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il caimano |
JerichoOne
 Reg.: 06 Mar 2006 Messaggi: 3171 Da: Frittole (FI)
| Inviato: 02-04-2006 22:42 |
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Stasera è dalla Dandini, in una delle rare occasioni di rottura del black out informativo, domenica scorsa a Cinematografo hanno fatto i salti mortali per non citarlo.
Tra l'altro complimenti a Magrelli di FilmTv, che sul giornale stigmatizzava il comportamento delle tv sul film di Moretti, ma nella trasmissione di Marzullo era ospite e non mi pare abbia battuto ciglio sulla censura... |
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Leon308
 Reg.: 22 Feb 2006 Messaggi: 5416 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 02-04-2006 22:45 |
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molto bello e inevitabilmente molto politico
film importante che va visto e che verrà ricordato a fondo nel tempo a venire
geniale Moretti/Caimano nel finale
_________________ Quando su un solo fatto tutti la pensano allo stesso modo, vuol dire che nessuno pensa molto (Walt Withman) |
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JerichoOne
 Reg.: 06 Mar 2006 Messaggi: 3171 Da: Frittole (FI)
| Inviato: 02-04-2006 22:51 |
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Comunque più che di un valore di metafora della storia Orlando-Buy, che va presa anche per quello che è, cioè una storia d'amore, e secondo me così male non è riuscita, credo che si debba parlare di risonanze tra i vari piani della vicenda che assumono uno spessore metaforico... |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 02-04-2006 23:02 |
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quote: In data 2006-04-02 21:21, vietcong scrive:
Non si può dunque pretendere che la mera giustapposizione di due concetti produca significato, come una specie di allegoria. Devo dire che ho avuto l’impressione che una parte del pubblico voglia vedere ne Il Caimano più significato di quanto ce ne sia, perché tradizionalmente Moretti è sferzante, lungimirante, profetico ecc. Ma bisognerebbe anche saper ammettere quando non ha nulla di davvero importante da dire.
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Ma il primo errore di interpretazione lo compi proprio tu.
Chi ha detto che debba esserci un parallelo necessario che accompagna linee primarie e secondarie della narrazione verso un'unica grande convergenza di significato giocata con figure di retorica?
Se ti sforzi a cercare allegorie, allegorie che-non-ci-sono troverai.
Rispondo a qualche tua considerazione e/o domanda
quote:
i tre filoni narrativi sono ben lungi dal rappresentare un affresco dell’Italia o del berlusconismo (o ben che meno di una qualche archetipica dimensione di “crisi”)
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E beh? Il problema è solo percettivo.
Ti aspettavi una cosa per quello che avevi sentito dire e te ne trovi davanti ad un'altra. Cerchi collegamente che già molta gente ha avanzato e che eppure sono trascurabili.
Forse proprio tu hai voluto vedere significati sparsi all'interno del film, da qui il perchè delle continue domande che ti poni...
quote: Molti hanno detto: la crisi della coppia rappresenta la crisi dell’Italia di oggi. Va bene, ma in che modo?
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Ma chi ha detto questa cosa? No no, è stato un errore di giudizio e un giudizio affrettato. Non c'è correlazione tra Italia e Crisi di Coppia. L'eventuale disperazione di Orlando per la sua vita matrimoniale poteva anche non esistere nella trama e non sarebbe cambiato il film.
Al contrario però questa linea narattiva è da vedere come una linea greve di musica che genera assieme ad altre linee di musica una melodia "triste" (pardon, non ho trovato un termine diverso).
Quindi non c'è allegoria, metonimia, c'è solamente unione melodica. Non cercare per forza un'unione tematica sul presupposto retorico e/o corale, allegorico o quel che l'è.
Guarda solo due linee di diversi colori seguire la stessa direzione...
E infatti dici bene a dire che ci viene presentata una crisi di coppia generica, chiedersi il perchè e il percome sono eventualmente tue necessità che non rispecchiano quelle di Moretti. Non mi cruccerei, ma nemmeno assurgerei queste necessità ad un livello imprescindibile.
