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Tre Colori - Film Blu |
Kieslowski
Reg.: 09 Mag 2005 Messaggi: 1754 Da: Reykjavik (es)
| Inviato: 14-05-2005 00:01 |
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Parliamo di cinema, quello con la C maiuscola. Parliamo di uno dei più grandi registi degli anni 80-90, purtroppo defunto, che ha lasciato come suo ricordo alcuni dei lungometraggi più belli, espressivi, poetici ma anche freddi,simbolici,razionali di sempre, Krzysztof Kieslowski.
Parliamo della trilogia dei colori della bandiera francese, del primo dei tre film: FILM BLU - Libertà.
Il film, retorico e caricato, nasconde un lato crudo, malinconico, che mostrerà nel finale la vera libertà resa tale dall'amore: E' la storia di una ragazza, Julie, che perde in un incidente stradale marito (famoso compositore di opere liriche)e figlia. Invece di chiudersi nella tristezza, dapprima tenta il suicidio, poi decide di cancellare interamente il passato e tutto quello che lo poteva ricordare o collegare. Vende la casa, fa l'amore con il collega del marito,e si stabilisce in un appartamente parigino, tentando di sfuggire ai rapporti umani e ai sentimenti quotidiani. Il destino (tema ricorrente Kieslowskiano) però crea situazioni strane e Julie è risucchiata in un vortice di personaggi che la obbligano (aiutandola in questo modo) a ricostruirsi quella libertà che le era stata privata. La madre che non la riconosce, la prostituta che si confida con lei, il ragazzo che le restituisce la collanina, sono tutti tasselli del mosaico che scrolla Julie (aiutata dalla notizia che il marito aveva una relazione segreta con una donna che si scoprirà essere incinta proprio di quell'uomo) a ritornare libera, a riavere rapporti con il prossimo senza tormentarsi interiormente. Infine raggiunge il collega del marito ed insieme concludono la scrittura della partitura incompiuta che avrebbe dovuto sostenere un "Concerto per l'Europa".
Capolavoro del regista Kieslowski, che non scade mai nel banale e regala poesia assoluta con questo film. Il blu è l'elemento chiave della pellicola, essendo presente (assieme alla protagonista) in praticamente ogni inquadratura. Un'altra componente fondamentale è la protagonista stessa, Juliette Binoche, superlativa nel ruolo di Julie, fredda, distaccata, assente e crudele (la famosa scena della famiglia dei topi) ma anche capace di tanta tenerezza e bontà, quando, ad esempio, decide di donare la vecchia casa all'amante del marito incinta. Infine, gran parte della bellezza artistica di questo film va alle musiche,azzeccate e spietate nei momenti di riflessione concitata di Julie.
Grande film, grande kieslowski, spero che qualcuno di voi abbia avuto la fortuna di vederlo.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Kieslowski il 13-03-2006 alle 18:52 ] |
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Marienbad
Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 14-05-2005 00:45 |
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Meraviglioso film questo, di grande potenza visiva ma non solo.
Nei film di Kieslowski gioca sempre un ruolo fondamentale la sceneggiaura, sempre curatissima in ogni suo dettaglio, eppur risultante di semplicità e immediatezza.
Il regista dimostra la sua estrema abilità nel minimalismo narrativo e nella violenza visiva, quasi monocromatica, coattiva e spiazzante.
Personalmente ho amato in particolar modo Film Rosso, che ho trovato ancora più "denso", poichè più fluido e delicato in termini di narrazione; ma certamente si parla di tre film splendidi in toto.
Un particolare appunto per quanto riguarda il particolare approccio registico di Kieslowski.
Prima di morire lasciò in eredità un un'ultima sceneggiatura (la prima della trilogia Paradiso, Purgatorio, Inferno), quella del film Heaven (diretto poi da Tom Tykwer).
