Autore |
Platoon |
seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 21-06-2002 09:41 |
|
Ron Kovic e Chris Taylor.Accomunati dall'incoscienza,due degli eroi stoniani più drammatici.Ma questo "Platoon" non è paragonabile alla tragedia di Ron Kovic.Questo si focalizza a mostrarci le reali brutalità della guerra,ma è anche un inchiesta sui rapporti fra soldati:infatti Stone prima ci illude ,mostrandoci i soldati come un gruppo di collegiali,poi ci butta di colpo nell'Inferno più nero,la giungla,il rosso dei fucili,dei razzi,ma anche la follia di un eccidio ingiustificato(le scene del villaggio).Insomma,senza alcuna retorica USA,il caro Oliver ci fa vedere COSA SIA la guerra.E il peggio è che alla fine tutti sono persi,anche Chris(Ammazziamoli tutti,è bellissimo!!!).E con certe scene come la panoramica finale o l'incendio del villaggio,c'è poco da cercare speranza in un simile film.Ma,come si dice,tentar non nuoce e forse è proprio quello che Elias,trucidato,alzando le braccia al cielo,come per dire:"Dio,ci sei?",cerca di fare.
Un capolavoro assoluto.Il MIO Capolavoro.
E ancora una volta urlo:VIVA OLIVER STONE
_________________
Ecco a voi SeanPagliazz,il buffone più "freak"di tutta FilmTown!!!!!
[ Questo messaggio è stato modificato da: seanma il 10-09-2003 alle 14:19 ] |
|
MikesAngel ex "MissRigth"
 Reg.: 09 Gen 2002 Messaggi: 7725 Da: Firenze (FI)
| Inviato: 21-06-2002 17:38 |
|
Tra l'altro Chris rispecchia di gran lungoa il giovane Oliever quando andò a combattere in Vietnam praticamente è autobiografico
_________________ "... ' fanculo a quelli che credono di capire un film, quando invece si fermano solo ad alcuni aspetti tecnici, credendo di essere dei grandi cineasti..." |
|
micberga
 Reg.: 13 Apr 2002 Messaggi: 207 Da: venaria (TO)
| Inviato: 23-06-2002 18:57 |
|
e si, è proprio un grande lui
_________________ babuz |
|
NancyKid ex "CarbonKid"
 Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 04-08-2004 20:22 |
|
E’ difficile fare un film di guerra che risulti nel contempo stesso antiguerra. Truffaut diceva addirittura che era impossibile, in quanto il cinema, col suo dinamismo e senso d’avventura, lo farebbe risultare come un qualcosa di divertente.
La storia è quella di Chris (Charlie Sheen), uno studente che lascia il college per arruolarsi come volontario in Vietnam. Alquanto masochista probabilmente, ma lui si chiede: “Perché diavolo devono essere mandati in Vietnam solo i poveretti senza soldi?”. E’ un uomo perso, alla ricerca del proprio io, del proprio posto al mondo, è annoiato dalla vita quotidiana, “Il college non mi insegna niente”, così eccolo lì, in Vietnam dall’altra parte del suo mondo.
Non ci sono eroi in questo film, Stone non si dimostra né anti-americano né anti-vietcong, si dimostra solo come un anti-guerra, un orrore spesso propagandato dai media e pompato all’inverosimile per gli americani salvatori.
Chris è lì, uno dei “salvatori” del Vietnam, ma capirà ben presto che la guerra non è che pazzia, vedrà con i suoi stessi occhi che non esiste né il buono né il cattivo quando si è in mezzo ad una foresta con la raffica di proiettili che piombano dal cielo. Con scene crudissime Stone ci mostra l’effetto che tale orrore suscita nelle menti deboli dell’essere umano, gli americani non sono super-eroi in questo film, anzi, spesso sono brutali assassini, sadici macellai ormai accecati dalla voglia di sangue. Veniamo catapultati in un mondo dove un morto in più e un morto in meno non conta, un mondo dove non ci sono americani contro vietcong, ma uomini contro uomini, anche della stessa fazione. Vediamo i protagonisti ormai accecati da tale orrore che si combattono tra di loro, perché il vero nemico non è il muso giallo che prepara trappole nelle foreste, il vero nemico è dentro ognuno di loro, nei propri subconsci. Così basta guardarsi allo specchio per vedere un mostro, un mostro assassino prodotto da dramma ed orrore.
Il regista ci mostra questa dispersione anche nella tecnica e nel montaggio, nelle scene belliche il tutto è una tale confusione, Stone non segue una linea precisa e pulita di direzione tecnica, il tutto è frastornato, annebbiato, proprio come la mente dei protagonisti.
Ed è inutile cercare l’umanità in Platoon, persino lo sguardo inizialmente innocente di Chris alla fine si tramuta in uno sguardo spietato, perché nella guerra, non siamo uomini, siamo bestie, tutte bestie.
_________________ eh? |
|
Hawke84
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 5586 Da: Cavarzere (VE)
| Inviato: 05-08-2004 19:55 |
|
È un vero pugno nello stomaco questo viaggio negli orrori della guerra.
Tutto è tremendamente diretto e immediatamente chiaro per Oliver Stone, non cè l’umorismo satirico dell’Altman di Mash, e nemmeno la filosofia di Malick o Coppola…solo paura.
È lo stesso ragazzino ingenuo che si avventura nel mondo spietato del grande business di Wall Street ad accompagnarci in questo viaggio nel terrore..e come allora gli altarini squallidi e vergognosi che si nascondono dietro la facciata del “mito” americano verranno presto rivelati.
“la vera guerra non è contro di loro..ma contro noi stessi” è a frase tanto banale quanto tristemente vera che recita Charlie Sheen quando ormai ha lasciato i panni dell’ingenua nuova recluta.
E ancora: “in guerra non so più distinguere il bene dal male..” (credo sia così..), oppure quando nel suo primo sfogo (nell’agghiacciante scena del villaggio) grida sconvolto la sua paura;
una paura che lo costringe a liberare rabbia e furia omicida su un povero vietnamita cieco e zoppo;
una paura che altrimenti lo divorerebbe lentamente..dentro, annullandolo;
una paura che deve essere in qualche modo lasciata libera di mietere vittime e che alla fine prenderà il sopravvento..
Non c’è solo la paura dentro a questo film (naturalmente) ..c’è il peggio che l’essere umano possa tirar fuori da sé stesso..e che esplode con tutta la sua pazzia nel contesto che più gli si addice..una guerra assurda.
Mi piace l’immagine che cita Seanma : il povero Elias che alza sfinito le braccia al cielo in un ultimo atto disperato…alla ricerca, forse , di una risposta divina..
_________________ perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.
[anthares] |
|
|