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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > "Signs", segnali del cinema attuale   
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Autore "Signs", segnali del cinema attuale
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 26-10-2002 03:18  
MissG....

si comunque confermo la situazione di incertezza che trapela dai dialoghi quando lui torna a casa dopo aver ferito l'alieno....

Il titolo del film era un titolo che non mi sembrava di conoscere, ma il bambino fa anche riferimento a un qualcosa che è contenuto nella videocassetta che però non sono riuscito a capire...

fammi sapere quindi...
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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SimeOne


Reg.: 26 Ago 2002
Messaggi: 1207
Da: Villasanta (MI)
Inviato: 26-10-2002 11:00  
quote:
In data 2002-10-26 02:46, missGordon scrive:
p.s.
credo comunque che tornerò a vederlo anch'io sono propio curiosa di vedere il titolo della vhs cancellata dal bambino!



Scusate se mi intrometto in questo idillio...
Premetto come al solito che la mia è un'opinione,e come tale assolutamente contestabile,ma vorrei sapere da uno di voi due che cosa vi piace di questo film....no perchè sto seriamente pensando di avere una visione distorta della realtà....allora a me Mel Gibson non piace tecnicamente parlando come attore non lo trovo un granchè...e fin qui siamo nell'ambito dei gusti personali dove tutto è opinabile...ma il film!Io sono un appassionato di fantascienza,e vi posso dire con abbastanza cognizione di causa che:
a)Si tratta di una storia di una banalità assoluta...bastava che Shymalan avesse sfogliato un qualsiasi racconto di fantascienza degli ultimi 50 anni per realizzare uno svolgimento migliore (dato che cmq come ho riconosciuto gli spunti sono più che validi,ed è forse questo a rendere il tutto ancora più irritante...)
b)E qui potete disquisire quanto volete,ma è la pura verità,non si sono mai visti degli alieni più idioti di questi in una pellicola di fantascienza...persino quelli di "Indipendence Day" che alla fine si fanno fregare da un portatile ci fanno un figurone.....tra parentesi il loro comportamento e i loro scopi ultimi sono descritti "paro paro" in una specie di manuale delle giovani marmotte acquistato nel primo drug store di provincia....
Poi è di un lento pauroso,con dei buchi narrativi incredibili....per di più realizzato in "economia",inteso nel senso più deteriore del termine,vale a dire,questi i fondi ce li avevano ma non si sono sbattuti...stop.Attendo vostre nuove,animato da un genuino spirito di confronto
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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 26-10-2002 12:36  
quote:
In data 2002-10-26 03:18, mattia scrive:
MissG....

si comunque confermo la situazione di incertezza che trapela dai dialoghi quando lui torna a casa dopo aver ferito l'alieno....

Il titolo del film era un titolo che non mi sembrava di conoscere, ma il bambino fa anche riferimento a un qualcosa che è contenuto nella videocassetta che però non sono riuscito a capire...

fammi sapere quindi...



cos'è che ti rende perplesso del mio intervento? troppa attenzione ad un particolare che esula dal "cinema"?
dì pure...