La crisi è dentro, ci sei già in mezzo, da dove arriva, perchè arriva, che cosa segue, ma quanto si sono amati, perchè non si amano più, etc etc non importa e se importa tutte queste risposte te le puoi cercare tu nella sequenza dove i due si sorpassano a vicenda e ripetutamente. Una delle poche scene silenziose, senza dialoghi, che dice più di tutto.
quote:
Per dimostrare il modo in cui non c’è un tema unificante che percorra il film basta fare un semplice esercizio. Supponiamo che Orlando decida di non produrre il film sul Berlusca ma che si barcameni per andare avanti con la storia su Colombo. Praticamente un altro film: niente conversione politica, ma solo un cineasta sull’orlo del fallimento. Eppure: quanti dei siparietti familiari dovrebbero cambiare in seguito a questa impostazione? Pur non ricordando il film a memoria, mi sento di poter dire che la maggior parte di questa linea narrativa rimarrebbe intatta. Almeno ci fosse una competizione amorosa fra la giovane cineasta idealista e l’ex attrice che ha rifiutato il cinema e si è rifugiata nella musica classica! Ma niente, lo scenario-gelosia viene rifiutato subito e non c’è aggancio fra i due mondi.
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scusa ma questa te la cito tutta...
Proponi l'esercizio per dimostrare qualcosa di preciso? Non ho capito bene la necessità di questa cosa se poi tanto quello che ne esce è che il film non dipende dalla sua trama... Se un regista sceglie che alcune linee narattive devono esistere nel suo film perchè queste sono necessarie per costruire un'idea del mondo (che sia necessaria al film, a questo film, o che sia il punto di vista costante di un regista, non ci importa ora) che rappresenta un prodotto che è poi il risultato di intenzioni, idee, psicologismi, passioni, odii etc etc di un autore che si scrive e si gira i propri film, non vedo perchè poter pensare che questo sia un elemento che non crea coesione.
E poi, scusa eh, ma è assurdo pretendere una "competizione amorosa" all'interno di un film che non ce l'ha. Lasciamo queste cose vecchie e noiose a Muccino e Veronesi o alle, pur belle, commedie dei Vanzina/Parenti, il film si concentra su altre cose.
quote:
Persino il lato politico sembra mancare di un’interpretazione forte: di che stiamo parlando: della corruzione, del rincoglionimento televisivo, dell’intoccabilità del Caimano, della paura di raccontare la realtà? Non mi è troppo chiaro.
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Se conosci Moretti sai che quando il suo personaggio parla non lo fa a caso. Rivediti la scena in macchina.
Non si parla di nulla, ma non si parla mai di nulla nei film di Moretti (escludi la Stanza del figlio). Di cosa credi che si parli in Sogni d'Oro e in palombella Rossa? E La messa è finita pensi sia la storia di un prete che perde la fede? No. Non ci sono intenti di questo tipo in moretti, come in tutti i grandi autori del cinema. Non si sceglie un tema preciso e se ne fra la cronistoria soggettiva. Si scelgono delle emozioni e un corrispettivo linguistico per metterle in scena. Non a caso il centro del film è ancora questo.
quote:
Cioè che può essere è una ricognizione nell’Italia di Berlusconi, che è proprio quello che manca al film.
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Ma perchè?
Chi lo ha detto che Il caimano debba per forza essere un sunto dei punti generali di come l'italia si è voluta ridurre?
E per fortuna che manca! Ci mancherebbe anche che Moretti avesse fatto un film politico, o meglio un film di propaganda. Il fatto stesso che si possa parlare di un problema, senza necessariamente elencare per cosa questo problema ci affligge, dimostra che il film presenta uno scenario e solo uno scenario emotivo, emozionale, riflessivo. Non si attacca ad un elenco, non fa un elenco. Crea al contrario un tappetto su cui si costruisce una storia.
La cosa veramente geniale del film è proprio questa. Moretti ci ha costretto a credere che tutto quello che succede sia un riflesso di una situazione e che tutto dipenda da questa. Siamo stati noi, più di lui a creare un contesto. Questo contesto che nel film c'è e non c'è, fa parte della nostra realtà e non è necessario alla riuscita del film, ma solo accessoria.
Il fatto che "il controllo dell'agenda" è talmente forte da modificare e contestualizzare un film. Se è vero, come dici, che cambiandone le trame il film sarebbe stato lo stesso, bene significa sostanzialmente che il film è indipendente da molti dei costrutti che gli sono stati appicicati.
