seanma
Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 30-07-2003 11:19 |
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Quella che a una prima vista(o lettura,dato che il film è tratto dal romanzo omnimo di Jules Verne)sembra una normale storia di fantascienza,in realtà è molto di più.Il genio visionario di Verne,antesignano portabandiera di quelle stesse idee che faranno famoso un certo George Orwell,traspare a perfezione nel film e molto probabilmente anche nel libro.Una spedizione sottomarina diventa il pretesto per descrivere l'inenarrabile,far intuire l'inesprimbile,suggerire l'impossibile.Dal punto di vista visivo non c'è nulla di eccezionale,siamo nell'average,come direbbero gli inglesi.Ma questo qui importa ben poco.Molto più peso ha invece la struttura concettuale e di personaggi,originale manco quella,dato che viene come detto da Jules Verne.E allora tutto sta sulle spalle dei personaggi e su ciò che loro sono portati ad esprimere.Ed ecco così che davanti a noi si spalancano le porte del fantascientifico ,dell'irreale,che nascondono una riflessione ben più profonda,della quale il film è la efficacissima trasposizione in immagini e in particolare nelle figure del mitico Capitano Nemo,meravigliosamente interpretato con sofferenza da James Mason,e del Professore.Entrambi,e lo scopriranno presto,hanno inclinazioni simili e si capiscono al volo.Il professore,come Nemo è concettualmente al di sopra della istintiva meraviglia suscitata dal "Nautilus".Sono due facce opposte della conoscenza scientifica.Nel primo caso,votata all'odio e alla vendetta:nel secondo caso,altrettanto estremistica perchè alimentata da una latente ricerca della fama.Inoltre,il Prodfessore è l'unico a condividere il segreto del capitano e questo li avvicina idealmente.In ultimoil Professore è l'unico,assieme a Nemo stesso,a comprendere la portata di una simile scoperta.E proprio qui sta il punto.Verne stesso,inventando una storia simile,aveva colto,ottant'anni prima della rivloluzione orwelliana,le enormi implicazioni che il progresso ppuò avere sull'umanità.Il cap.Nemo,cullatosi fino alla fine nell'utopico sogno di abolire la schiavitù(perchè è di questo che si parla)capirà alla fine,come il suo creatore e noi spettatore,una certa "immaturità dei tempi"l'impossibilità oggettiva di un simile stravolgimento,che in quanto tale,avrebbe troppo drasticamente sovvertito tutte le vigenti convinzioni.E morirà anelando a un' (im)possibile pace terrena.
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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