E' molto interessante osservare come in questo film, si riveli intensamente l'incedere e la selezione kieslowskiane, ma anche l'evidente inidoneità alla manipolazione - in questo caso forzata e ridondante - che fanno del film un lavoro artificioso e disagevole. |
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Luke71
Reg.: 06 Ago 2003 Messaggi: 3997 Da: pavia (PV)
| Inviato: 14-05-2005 08:09 |
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Bello molto bello con una Binoche bravissima,giustamente premiata a Venezia.
Il modo in cui viene scavato,mostrato il suo dolore è quasi disturbante,molto elegante la regia,le scelte cromatiche della fotografia.
Devo rivedere questa trilogia,ricordo che mi deluse solo un poco FILM BIANCO, mentre trovo anche io FILM ROSSO il più perfetto dei 3,quando alla fine il cerchio si chiude e ricompaiono i protagonisti dei primi 2 film ebbi una bellissima sensazione.
La Jacob fù protagonista anche del precedente LA DOPPIA VITA DI VERONICA sempre di Kieslowski,molto carina peccato solo che forse non sia all'altezza come recitazione della Binoche,mentre è bravissimo e misurato al punto giusto Trintignant.
_________________ No hay banda,non c'è una banda
è tutto..tutto registrato
No hay banda...eppure
Noi sentiamo una banda |
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McMurphy
Reg.: 27 Dic 2002 Messaggi: 7223 Da: Verano Brianza (MI)
| Inviato: 14-05-2005 13:37 |
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Lo trovo il migliore della trilogia con una Binoche in stato di grazia.
La casualita' genera il dramma di Julie, una casualita' sempre presente nella vita reale ma che nei film americani salvo poche eccezioni (mi vengono in mente mystic river e la promessa) ne e' eslusa.
Indimenticabili le scene in piscina dove Julie si abbandona quasi per lavarsi
dal dolore, sempre sola, in un blu purificatore.
Come gia' ricordato stupende le musiche che ne fanno un tutt'uno con le immagini.
Da ricordare l'ultima scena con la lettera di S.Paolo ai Corinzi:
"Se anche avessi il dono della profezia e della conoscenza, ... senza l'amore non sono nulla".
_________________ Lo stupido è insidiosissimo. L'imbecille lo riconosci subito, mentre lo stupido ragiona come te, salvo uno scarto infinitesimale. Il matto lo riconosci subito. E' uno stupido che non conosce i trucchi. Lo stupido la sua tesi sbilenca cerca di dimostrarla. |
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Kieslowski
Reg.: 09 Mag 2005 Messaggi: 1754 Da: Reykjavik (es)
| Inviato: 14-05-2005 14:37 |
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Già come meravigliosa è la sequenza finale in cui si vede la carellata dei personaggi minori ( ma allo stesso tempo fondamentali ) che hanno aiutato Julie, che appare nell'ultima sequenza, in lacrime.
Capolavoro assoluto |
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VromeoV ex "arancino"
Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 11-08-2005 16:58 |
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Oggi ho (ri)visto questo film.E devo dire che mi lascia sempre spiazzato.
La libertà?Siete davvero sicuri che Julie, depurata dalla conoscenza dell'amante di suo marito e dagli altri eventi che le capitano dopo la sua chiusura interiore, riesca a ritrovare la libertà.Leggo frasi del tipo "l'amore che rende liberi".La donna che negli ultimi ciak fa l'amore di nuovo con l'aiutante del marito è davvero una donna libera e soprattutto la donna che accetta il compromesso con costui nella stesura dell'opera è davvero libera?
Io credo che la chiave stia nel finale, quando lei chiama Olivier e gli dice che ha scritto il finale dell'opera, e lui le risponde che questa doveva essere la sua(di Olivier) musica, grezza banale, ma la sua.E quindi si lascia presumere che sarà Olivier a completare l'opera, rimettendo tutte quelle percussioni che Julie aveva tolto.
Credo che per arrivare davvero a un quadro di libertà bisogna scavare più a fondo nell'atto sessuale che conclude il film.