Poi negare che alcune cose siano state fatte in funzione di sottolineare una certa dipendenza dal reale (ma non solo da Berlusconi, ma propriamente dal reale) sarebbe inutile e stupido. dico solo di fare bene attenzione a quello che il film è e non che crediamo che sia.
_________________
Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 02-04-2006 alle 23:05 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 02-04-2006 alle 23:06 ] |
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stevie
 Reg.: 26 Feb 2004 Messaggi: 2135 Da: viterbo (RM)
| Inviato: 02-04-2006 23:23 |
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Visto oggi, la mia girl l'ha trovato un po' sgangherato, io sono al settimo cielo, Moretti al suo massimo.
E non poteva finire che così.
Brrrrrr......
_________________ Save the cheerleader, save the world |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 02-04-2006 23:34 |
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quote: In data 2006-04-02 21:21, vietcong scrive:
Ciò che era più importante mostrare, ossia il mutamento antropologico degli italiani sotto un regime politico arrogante viene semplicemente detto: “B. ha già vinto perché ha cambiato la testa degli italiani”.
Ma nel film la testa degli italiani non c’è, il mutamento antropologico non c’è, come non c’è il disagio di vivere in un paese privo di coordinate morali
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Capisco che avresti voluto un film diverso. Ma davvero avresti voluto vedere "rappresentata" la "testa degli italiani"?
Cioè ci stai dicendo che era necessario che il film si concentrasse su una speigazione di tutto quello che uno sa già, sente già, vive già etc etc. Che il film fosse un elenco visivo (un documento del mutamento antropologico -->brrr!) di come era l'italiano una volta e di cosa ha perso e di come lo ha perso, magari sottolineando strette conessioni tra campi culturali e pseudo-culturali che ci sono sfuggite (e siamo d'accordo che ci siano sfuggite) e che alla fine dei conti ci troviamo già cotte e servite e visto che abbiamo fame mangiamo?
Sai dove sta la differenza tra fare un film politico e uno politicamente? proprio qui. Un film politico ti racconta cose che sai e che non sai e ti fa l'elenco più o meno rabbiosamente, più o meno convincendoti, su quello che è successo e perchè e come fare ad arginare.
Un film fatto politicamente non si preoccupa di ovviare all'ovvio, non ripete quello che sa. Un film fatto politicamente è uno specchio che ci riflette. Al di là di questo specchio c'è un oggetto capace di catalizzare quello che c'è al di qua: lo spettatore, l'italia. l'italiano medio. Quello che siamo, quello che subiamo, quello che abbiamo voluto è già dentro di noi, Non serve un dato "storico" per evocarlo, perchè ci siamo in mezzo a questa storia. la conosciamo già tutti.
Ci svegliamo la mattia, e la sappiamo; sul tram e la sappiamo; al lavoro e la sappiamo; compri il giornale, vai su internet e la sai; la sai al ritorno dal lavoro, la sera quando mangi e prima di andare a dormire. la sai sempre. Sai sempre tutto.
Fai solo finta semmai che potresti sapere di più, che è troppo grande e che non si può fare nulla.
C'è tutto un disagio sociale e antropologico in questo film: è già compreso nel sempòice fatto che si è arrivati a raccontare questa storia.
Ed è per questo che ogni cosa che succede nel film è il riflesso di un fallimento:
fallisce un film
fallisce un produttore
fallisce l'amore
fallisce il cinema trash che rivive ormai solo nei racconti per bambini.
Non c'è coesione tra le tracce della narrazione dici?
Eccola qui.
quote:
l’Italia rappresentata ne Il Caimano è tanto anodina e irreale quanto quella rappresentata ne La stanza del Figlio, fatta di location generiche ed esangui
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per il discorso Italia vedi sopra, per le location invece io credo che il cinema di Moretti giochi sempre molto con le location che sceglie.
Innanzi tutto perchè sono sempre mobili, liquide (in palombella) e continuano ad essere mostrate e poi modificate. ma anche vissute due volte: in una finzione cinematografica del fare un film dentro un film e nel film dentro il film che in Moretti prende spesso il sopravvento sulla linea principale (vedi Sogni d'Oro, dove straniazione tra realtà-relatà cinematografica-realtà televisiva si mischiano e confondono)
quote:
Deserto che all’improvviso si ripopola nel lodatissimo finale, dove una folla feroce lancia le molotov ai magistrati. Ammetto di provare un certo imbarazzo: chi sono costoro? Suppongo i sudditi del Caimano abituati a disprezzare le istituzioni dall’esempio nefasto del loro leader. Ma la strategia del Caimano non era di rincoglionirci a suon di culi e tette? Da dove trae un popolo sfibrato tanto istinto combattivo? Naturalmente, dalla necessità di dare una rappresentazione di un paese allo sfacelo, in una forma quasi allegorica.