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 26-10-2002 16:13  
dunque, premettendo che se fosse stato un film di fantascienza nel senso classico del termine a me non sarebbe piaciuto perchè non amo il genere, direi che di questo film mi è piaciuta soprattutto la regia, leggermente sottotono rispetto ai due film precedenti ma in senso positivo, più dimessa, più umile verso la lezione di registi come Romero, Kubrick o Hitchcock. Mi è piaciuta la scelta dei fuoricampo, del non detto, dello stemperare la tensione con dei momenti di quotidianità che sfioravano il comico, e ancora mi è piaciuto il fatto che abbia utilizzato uno specchietto per allodole tanto famoso (gli alieni e i cerchi di grano) per proporre il tema universale delle paure umane. Perchè è questo di cui parla il film, la paura "atavica" di un uomo che ha perso la fede, unico appiglio per affrontare certi drammi della vita, la paura che il dolore possa farci inaridire, o possa piegarci al punto tale da diventare dei rinunciatari cronici, ormai disillusi su ogni cosa.
Non nego che in questo film Shyamalan abbia peccato a volte di eccessivo moralismo, abbia di tanto in tanto giocato sul patetico ma è stato capace di far dimenticare le sue pecche con una regia senza sbafature, supportata da una fotografia incredibile, capace di concretizzare le nostre inquietudini più profonde.
perchè fermarsi sempre alle apparenze? ci sono gli alieni ergo è un film di fantascienza. Dove sono gli effetti speciali super perfetti? Dov'è il colpo di genio nel proporre ipotesi mai azzardate prima?
non si tratta di questo.
L'alieno rappresenta semplicemente nell'inconscio collettivo la nostra paura più grande, una sorta di enorme complesso di inferiorità che coinvolge tutto il genere umano, di fronte a cui è assolutamente necessario avere una fede incrollabile o un incredibile ottimismo (io faccio parte degli ottimisti e voi?)
E' un film la cui trama nella sua semplicità si gioca proprio su un dualismo come questo.
Le cose accadono per una serie di coincidenze o perchè c'è una volontà divina dietro ad ogni evento?
Per ogni cosa c'è una spiegazione razionale, scientifica per chi non crede, e una "divina" per chi ha fede e questo accade ovunque e in qualsiasi cultura si voglia prendere in esame.
Questo è un film che fa riflettere senza darti l'idea di volerti convincere di nulla.
Anche la scena finale, considerato che durante tutto il film i ricordi e gli avvenimenti presenti si mescolano senza soluzione di continuità, non è detto che sia una ri-conversione del pastore Gibson dopo gli eventi appena raccontati, ma potrebbe essere un'altro ricordo del giorno in cui egli ha perso l'amatissima moglie e con lei la fede.
Come accada per i momenti di maggiore tensione, per i momenti più "crudi" Shyamalan lascia allo spettatore il compito di immaginare il non detto, il non mostrato.

Ci sono alcuni film che rientrano perfettamente negli stilemi di genere, altri che i generi li mischiano fino a crearne di nuovi. Mi sembra che questo regista, meticcio anche lui, sia in grado di fare questo. mischiare i generi fio a creare qualcosa di assolutamente nuovo ma altrettanto valido, come si fa oggi per i cosiddetti vini moderni.

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"...Vivere è offrire se stessi, pensava; ed egli offrì se stesso..." E. Galeano

