Autore |
Mi piace lavorare |
liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 20-03-2004 16:28 |
|
Ho controllato, non esiste nessun topic a riguardo. Mi piacerebbe parlare del "Cinema del lavoro" quel cinema che parla, appunto, di ambienti e situazioni che nascono e si sviluppano nel mondo del lavoro. penso ai film di Petri o di Ken Loach, ma sicuramente voi conoscerete altri autori e altri film.
Comincio con il film che dà il titolo al topic, finora non ne abbiamo parlato, spero che qualcuno l'abbia visto.
MI PIACE LAVORARE - MOBBING
Cristina Comencini, con l'ausilio della CGIL, realizza un film che affronta un tema difficile, quello del mobbing. sceglie come protagonista Nicoletta Braschi, un'attrice che ha qui modo di riscattarsi dal ruolo scomodo di "moglie di Benigni" e di dimostrare che sa camminare con le sue gambe. E la scelta della protagonista è la prima scelta felice della regista. Perchè la Braschi ha lineamenti marcati che suggeriscono un carattere forte e un fisico minuto che sottolinea invece la sua fragilità. E perché riesce a incarnare in modo efficace il senso di angoscia crescente che assale la protagonista, che viene privata in un primo momento del ruolo che ricopriva in azienda da anni, quindi degli strumenti di lavoro, poi delle proprie competenze, infine della stessa fiducia in sè.
le fa da contraltare in questa silenziosa e opprimente discesa agli inferi la figlia, interpretata dalla figlia della stessa Commencini, che ha invece un aspetto morbido, rassicurante, non solo innocente ma, quasi, purificante. tanto da perdere il ruolo di essere fragile e assumere quello di ancora, di punto di riferimento per la donna che vede cancellato di giorno in giorno ogni pezzo della sua esistenza.
Quello che il film ci mostra è proprio quanto il lavoro possa essere totalizzante, quanto possa assorbire non solo le nostre energie ma la nostra stessa vita. Per quanto possiamo affidargli un ruolo marginale nella nostra realizzazione personale esso si prende sempre la parte migliore, e lasciarlo a casa in certi casi è davvero impossibile.
La protagonista lotta proprio contro questa forza gravitazionale del suo lavoro che la assorbe al punto da doversi ritagliare piccoli spazi per la figlia e il padre, unici parenti, pezzetti di una vita che, una volta che il lavoro va a rotoli, sembra essere destinata inesorabilmente alla deriva.
Ed è brava la Commencini a farci respirare il senso crescente di ansia, angoscia e impotenza che assale la Braschi, delicata ma risoluta nel porre il punto finale alla questione.
non svelerò il finale ma dirò che, rispetto alla premessa, si rivela piuttosto deludente. forse in questo c'entra lo zampino della CGIL, che ha partecipato alla realizzazione del film certo con le migliori intenzioni ma naturalmente pro domo sua.
ad ogni modo il film rende con estrema efficacia l'aspetto intimistico e soggettivo della questione.
_________________ ...You could be the next. |
|
misterx76
Reg.: 12 Gen 2004 Messaggi: 2312 Da: carsoli (AQ)
| Inviato: 20-03-2004 16:32 |
|
Il film che dici non l' ho visto ma ci sono moltissimi film sul mondo del lavoro, uno su tutti è Novecento che parla della situazione dei braccianti durante l' inizio del secolo fino alla caduta del fascismo, poi metterei anche Philadelfia per quanto riguarda il mobbing.
_________________ ...due volte già cadeste senza cavarne frutto, badate un 3° fulmine vi annienterà del tutto!!! |
|
liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 20-03-2004 20:46 |
|
Philadelphia è incentrato più sul tema dell'Aids e delle discriminazioni che questo può portare, anche sul lavoro. ci sono alcune indicazioni di discriminazioni subite da Hanks sul lavoro, ma in questo caso il mobbing rientra in un fenomeno più ampio che coinvolge un'intera categoria di persone.