Mi chiedo, non è che Kiesloski è così stronzo da non farci capire ma da dirci velatamente che Julie se lo porta a letto per poi poter dare lei stessa la stesura definitiva all'opera.Lì forse, se pur cattiva, potrebbe essere una dimostrazione di libertà.Ma ritorniamo al fatto che a suo tempo il finale fu criticato proprio perchè troppo "cattolico" e questo non lo sarebbe di certo.
Se non ci fosse questo aneddoto io sarei sicuro della mia interpretazione.
Allora, la mia lettura del finale è corretta, oppure è fra le venature della sua tristezza che va colta una libertà che sta nascendo dopo il percorso che Julie ha compiuto.Se fosse così, il film per me scadrebbe molto, perchè questa libertà io non ce la vedo proprio.
Per il resto il film è indiscutibilmente bello, ed ho notato anch'io come Marien la cura della sceneggiatura.E' solo la comprensione finale che mi ha ingrippato. |
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VromeoV ex "arancino"
Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 11-08-2005 17:03 |
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E comunque ho letto da qualcuno che il blu è in tutte le inquadrature, non è vero.
Invece in Film Rosso effettivamente ci sono punte di rosso sempre.In ogni inquadratura.
_________________ E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…
Io amo Ingmar Bergman
Ho solamente una gran voglia di morire.. |
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VromeoV ex "arancino"
Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 11-08-2005 17:13 |
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Mcmurphyscrive
Lo trovo il migliore della trilogia con una Binoche in stato di grazia.
La casualita' genera il dramma di Julie, una casualita' sempre presente nella vita reale ma che nei film americani salvo poche eccezioni (mi vengono in mente mystic river e la promessa) ne e' eslusa.
Indimenticabili le scene in piscina dove Julie si abbandona quasi per lavarsi
dal dolore, sempre sola, in un blu purificatore.
Come gia' ricordato stupende le musiche che ne fanno un tutt'uno con le immagini.
Da ricordare l'ultima scena con la lettera di S.Paolo ai Corinzi:
"Se anche avessi il dono della profezia e della conoscenza, ... senza l'amore non sono nulla".
Quoto in toto e trovo anche io La promessa un gioiello del cinema USA.Comunque è bello come sia un film di cui in bocca ti rimanga tutto, non c'è un'affermazione scontata che si possa fare.
La stessa casualità è un elemento appena accennato nella pellicola, ma di un'importanza fondamentale.
_________________
Il freddo è schifo.E per la prima volta c'è un pò di schifo, ammazzapvt cercasi.Li odio, mi fanno schifare.I freddi.Che fanno schifo.Perchè io non sarei mai freddo.Bleah.
Boring...
[ Questo messaggio è stato modificato da: VromeoV il 11-08-2005 alle 17:13 ] |
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fuzzi5
Reg.: 30 Set 2004 Messaggi: 314 Da: Recco (GE)
| Inviato: 13-08-2005 11:51 |
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la trilogia è in assoluto tra i miei preferiti. difficile dire quale tra i tre sia il + bello, personalmente propendo un po' per Rouge, con una meravigliosa Irene Jacob.
_________________ non accettate le provocazioni dei perbenismi |
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bunch311
Reg.: 20 Gen 2005 Messaggi: 430 Da: roma (RM)
| Inviato: 13-03-2006 14:13 |
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quote: In data 2005-08-11 16:58, VromeoV scrive:
Oggi ho (ri)visto questo film.E devo dire che mi lascia sempre spiazzato.
La libertà?Siete davvero sicuri che Julie, depurata dalla conoscenza dell'amante di suo marito e dagli altri eventi che le capitano dopo la sua chiusura interiore, riesca a ritrovare la libertà.Leggo frasi del tipo "l'amore che rende liberi".La donna che negli ultimi ciak fa l'amore di nuovo con l'aiutante del marito è davvero una donna libera e soprattutto la donna che accetta il compromesso con costui nella stesura dell'opera è davvero libera?
