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Autore Blanche Dubois2
mario54

Reg.: 20 Mar 2002
Messaggi: 8838
Da: nichelino (TO)
Inviato: 18-07-2003 10:44  
Tratto dal film: "Un tram che si chiama desiderio" del 1951
Quella stessa sera del suo arrivo alla stazione ferroviaria di New Orleans, Blanche si reco a casa di Stella, ma lei non c’era. Stella era andata a vedere il suo Stanley che giocava al campo di bocce. Durante quella serata afosa la strada era rumorosa e gremita di gente. Giungeva in rilievo tra queste, la voce ambulante nera del venditore di frittelle e panini che tirava a fatica il suo carretto lungo la strada.
In un locale da gioco adiacente alla strada scoppiò all’improvviso una rissa. La sua vetrata della porta andò all'istante in frantumi, e una sedia rotolante è quasi scaraventata fuori. Blanche sul marciapiede si scansa di colpo per non esserne investita. Contemporaneamente, a sinistra, appoggiato al bordo di quel locale, c’era un ubriacone sonnecchiante, che smaltiva la sua sbornia quotidiana. Poi all’improvviso, un uomo di colore sulla trentina, transitò velocemente davanti a Blanche con una grossa gallina in mano.
Al momento, alcuni marinai fischiettanti erano a caccia di donne, … per lo più “prostitute”. Blanche con l’indirizzo in mano dopo essere stata importunata da questi si spostò dall’altra parte della strada. La luce tenue del lampione non era del tutto sufficiente a leggere i numeri civici sbiaditi sui muri. Blanche si sentiva confusa e smarrita, poi a poco, a poco, con passo incerto entrò in un cortile. Qui c’era Eunice. Questa donna sulla quarantina inoltrata era coinquilina di Stella, poiché abitava al piano superiore. “Tra l’altro, proprietaria dell’appartamento di Stanley e relativo mobilio”. In quel momento Eunice era seduta su di un vecchio sedile scuro di camion deposto per terra con le gambe tirate all’aria. <<Le sue tanto per intenderci>>! La stessa era capace di scendere a qualsiasi compromesso di sorta pur di vivere, o (meglio) di sopravvivere! La medesima chiacchierava del più e del meno con una ragazza di colore. Nella variante al romanzo di William, e che nel film in oggetto, Blanche andò da sola alla bocciofila per cercare sua sorella Stella, mentre nella versione originale del romanzo di Williams fu invece la serva di colore, amica d’Eunice che portò le valigie in casa e poi andò a chiamare Stella alla bocciofila. Qui la censura cinematografica del 1951 è certamente evidente, data mediante la problematica “razziale”sulla schiavitù nera americana del tempo. Stando alla versione del film, Blanche incontrò Stella in un locale di bocce; o meglio di bulling, mentre suo marito Stanley litigava a pugni con alcune persone. Queste due sorelle proposte da Williams, al momento del loro incontro si abbracciarono affettuosamente tra fragorose urla gioiose. Poi le medesime si sedettero al tavolino del locale per bere e chiacchierare. Stella aveva preso una bibita all’amarena, mentre Blanche si era già bevuta due whischi. Più tardi, giungessero entrambe a casa, senza la presenza di Stanley.
Arrivate a casa lei Blanche comunica a Stella la catastrofica notizia della loro eredità famigliare di Belle Rève andata PERDUTA per sempre, con testuali parole: “Perché mi guardi cosi…?! - Il povero babbo!… La mamma!… Nostra zia!… Come facevo a pagare tutti i debiti di quei funerali… con il mio magro stipendio della scuola”?!… La morte costa cara Stella; … mentre tu pensavi soltanto a tuo MARITO!…
A conseguenza di quest’ammonizione Stella piangendo andò a chiudersi nel bagno. In quel momento da dietro il caseggiato giunge l’assordante rumore del treno. Dopo qualche minuto arrivò suo marito Stanley. Lui si presentava fisicamente alquanto rozzo e tarchiato - Blanche l’incontro per la prima volta nell’ingresso del soggiorno, mentre lui con aria molto disinvolta si tastava i coglioni, e le transitava attorno senza neanche quasi guardarla in faccia. Sotto il giubbotto di raso dorato, Stanley indossava una maglietta di tipo militare verde tutta impregnata di sudore, e durante i loro convenevoli di “presentazione” se la tolse esibendosi in modo a dir poco provocatorio! … In quel momento suonatori Jazz del locale notturno adiacente a tale casa suonava le consuetudini ritmiche del loro repertorio serale.
C’é da affermare che fin dal primo momento dall’arrivo di Blanche a casa di Stella, la convivenza abitativa con tale cognato, fu molto tormentata. Essa da parte sua, lo detestava per l’arrogante “volgarità” autoritaria animalesca, ma inconsciamente sentiva anche che sessualmente lo desiderava! … Blanche tentò perfino di attrarlo fisicamente a se, sperando di dominarlo, ma non era di certo lei che conduceva il gioco! … le sue puerili trappolette di seduzione femminile più che altro lo irritavano. Tipo quella: <<Mi abbottoni le mutande>>? Proprio in quel momento sua sorella Stella stava nervosamente in cortile che l’aspettava per uscire.