_________________ ...You could be the next. |
|
RICHMOND
Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 20-03-2004 20:54 |
|
uno dei film ke m vengono in mente è "tempi moderni" di chaplin.
_________________
Ed è nella romantica bolgia rossoblù di quella sera, dall'alto del terrazzino sovrastante la Nord che, scosso da tanta passione, mi trovo a rivivere - come in un film a episodi - i tanti indimenticabili momenti della mia vita per il Genoa (D.B.)
[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 20-03-2004 alle 20:55 ] |
|
philipcat
Reg.: 08 Feb 2004 Messaggi: 1372 Da: Roma (RM)
| Inviato: 21-03-2004 12:51 |
|
"The Navigators" di Ken Loach.
"Riff Raff" stesso autore.
"La classe operaia va in paradiso" di Elio Petri.
"Romanzo popolare" del genio Monicelli.
_________________ Don't dream it, be it. |
|
liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 21-03-2004 13:26 |
|
sono tutti film che centrano in pieno l'obbiettivo del topic.
se vi va e se avete tempo, mi piacerebbe che ne parlaste più diffusamente.
appena ho un po' più di tempo ne inserirò qualcun altro anch'io.
_________________ ...You could be the next. |
|
vietcong
Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 23-03-2004 00:39 |
|
su 'I Duellanti' di questo mese c'è uno speciale sul cinema del lavoro; non l'ho letto quindi non chiedermi titoli... mi viene però in mente I Lunedì al Sole un film spagnolo mi pare dell'anno scorso.
Il film della Comencini invece l'ho visto, e non mi è dispiaciuto. Certo è un po' rozzo e ingenuo, come portata dello sguardo, come filosofia (ma che sto a scrive?..), ma ha il suo perché. soprattutto nell'interpretazione della Braschi (no, non è una cagna. ma non l'avevate visto Ovosodo?), cui il film sta incollato a meraviglia. Eppoi tutti gli altri: Il capo (kapò), gli operai, attori non protagonisti che rendono le situazioni con un realismo documentaristico.
Mi sembra meno convincente la parte domestica, e un po' idealizzata la figura della figlia, che legge Don Quijote, fa amicizia con gli artisti di strada, lancia sentenze di rara saggezza... meno male che al minimarket (rigorosamente multietnico) compra un po' di junk food, ci mancava che andasse avanti a tofu e soia...
(Spoiler:)
quanto al finale io l'ho trovato decisamente brusco, ma non troppo ottimista. Almeno a quanto mi hanno detto, tutte le cause intentate per mobbing in Italia sono state vinte.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
|
liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 23-03-2004 21:12 |
|
quote: In data 2004-03-23 00:39, vietcong scrive:
su 'I Duellanti' di questo mese c'è uno speciale sul cinema del lavoro; non l'ho letto quindi non chiedermi titoli... mi viene però in mente I Lunedì al Sole un film spagnolo mi pare dell'anno scorso.
Il film della Comencini invece l'ho visto, e non mi è dispiaciuto. Certo è un po' rozzo e ingenuo, come portata dello sguardo, come filosofia (ma che sto a scrive?..), ma ha il suo perché. soprattutto nell'interpretazione della Braschi (no, non è una cagna. ma non l'avevate visto Ovosodo?), cui il film sta incollato a meraviglia. Eppoi tutti gli altri: Il capo (kapò), gli operai, attori non protagonisti che rendono le situazioni con un realismo documentaristico.
Mi sembra meno convincente la parte domestica, e un po' idealizzata la figura della figlia, che legge Don Quijote, fa amicizia con gli artisti di strada, lancia sentenze di rara saggezza... meno male che al minimarket (rigorosamente multietnico) compra un po' di junk food, ci mancava che andasse avanti a tofu e soia...