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SimeOne


Reg.: 26 Ago 2002
Messaggi: 1207
Da: Villasanta (MI)
Inviato: 27-10-2002 18:44  
quote:
In data 2002-10-26 16:13, missGordon scrive:
dunque, premettendo che se fosse stato un film di fantascienza nel senso classico del termine a me non sarebbe piaciuto perchè non amo il genere, direi che di questo film mi è piaciuta soprattutto la regia, leggermente sottotono rispetto ai due film precedenti ma in senso positivo, più dimessa, più umile verso la lezione di registi come Romero, Kubrick o Hitchcock. Mi è piaciuta la scelta dei fuoricampo, del non detto, dello stemperare la tensione con dei momenti di quotidianità che sfioravano il comico, e ancora mi è piaciuto il fatto che abbia utilizzato uno specchietto per allodole tanto famoso (gli alieni e i cerchi di grano) per proporre il tema universale delle paure umane. Perchè è questo di cui parla il film, la paura "atavica" di un uomo che ha perso la fede, unico appiglio per affrontare certi drammi della vita, la paura che il dolore possa farci inaridire, o possa piegarci al punto tale da diventare dei rinunciatari cronici, ormai disillusi su ogni cosa.
Non nego che in questo film Shyamalan abbia peccato a volte di eccessivo moralismo, abbia di tanto in tanto giocato sul patetico ma è stato capace di far dimenticare le sue pecche con una regia senza sbafature, supportata da una fotografia incredibile, capace di concretizzare le nostre inquietudini più profonde.
perchè fermarsi sempre alle apparenze? ci sono gli alieni ergo è un film di fantascienza. Dove sono gli effetti speciali super perfetti? Dov'è il colpo di genio nel proporre ipotesi mai azzardate prima?
non si tratta di questo.
L'alieno rappresenta semplicemente nell'inconscio collettivo la nostra paura più grande, una sorta di enorme complesso di inferiorità che coinvolge tutto il genere umano, di fronte a cui è assolutamente necessario avere una fede incrollabile o un incredibile ottimismo (io faccio parte degli ottimisti e voi?)
E' un film la cui trama nella sua semplicità si gioca proprio su un dualismo come questo.
Le cose accadono per una serie di coincidenze o perchè c'è una volontà divina dietro ad ogni evento?
Per ogni cosa c'è una spiegazione razionale, scientifica per chi non crede, e una "divina" per chi ha fede e questo accade ovunque e in qualsiasi cultura si voglia prendere in esame.
Questo è un film che fa riflettere senza darti l'idea di volerti convincere di nulla.
Anche la scena finale, considerato che durante tutto il film i ricordi e gli avvenimenti presenti si mescolano senza soluzione di continuità, non è detto che sia una ri-conversione del pastore Gibson dopo gli eventi appena raccontati, ma potrebbe essere un'altro ricordo del giorno in cui egli ha perso l'amatissima moglie e con lei la fede.
Come accada per i momenti di maggiore tensione, per i momenti più "crudi" Shyamalan lascia allo spettatore il compito di immaginare il non detto, il non mostrato.

Ci sono alcuni film che rientrano perfettamente negli stilemi di genere, altri che i generi li mischiano fino a crearne di nuovi. Mi sembra che questo regista, meticcio anche lui, sia in grado di fare questo. mischiare i generi fio a creare qualcosa di assolutamente nuovo ma altrettanto valido, come si fa oggi per i cosiddetti vini moderni.




Capisco....anche se rimango della mia opinione.....
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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 28-10-2002 11:56  
Gli spettatori che vanno a vedere questo film si possono dividere in due grandi categorie: chi analizza il film soprattutto dal punto di vista della storia degli alieni e che dunque ritiene che sia di fondamentale importanza almeno quanto quella del dramma personale del protagonista; poi c’è chi analizza il film quasi esclusivamente dal punto di vista del protagonista e della sua perdita della fede e ritiene che gli alieni abbiano un ruolo marginale, che siano solo l’espediente per raccontarci una storia, per proporci un tema delicato come quello della fede .
I primi resteranno sicuramente delusi e troveranno molti spunti per criticare questo film, i secondi riusciranno ad apprezzare il lavoro di Shyamalan e trovare spunti di riflessione su una tematica molto importante.

Io appartengo alla seconda categoria, e pur non gridando al capolavoro o al genio l’ho trovato un film ben realizzato, carico di tensione, che mi ha fatto riflettere su un argomento che mi sta particolarmente a cuore come la fede (non essendo credente mi pongo spesso domande come quelle che si pone Mel Gibson).
Il perché gli alieni non abbiano abbattuto una porta di legno, il perché siano sensibili all’acqua, il perché l’esercito non è intervenuto, o perché siano visti come semplici omini verdi non lo trovo di alcuna importanza e non mi interessa nemmeno perché secondo me non è questo di cui parla il film.
Ho interpretato la banalità della storia (la perdita della moglie e la successiva perdita della fede) come una cosa voluta, perché è la storia qualunque di un uomo qualunque che vive un lutto e una crisi profonda.
Stessa cosa vale per gli alieni: sono omini verdi, come l’immaginario collettivo, sono intelligenti ma non abbattono una semplice porta. Attribuiamo a ciò che non conosciamo un’intelligenza superiore per giustificare il fatto di questa nostra incapacità di spiegarci l’esistenza di altre forme di vita, di Dio, di un’entità superiore.
E invece gli alieni, Dio, non sono poi così diversi da noi, i loro piani non sono poi così complicati come pensiamo che siano: sono solo omini verdi, sono solo esseri con un punto debole, sono semplici “segni” che niente accade per caso, che solo con una forte fede si possono captare, rimanendo ottimisti nonostante ci accadano cose terribili.

