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Autore Era mio padre
Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 09-08-2003 17:44  
Mi è successo proprio quello, poi per carità magari sono io che non ho saputo apprezzare la storia ma sinceramente mi ha dato l'impressione che ci si sia preoccupati di più di fare una bella confezione che del contenuto. Preferisco infinitamente American Beauty che resta un bellissimo film a mio parere, so bene che voi non siete d'accordo ne abbiamo già parlato e riparlato, ma resto della mia idea.
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Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 09-08-2003 17:51  
è questo il bello,che ognuno ha le sue idee,e così nasce un dibattito.
comunque non capisci niente se preferisci quello schifo di american beauty a questo capolavoro,lascia proprio perdere!!!

ciao!

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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 09-08-2003 18:24  
tu dici così solo perché c'è Tom hanks, se no ammetteresti che Era Mio Padre è una noia mortale
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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 09-08-2003 23:47  
senti chi parla! faresti passare the peacemaker per un tesisimo fil bellico introspettivo solo per la presenza di quel bambocciolone di georgi porgi.
tommy invece darebbe credibilità anche a un monologo sulla lettura delle pagine gialle.altro chè!
ciao!

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 10-08-2003 18:29  
Allora, basta con le scempiaggini; non c'è critica che possa essere affrontata su un inutile scambio di interpretazioni, interpretazioni fondate esclusivamente su trame e tematiche, ma anche su un estetica attrattivamente piacevole.
Quindi, prima di tutto, bisogna cercare di entrare nel circuito del linguaggio, non solo della macchina da presa, ma della funzione che esso assume nel prodotto di celluloide, del materiale lavorato e proposto e non solo del come viene proposto, altrimenti è facilissimo lasciarsi incantare da un film come "Era mio padre".

Dunque, questo film, che vanta della riproposizione di alcuni dei temi cinematografici più coinvolgenti e metafisicamente veicolanti di svariati significati, mette in gioco non curantemente il road movie ed il gangster movie, limitati nella loro efficacia rappresentativa.
Per capire davvero, dove e come questo film perda la reale fruizione di significato, schiacciato dall'immagine e dalla manipolazione di essa, è giusto proporre un paragone, anzi, due paragoni.

Il primo che mi viene in mente, dal momento che fui spinta a vedere questo film dal commento di un critico che dichiarò che nel film in questione c'è "una forte ricerca di John Ford", è il cinema di Ford.
Per ciò che concerne l' assonanza con il cinema di Ford, Era mio padre, espone il percorso introspettivo metaforizzato nel viaggio, attraverso la ricerca del proprio destino, della fuga, dello scontro con l'ingiusta realtà che, mentre nel cinema di Ford, tramite l'uso dell'immagine e la focalizzazione di precise scelte stilistiche, sono il riflesso più elaborato di una rappresentazione che indaga sulla psicologia dei personaggi scaturiti dalla messa in scena dei rapporti che intercorrono tra di loro; in Era mio padre, vengono perduti maldestramente nella mera cosmetizzazione di sequenze che non derivano giustamente dalla proposizione di un concetto antecedente.
Mendes sceglie magari, come Ford, di sensibilizzare il suo pubblico, ma non lo fa con la proprosizione cognitiva dell'esprimere un concetto attraverso l'immagine, ma di sensibilizzare lo spettatore proponendo un' immagine affettata, piacevole, realizzata in esterni eccessivamente curati e magnificamente fotografati; nulla da dire infatti per ciò che concerne fotografia e scenografia, ma il tutto è come se fosse necessariamente legato al desiderio di mostrarceli, senza alcuna necessità di approfondire quello che più dovrebbe premere al film di genere, i personaggi.
Naturalmente Mendes, che è un regista per lo più "esteta", sa benissimo che "Era mio padre" non è altro che una buonissima confezione, decide proprio per questo di scegliere per il suo cast grandi stelle del firmamento hollywoodiano, nonchè ottimi interpreti, in grado di far breccia nel cuore e nel cervello dello spettatore disattento e affascinato.
La più grande pecca riscontrabile nel film Era mio padre, in questo (definirei folle) paragone, sta proprio nel concetto latente dell'atto d'accusa che il film propone, verso gli aspetti sociologici. Mentre in Ford affiora nell'assemblaggio degli elementi filmici (quali i personaggi, i loro rapporti e il contesto spazio-temporale), in Mendes l'assemblaggio di tali elementi appare del tutto frammentario, le sequenze talvolta diluite in inutili gag e indebolite da inquadrature eccessivamente artefatte.Quindi, Mendes, non propone un atto di denuncia in quanto quello che mette in scena non è espressivamente reale, ma continuamente manipolato, curato, "addomesticato".