Io credo che la chiave stia nel finale, quando lei chiama Olivier e gli dice che ha scritto il finale dell'opera, e lui le risponde che questa doveva essere la sua(di Olivier) musica, grezza banale, ma la sua.E quindi si lascia presumere che sarà Olivier a completare l'opera, rimettendo tutte quelle percussioni che Julie aveva tolto.
Credo che per arrivare davvero a un quadro di libertà bisogna scavare più a fondo nell'atto sessuale che conclude il film.
Mi chiedo, non è che Kiesloski è così stronzo da non farci capire ma da dirci velatamente che Julie se lo porta a letto per poi poter dare lei stessa la stesura definitiva all'opera.Lì forse, se pur cattiva, potrebbe essere una dimostrazione di libertà.Ma ritorniamo al fatto che a suo tempo il finale fu criticato proprio perchè troppo "cattolico" e questo non lo sarebbe di certo.
Se non ci fosse questo aneddoto io sarei sicuro della mia interpretazione.
Allora, la mia lettura del finale è corretta, oppure è fra le venature della sua tristezza che va colta una libertà che sta nascendo dopo il percorso che Julie ha compiuto.Se fosse così, il film per me scadrebbe molto, perchè questa libertà io non ce la vedo proprio.
Per il resto il film è indiscutibilmente bello, ed ho notato anch'io come Marien la cura della sceneggiatura.E' solo la comprensione finale che mi ha ingrippato.
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la scena finale con la binoche quasi schiacciata contro una lastra secondo me non testimonia una libertà eroica,totale,che porti a felicità.Kieslovski credo che voglia dire che l unica cosa che ci rende liberi è scegliere e quindi sentire:non importa se questo sentire ci porta al dolore o all amore o sia un continuo flusso tra queste due sponde.Verso l'inizo del film Julie chiede alla governante perchè piange lei risponde"perchè tu non piangi!"Julie quindi è come sprofondata non tanto in un limbo ma rifacendoci a Dante nel cerchio degli ignavi che come sappiamo sono quelli più disprezzati dal sommo poeta proprio perchè non scelgono,perdendo la vita nel seguire le correnti altrui.Questo diventa Julie,non riesce neanche ad uccidere i topi e lascia un gatto dentro la sua abitazione,qualcun altro deve fare il lavoro.L'unica cosa che,almeno all inizio riesce a compiere e questo smaterializzarsi dalla realtà,lentamente annularsi,vendere la casa,distruggere gli spartiti,cambiare il suo cognome..solo il caso,la donna che fa le copie degli spartiti,l'incontro con una puttana e la conoscenza dell'amante del marito più l'attacco amorevole dell'assistente di patrice la solleveranno da questo stato di inerzia e la riporteranno a percepire a sentire.Non è verso la felicità o il dolore che tende la libertà,ma verso una appropriazione di noi stessi.Sentire per essere,perchè come diceva Kierkegard l'unica possibilità che ha l'uomo è quella di scegliere se perdiamo anchè ciò non ci rimane che il nulla.
Volevo poi sapere come avevate interpretato quelle dissolvenze sul nero e poi una dissolvenza in entrata che riproponeva sempre la stessa situazione(quando il ragazzo le riporta la catenina,o in piscina a colloquio con la puttana)e se avevate qualche idea sul perchè kieslowski all'inizo mostri il dottore attraverso l'iride di Julie
_________________ "tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio |
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Schizo
Reg.: 16 Ott 2001 Messaggi: 1264 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 14-03-2006 16:17 |
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quote: In data 2005-05-14 00:01, Kieslowski scrive:
Parliamo di cinema, quello con la C maiuscola. Parliamo di uno dei più grandi registi degli anni 80-90, purtroppo defunto, che ha lasciato come suo ricordo alcuni dei lungometraggi più belli, espressivi, poetici ma anche freddi,simbolici,razionali di sempre, Krzysztof Kieslowski.
