004
Messaggi: 71
Da: Palermo (PA)
Inviato: 23-06-2005 11:42  
Il primo film di Luciano Melchionna, un film molto interessante(a prima vista)...non riesco ad avere più notizie(apparte la trama e il cast)!!!.

SO SOLO CHE E' STATO DISTRIBUITO UNO SCHIFO E CHE MI SARA' IMPOSSIBILE GUARDARLO.
poi, vm18...che censura del cavolo.


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a volte sono le 24.24

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 23-06-2005 12:31  
Colui che parla con me
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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 23-06-2005 13:03  
quote:
In data 2005-06-23 11:42, Rhochan scrive:
SO SOLO CHE E' STATO DISTRIBUITO UNO SCHIFO E CHE MI SARA' IMPOSSIBILE GUARDARLO.
poi, vm18...che censura del cavolo.


già...
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stefy12

Reg.: 25 Mar 2002
Messaggi: 1286
Da: Brissego CH (es)
Inviato: 28-03-2006 19:25  
L'ho visto anche io, al festival di locarno.. Alcune cose carine, non lo butterei al 100%, e mi ha lasciato quel senso di malessere che apprezzo in un film del genere.. ma cmq concordo con sandrix, sotto tutti i punti di vista!
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He felt in his pocket for the cold chain of the fake Horcrux, which he now carried with him everywhere, not as a talisman, but as a reminder of what it had cost and what remained still to do. (JKR, HP6)

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