Poi abbiamo il gangster movie, Mendes tende con evidente e continua riproposizione, a mostrare una didascalia preconfezionata di profili caratteriali, piuttosto che indagarvi e sviscerarli dalle situazioni esibite durante il film, e li pesca direttamente dal film mafioso per antonomasia, Il padrino di Coppola.
La falla, in questo caso, la si avverte nella classificazione dei personaggi quindi, lo scavalcamento di un passaggio necessario; la proposizione di stereotipi, non fa altro che anticiparci azioni e situazioni, cadendo nella scontatezza più frustrante.
Il padrino di Coppola non anticipa nulla, ci fa conoscere i suoi personaggi man mano, la loro essenza non li precede mai, non abbiamo idea di come si comporteranno o quali decisioni prenderanno, solo alla fine saremo in grado di comprendere e giudicare le loro azioni, perchè a quel punto avremo imparato a distinguerli.
In Era mio padre questo non avviene, fin dal principio sappiamo chi abbiamo di fronte, sappiamo perfettamente quale ruolo ricopriranno i singoli personaggi, e come reagiranno alle situazioni presentate via via che il film procede; metaforicamente parlando, se Il padrino di Coppola è una partita di poker da giocare, Era mio padre di Mendes è una partita truccata della quale si conoscono le carte di ogni avversario.

Qualcun'altro al Festival di Venezia ha detto che il difetto più grande di questo film è lo script, in realtà questa è solo la conseguenza di ciò che ho appena esposto; avrebbe fatto decisamente poca differenza se la storia fosse stata più articolata, anzi, il povero Mendes avrebbe fatto sicuramente ancora molta più fatica ad allungare la lapidaria figura dei suoi personaggi e a gestire significativamente le scelte registiche...anche la bellezza estetica, dopo un po', annoia...

Sorvoliamo sull'happy-end finale, sicuramente il difetto minore se osserviamo tutto il resto, dopotutto è chiara sin dall'inizio l'impronta moralista del film di Mendes.

Quindi posso ripetermi, una vera chiavica questo film!

Spero che ora possiate rendervene conto anche voi, altrimenti, "buona fortuna" se decidete di mettere in dubbio tutto quello che ho appena detto

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Tamarro


Reg.: 21 Lug 2003
Messaggi: 41
Da: Capocity (CA)
Inviato: 10-08-2003 20:58  
quote:
In data 2003-08-10 18:29, mallory scrive:
Allora, basta con le scempiaggini; non c'è critica che possa essere affrontata su un inutile scambio di interpretazioni, interpretazioni fondate esclusivamente su trame e tematiche, ma anche su un estetica attrattivamente piacevole.
Quindi, prima di tutto, bisogna cercare di entrare nel circuito del linguaggio, non solo della macchina da presa, ma della funzione che esso assume nel prodotto di celluloide, del materiale lavorato e proposto e non solo del come viene proposto, altrimenti è facilissimo lasciarsi incantare da un film come "Era mio padre".

Dunque, questo film, che vanta della riproposizione di alcuni dei temi cinematografici più coinvolgenti e metafisicamente veicolanti di svariati significati, mette in gioco non curantemente il road movie ed il gangster movie, limitati nella loro efficacia rappresentativa.
Per capire davvero, dove e come questo film perda la reale fruizione di significato, schiacciato dall'immagine e dalla manipolazione di essa, è giusto proporre un paragone, anzi, due paragoni.

Il primo che mi viene in mente, dal momento che fui spinta a vedere questo film dal commento di un critico che dichiarò che nel film in questione c'è "una forte ricerca di John Ford", è il cinema di Ford.
Per ciò che concerne l' assonanza con il cinema di Ford, Era mio padre, espone il percorso introspettivo metaforizzato nel viaggio, attraverso la ricerca del proprio destino, della fuga, dello scontro con l'ingiusta realtà che, mentre nel cinema di Ford, tramite l'uso dell'immagine e la focalizzazione di precise scelte stilistiche, sono il riflesso più elaborato di una rappresentazione che indaga sulla psicologia dei personaggi scaturiti dalla messa in scena dei rapporti che intercorrono tra di loro; in Era mio padre, vengono perduti maldestramente nella mera cosmetizzazione di sequenze che non derivano giustamente dalla proposizione di un concetto antecedente.
Mendes sceglie magari, come Ford, di sensibilizzare il suo pubblico, ma non lo fa con la proprosizione cognitiva dell'esprimere un concetto attraverso l'immagine, ma di sensibilizzare lo spettatore proponendo un' immagine affettata, piacevole, realizzata in esterni eccessivamente curati e magnificamente fotografati; nulla da dire infatti per ciò che concerne fotografia e scenografia, ma il tutto è come se fosse necessariamente legato al desiderio di mostrarceli, senza alcuna necessità di approfondire quello che più dovrebbe premere al film di genere, i personaggi.
Naturalmente Mendes, che è un regista per lo più "esteta", sa benissimo che "Era mio padre" non è altro che una buonissima confezione, decide proprio per questo di scegliere per il suo cast grandi stelle del firmamento hollywoodiano, nonchè ottimi interpreti, in grado di far breccia nel cuore e nel cervello dello spettatore disattento e affascinato.
La più grande pecca riscontrabile nel film Era mio padre, in questo (definirei folle) paragone, sta proprio nel concetto latente dell'atto d'accusa che il film propone, verso gli aspetti sociologici. Mentre in Ford affiora nell'assemblaggio degli elementi filmici (quali i personaggi, i loro rapporti e il contesto spazio-temporale), in Mendes l'assemblaggio di tali elementi appare del tutto frammentario, le sequenze talvolta diluite in inutili gag e indebolite da inquadrature eccessivamente artefatte.Quindi, Mendes, non propone un atto di denuncia in quanto quello che mette in scena non è espressivamente reale, ma continuamente manipolato, curato, "addomesticato".