(Spoiler:)
quanto al finale io l'ho trovato decisamente brusco, ma non troppo ottimista. Almeno a quanto mi hanno detto, tutte le cause intentate per mobbing in Italia sono state vinte.
|
è interessante quello che dici a proposito della bambina; io avevo notato il "salto" che fa dal Piccolo Principe a Don Chisciotte, che mi sembra alquanto notevole...
quanto al finale (SPOILERONE!!!) non è sul risultato della causa che avevo qualche dubbio, quanto piuttosto sul fatto che, in questi tempi di magra, si possa trovare un altro lavoro dopo aver vinto una causa di mobbing con l'azienda precedente. cmq brusco è l'aggettivo adatto, sembra quasi affrettato, forse perchè non c'è un vero finale in questa storia, proprio per il taglio documentaristico.
_________________ ...You could be the next. |
|
vietcong
Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 26-03-2004 14:52 |
|
una prima di spettacolo su repubblica di oggi è dedicata proprio a questo tema. parte da Mi Piace Lavorare e a un altro film italiano (in lavorazione..) su un tagliatore di teste, un licenziatore professionista, insomma. citano anche altri film che fanno al caso tuo come Grazie Signora Tatcher (molto meglio di Full Monty direi) e Il Posto dell'Anima, uscito l'anno scorso.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
|
DonVito ex "quentin83"
Reg.: 14 Gen 2004 Messaggi: 11488 Da: torino (TO)
| Inviato: 26-03-2004 14:55 |
|
anche paul, mick e gli altri dello stesso loach potrebbe rientrare in questo topic...qualcuno l'ha visto?
_________________ Regista: "Digli che mi chieda qualsiasi altra cosa, ma questo é un favore che non posso fare"
Tom Hagen: "Lui non chiede un secondo favore se gli si rifiuta il primo, capisci?" |
|
philipcat
Reg.: 08 Feb 2004 Messaggi: 1372 Da: Roma (RM)
| Inviato: 26-03-2004 15:03 |
|
quote: In data 2004-03-26 14:55, quentin83 scrive:
anche paul, mick e gli altri dello stesso loach potrebbe rientrare in questo topic...qualcuno l'ha visto?
|
Il titolo inglese è "The Navigators", molto meglio di quello italiano, al solito fuorviante. E' andato anche a Venezia ma non credo che abbia fatto faville al botteghino.
Il tema, caro a Ken Loach, è quello del mondo operaio, alle prese con la burocrazia, la modernizzazione a volte insensata, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la lotta quotidiana per tirare avanti e le amicizie e/o le prevaricazioni fra colleghi. Ma sono comunque lotte fra poveri.
Io l'ho trovato ben fatto e molto commovente.
_________________ Don't dream it, be it. |
|
DonVito ex "quentin83"
Reg.: 14 Gen 2004 Messaggi: 11488 Da: torino (TO)
| Inviato: 26-03-2004 15:10 |
|
ah non sapevo che si kiamasse the navigators in inglese...eppure ho il dvd...cmq anke io l'ho trovato ben fatto...uno sguardo imparziale verso il mondo operaio...loach non vuole premere sullo spettatore inculcandogli le sue idee bensì ti propone delle immagini senza doverle necessariamente commentare e senza doversi schierare....a quel punto se ti lasci trasportare dalle immagini stesse non puoi far altro che trovarti d'accordo con lui... ma d'altronde ken loach è un buon regista...ha un mondo da raccontare e lo fa a modo suo...poi può piacere o meno....a me piace!
_________________ Regista: "Digli che mi chieda qualsiasi altra cosa, ma questo é un favore che non posso fare"
Tom Hagen: "Lui non chiede un secondo favore se gli si rifiuta il primo, capisci?" |
|
vietcong
Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 27-03-2004 14:31 |
|
Sono contento che The Navigators sia ben riuscito, almeno secondo voi. Dopo aver visto il suo Bread and Roses, il suo unico film ambientato in america, sulle condizioni di lavoro dei pulitori dei grattacieli, Loach mi era caduto non poco. Sarà che ognuno deve parlare delle realtà che conosce meglio, ma B & R gli è venuto fuori piuttosto rozzo e prevedibile, il che mi ha un po' trattenuto dal vedermi gli ultimi due suoi film.
