NancyKid ex "CarbonKid"
 Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 04-02-2005 17:15 |
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Considerato uno dei migliori film della storia del Cinema, non ho trovato invece alcunchè di particolarmente speciale in quest'opera di Pudovkin. Se qualcuno ha da dire in proposito, vi prego di cercare di illuminarmi sul pseudo valore di quest'opera.
Come ben sappiamo, il Cinema è l'arte che più di ogni altro ha espresso l'anima collettiva russa per il socialismo. La Madre è perciò vera e propria opera di propaganda politica, ed in quanto tale numerosi sono gli spunti simbolici nella sua analisi semiotica. Forse il maggior difetto che ho riscontrato nella pellicola è proprio questo: i significati connotativi sono talmente elevati che la loro organizzazione nella semantica filmica risulta parecchio difficile, e Pudovkin non riesce a dar loro una linearità nel contesto filmico. Lo scopo di Pudovkin è sicuramente quello di stimolare nello spettatore una reazione ideologica, ma purtroppo i segni ed i codici non riescono mai a rientrare nello svolgimento narrativo, e rimangono perciò fuori bordo. Il montaggio in Pudovkin non assume una funzione narrativa, bensì metaforica e ritmica, tutti e due disfunzionali:
- Notiamo innanzitutto molti sintagmi descrittivi della natura. Ecco quindi i boschi, i ruscelli, gli alberi, le montagne, le nuvole. ecc.. Che Pudovkin voglia dare una valenza metaforica a questi sintagmi non c'è il minimo dubbio, ma il problema è che addirittura sembra dare maggior rilievo a questi sintagmi piuttosto che alla vera e propria narrazione. Così, questa natura, che dovrebbe simboleggiare l'anima tempestosa del popolo russo (notare nelle scene finali il montaggio alternato dei ghiacci tra i mari e la popolazione in rivolta), non viene mai sentito in quanto troppo abbondante e fuori contesto narrativo. Questo perchè:
- Il ritmo è reso molto male, soprattutto per una mal curata grammatica filmica. Sia i raccordi di sguardo che di movimento non seguono uno schema di fluidità. Il regista Russo non riesce a cogliere la potenzialità che un buon raccordo di inquadrature e movimenti di macchina possono svolgere, la diegesi è spezzettata dall'enunciazione (e viceversa) in modo, a mio avviso, casuale, e il risultato complessivo si potrebbe quasi definire un puro scarabocchio di grammatica. Che Pudovkin voglia invece dare una struttura d'agressione anti-raccordi? Poco importa, e non basta cercare di dare un tono di dinamicità con i passaggi da piani larghi a piani stretti (soprattutto nelle scene di massa), seppoi il flusso della narrazione è discontinua, e perciò poco avvolgente/coinvolgente.
Gli unici tocchi di enfasi emotiva sono dati dall'uso dei primi piani, grazie anche all'espressività della protagonista Vera Baranovskaja. Sue le scene migliori del film (beh in fondo La Madre è lei), ma questo non basta. Ahimè, non basta.
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"Vuoi una sigaretta?"
"No grazie, ne ho appena spenta una. Sei pronto a diventare famoso?"
[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 04-02-2005 alle 20:08 ] |
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