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Autore RASHOMON di Akira Kurosawa
NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 07-11-2003 14:35  
Sicuramente Rashomon è il film che rivelò all'Europa lo spessore del cinema giapponese, premiato a sorpresa con il Leone D'oro al Festival di Venezia.
Tratto da due racconti di Ryumosuke Akutagawa, il film è ambientato nel giappone mediavale; un samurai sta attraversando il bosco con la moglie quando un bandito fuoriesce, violenta la donna, e uccide l'uomo.
Nel processo testimoniano il bandito, la donna e persino il fantasma del defunto, evocato da una medium.
Ma le loro testimonianze non coincidono, ogni loro versione dell'accaduto è diversa dall'altra.
Come sono andati veramente i fatti? Quando la donna è stata violentata era consenziente? Il marito è stato ucciso dal bandito in combattimento o si è suicidato per il disonore? O l'ha ucciso la moglie per disperazione?

Akira Kurosawa è sicuramente il regista giapponese più famoso in occidente (addirittura un Oscar alla carriera), ma in patria viene ritenuto meno rappresentativo del vero spirito nazionale preferendogli Yasujiro Ozu o Kenji Mizoguchi.
Infatti Kurosawa concilia la tradizione giapponese con la cultura e l'epico occidentale.
Lui si ispira al teatro "kabuki" tradizionale e lo fonde con Shakespeare; la passionalità dei protagonisti non può non ricordare la carica dei personaggi dello scrittore inglese.
E la narrazione a flashback che presenta la storia con i diversi punti di vista soggettivi dei protagonisti rievoca Pirandello.
Il film procede con la falsa pista del giallo; gli spettatori sono impazienti di sapere la risposta all'enigma... ma la risposta non arriverà.
"L'uomo è debole, per questo ha bisogno di mentire".
In realtà Rashomon è una favola sulla vanità ed egoismo dell'uomo, psicanalizzato saggiamente dal regista.
L'uomo è cattivo e di lui non ci si può fidare, ognuno pensa solo a sè stesso nel mondo.
Ma dopo tutto il pessimismo, ogni favola ha una morale.
"Io sono un sentimentale" , parole di Kurosawa, e così, nel finale, riappare la bontà negli uomini, tornano la fiducia e la speranza.
Un piccolo film nel suo essere, ma un grande grande spirito.


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eh?

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 07-11-2003 15:41  
Kurosawa è un grande, ma è anche vero che il profumo del fiore di Loto si fa più intenso nel cinema di Yasujiro Ozu e di Kenji Mizoguchi.
Il Gusto del Sakè, Tarda Primavera e Viaggio a Tokio, di Ozu, insieme a I racconti della luna pallida d'agosto, La Storia di O-Haru donna galante e Gli Amanti Crocifissi di Mizoguchi, tacendo altri capolavori di due maestri assoluti del cinema mondiale di tutti i tempi, rappresentano i pilastri sui quali meglio poggia il cinema giapponese ed il cinema asiatico in generale, classico e moderno.

Rashomon è un altro capolavoro ma ne hai parlato così bene che non saprei cos'altro aggiungere.



[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 07-11-2003 alle 15:58 ]

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america


Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 27
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 07-11-2003 17:08  
a proposito.....
la domanda la pongo soprattutto ad alzayd,visto che ne ha appena parlato(molto bene) in un altro topic e visto che e' amante di bunuel...
la scena in rashomon in cui la ragazza si comincia a guardare intorno,i due uomini comattendo,lei spossata,scossa,titubante.bene,secondo me e' presa pari pari dal'age d'or.la scena in cui l'attrice comincia a voltarsi,segue un comportamento simile a quello sopracitato e comincia poi a leccare la statua....
una cosa del tipo isabella rossellini che ha confermato che in blu velvet,quando esce nuda dalla casa,ha cercato di imitare la posa della bambina giapponese,la cui foto possiamo dire sia simbolo dell'angosciante disperazione nell'immediato post sgancio della bomba atomica

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