A proposito, mi pare che fuori orario abbia trasmesso una di queste notti Lunedì Mattina, di Iosseliani. Non è proprio un film sul lavoro, ma comunque parla di un operaio francese che di punto in bianco prende e se ne va a Venezia dove, se non ricordo male, viene a contatto con le condizioni dei lavoratori portuali. Ve lo consiglio: è un film geniale, stralunato, con dei ritmi rallentati e situazioni che sarebbe quasi troppo facile definire come surreali (non mi spaventa la facilità e quindi le definirò tali), veramente divertente.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
|
liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 27-03-2004 14:33 |
|
sta cominciando a passarmi la sbronza per McGregor quindi forse riesco a scrivere qualcosa di obbiettivo...
comunque
GRAZIE, SIGNORA TATCHER
di Mark Herman
Storia di un gruppo di minatori dello Yorkshire. Il governo della Tatcher vuole chidere la miniera perchè considera il carbone una risorsa energetica superata. I minatori vivono questa situazione con ansia e contraddizioni, incerti se accettare la cospicua buonuscita offerta o accettare una revisione che potrebbe consentire di mantenere aperta la miniera. Simbolo delle loro speranze e del loro desiderio di lottare è la banda della miniera, in cui il direttore d'orchestra Pete Postlethwaite, vecchio minatore in pensione, ha investito l'intera vita.
Il film è nel tipico stile inglese (che io adoro) mescola sentimento e vita vissuta, storie di famiglia e di lavoro. I rapporti tra il direttore della miniera e i minatori sono intrisi di reciproca diffidenza. Anche qui il lavoro "si mangia" buona parte dell'esistenza, ma la comunione con i colleghi è vissuta in modo gioioso, cameratesco, nonostante le incomprensioni e le piccole, inevitabili cattiverie. Quello che emerge con più forza è però la capacità di chi detiene il potere di dividere i lavoratori per disperderne le forze, giocando sulla loro debolezza finanziaria, sulla loro condizione di padri di famiglia coperti di debiti perchè malpagati. tanto che i krumiri che alla fine avranno la meglio non sono veri vincitori ma perdenti come tutti gli altri, dove la vittoria è sempre di chi, dietro una scrivania, pianifica freddamente il destino degli altri. l'ambiente di lavoro qui non è mostrato se non fugacemente, è sottinteso che il lavoro in miniera è duro, che questi uomini che vediamo piegati dalle vicende della vita sono forti come l'acciaio e sudano tutto il giorno in un ambiente terribile. significative le scene della loro uscita dalla miniera, compatti, solidi, quasi in assetto di guerra, opposta alla loro incapacità di far realmente fronte al nemico.
tanto che una fragile donna si mostrerà alla fine più forte di loro, sfidando la direzione e perdendo il lavoro per propria scelta. ma non è che la forza della gioventù,della mancanza di legami, di responsabilità verso la famiglia.
come di consueto nel cinema inglese, il dramma è stemperato dalla quotidianità, dall'ironia dei personaggi, e naturalmente dalla musica della banda, che come la vita rompe gli argini e ci travolge nonostante tutto il resto.
_________________ ...You could be the next. |
|
Sicilia
Reg.: 03 Nov 2003 Messaggi: 1072 Da: bari (BA)
| Inviato: 27-03-2004 14:36 |
|
quote: In data 2004-03-20 20:54, RICHMOND scrive:
uno dei film ke m vengono in mente è "tempi moderni" di chaplin.
[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 20-03-2004 alle 20:55 ]
|
Anche a me era venuto in mente questo...... |
|
|