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 28-10-2002 11:58  
quote:
In data 2002-10-27 18:44, SimeOne scrive:
quote:
In data 2002-10-26 16:13, missGordon scrive:
dunque, premettendo che se fosse stato un film di fantascienza nel senso classico del termine a me non sarebbe piaciuto perchè non amo il genere, direi che di questo film mi è piaciuta soprattutto la regia é[...]
L'alieno rappresenta semplicemente nell'inconscio collettivo la nostra paura più grande, una sorta di enorme complesso di inferiorità che coinvolge tutto il genere umano, di fronte a cui è assolutamente necessario avere una fede incrollabile o un incredibile ottimismo (io faccio parte degli ottimisti e voi?)[...]
Ci sono alcuni film che rientrano perfettamente negli stilemi di genere, altri che i generi li mischiano fino a crearne di nuovi. Mi sembra che questo regista, meticcio anche lui, sia in grado di fare questo. mischiare i generi fio a creare qualcosa di assolutamente nuovo ma altrettanto valido, come si fa oggi per i cosiddetti vini moderni.




Capisco....anche se rimango della mia opinione.....



Certo, non volevo certo convincerti. Ho risposto alle tue domande...anche in questo caso è una questione di punti di vista.
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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 28-10-2002 12:01  
quote:
In data 2002-10-28 11:56, Dubliner scrive:
Gli spettatori che vanno a vedere questo film si possono dividere in due grandi categorie: chi analizza il film soprattutto dal punto di vista della storia degli alieni e che dunque ritiene che sia di fondamentale importanza almeno quanto quella del dramma personale del protagonista; poi c’è chi analizza il film quasi esclusivamente dal punto di vista del protagonista e della sua perdita della fede e ritiene che gli alieni abbiano un ruolo marginale, che siano solo l’espediente per raccontarci una storia, per proporci un tema delicato come quello della fede .
I primi resteranno sicuramente delusi e troveranno molti spunti per criticare questo film, i secondi riusciranno ad apprezzare il lavoro di Shyamalan e trovare spunti di riflessione su una tematica molto importante.

Io appartengo alla seconda categoria, e pur non gridando al capolavoro o al genio l’ho trovato un film ben realizzato, carico di tensione, che mi ha fatto riflettere su un argomento che mi sta particolarmente a cuore come la fede (non essendo credente mi pongo spesso domande come quelle che si pone Mel Gibson).
Il perché gli alieni non abbiano abbattuto una porta di legno, il perché siano sensibili all’acqua, il perché l’esercito non è intervenuto, o perché siano visti come semplici omini verdi non lo trovo di alcuna importanza e non mi interessa nemmeno perché secondo me non è questo di cui parla il film.
Ho interpretato la banalità della storia (la perdita della moglie e la successiva perdita della fede) come una cosa voluta, perché è la storia qualunque di un uomo qualunque che vive un lutto e una crisi profonda.
Stessa cosa vale per gli alieni: sono omini verdi, come l’immaginario collettivo, sono intelligenti ma non abbattono una semplice porta. Attribuiamo a ciò che non conosciamo un’intelligenza superiore per giustificare il fatto di questa nostra incapacità di spiegarci l’esistenza di altre forme di vita, di Dio, di un’entità superiore.
E invece gli alieni, Dio, non sono poi così diversi da noi, i loro piani non sono poi così complicati come pensiamo che siano: sono solo omini verdi, sono solo esseri con un punto debole, sono semplici “segni” che niente accade per caso, che solo con una forte fede si possono captare, rimanendo ottimisti nonostante ci accadano cose terribili.