Poi abbiamo il gangster movie, Mendes tende con evidente e continua riproposizione, a mostrare una didascalia preconfezionata di profili caratteriali, piuttosto che indagarvi e sviscerarli dalle situazioni esibite durante il film, e li pesca direttamente dal film mafioso per antonomasia, Il padrino di Coppola.
La falla, in questo caso, la si avverte nella classificazione dei personaggi quindi, lo scavalcamento di un passaggio necessario; la proposizione di stereotipi, non fa altro che anticiparci azioni e situazioni, cadendo nella scontatezza più frustrante.
Il padrino di Coppola non anticipa nulla, ci fa conoscere i suoi personaggi man mano, la loro essenza non li precede mai, non abbiamo idea di come si comporteranno o quali decisioni prenderanno, solo alla fine saremo in grado di comprendere e giudicare le loro azioni, perchè a quel punto avremo imparato a distinguerli.
In Era mio padre questo non avviene, fin dal principio sappiamo chi abbiamo di fronte, sappiamo perfettamente quale ruolo ricopriranno i singoli personaggi, e come reagiranno alle situazioni presentate via via che il film procede; metaforicamente parlando, se Il padrino di Coppola è una partita di poker da giocare, Era mio padre di Mendes è una partita truccata della quale si conoscono le carte di ogni avversario.

Qualcun'altro al Festival di Venezia ha detto che il difetto più grande di questo film è lo script, in realtà questa è solo la conseguenza di ciò che ho appena esposto; avrebbe fatto decisamente poca differenza se la storia fosse stata più articolata, anzi, il povero Mendes avrebbe fatto sicuramente ancora molta più fatica ad allungare la lapidaria figura dei suoi personaggi e a gestire significativamente le scelte registiche...anche la bellezza estetica, dopo un po', annoia...

Sorvoliamo sull'happy-end finale, sicuramente il difetto minore se osserviamo tutto il resto, dopotutto è chiara sin dall'inizio l'impronta moralista del film di Mendes.

Quindi posso ripetermi, una vera chiavica questo film!

Spero che ora possiate rendervene conto anche voi, altrimenti, "buona fortuna" se decidete di mettere in dubbio tutto quello che ho appena detto



...EH BEH? AH RAGA, CHE CE LO STAVO PER DIRE IO TUTTO QUESTO, MA LO SAPEVO MOLTO PIU' MEGLIO!
_________________
Oh, molto da guardare?

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 10-08-2003 21:18  
l'altro ieri ho cercato di farne una recensione. ho strappato il foglio.
_________________
eh?

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 10-08-2003 22:49  
quote:
In data 2003-08-10 21:18, NancyBoy scrive:
l'altro ieri ho cercato di farne una recensione. ho strappato il foglio.




mi hai fatto ridere nancyboy!

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 11-08-2003 00:00  
la critica è una cosa,l'impatto emotivo un'altra.a me il film ha copito tantisimo,non sono un critico e non ho basi neppure minime per esserlo o diventarlo.forse,nemmeno ci tengo.magari, andando a fondo,freddamente,come pressochè sempre la critica richiede,vien fuori che questo film in se non va.ma chi se ne importa,dopotutto?ho letto,ho cercato di capire,ma davvero a metà ho dovuto constatarela mia ignoranza.non so far paragoni con ford,o con altri gangster movie.l'unico che mi viene,e che poco o nulla centra,è bonnie e clyde.ma il film film mi ha emozionato,al di la di tutto.lo so,è un discorso vecchio come il cinema,e se avessi le giuste basi,magari mi accorgerei davvero di quanti difetti possa avere un determinato film che amo.ma,poi,mi perderei anche un sacco di emozioni.perciò va bene così,anche perchè tutto è sogettivo,e magari domani trovo uno che,critica e paragoni alla mano,distrugge un tassello alla volta l'idea di cinema creata da von trier...
ciao!