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"E molotov no, perchè la strategia del caimano è x. E molotov si perchè è allegorica"
Dai Viet, non dire cazzate per favore. Ma che serve stare lì impettito a psicologizzare una trama, per dio! una molotov? sono inezie. che c'entrano con il film queste cose?
quote: come abbiamo visto tutti questi piani non si riecheggiano, non si riflettono l’un l’altro creando risonanze di senso.
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che abbiamo visto?
che hai visto...
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 02-04-2006 alle 23:39 ] |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 02-04-2006 23:45 |
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quote: In data 2006-04-02 22:51, JerichoOne scrive:
Comunque più che di un valore di metafora della storia Orlando-Buy, che va presa anche per quello che è, cioè una storia d'amore, e secondo me così male non è riuscita, credo che si debba parlare di risonanze tra i vari piani della vicenda che assumono uno spessore metaforico...
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concordo in pieno.
la risonanza tra le linee che costituiscono l'intreccio è ciò che dovrebbe interessare.
è un'unione non didattica, non indicativa e non allegorica come invece è allegorica ad esempio (visto che un tempo avevi un nick assai nobile) la sottotraccia narrativa di "Una pallottola per Roy"...
Ma non è che la presenza/assenza di questa allegoria migliori/peggiori un film... è solo che per ogni intento e per ogni narrazione ci sono da fare delle scelte....
_________________
Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 02-04-2006 alle 23:46 ] |
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vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 03-04-2006 00:51 |
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quote: In data 2006-04-02 22:35, JerichoOne scrive:
se posso ci torno, ma credo che il valore metaforico della vicenda privata di Orlando sia dimostrato tra le altre cose proprio dal fatto che nulla viene spiegato della crisi della coppia, nel caso opposto si sarebbe trattato sì di soap opera...
Si vede che Viet con le soap non ha grande familiarità.
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ammetto di non conoscere abbastanza le soap e me ne dolgo, però io ho detto una cosa diversa, cioè che è la mancanza di un tema di sostegno che rende la loro storia simile a una soap. La a-tematicità infatti, è uno dei tratti precipui della narrazione soap.
Quanto al fatto che non ci vengano date spiegazioni circa la crisi di coppia, dà al subplot uno status metaforico (perché ci chiede evidentemente di percepire la storia in quanto tale), ma non un "valore" metaforico. Perché abbia valore di metafora dovrebbe essere un po' più articolata, in modo che si possa intuire di cosa sia in effetti metafora.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 03-04-2006 00:54 |
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quote: In data 2006-04-02 23:45, Tristam scrive:
quote: In data 2006-04-02 22:51, JerichoOne scrive:
Comunque più che di un valore di metafora della storia Orlando-Buy, che va presa anche per quello che è, cioè una storia d'amore, e secondo me così male non è riuscita, credo che si debba parlare di risonanze tra i vari piani della vicenda che assumono uno spessore metaforico...
|
concordo in pieno.
la risonanza tra le linee che costituiscono l'intreccio è ciò che dovrebbe interessare.
è un'unione non didattica, non indicativa e non allegorica come invece è allegorica ad esempio (visto che un tempo avevi un nick assai nobile) la sottotraccia narrativa di "Una pallottola per Roy"...
Ma non è che la presenza/assenza di questa allegoria migliori/peggiori un film... è solo che per ogni intento e per ogni narrazione ci sono da fare delle scelte....
_________________
Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 02-04-2006 alle 23:46 ]
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all right. solo che mi sfugge quale sia l'intento di questo film...
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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JerichoOne
 Reg.: 06 Mar 2006 Messaggi: 3171 Da: Frittole (FI)
| Inviato: 03-04-2006 01:26 |
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quote: In data 2006-04-03 00:51, vietcong scrive:
quote: In data 2006-04-02 22:35, JerichoOne scrive:
se posso ci torno, ma credo che il valore metaforico della vicenda privata di Orlando sia dimostrato tra le altre cose proprio dal fatto che nulla viene spiegato della crisi della coppia, nel caso opposto si sarebbe trattato sì di soap opera...