vedi, la dualità del film persiste anche nelle opinioni degli spettatori...mi sembra un buon risultato!
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SimeOne


Reg.: 26 Ago 2002
Messaggi: 1207
Da: Villasanta (MI)
Inviato: 28-10-2002 12:54  
quote:
In data 2002-10-28 12:01, missGordon scrive:
quote:
In data 2002-10-28 11:56, Dubliner scrive:
Gli spettatori che vanno a vedere questo film si possono dividere in due grandi categorie: chi analizza il film soprattutto dal punto di vista della storia degli alieni e che dunque ritiene che sia di fondamentale importanza almeno quanto quella del dramma personale del protagonista; poi c’è chi analizza il film quasi esclusivamente dal punto di vista del protagonista e della sua perdita della fede e ritiene che gli alieni abbiano un ruolo marginale, che siano solo l’espediente per raccontarci una storia, per proporci un tema delicato come quello della fede .
I primi resteranno sicuramente delusi e troveranno molti spunti per criticare questo film, i secondi riusciranno ad apprezzare il lavoro di Shyamalan e trovare spunti di riflessione su una tematica molto importante.

Io appartengo alla seconda categoria, e pur non gridando al capolavoro o al genio l’ho trovato un film ben realizzato, carico di tensione, che mi ha fatto riflettere su un argomento che mi sta particolarmente a cuore come la fede (non essendo credente mi pongo spesso domande come quelle che si pone Mel Gibson).
Il perché gli alieni non abbiano abbattuto una porta di legno, il perché siano sensibili all’acqua, il perché l’esercito non è intervenuto, o perché siano visti come semplici omini verdi non lo trovo di alcuna importanza e non mi interessa nemmeno perché secondo me non è questo di cui parla il film.
Ho interpretato la banalità della storia (la perdita della moglie e la successiva perdita della fede) come una cosa voluta, perché è la storia qualunque di un uomo qualunque che vive un lutto e una crisi profonda.
Stessa cosa vale per gli alieni: sono omini verdi, come l’immaginario collettivo, sono intelligenti ma non abbattono una semplice porta. Attribuiamo a ciò che non conosciamo un’intelligenza superiore per giustificare il fatto di questa nostra incapacità di spiegarci l’esistenza di altre forme di vita, di Dio, di un’entità superiore.
E invece gli alieni, Dio, non sono poi così diversi da noi, i loro piani non sono poi così complicati come pensiamo che siano: sono solo omini verdi, sono solo esseri con un punto debole, sono semplici “segni” che niente accade per caso, che solo con una forte fede si possono captare, rimanendo ottimisti nonostante ci accadano cose terribili.



vedi, la dualità del film persiste anche nelle opinioni degli spettatori...mi sembra un buon risultato!



Riconosco questo duplice modo di porsi dinnanzi al film...forse io l'ho considerato troppo un film di fantascienza....anche guardandolo dalla seconda ottica comunque il dramma interiore di Gibson,a parte le sue imprecazioni nel finale,mi sembra molto banalmente reso....ed anzi a mio avviso nelle prima parte del film passa totalmente inosservato,diciamo pure per 3\4....e poi Gibson (opinione personale...) quanto a capacità mimiche facciali (abbastanza importanti per far trasparire un dramma interiore...)mi ricorda molto Harrison "faccia di cemento" Ford....A me sembra sempre tutto reso in maniera poco credibile....prendiamo per esempio "The Gift" (lo so,lo so sono di parte..... ),un thriller paranormale dove l'aspetto psicologico e l'interiorità dei protagonisti sono altrettanto importanti...rivedendolo si ha la sensazione che le emozioni siano espresse in modo molto più misurato,posato e in definitiva più credibile...lasciando poi perdere lo sviluppo narrativo che in "The Gift" ha la precisione di un orologio,ogni scena si innesta perfettamente nel racconto e si ha una sensazione di consequenzialità e precisione,mentre "Signs" mi sembra che da questo punto di vista faccia veramente acqua.
Lasciamo poi perdere le capacità recitative della protagonista di "The Gift" con quelle di Gibson....qui c'è la cosiddetta "flawless victory"...vabbè questa l'ho detta apposta così si capisce che non sono di parte
Anche se comunque,intendiamoci,penso veramente che la Blanchett-attrice vince 10 a zero su Gibson-attore.....
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SimeOne