Parliamo della trilogia dei colori della bandiera francese, del primo dei tre film: FILM BLU - Libertà.
Il film, retorico e caricato, nasconde un lato crudo, malinconico, che mostrerà nel finale la vera libertà resa tale dall'amore: E' la storia di una ragazza, Julie, che perde in un incidente stradale marito (famoso compositore di opere liriche)e figlia. Invece di chiudersi nella tristezza, dapprima tenta il suicidio, poi decide di cancellare interamente il passato e tutto quello che lo poteva ricordare o collegare. Vende la casa, fa l'amore con il collega del marito,e si stabilisce in un appartamente parigino, tentando di sfuggire ai rapporti umani e ai sentimenti quotidiani. Il destino (tema ricorrente Kieslowskiano) però crea situazioni strane e Julie è risucchiata in un vortice di personaggi che la obbligano (aiutandola in questo modo) a ricostruirsi quella libertà che le era stata privata. La madre che non la riconosce, la prostituta che si confida con lei, il ragazzo che le restituisce la collanina, sono tutti tasselli del mosaico che scrolla Julie (aiutata dalla notizia che il marito aveva una relazione segreta con una donna che si scoprirà essere incinta proprio di quell'uomo) a ritornare libera, a riavere rapporti con il prossimo senza tormentarsi interiormente. Infine raggiunge il collega del marito ed insieme concludono la scrittura della partitura incompiuta che avrebbe dovuto sostenere un "Concerto per l'Europa".
Capolavoro del regista Kieslowski, che non scade mai nel banale e regala poesia assoluta con questo film. Il blu è l'elemento chiave della pellicola, essendo presente (assieme alla protagonista) in praticamente ogni inquadratura. Un'altra componente fondamentale è la protagonista stessa, Juliette Binoche, superlativa nel ruolo di Julie, fredda, distaccata, assente e crudele (la famosa scena della famiglia dei topi) ma anche capace di tanta tenerezza e bontà, quando, ad esempio, decide di donare la vecchia casa all'amante del marito incinta. Infine, gran parte della bellezza artistica di questo film va alle musiche,azzeccate e spietate nei momenti di riflessione concitata di Julie.
Grande film, grande kieslowski, spero che qualcuno di voi abbia avuto la fortuna di vederlo.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Kieslowski il 13-03-2006 alle 18:52 ]
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Il film ha una forza dirompente e una intensità davvero particolare.
E' uno dei pochissimi film dove musica e immagini si amalgamano così perfettamente da creare una continua atmosfera lirica.
Il suono del concerto per l'Europa e il colore blu che accompagna le note sono l'eternità e l'immortalità dell'arte di fronte alla morte.
Tutto ha un senso e tutto alla fine torna come se avessimo trovato la quadratura del cerchio. E alla fine Juliette abbozza un sorriso. Non era facile arrivarci, ma l'ha capito sulla sua pelle. La lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi lo suggerisce riga per riga. E tutti, atei e credenti, non possono che convenire.
Film perfetto
Unico e Irripetibile |
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bunch311
Reg.: 20 Gen 2005 Messaggi: 430 Da: roma (RM)
| Inviato: 14-03-2006 20:24 |
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quote: In data 2006-03-14 16:17, Schizo scrive:
quote: In data 2005-05-14 00:01, Kieslowski scrive:
Parliamo di cinema, quello con la C maiuscola. Parliamo di uno dei più grandi registi degli anni 80-90, purtroppo defunto, che ha lasciato come suo ricordo alcuni dei lungometraggi più belli, espressivi, poetici ma anche freddi,simbolici,razionali di sempre, Krzysztof Kieslowski.
Parliamo della trilogia dei colori della bandiera francese, del primo dei tre film: FILM BLU - Libertà.