Si vede che Viet con le soap non ha grande familiarità.
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ammetto di non conoscere abbastanza le soap e me ne dolgo, però io ho detto una cosa diversa, cioè che è la mancanza di un tema di sostegno che rende la loro storia simile a una soap. La a-tematicità infatti, è uno dei tratti precipui della narrazione soap.
Quanto al fatto che non ci vengano date spiegazioni circa la crisi di coppia, dà al subplot uno status metaforico (perché ci chiede evidentemente di percepire la storia in quanto tale), ma non un "valore" metaforico. Perché abbia valore di metafora dovrebbe essere un po' più articolata, in modo che si possa intuire di cosa sia in effetti metafora.
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Beh, io vedo una profonda unità tematia, data dal tema della crisi morale del paese, che si rispecchia nella crisi del cinema, che si rispecchia nella crisi privata del protagonsta.
Non ho colto una conversione politica del protagonista, o almeno non mi è sembrato un aspetto importante del film, credo che più che altro ciò che lo motiva sia il desiderio di tornare a fare il cinema...
Le risonanze tra i piani della narrazione sono evidenti, quando Orlando accetta la realtà e lascia andare la moglie, riesce anche (probabilmente con un rapporto causale, come è stato rilevato) a girare, e il figlio, che nel momento di massima crisi delle vicende narrative aveva completamente invaso l'abitazione di pezzettini del Lego alla ricerca di quello giallo piatto, è con lui sul set...
Tra l'altro il racconto della crisi del cinema è direttamente collegato al discorso politico, in quanto l'ascesa di Berlusconi e delle tv private è una delle cause della fine del cinema italiano, e negli studi che Orlando ha tenacemente conservato si girano telepromozioni...
Insomma tutto sommato io considero un mito anche la tesi che il film racconti più vicende sovrapposte o intrecciate, ci sono più fili narrativi come in qualsiasi altro film, ma c'è una assoluta unità narrativa e tematica. Il film racconta lo stato dell'Italia di oggi al termine(?) di un processo durato venti o trent'anni, e di cui è figura emblematica il personaggio del Caimano. Non è affatto un film che vuole urlare la propria verità politica, si limita a suggerire, e lascia allo spettatore il compito di aggiungere quel famoso pezzetto giallo. |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 03-04-2006 02:18 |
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quote: In data 2006-04-03 00:54, vietcong scrive:
quote: In data 2006-04-02 23:45, Tristam scrive:
quote: In data 2006-04-02 22:51, JerichoOne scrive:
Comunque più che di un valore di metafora della storia Orlando-Buy, che va presa anche per quello che è, cioè una storia d'amore, e secondo me così male non è riuscita, credo che si debba parlare di risonanze tra i vari piani della vicenda che assumono uno spessore metaforico...
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concordo in pieno.
la risonanza tra le linee che costituiscono l'intreccio è ciò che dovrebbe interessare.
è un'unione non didattica, non indicativa e non allegorica come invece è allegorica ad esempio (visto che un tempo avevi un nick assai nobile) la sottotraccia narrativa di "Una pallottola per Roy"...
Ma non è che la presenza/assenza di questa allegoria migliori/peggiori un film... è solo che per ogni intento e per ogni narrazione ci sono da fare delle scelte....
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Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 02-04-2006 alle 23:46 ]
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all right. solo che mi sfugge quale sia l'intento di questo film...
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Come ti sfugge?
Te l'ho detto su secondo me qual'è il possibile intento del film, (oltre al fatto che sia un momento di riflessione personale di un narrator).
Fallisce un produttore, un film, un rapporto matrimoniale, fallisce il cinema. Fallisce tutto e con questo tutto, l'intera vita di un uomo.
Il film inizia con la fine di un film che è già un fallimento da 10 anni e finisce con l'inizio di un film già fallito prima di nascere.
Tra questi due estremi, fallisce un teatro di posa cinematografica fagocitato dalla tv, fallisce la coppia, falliscono le amicizie, i rapporti di lavoro, fallisce l'italia.
certo non è un manifesto e non è un documentario. E' pur sempre un punto di vista di una persona che racconta la propria idea sulle cose.