Reg.: 26 Ago 2002
Messaggi: 1207
Da: Villasanta (MI)
Inviato: 29-10-2002 08:44  
PS...quello che ha investito la moglie è Shymalan vero?Sembra Apu.....
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 01-11-2002 12:31  
parli di "the Gift" di Sam Raimi giusto?
è strano, se ci pensiamo fa anche un pò ridere, quanto le persone percepiscano in maniera così diversa lo stesso film.
Cioè mi spiego meglio, io pensavo ad esempio, ed è la prima volta che lo faccio, sono stato attento anche all'interpretazione di Mel Gibson... e mi è sembrata una buonissima interpretazione. forse una delle sue migliori.
al contrario The Gift mi è sembrato un film troppo esagerato, poco chiaro, confusionario e slegato.
in questo non c'è nessuna critica e nessun paragone sul differente approccio nei confronti del film. ma mi fa soltanto sorridere...
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SimeOne


Reg.: 26 Ago 2002
Messaggi: 1207
Da: Villasanta (MI)
Inviato: 01-11-2002 12:41  
quote:
In data 2002-11-01 12:31, mattia scrive:
parli di "the Gift" di Sam Raimi giusto?
è strano, se ci pensiamo fa anche un pò ridere, quanto le persone percepiscano in maniera così diversa lo stesso film.
Cioè mi spiego meglio, io pensavo ad esempio, ed è la prima volta che lo faccio, sono stato attento anche all'interpretazione di Mel Gibson... e mi è sembrata una buonissima interpretazione. forse una delle sue migliori.
al contrario The Gift mi è sembrato un film troppo esagerato, poco chiaro, confusionario e slegato.
in questo non c'è nessuna critica e nessun paragone sul differente approccio nei confronti del film. ma mi fa soltanto sorridere...



Beh il mondo è bello perchè è vario...
Scusa che cos'è che è esagerato in The Gift?
Mi sembra al contrario che le tinte tenui e il voler condurre temi quali il trascendente ai drammi personal idei singoli protagonisti siano proprio le prerogative di sto film....
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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 01-11-2002 13:59  
quote:
In data 2002-11-01 12:31, mattia scrive:
sono stato attento anche all'interpretazione di Mel Gibson... e mi è sembrata una buonissima interpretazione. forse una delle sue migliori.




Sinceramente anche a me è piaciuta molto l'interpretazione di Mel Gibson in questo film, ma forse anch'io sono un po' di parte dato che è uno dei miei preferiti...

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SimeOne


Reg.: 26 Ago 2002
Messaggi: 1207
Da: Villasanta (MI)
Inviato: 02-11-2002 17:06  
"...e mi è sembrata una buonissima interpretazione. forse una delle sue migliori. "


...pensa le altre..

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gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 13-11-2002 12:12  
quote:
In data 2002-10-20 13:48, MissRigth scrive:
Ottima analisi tecnica Mattia, tra l'altro lo vorrò rivedere presto per focalizzare la scena iniziale da te molto ben descritta che mi era sfuggita.



Ho pensato la stessa identica cosa!
Ho detto.
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In fase di lettura: LE ETICHETTA DELLE CAMICIE di Tiziano Sclavi
Ultimo film: UN BACIO APPASSIONATO di Ken Loach

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