Il film, retorico e caricato, nasconde un lato crudo, malinconico, che mostrerà nel finale la vera libertà resa tale dall'amore: E' la storia di una ragazza, Julie, che perde in un incidente stradale marito (famoso compositore di opere liriche)e figlia. Invece di chiudersi nella tristezza, dapprima tenta il suicidio, poi decide di cancellare interamente il passato e tutto quello che lo poteva ricordare o collegare. Vende la casa, fa l'amore con il collega del marito,e si stabilisce in un appartamente parigino, tentando di sfuggire ai rapporti umani e ai sentimenti quotidiani. Il destino (tema ricorrente Kieslowskiano) però crea situazioni strane e Julie è risucchiata in un vortice di personaggi che la obbligano (aiutandola in questo modo) a ricostruirsi quella libertà che le era stata privata. La madre che non la riconosce, la prostituta che si confida con lei, il ragazzo che le restituisce la collanina, sono tutti tasselli del mosaico che scrolla Julie (aiutata dalla notizia che il marito aveva una relazione segreta con una donna che si scoprirà essere incinta proprio di quell'uomo) a ritornare libera, a riavere rapporti con il prossimo senza tormentarsi interiormente. Infine raggiunge il collega del marito ed insieme concludono la scrittura della partitura incompiuta che avrebbe dovuto sostenere un "Concerto per l'Europa".
Capolavoro del regista Kieslowski, che non scade mai nel banale e regala poesia assoluta con questo film. Il blu è l'elemento chiave della pellicola, essendo presente (assieme alla protagonista) in praticamente ogni inquadratura. Un'altra componente fondamentale è la protagonista stessa, Juliette Binoche, superlativa nel ruolo di Julie, fredda, distaccata, assente e crudele (la famosa scena della famiglia dei topi) ma anche capace di tanta tenerezza e bontà, quando, ad esempio, decide di donare la vecchia casa all'amante del marito incinta. Infine, gran parte della bellezza artistica di questo film va alle musiche,azzeccate e spietate nei momenti di riflessione concitata di Julie.
Grande film, grande kieslowski, spero che qualcuno di voi abbia avuto la fortuna di vederlo.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Kieslowski il 13-03-2006 alle 18:52 ]
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Il film ha una forza dirompente e una intensità davvero particolare.
E' uno dei pochissimi film dove musica e immagini si amalgamano così perfettamente da creare una continua atmosfera lirica.
Il suono del concerto per l'Europa e il colore blu che accompagna le note sono l'eternità e l'immortalità dell'arte di fronte alla morte.
Tutto ha un senso e tutto alla fine torna come se avessimo trovato la quadratura del cerchio. E alla fine Juliette abbozza un sorriso. Non era facile arrivarci, ma l'ha capito sulla sua pelle. La lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi lo suggerisce riga per riga. E tutti, atei e credenti, non possono che convenire.
Film perfetto
Unico e Irripetibile
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io credo che la sinfonia d'europa che unisce il nostro continente sia un modo ironico nel senso più socratico possibile per mostrare come sia un falso atto di tolleranza,di rispetto,di conoscenza e aggregazione dei vari popoli e questo è testimoniato dal film seguente cioè film bianco dove il tema dell'uguaglianza la fa da padrone e sappaimo bene in che modo
_________________ "tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio |
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penny78
Reg.: 14 Mar 2006 Messaggi: 48 Da: palermo (PA)
| Inviato: 16-03-2006 21:12 |
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trelkowski
Reg.: 09 Mar 2006 Messaggi: 107 Da: palermo (PA)
| Inviato: 18-04-2006 16:51 |
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quote: In data 2006-03-16 21:12, penny78 scrive:
Ciao....
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ciao
_________________ Dick Laurant è morto |
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trelkowski
Reg.: 09 Mar 2006 Messaggi: 107 Da: palermo (PA)
| Inviato: 18-04-2006 16:51 |
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voto 8
_________________ Dick Laurant è morto |
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