Purtroppo, agli occhi di quest’individuo Blanche era poco più di un “ulteriore” peso finanziario, che ostacolava il suo selvaggio, mondo familiare domestico.
Intenzionalmente di proposito Stanley occultava fin dal principio, i propri proponimenti sessuali nei confronti della medesima, dimostrandogli spavaldamente in faccia, con frasi ambigue, di intuire caratterialmente in Blanche, solo le smancerie di una misera prostituta borghese alcolizzata.
A Stanley nessuna persona lo aveva informato di questi scabrosi dettagli, ma purtroppo ciò che egli pensava nei confronti di questa donna era vero! … E c’era anche dell’altro…
A Blanche, ovviamente questa situazione creava molto disaggio, e altresì un senso profondo di sottomissione. La sua sottomissione era più che altro dovuta, alla propria precaria condizione economica, la quale non gli permetteva al momento una sistemazione abitativa migliore.
Stanley, il giorno successivo nel pomeriggio ritirò con la propria macchina, il baule di Blanche alla stazione ferroviaria. Era un vecchio enorme baule alquanto strano: per aprirlo nella giusta posizione bisognava metterlo in verticale sul pavimento, poiché aprendolo da una parte c’era la cassettiera, e dall’altra erano appesi gli abiti.
Al suo arrivo, Stella lo informò Stanley che la loro eredità famigliare era ormai andata perduta per sempre. Conseguentemente, la sua reazione, fu di mettere a soqquadro il contenuto di quel grosso baule. Poi, di colpo Stanley le afferrò con forza il braccio quasi a farla cadere per terra e gli disse testuali parole: “Mogliettina mia. Ecco dove è finita tutta la tua eredità!… Guarda… Guarda qui!… - E queste che sono?… - Pellicce di volpe lunghe un chilometro!… Guarda!…Guarda qua!…- Perle, Corone di Diamanti, degni di una Regina! - Sei stata truffata … Stella”!
In quel momento di rabbia, rivendicò anche la legge sul diritto “Napoleonico” americano ancora in uso a quei tempi, pretendendo da Blanche la parte d’eredità della rispettiva consorte.
Alle insistenti smaniate domande di Stanley, relative ai documenti di successione, Stella prendendo difesa di Blanche, la quale si trovava in bagno sotto la doccia della vasca rispose:
“Ma non ci sono carte! … Non mi ha mostrato carte! … che m’importa delle CARTE”! … (in questa frase CINEMATOGRAFICA, si tende ad indicare similmente, l’abbondante ripetizione ritmica di cascami retorici, …a volte gradevoli, o a volte martellanti, … usati spesso da Tennessee Williams).
In quel clima afoso di New Orleans, con quasi quaranta gradi all’ombra, Blanche faceva spesso lunghi interminabili bagni con acqua caldissima. - Lei diceva spesso a Stella:
“Li faccio per calmare i nervi…Si chiama idroterapia”. (Chi era stato quel cane di medico che l’ avesse prescritta, … ancora adesso è un mistero)! Aldilà della sua utilità o meno di corrente terapia medica, Stanley spesso doveva quasi sfondare a pugni la porta per utilizzare il bagno. Blanche più volte nel bagno con voce melodiosa, in vestaglia giallo color canarino pronunciava dolci, teneri, cinguettii d’amore, e Stanley da dietro la porta sentendola cinguettare, attendeva allungo con i crampi alla vescica, esclamando con rabbia: “E la! … Bel Canarino! … Ti vuoi decidere ad uscire dal bagno”!
Di certo dal lato economico, non erano tanto quelle povere bigiotterie di “finte” collane, e perle, comprate per pochi soldi da un povero rigattiere, che Blanche possedeva, o quei vecchi abiti, anacronistici del tutto << fuori moda>> che, lei ostentava oltremodo in tale ambiente. E’ non era neanche l’eccessivo vapore proveniente dal bagno, della sua persistente terapia quotidiana.
Il motivo principale della disapprovazione di Stanley, nei confronti di Blanche, sussisteva soprattutto nel sospetto che essa avesse dilapidato, nel tempo, quel poco d’eredità famigliare, lasciata dai suoi defunti genitori, nel fastoso lusso di qualche albergo.
Nella realtà concreta le cose andarono alquanto diversamente! … Negli anni precedenti Blanche sostenne da sola economicamente, quando Stella andò via con Stanley, il peso di un’eredità famigliare ormai in fase di declino. Il tutto tramite: il suo magro stipendio d’insegnante. Il preside della sua scuola quando seppe dai genitori degli alunni di averne favorito sessualmente uno di soli 17 anni fu licenziata!
Blanche, e proprio il giorno del suo arrivo a New Orleans che aveva mentito a Stella, affermandogli a riguardo che, era stata posta in licenza di malattia dal Preside dalla scuola a causa del suo forte esaurimento nervoso.

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Vivien Leigh - Non voglio realismo, voglio magia!

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