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 11-08-2003 00:01  
la critica è una cosa,l'impatto emotivo un'altra.a me il film ha copito tantisimo,non sono un critico e non ho basi neppure minime per esserlo o diventarlo.forse,nemmeno ci tengo.magari, andando a fondo,freddamente,come pressochè sempre la critica richiede,vien fuori che questo film in se non va.ma chi se ne importa,dopotutto?ho letto,ho cercato di capire,ma davvero a metà ho dovuto constatarela mia ignoranza.non so far paragoni con ford,o con altri gangster movie.l'unico che mi viene,e che poco o nulla centra,è bonnie e clyde.ma il film film mi ha emozionato,al di la di tutto.lo so,è un discorso vecchio come il cinema,e se avessi le giuste basi,magari mi accorgerei davvero di quanti difetti possa avere un determinato film che amo.ma,poi,mi perderei anche un sacco di emozioni.perciò va bene così,anche perchè tutto è sogettivo,e magari domani trovo uno che,critica e paragoni alla mano,distrugge un tassello alla volta l'idea di cinema creata da von trier...
ciao!

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 11-08-2003 01:48  
Ok, Badlands, sorvoliamo sull'inutile sarcasmo, dal momento che nasce esclusivamente da una costipazione mentale.

Sono dell'idea che sia tu a non voler vedere dove un film come Era mio padre non funziona, poichè quello che è stato scritto non è il frutto di un ragionamento soggettivo, o di una minuziosa analisi da critico cinematografico (poichè, nemmeno io, come te, lo sono).
Se riprendiamo il discorso che ho fatto qui in alto, puoi facilmente accorgerti che ciò che è stato portato in evidenza non è altro che un ragionamento che chiunque avrebbe potuto fare se non si fosse limitato a rimanere sbalordito di fronte alla bellezza delle immagini di Era mio padre; non c'è bisogno di un critico, o di conoscere a memoria i film di Ford per rendersi conto che i personaggi del suddetto film non sono ben delineati e che le situazioni sono talvolta monotone e inutili.
E' così evidente che mi viene da pensare se tu lo abbia davvero guardato questo film.

Io non sono un critico, ma tutto questo l'ho colto e riportato, ecco, credo che si tratti puramente di questo, della capacità di riportarlo a parole, poichè sono certa che coloro che hanno guardato attentamente il film, sotto sotto, inconsciamente si sono resi conto della vacuità di certe scelte registiche, visive e narrative.
Quindi per favore, se in futuro sentirai il bisogno di rispondere ad una mia critica, fallo senza l'ausilio di inutili giri di parole che in fondo non hanno nulla a che vedere con il film; non venire a parlarmi di soggettività o altre stupidaggini simili, casomai scrivi: è un filmetto debole ed insignificante, ma a me è piaciuto moltissimo.
Senza offesa.
Mallory

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ZoraDomina
ex "Dalila"

Reg.: 30 Lug 2002
Messaggi: 4182
Da: vico equense (NA)
Inviato: 11-08-2003 02:36  
era mio padre è un film comico.
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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 11-08-2003 09:17  
quote:
In data 2003-08-10 18:29, mallory scrive:
Allora, basta con le scempiaggini; non c'è critica che possa essere affrontata su un inutile scambio di interpretazioni, interpretazioni fondate esclusivamente su trame e tematiche, ma anche su un estetica attrattivamente piacevole.



lungi da me fare critica, tutto quello che posso fare è dare la mia opinione che non mi aspetto sia utile a qualcuno, la critica la lascio fare a te Mallory o a chi ne è capace.
E comunque stringi stringi abbiamo detto la stessa cosa su questo film, nonostante io non possa fare il minimo paragone col cinema di Ford, che non conosco.
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Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 11-08-2003 12:40  
e infatti è proprio questo che dicevo a badlands; come vedi, tu a livello di sensazione, io a livello di decostruzione, abbiamo tirato le stesse conclusioni.
non fatemi passare per il critico che non sono e che non sarò mai.


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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 11-08-2003 13:15  
beh,non sari un critico ma hai fatto un'analisi che ci va molto vicino,a quell che può fare un critico.io la faccio molto piùsuperficialmente,come dubliner.nella mia superficie,ho trovato molto bello era mio padre,e allo steso livello ho trovato orrendo dancer in the dark e brutto le onde del destino,che tu,sempre a livello di destruurazione,hai cercato di lodare.resta ilfatto,di base,che a me il primo è piaciuto,il secondo no,e non basta la tua analisi,per quanto puntigliosa,a farmi cambiare idea,ne la mia idea sui film per farla cambiare te.poi il sarcasmo non c'era,era solo dire che non tutivedon una cosa sotto losteso ochio.laverità è come l'arte,sta nell'occhio di chi guarda.senza offesa,
badlands.

ciao!


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