Nel fallimento non è certo implicita la mancanza di una redenzione, di una salvezza (o viceversa: non è detto che ci possiamo ancora salvare), e nonostante tutto io non ho avuto l'impressione che il film fosse pessimista o negativo, o chiuso, o offensivo.
Ho semplicemente sempre pensato che questo fosse un film di Moretti: un gioco, un dire e non dire, una denuncia, una minaccia col sorriso, una commedia, un dramma, una cosa seria, un film di Cinema e come tutti i film una riflessione attraverso una narrazione di un qualcosa che fa parte della vita dell'autore.
_________________
Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 03-04-2006 alle 02:24 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 03-04-2006 alle 02:26 ] |
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pkdick
 Reg.: 11 Set 2002 Messaggi: 20557 Da: Mercogliano (AV)
| Inviato: 03-04-2006 10:51 |
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quote: In data 2006-04-03 02:18, Tristam scrive:
Ho semplicemente sempre pensato che questo fosse un film di Moretti: un gioco, un dire e non dire, una denuncia, una minaccia col sorriso, una commedia, un dramma, una cosa seria, un film di Cinema e come tutti i film una riflessione attraverso una narrazione di un qualcosa che fa parte della vita dell'autore.
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quoto in particolare questo passaggio, che rispecchia come anche io ho inteso il film.
E non vorrei banalizzare eccessivamente, ma mi è sembrato curioso notare come alcune delle critiche di sandro e viet, a seconda della interpretazione che si vuole dare alla pellicola, siano in qualche modo opposte:
da un lato si teme che il film diventi politico e quindi troppo esplicito su determinate tematiche, dall'altro si chiede (tra le altre cose) una maggiore caratterizzazione proprio al lato politico.
[ Questo messaggio è stato modificato da: pkdick il 03-04-2006 alle 11:00 ] |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 03-04-2006 11:52 |
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quote: In data 2006-04-03 10:51, pkdick scrive:
da un lato si teme che il film diventi politico e quindi troppo esplicito su determinate tematiche,
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sì, proprio perché adoro il cinema delle sensazioni a cui Moretti mi ha abituato, che guarda all'Italia attuale senza parlare di cose che sono sotto gli occhi di tutti.
fondamentalmente l'ho ritrovato anche ne Il caimano, il film infatti mi è piaciuto eccome. forse gli ho solo cercato il pelo nell'uovo a tal punto da trovarlo.
vorrei rivederlo, e infatti spero di andarci domani.
_________________
Non vorrei mai appartenere ad un forum che accettasse tra i suoi moderatori uno come me.
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 03-04-2006 alle 11:52 ] |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 03-04-2006 17:07 |
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quote: In data 2006-04-02 22:37, sandrix81 scrive:
uh, dopodomani c'è Moretti qui a Bologna, spero di trovare un biglietto!
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_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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kagemusha
 Reg.: 17 Nov 2005 Messaggi: 1135 Da: roma (RM)
| Inviato: 04-04-2006 16:47 |
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quote: In data 2006-04-03 00:54, vietcong scrive:
quote: In data 2006-04-02 23:45, Tristam scrive:
quote: In data 2006-04-02 22:51, JerichoOne scrive:
Comunque più che di un valore di metafora della storia Orlando-Buy, che va presa anche per quello che è, cioè una storia d'amore, e secondo me così male non è riuscita, credo che si debba parlare di risonanze tra i vari piani della vicenda che assumono uno spessore metaforico...
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concordo in pieno.
la risonanza tra le linee che costituiscono l'intreccio è ciò che dovrebbe interessare.
è un'unione non didattica, non indicativa e non allegorica come invece è allegorica ad esempio (visto che un tempo avevi un nick assai nobile) la sottotraccia narrativa di "Una pallottola per Roy"...
Ma non è che la presenza/assenza di questa allegoria migliori/peggiori un film... è solo che per ogni intento e per ogni narrazione ci sono da fare delle scelte....
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Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 02-04-2006 alle 23:46 ]
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all right. solo che mi sfugge quale sia l'intento di questo film...
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sono d'accordo anche io con la tesi di tristam(mirabilmente esposta) e sono contento che moretti non abbia cercato facili metafore o rappresentazioni mucciniane dell'italiano da collegarsi all'avvento del berlusconismo
ma come vietcong non riesco a afferrare appieno le intenzioni di moretti nel complesso...
_________________ http://trifo.blogspot.com |
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